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Autore: Kundry    27/02/2006    6 recensioni
un sentimento rinnegato persino a se stessa, col tempo dimenticato, ma non cancellato, torna a far battere il cuore di Hermione nell'ultimo anno di scuola...
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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PIECES OF A DREAM

PIECES OF A DREAM

 

PART V

 

 

 

Prima che Draco e Blaise potessero uscire dal bagno, anche Hermione e Ginny uscirono dei Tre Manici di Scopa.

- Dio, Ginny! Non poteva venirlo a sapere in modo peggiore! Non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia – Hermione era ancora scossa per la sfuriata che aveva avuto Ron e anche un po’ preoccupata per lo stato di salute di Draco, ma in quel momento riteneva più importante andare a cercare Ronald e parlare con lui, infondo Draco poteva essersi spaccato al massimo un labbro.

Quando uscirono dal locale furono investite da una folata di vento gelido, la temperatura si stava abbassando a vista d’occhio ed ora si era alzato anche un fastidioso venticello.

Qualche metro più in là dall’ingresso del pub, c’erano Harry e Ron, rimasti soli. Ogni traccia di rabbia e odio aveva lasciato il volto di Ronald che era tornato ad avere l’ espressione di sempre, i suoi occhi erano tornati dolci e ora anche tristi, delusi, amareggiati, entrambe i ragazzi si girarono verso Hermione e Ginny che erano rimaste distanti da loro, una con lo sguardo rivolto verso terra, l’altra con una sigaretta in mano che fumava freneticamente.

Quando Hermione alzò lo sguardo trovò Harry davanti a lei, ora non aveva più nessuna espressione di consolazione per lei, non fece un movimento, non disse una parola, si limitava a guardarla, con sguardo severo e confuso e deluso

- Harry…io… - cominciò Hermione sentendosi gli occhi riempirsi di lacrime

- non è a me che devi spiegazioni – disse in tono duro, le passò accanto, facendo cenno con la mano a Ginny di seguirlo.

Quando fu rimasta sola, trasse un lungo sospiro e si avvicinò lentamente a Ron che era rimasto tutto il tempo appoggiato al muro; lui non alzò gli occhi per guardarla, rimasero in silenzio per diversi minuti

- Non ti ho preso in giro – esordì – appena mi sono accorta che qualcosa non andava io te l’ho detto –

- già…e cosa mi hai detto di preciso? “ho bisogno di stare sola per pensare” – disse lui questa volta guardandola e riducendo a due fessure gli occhi

- e cosa dovevo dirti Ron? Sapevo che reazione avresti avuto – ora Hermione cominciava ad irritarsi e la sua voce stava facendo più sicura

- avresti dovuto dirmi la verità, ecco cosa! –

- ma io te l’ho detta! Ho detto che avevo bisogno di stare sola, di riflettere! –

- peccato che hai lasciato un piccolo particolare….ti facevi sbattere da un altro! – sul volto di Hermione si dipinse inizialmente un espressione di stupore, poi indignazione

- non ti permetto  di parlarmi in questo modo, tra noi non c’è stato niente, solo un bacio, ma … - si fermò, stava urlando e le stava dolendo la gola - … è stato…all’improvviso, io non ho neanche avuto il tempo riflettere – era tornata di nuovo con gli occhi a terra

- e a questo punto perché dovrei crederti? –

- perché non ti ho mai mentito, ecco perché, perché ho fatto quel che ho potuto e nonostante non fossi sicura di volerti lasciare ti ho detto le cose come stavano, sperando che avresti capito – ora Hermione piangeva, una miriade di lacrime le scendevano dagli occhi come una cascata di acqua limpida, ma amara come il fiele

- no, non lo capisco…per il momento non lo capisco…e per il momento non ti voglio più vedere, sparisci dalla mia vita!- il tono che aveva usato per queste parole era calmo e freddo, così freddo che Hermione per un attimo sembrò congelarsi, si sentì trafitta da mille minuscoli aghi di ghiaccio, entravano in lei e ghiacciavano tutto quello che toccavano

- Ron, ti prego…mi dispiace…ma cosa posso … - anche le parole si erano ghiacciate, erano rimaste lì, in bilico sulle sue labbra, bloccate dallo sguardo del ragazzo, uno sguardo inespressivo che le dedicò solo per pochi istanti, poi le voltò le spalle e con un enorme sforzo si allontanò lentamente, ma con passo deciso da Hermione.

