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Autore: Red Leaves    06/06/2011    1 recensioni
13 personalità di un regno fantastico e apparentemente tranquillo vengono rapite da una creatura sadica e misteriosa e rinchiuse in un labirinto costellato di trappole mortali e spietate il cui scopo è eliminarle nel modo più doloroso possibile una dopo l'altra. Si ritroveranno a dover combattere contro il dolore e l'ansia sempre più crescenti in una corsa contro una forza malvagia che non possono che identificare con la Morte in una spirale di sospetto e suspence...
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Erano all'interno di un'enorme stanza il cui pavimento era un cerchio di ferro bianco, una luce innaturale filtrava dal soffitto e tutt'intorno crescevano comunque alberi dalle forme strane. Loro erano in mezzo.

Il Serpente di Sparklade li fissava senza dire nulla, come un giudice con una sentenza da emettere ancora.

“Sgradel? Sei vivo?” chiese Oleander.
“Complimenti per la perspicacia, devo ammetterlo...”
“Ma, ma...le liane, quella notte...” cominciò Mahoney.
“Le liane, quella notte? Sarà successo qualche ora fa! Neanche ci fossimo visti per giorni!” rispose lo Sgraal acidamente.
“Ma che posto è questo? E perché non possiamo muoverci? Dov'è Sparklade?” chiese la principessa.
“Siete nell'ultima stanza e Sparklade vi sta osservando...”
Un dubbio atroce assalì Xilfis, una verità che aveva sospettato fin dall'inizio.
“Non può essere, tu...?”
“Io sono Sparklade? Ma non farmi ridere!”

In quel momento il Serpente che li aveva rapiti si contorse e si accartocciò su sé stesso come una foglia secca.
La massa di spire si dimenò assumendo tratti sempre più vegetali. Dalla pelle ammassata spuntò un essere dalle sembianze umane, l'essere che avevano scorto all'Inizio del Labirinto. Il suo corpo era filiforme e grandi foglie correvano lungo le sue braccia. Due occhi neri brillavano in una faccia verdastra e inespressiva. Non aveva gambe ma un'unica coda di serpente che finiva con un ciuffo di foglie aguzze. Il suo corpo era di un verde prato quasi piacevole.
Era alto più di due metri e si mise a levitare vicino a Sgradel.
Ecco il responsabile di tanti orrori, il sadico programmatore di trappole impensabili, il fautore della Morte di tanti.

Il Padrone del Labirinto.

“La legge del più forte ha lasciato a cinque concorrenti l'onore di lottare l'ultima volta per dimostrare il loro valore.”

“Quello è Sparklade?” chiese Oleander.
“Sei davvero sagace! Peccato che i Massi non ti abbiano smembrato, sarebbe stato divertente da guardare!” rispose Sgradel.
“Cosa? Ma come fai a saperlo?”
“Non ci arrivi?” chiese Toxa “Lui lo ha evocato!”

Ci fu un momento di silenzio, di stupore, di incredulità.

“Esatto, vedo che anche se stai per morire non hai perso la tua solita arroganza, vecchia! Credevo che saresti stata una delle prime a lasciarci, ma a quanto pare sei una di quelle che sa resistere alle difficoltà. Ebbene sì. Io ho evocato Sparklade! Io ho organizzato questo momento fin dall'inizio. Io ho guardato gli altri trapassare con gratificazione e gioia interiore! Perché? Perché il mio piano aveva funzionato! Era magnifico! Tutto come io e Sparklade avevamo pattuito! Volete sapere come ho fatto? Effettivamente Xilfis ha ragione: Sparklade appare autonomamente circa ogni ottant'anni...ma io ne avevo bisogno prima! Così mi sono informato sul rituale da svolgere: recitare una semplice formula in un dato posto per creare il Labirinto! Niente di più semplice se non fosse per il fatto che mi serviva il sangue di uno dei sopravvissuti della Regione di Aikon! Ecco perché non li hanno più trovati: l'ultimo l'ho rapito io e ucciso con le mie stesse mani! Non è stato nemmeno difficile, anzi mi è piaciuto! Una volta evocato, Sparklade obbedisce a chi lo ha liberato e il resto viene da solo...”

Sgradel disse tutto questo girando attorno ai quattro, in maniera spettrale e perfida.

“Significa che tu...perché?”
“Avete diritto anche a sapere perché ho fatto questo. La risposta è semplice: il potere. Da decenni i vostri maledetti regni stanno opprimendo la mia società! State facendo degli Sgraal quello che è successo alle Silfidi anni fa! Bisognava fermarvi. Ho pensato: e se tutti i capi della Regione che opprime il Regno Sgraal da decenni sparissero improvvisamente? Si creerebbe un vuoto di potere tale da mandare in crisi tutti i regni rendendoli deboli e vacillanti e...facilmente conquistabili da un esercito guidato da un nuovo paladino sopravvissuto ad un orribile destino! La Leggenda di Sparklade era un modo perfetto per liberarmi di voi! Questo l'avrei detto dopo...c'è solo un problema: siete ancora vivi! Lo siete perché ho fatto degli errori di calcolo, dovevate essere di meno a finire nel Labirinto, invece anche solo l'arrivo di una persona in più come Xilfis che non ha potuto fare a meno di mettersi in mezzo ha allungato la faccenda!”

