Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: aiwa    07/06/2011    1 recensioni
E' l'inizio del sesto anno e Draco Malfoy torna ad Hogwarts cambiato. Durante l'estate ha sviluppato un'insana passione per la lettura, talmente forte che non puo' fare a meno di avvicinare l'unica studentessa in grado di soddisfare la sua sete di libri: Hermione Granger.
Anche Harry e' cambiato molto nell'ultimo anno, e si accorge presto di essere un po' troppo geloso delle amicizie della sua migliore amica.
Hermione scopre emozioni nuove e allo stesso tempo un potere nuovo, qualcosa che potrebbe aiutarla a proteggere le persone che ama dalla minaccia che incombe su Hogwarts.
(Canon fino al quinto libro)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Non possiedo nessun personaggio di Harry Potter

Note dell'autore: Ci terrei a precisare che alla fine del 5o libro nessuno sapeva della profezia a parte Harry e Silente, e la storia di questa fanfic e' anche basata su questo... su come Harry gestisce l'idea di dover salvare il mondo nonostante non si senta pronto. E uno dei motivi per cui e' cosi' emotivo e' anche perche' la folla di anti-Potter lo accusa di portare sfortuna e lui in effetti sa che Voldemort gli viene dietro non per vendetta occasionale, ma perche' pensa sia necessario sconfiggere Harry... in sostanza Harry a causa della profezia e' potenzialmente sempre in pericolo, e chi gli e' vicino allo stesso modo...

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 20

 

 

 

Il giorno dopo, quando ebbero finito di mangiare, Harry ed Hermione si diressero verso i giardini del castello per fare la ronda come si erano ripromessi, o meglio, per andare in cerca di De Roosieriel e di risposte.

 

Arrivarono silenziosi fino al lago, camminando con calma, avevano appena recuperato una scopa dall’armadietto della squadra di Grifondoro e cercavano di non dare nell'occhio.

 

"Ascolta Harry." fece la ragazza dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante.

 

Lui le rivolse uno sguardo timoroso, era un inizio poco incoraggiante considerando quanto avvenuto negli ultimi giorni.

 

Si vergognava di cio' che aveva fatto, in particolare del bacio, non poteva farne a meno.

Si rendeva conto che le ragioni che l'avevano portato a quel gesto, quelle ragioni che gli erano sembrate cosi' sensate in quel momento di rabbia erano assolutamente ridicole.

 

Si vergognava poi dei suoi sogni ad occhi aperti che gli riproponevano le emozioni inebrianti che l'avevano invaso il momento in cui le loro labbra si erano unite.

 

I suoi desideri erano diventati seriamente imbarazzanti, e anche li', non poteva farci niente.

 

"Per quanto riguarda l'altro giorno. Che ne dici di dimenticare tutto?" propose con finta tranquillità.

 

Il ragazzo annuì, abbassando lo sguardo.

Dimenticare non era tra le sue opzioni.

Ma c'era una cosa che doveva dire.

"Non riesco."

 

Hermione lo guardò perplessa.

 

"Allora che vuoi fare?" domandò con un filo di voce, le guance rosse.

 

Sospirò con tristezza. "Chiederti scusa."

 

Lei sorrise. “Beh, non è necessario.”

 

"Sì invece."

 

"L'hai fatto per un motivo valido, no?"

 

Strinse gli occhi, pensandoci un attimo. "Beh, sì… ma alla fine ho solo approfittato di te." balbettò nervoso.

 

La ragazza lo guardò con sorpresa, era cosi' che la vedeva?

Poi sorrise.

"Non è stato poi così male." commentò.

 

Harry sentì il cuore contrarsi, la guardò incredulo.

 

"Dai, non mi capita spesso di essere baciata in modo così.. passionale...” Era decisamente la parola giusta, e solo il ricordo le faceva girare la testa, era stato incredibile.

Harry aveva un fuoco incredibile, qualsiasi cosa facesse.

 

Che cosa stai dicendo, Hermione? Si sta parlando di Harry!

