Libero -tu sei- di essere niente più di un numero.
Sei questo per la società: un numero.
Schiavo di parole inutili atte ad ammaliarti.
Nutrito da malsane idee di successo - pagliacciate.
Assisti ad una scadente recita di clown, acrobati e venditori di parole, elargitori di sorrisi - tanto finti quanto stomachevoli.
Da bravo spettatore accetti ogni cosa che ti propinano.
Prova, per un secondo, a voltarti. Osserva la faccia della gente, guarda cosa succede dietro.
Forse stanno tentando di rubarti il portafoglio, di drogarti, di accoltellarti o forse te lo stanno semplicemente mettendo nel didietro.
Ora, tornerai a guardare lo spettacolo?
Spazio Autrice:
Drabble di 100 parole.
Songfic scritta prendendo le parole e l’ispirazione dalla canzone 66 dei Linea 77, della quale le parole in corsivo fanno parte.
Invito ad ascoltarla perchè è molto bella(:
A dire il vero non è che mi piaccia tanto questa Drabble, soprattutto perchè io ho la convinzione - giusta? - che in una Drabble, dato che è corta, i concetti che si vogliono far trasparire debbano essere rimarcati dallo stile, dalla cadenza delle parole, dalle figure retoriche e di suono. In questa tutto ciò non c’è (non che io sappia poi fare tutta ‘sta roba, ma almeno ci provo), ma proprio per niente, però la posto lo stesso poichè mi piace il succo del discorso.
Ma che giri di parole ho fatto? O.o
Vabbè, sono ben accetti consigli/critiche/suggerimenti.
Molto ben accetti.