 

 

“ Cry me a river,

 i cried a river over you

now say you’re sorry for being so untrue...”

 

( Aerosmith – Cry me a river )

 

 

 

 

***

 

 

- Non riesco a crederci! Come può aver fatto una cosa del genere? – disse Harry mentre al fianco di Ginny, percorrevano la strada poco illuminata che arrivava fino al castello – Mi ha deluso…profondamente –

- Harry smettila, non sono affari che ti riguardano e non sei nessuno per dare giudizi – lo rimproverò Ginny con tono severo  

- Ron è mio amico e Hermione non si è comportata bene, da lei non me lo sarei mai aspettato, prenderlo in giro in questo modo! – continuò il ragazzo scuotendo il capo

- non l’ha preso in giro Harry! Non sai come stanno le cose…quindi smettila di parlare a vanvera e poi, anche Hermione è tua amica –

- già, è mia amica, ma questo non toglie il fatto il che si sia comportata male…e poi, perché io non so le cose come stanno? – mise più enfasi quando pronunciò la parola “io”

- probabilmente se avesse deciso di non affrontare la situazione con Ron, avrebbe chiesto consiglio anche a te. Anche se dubito che la tua reazione sarebbe stata differente da quella di mio fratello – aggiunse quest’ultime parole in tono più basso, come se stesse parlando a se stessa e non ad Harry

- Ginny – pronunciò il suo nome sgranando gli occhi stupefatto – stiamo parlando di Draco Malfoy, probabilmente avrei reagito peggio di Ron –

- appunto – disse la ragazza alzando le sopracciglia e scuotendo la testa – quando nasce un sentimento è difficile riuscire a nasconderlo e ancora di più a reprimerlo, anche se si tratta di una persona che cerca di rovinarti da sei anni – aveva parlato in tono calmo, poi notando lo sguardo sbalordito di Harry, sbottò – ma cavolo Harry,cerca di metterti nei panni di Hermione – Harry si fermò a riflettere. Era vero quello che diceva Ginny, reprimere i propri sentimenti non era affatto facile, lui stesso non era riuscito a non dire a Cho Chang quanto fosse innamorato di lei, nonostante lei stesse insieme a Justin Finch-Fletchley, ma questa storia di Malfoy non gli andava giù, perché proprio lui tra tanti ragazzi?

- ok…lo capisco, ma non lo condivido assolutamente…è più forte di me non riesco ad accettarlo! – concluse Harry rassegandosi e riprendendo a camminare

- nessuno ti chiede di condividere niente, dico solo che anche Hermione sta male per la situazione, è stata dura per lei riuscire a prendere una decisione ed è dura sopportare i sensi di colpa, a mio avviso fuori luogo, che le annebbiano il cervello…non credo abbia bisogno di persone che infieriscano sull’accaduto –

Harry annuì e ancora pensieroso varcò al fianco dell’amica il grande cancello che li introduceva nel parco del castello.

 

 

***

 

 

Hermione era rimasta con lo sguardo fisso sulle spalle di Ron che con passo deciso si allontanava da lei, tutto ciò che si mostrava ai suoi occhi aveva i contorni sfocati, tutto sembrava che stesse per scomparire da un momento all’altro, tutto così leggero, tutto così evanescente, tutto …tranne lei.