 

"Vuol dire che ti faresti baciare così solo perché è piacevole?" fece lui ebete.

 

Lei gli scoccò uno sguardo di rimprovero. "Per chi mi hai preso? Non lo farei fare a tutti."

 

E in effetti non avrebbe lasciato fare a nessun altro. Si era ritrovata molle al solo contatto con Harry pero'.

 

"Ah."

 

Questo voleva dire…

 

"Solo a te."

 

Lui ridacchiò nervoso. "Questo vuol dire che…"

 

Hermione ando' in panico, stava iniziando a capire che c'era qualcosa nei suoi sentimenti che non poteva essere definito amicizia.

 

"Vuol dire che ti voglio bene Harry, sei il mio migliore amico, non ho intenzione di prendermela tanto per una cosa del genere." spiego' nervosa, cercando di coprire tutte le sue gaffe, stava decisamente parlando troppo oggi.

 

Il ragazzo sospirò. Giusto.

Non c’era da illudersi. Vero?

 

"Comunque... come avrai capito… ho bisogno che mi aiuti un po’ per il volo… non credo di esserne molto in grado." ammise per cambiare argomento, guardando malamente la scopa.

 

"Che progressi avevi fatto con Malfoy?" chiese cercando di lasciare da parte la miriade di sentimenti che aveva dentro. E anche cercando di dimenticare che probabilmente lei e Malfoy avevano fatto ben altro invece di imparare a volare.

 

"Non molti. Abbiamo volato sulla stessa scopa una volta… e ho guidato fino ad una certa altezza… poi basta."

 

"Mm."

 

Poi realizzò.

 

"Avete volato sulla stessa scopa?" urlò subito.

 

Lei rimase interdetta, poi arrossì. "Sì, perché?" fece innocente.

 

"Siete stati appiccicati!!!"

 

"Beh, era necessario! Io avevo paura."

 

"Tu non me la conti giusta." sbottò con rabbia.

 

"Dai Harry, io e Draco siamo solo amici...”

 

Harry volse gli occhi al cielo. “Certo... dimentichi che l'ho visto baciarti l'altro giorno... proprio davanti a me...” E non gli piaceva per niente ricordarselo.

 

Questo non vuole dire che siamo andati a letto insieme!” protesto' lei, mordendosi il labbro subito dopo.

 

Il ragazzo la guardò sospettoso. "Speriamo." Le si avvicinò con cautela. “Dimmi la verita'... cosa c'e' tra te e Malfoy?” le chiese, sentiva il bisogno di saperlo adesso.

Sapeva che se no ne sarebbe stato ossessionato.

 

Hermione sospiro'. “Qualcosa c'e' stato... dopo il ballo...”

 

Harry si senti salire una nausea insistente.

 

Ma e' gia' finito tutto... siamo solo amici... e credo sia l'unica cosa che ci possa essere tra noi...” spiego' in fretta.

 

La guardo' aggrottando le sopracciglia.

 

E non siamo andati a letto insieme.” Arrossi'. “Sono ancora vergine.” Sorrise, sperando di rompere un po' la tensione.

 

Harry spalanco' gli occhi. “Vuoi dire che con... Krum?”

 

Lei arrossi' fino alla punta dei capelli. “Beh... mi avevan detto che dopo un anno che non fai piu' niente la verginita' ricresce...” scherzo' di nuovo.

 

Il suo amico rimase interdetto per un attimo, e poi scoppio' a ridere. “Scema.”

 

Sospirò, guardandola un’ultima volta perplesso.

A volte gli sembrava che lei stesse giocando con i suoi sentimenti.

 

Ma come poteva giocarci se non sapeva niente?

 

"Ok, allora sali in groppa, magari facciamo un giro a bassa quota, andiamo dall’altra parte del lago, così anche se cadi non ti fai del male."

 

"Ma se cado nell’acqua mi congelo!" protesto' lei, cercando di dimenticarsi tutto quello che si erano appena detti.

 

"Cerca di non cadere.”

 

Bell'aiuto...”