“Questo mi fa odiare ancora di più gli Sgraal...” commentò Toxa.
“Aspetta, ma il Conte...”
“Il Conte l'ho sempre odiato, non sapeva nulla del mio piano ed era solo un capo debole ed ininfluente! Quando l'ho visto perdere le sue braccia su quella palma è stato bellissimo! Quand'è caduto probabilmente non era ancora morto, sarà deceduto per dissanguamento, fatti suoi! D'altronde ho sempre assistito alle morti degli altri sapendo quando sarebbero scattate le trappole. Bastava starsene in disparte a guardarvi mentre facevate mille congetture su chi sarebbe stato il prossimo o su perché Sparklade vi aveva mandato nel Labirinto...È stato così divertente vedere le vostre facce quando l'assistente è stato fracassato da quel masso e per non parlare della decapitazione del Viceré, quanto lo odiavo! Poi Sparklade mi ha riferito delle simpatiche morti di George, il servo fedele e...”
“E Aniva?” chiese Mahoney.

Sgradel si fermò e poi ricominciò.
“Aniva non doveva essere qui! Non sapeva del mio piano, le avevo solo detto che sarebbero cambiate molte cose dopo la Riunione. Se il Conte non l'avesse spinta nel vortice al momento dei rapimenti lei sarebbe ancora viva...anzi, se tu, Mahoney...se tu non ti fossi abbassata le Spine avrebbero colpito te e non l'avrebbero uccisa! Le Spine erano lì per te, ma tu hai deciso di lottare per la tua vita lasciando morire qualcun altro! Dunque Aniva è morta per colpa tua!”
La voce di Sgradel aveva assunto una nota di follia.

“Sono le regole della Caccia, sopravvive il più forte. Chi evita la trappola viene risparmiato e si passa al successivo.” disse Sparklade indifferente.
“Ma ti avevo detto di risparmiarla! Perché non mi hai ascoltato?!?”
Mahoney capì che in fondo c'era della sincerità in lui, quando Aniva era morta lui era stato davvero triste. Si era disperato davvero.
“Le regole del Labirinto sono queste: una volta entrati non si può uscire se non completando le prove. Se è stata presa nel vortice vuol dire che il destino aveva deciso.”
“No, non è giusto!”
“Ci sono molte cose che devi capire allora...”

“Ma le liane avevano rapito anche te!”
“Certo, non potevo lasciare che i sospetti si riversassero su di me e poi così ho potuto preparare il vostro arrivo e godermi l'esplosione di quella loquace di Glorianna e l'infilzamento di Vait, osservandovi sempre da lontano...”

E adesso cosa pensi di fare?”
A rispondere fu Sparklade.
“Siete arrivati all'ultima stanza, qui dovrete combattere un'ultima volta per la vostra vita. Come vedete siamo al chiuso e io sono la chiave per aprire un altro Varco dimensionale. Il modo per uscire sono io. Io sono la vostra prova finale.”
“Non è più semplice ucciderli adesso?” chiese Sgradel.
“Le regole sono mie.”
“Ma io ti ho liberato!”
“Anche tu sei dentro il Labirinto ormai, anche tu devi lottare per sopravvivere!”
“Cosa? Non starò a farmi tanti problemi! Li sgozzerò uno ad uno!” disse l'altro estraendo un pugnale da una custodia.

Sgradel cominciò a camminare verso i quattro. Loro erano ancora paralizzati. Lui guardò Mahoney.
“So esattamente da chi cominciare!”

“E io so esattamente cosa fare!” disse una voce alle sue spalle.

Non riuscì a capire. Vide solo un'ombra e dopo una punta fredda gli si conficcò nella schiena vicino al collo. Non capiva. Il dolore era fortissimo. Sgradel si accasciò a terra ansimando, contorcendosi e sputando sangue.

Dietro di lui apparve una figura che tutti avevano dimenticato.
Flora, con l'odio negli occhi, con dei tagli sul corpo, con gran parte dei vestiti stracciati e con una risolutezza che nessuno avrebbe mai pensato aveva pugnalato Sgradel con una spina simile a quelle di Aniva.

“Bastardo, significa che è per colpa tua che io ho passato tutti questi incubi e ho rischiato di morire ogni tre secondi! Me la pagherai! Non si fanno queste cose a me!”
"Sparklade, avevi...avevi detto che cinque erano sopravvissuti! Cinque!" urlò Sgradel.
"Infatti...cinque oltre a te!"

Flora era riuscita ad arrivare all'Ultima Stanza ancora prima di Sgradel e Sparklade e si era nascosta tra le piante e aveva sentito tutto. Ora chiedeva vendetta.

La paralisi scomparve e Oleander, Mahoney, Toxa e Xilfis si alzarono guardando Sparklade.

Era giunto il momento di lottare.



  
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