Si sentiva ancorata a terra come se fosse legata ad un macigno, le faceva male il cuore;

 

“ I'm falling forever
I've got to break through
I'm going under ”

 

(Evanescence – Going Under )

                                                    

con la schiena appoggiata al muro si lasciò scivolare a terra e rimase per un tempo indefinito ad abbracciare le sue gambe, con il mento posato sulla ginocchia, a guardare un punto fisso davanti a lei, un punto dove non facevano altro che passare immagini di lei e Ron e di lei e Draco e dello stupore negli occhi di Ron, della rabbia, dell’odio, della delusione che aveva visto in quegli occhi. Quegli occhi che le avevano sempre sorriso, che l’avevano consolata, rimproverata, ma mai odiata in quel modo, mai le avevano vietato di mostrarsi dinnanzi a loro.

Due occhi color dell’argento erano posati su di lei a pochi metri di distanza, in quegli occhi c’era dispiacere, dispiacere nel vederla distrutta in quel modo, ma anche incomprensione, perché provava tanto dolore? Perché tanti sensi di colpa? Infondo lei aveva fatto quello che sentiva giusto per lei e allora perché struggersi in quel modo?

La distanza tra quegli occhi e la ragazza seduta a terra con le spalle al muro si fece sempre minore, fino a che Draco non si sedette accanto a lei, che notando la sua presenza si asciugò frettolosamente gli occhi,

- come stai? – disse lei con voce fioca, ma stando bene attenta a non distogliere lo sguardo da quello spazio vuoto in cui si era completamente immersa

- dolorante, ma sto bene. – rispose Draco, mentre seguiva con lo sguardo la traiettoria degli occhi di Hermione – tu…perché piangi? – chiese con l’ingenuità di un bambino, lei distolse finalmente lo sguardo e lo rivolse a lui, leggermente sbalordita

- non lo so…forse per lui o per me…non lo so – le lacrime ripresero a scendere, Draco le guardò scendere lungo la guancia, arrivare al mento e cadere a terra come piccole goccia di rugiada; era ancora confuso e ora aveva anche il timore che lei credesse di aver fatto la scelta sbagliata; Nel formulare quel pensiero sentì un forte dolore allo stomaco e al cuore, per un istante si sentì perso, poi riprese il controllo

- che vuol dire? – chiese sperando che lei non si accorgesse della paura nella sua voce

- che lui sta male ed è a causa mia. Io avrei dovuto essere sincera con lui e non lo sono stata e ora mi odia…sono una stupida! –

- ti sei pentita di quello hai fatto? – disse cercando di apparire più freddo possibile, deciso a capire cosa stesse passando per la testa di Hermione

- No – si affrettò a rispondere lei – il fatto è che… - cominciò, ma lui la interruppe

- se pensi di aver fatto la scelta giusta non capisco perché stai qui a struggerti inutilmente –

- perché non è così semplice, Draco…io voglio bene a Ron e l’ho ferito, non ce la faccio a fregarmene – Hermione cominciava ad innervosirsi, presa dalle emozioni aveva dimenticato l’egoismo di Draco Malfoy – ma forse tu non sai nemmeno cosa sono i sensi di colpa… - aggiunse a bassa voce, come parlando a se stesso. Draco a quelle parole ebbe un leggero sussulto, l’aveva detto quasi in tono sprezzante, come se la persona che aveva davanti agli occhi non era un essere umano, ma una bestia senza un minimo di sensibilità. Era vero, era cresciuto con l’idea di dover far sempre e solo quello che era più conveniente per lui, gli avevano insegnato a non provare amore e compassione per chiunque; in realtà lo scopo di suo padre era quello di far crescere nel petto di Draco un cuore duro e freddo come il ghiaccio, ma non c’era riuscito del tutto, infondo era umano e provava dei sentimenti, forse non li viveva agli estremi come molte persone, ma c’erano e a volte anche in lui facevano male.