 

Dai, ti tiro su io in tempo in caso, non ti preoccupare.”

 

"Sei poco rassicurante. Forse era meglio che mi facevo insegnare da Draco."

 

Il ragazzo le lanciò uno sguardo di disappunto.

 

Lei arrossì. "Scherzavo."

 

"Dai, fammi vedere che riesci a fare." la esortò iniziando a fissarla attentamente, beh, aveva una scusa valida per farlo adesso, questo gli piaceva.

 

Hermione si mise sulla scopa e con calma iniziò a salire di quota.

 

Harry la seguì. "Ok, ora con calma, muoviti in avanti… non è così difficile.”

 

Lei provò.

 

"Se prendi troppa velocità tira la parte anteriore della scopa verso di te, dovresti alzarti un po’, ma dovresti anche rallentare. Ok?"

 

La ragazza annuì concentrata.

 

Andavano così piano, l’uno di fianco all’altra, che dopo un po' iniziarono a chiacchierare amabilmente, dimenticandosi il loro scopo iniziale.

 

*

 

"Inizia già a farmi male il sedere." commentò Hermione quando scesero in una radura oltre il lago.

 

Attorno a loro una piccola foresta, molto meno fitta rispetto alla parte che si trovava vicino alla capanna di Hagrid.

 

"Beh, non sei abituata." rispose lui imbarazzato, cercando con decisione di non guardare la parte del corpo che era appena stata nominata.

 

"Ma voi come fate?" domandò poi con curiosità.

 

"Noi?" mormorò lui perplesso.

 

"Voi maschi."

 

Harry spalancò gli occhi incredulo.

 

"Ma che cosa chiedi!!!" la sgridò girandole la schiena, giusto nel caso anche lei volesse fissare la parte del corpo di cui si stava parlando adesso.

 

"Beh, immagino vi debba dare fastidio." balbettò lei arrossendo.

 

Il ragazzo era diventato bordeaux. "Non ti preoccupare. Sappiamo come fare."

 

"Va beh, argomento chiuso… dove siamo?" domandò guardandosi attorno subito dopo, cercando di cambiare tono di voce, era involontariamente salito di qualche ottava.

 

"Mi sorprendi… non lo sai?"

 

"Beh, al fatto che siamo al di là del lago ci arrivo anch’io."

 

Brava… ma non sai altro?"

 

"Non mi sembra la foresta proibita."

 

"Infatti… un po’ più in là, gli alberi iniziano a essere piu' radi… si tratta di un boschetto piuttosto illuminato… l’ideale per rimanere nascosti, riparati, ma comunque sicuri."

 

"Di certo più che nella foresta proibita."

 

"Esatto."

 

Hermione trotterellò di fianco all’amico per poi adeguarsi al suo passo mentre andavano insieme verso i grandi abeti che circondavano la radura.

 

"Ascolta Harry, alla fine avevo intenzione di chiedertelo, ma non ne ho più avuto la possibilità.” Il tempo passava cosi' in fretta ultimamente, ed erano sempre presi da tutt'altro.

 

"Cosa?"

 

"Come va… con… beh, il tuo umore nero? A me sembra di non averti più visto… però insomma… non è che siamo sempre insieme."

 

Lui la guardò serio, sapeva di cosa parlava. Sirius. "Va molto meglio."

 

Lei sorrise.

 

"Grazie a te." Ci tenne a precisare.

 

"Allora la mia teoria aveva senso?"

 

"Direi di sì."

 

"Sono contenta… è molto meglio vedere il tuo sorriso, sai?" fece avvicinandosi maliziosa per un attimo, una mano sul suo braccio.

 

Lui la guardò dubbioso.

 

Che cosa gli ricordava?

 

Poi lo colpì.

 

Possibile che Hermione… stesse flirtando?

 

Ma lei cambiò subito. Divenne più seria. "Ultimamente succede così poco… di vederti sorridere intendo… ma abbiamo così tanto da fare… che non ho mai potuto chiederti spiegazioni…"

 

"Beh, tutto il daffare… sai com’è." menti' spudoratamente. Non poteva certo dirle che le stava morendo dietro.

 

"No, non lo so." fece guardandolo fisso.

 

Il ragazzo distolse lo sguardo.

Sì, che lo sapeva. Ma voleva ignorarlo, perché voleva che lui parlasse.

 

L'altro giorno."

 

"Cosa?"

 

"Il motivo per cui ho fatto tutto."

 

"Mmhmm."

 

"Mi sono accorto di qualcosa..."

 

"Di cosa?"

 

"Di non essere in grado di proteggervi, sono un egoista a volervi con me."

 

Lei lo guardò dubbiosa.

 

"Egoista.... perché ho bisogno di voi. Ho bisogno di avere qualcuno attorno… e in questo modo vi metto in pericolo... vi metto in pericolo pur sapendo di non avere la forza di proteggervi… dio, non so se mai saro' un mago abbastanza potente da potervi proteggere da Voldemort!"

 

"E da cosa l’avresti capito? Come sei giunto a questa conclusione?"

 

"Beh, non è stata una geniale realizzazione… me l’hanno detto."

 

"Cosa?" Sbotto' lei, pronta a prendersela con chiunque avesse causato il malumore di Harry.

 

Lui raccontò l’accaduto.

 

Alla fine la ragazza aveva i pugni stretti lungo i fianchi. "E tu dai retta a persone simili?" sibilò. “Sono dei coglioni colossali!”

 

Lui la guardo' divertito per un attimo, che linguaggio colorito! "Beh, non avevano tutti i torti e se si tratta del vostro bene, non posso fare a meno di ascoltare." si giustificò.

 

"Harry… tu hai frainteso… sei stato egoista, sì, per lungo tempo… e a volte lo sei ancora… ma non nel senso in cui dicono loro!” protesto'. “E chi può fartene un torto comunque? Hai perso così tanto nella vita… è il caso che tu ti possa sentire una vittima."

 

Strano come pensasse che quelle parole dovessero ferirlo, e invece si sentiva sollevato se era lei che gliele diceva.

 

"Eri molto peggio molto tempo fa… pensa al quinto anno… quanto ti arrabbiavi con noi ogni tre per due? E quanto ci evitavi? Lo facevi solo per te stesso... per chiuderti in te stesso… e invece guarda adesso… adesso vorresti allontanarci per far sì che noi stiamo bene. Mi sembra un bel miglioramento."

 

Lui la guardava ancora.

 

Che cosa poteva dirle? Che era vero, che aveva rivalutato quanto loro fossero importanti, quanto non potesse darli per scontato… quanto era innamorato di lei?

 

"Però comunque il ragionamento è bacato all’origine." disse facendogli una linguaccia e iniziando ad aumentare il passo verso l’interno della foresta, distanziandolo.

 

"Hey!" protestò lui raggiungendola.

 

"No, ti prego… niente solletico…" disse aumentando ancora la velocità con cui camminava.

 

"Come no? Mi dici che sono scemo!" protestò lui prendendola per un braccio, con dolcezza.

 

"Ma lo sei." fece lei sorridendo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

 

"Hey tu! Ma sai con chi stai parlando?"

 

"Sì sì." annuì lei scherzosa.

 

"Allora, pronta?"

 

Lei lo guardò con finto panico.

 

"Attacco!" esclamò lui cominciando a darle piccoli pizzicotti sui fianchi. Lei di rimando iniziò a contorcersi, cercando di allontanarsi.

 

"Dai, Harry, non possiamo distrarci." disse sgusciando via.

 

"Trovi scuse, eh?" La prese in giro divertito.

 

"Beh, che faresti tu se un Villano mi arrivasse alle spalle e mi rapisse proprio adesso."

 

"Beh, ti salverei."

 

Aveva un espressione orgogliosa.

 

"La fai facile tu." Stava sorridendo dolcemente.

 

"Certo. Visto che non posso allontanarti neanche con le forze sono costretto a proteggerti… con la mia vita."

 

Lei arrossì.

 

Il ragazzo cominciò a guardarsi intorno in cerca di indizi che indicassero la presenza di qualcuno. O forse solo per evitare di incontrare il suo sguardo.

 

Lei si fece coraggio. "Anch’io comunque."

 

"Mm?" mormorò, ritornando a guardarla.

 

"Anch’io ti proteggerò con la mia vita."

 

Harry divenne serio. "Non dire sciocchezze."

 

"Perché?"

 

"Preferisco che tu viva."

 

"Come se potessi vivere senza di te." sbottò lei. Rendendosi conto dopo di quello che stava dicendo. "Intendo… Voldemort… solo tu puoi sconfiggerlo." si corresse arrossendo.

 

Per un attimo non rispose, lui sapeva quanto quell’affermazione fosse vera.

 

Nonostante Hermione non conoscesse la profezia, in qualche modo anche lei sapeva.

 

"Non lo so… in fondo non capisco perché dovrei essere io… Silente per esempio è molto più forte… e molti altri maghi, sono molto più potenti di me… non capisco perché devo essere io." protestò con sincerità.

 

"Tu sei molto potente Harry." disse lei, gli occhi le brillavano stranamente, come se sapesse qualcosa che nessun altro sapeva.

 

Lui scosse le spalle.

 

"Hai imparato prima di tutti tante di quelle cose… sei molto potente."

 

Non disse niente.

 

"E io sto cercando di diventarlo… per aiutarti."

 

"Cosa?"

 

"Beh, non ho intenzione di stare a guardare voi che combattete."

 

"Che vorresti dire?"

 

"Che voglio diventare un Auror."

 

Harry si pietrificò.

 

"Ma sarai costantemente in pericolo."

 

"Capita."

 

"No, non capita, se ti trovi un lavoro normale nel mondo normale."

 

"Dai, credevo che potessi capire… non posso far finta di niente quando sta per iniziare la seconda guerra… non posso stare tranquilla in una vita tranquilla. Devo fare qualcosa. Sono fatta cosi' e tu lo sai benissimo... perche' anche tu sei cosi'... Harry Potter o no."

 

Lui sorrise nervoso. "Ti legherò da qualche parte. In modo che tu rimanga al sicuro."

 

"Vedremo se ci riuscirai Potter… sto diventando brava con la telecinesi." Dopo un po’ di silenzio parlò ancora. "Non puoi impedirmelo. Non sono tempi in cui funzionano ragionamenti normali, potremmo morire tutti comunque. E almeno, saprei di aver fatto qualcosa per proteggere i miei cari."

 

Harry annuì, purtroppo la capiva fin troppo bene.

Sapeva che erano fatti della stessa pasta, stavano correndo perdifiato verso la stessa meta.

 

Purtroppo però era innamorato, e la voleva al sicuro.

 

"Beh, quando sposerai Malfoy… dovrai rimanere a casa coi figli." provò a buttar giù lui. Si sentiva come un bambino geloso.

 

"Lascerei lui a casa coi figli! Sono molto più affidabile io di lui a tornare sana e salva!"

 

Harry non pote' non ridere.

 

Poi scosse la testa. "Non credo che vorrei fare dei bambini adesso… per cosa? Per lasciarli soli poi in caso Voldermort decida di uccidermi?" Poi realizzò. "E poi perché dovrei sposare Malfoy!!! Non ci penso nemmeno."

 

"Beh, non sembravi così stupita qualche secondo fa. Probabilmente il tuo inconscio lo vuole." spiegò lui con un filo di disgusto.

 

"Seguivo solo il tuo ragionamento del cavolo! Tra me e Malfoy non c’è piu' niente… si è concluso tutto... siamo solo amici... e se le cose fossero diverse te lo direi... non ti prenderei mai in giro a riguardo, per quale motivo dovrei mentire?"

 

Non rispose, ma si sentì improvvisamente più sollevato.

 

Doveva solo sforzarsi di crederci davvero, Malfoy non era niente per lei.

Doveva fidarsi.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: aiwa