Hermione si rese conto di aver esagerato, infondo conosceva così poco di Draco, si voltò verso di lui, ma lui era già in piede, allontanatosi di qualche passo da lei

- bè mi dispiace se la mia insensibilità ti crea dei fastidi Granger – disse in tono serio, tornato improvvisamente freddo più del ghiaccio, si era allontanato ancora di un passo, Hermione balzò in piedi, intimorita dalla reazione che avrebbero potuto scatenare quelle parole, fece un passo verso di lui – Draco – gli sfiorò il braccio con la mano – non volevo… -

- non volevi cosa? Dire la verità? Sai benissimo che è come hai detto tu…non ho certo la reputazione della persona che si fa molti scrupoli a ferire la gente o che si preoccupa molto delle conseguenze di un azione, ma questo non fa di me un pezzo di carne senza emozioni, anch’io soffro quando faccio del male a qualcuno a cui voglio bene… – smise di parlare all’improvviso, aveva alzato il tono della voce, e si era lasciato trasportare troppo dall’ emozione, aveva detto troppo, si era aperto troppo. Fece un respiro profondo, ora fu lui a fare un passo verso Hermione, a scostarle i capelli e ad alzarle il volto che era con lo sguardo piantato a terra

– credo solo che sia inutile piangere e disperarsi in questo modo – disse questa volta in tono calmo – se sei sicura della tua scelta e questa ti fa sentire bene, allora perché continuare a pensare al passato e farsi consumare dai sensi di colpa? – Hermione lo stava guardando e il suo cuore batteva così forte che sembrava volerle uscire dal petto.

Di nuovo solo i suoi occhi,

 

“ Your eyes are so blue

i can’t look away

as we lay in the stillness you whisper to me

promise you’ll stay with me “

 

(Evanescence – you )

 

 

 il suo cervello non riceveva più nessun ordine, era di nuovo incatenata a quegli occhi magnetici, poi d’improvviso si alzò sulla punta dei piedi e in un attimo si trovò stretta al collo del ragazzo, che ricambiava quell’abbraccio stringendola con le braccia in vita.

- non sarà facile per noi – disse in un sussurrò Draco – non lo sarà affatto, ma … -

- ma io voglio provare – stava continuando Hermione, si scostò da lui quel tanto che bastava per poterlo guardare sul volto

– lo sto facendo – Draco la guardò perplesso, poi lei continuò – sto facendo come hai detto tu, mi sto mettendo in gioco. Sto andando contro i miei principi, contro i miei amici, per provare ad essere felice, per provare a vivere liberamente le mie emozioni –

Draco nell’udire quelle parole si sentì riempire di un sentimento che poche volte aveva provato nella vita, ora era il suo cuore a battere ad un ritmo frenetico, le regalò un sorriso pieno di ammirazione, felicità, approvazione, anche i suoi occhi stavano sorridendo, quell’azzurro che tante volte era stato freddo, totalmente privo di emozioni, ora sembrava più caldo del fuoco stesso.

Il palmo della mano del ragazzo andò a posarsi sulla guancia di Hermione, che, ancora in punta di piedi, era vicinissima al volto di Draco, bastò un minimo movimento del ragazzo per arrivare a sfiorarle le labbra; si immersero nel loro mondo, trasportati dalle loro emozioni, non c’era più nulla intorno, più nessuno, neanche il tempo scandiva più i suoi rintocchi, si persero in quel bacio infinito, che questa volta non fu seguito ne da lacrime ne da una corsa sfrenata per scappare lontano, ma solo da un lungo e rassicurante abbraccio.

 

 

“ I’ll make you happy, baby

just wait and see

for every kiss you give me

i’ll give you three “

 

( Be my Baby – Dirty Dancing )

 

 

 

 

***

 

 

CAPITOLO SCARSO!

PER ORA VI LASCIO COSI’ , NON SO QUANDO E SE

ARRIVERA’ UN NUOVO CAPITOLO

PER IL MOMENTO L’ISPIRAZIONE SEMBRA AVERMI

ABBANDONATO (SPERIAMO SI SIA SOLO ALLONTANATA PER POCO!!)

 

BENVENUTE ALLE NUOVE

E NATURALMENTE ANCORA GRAZIE INFINITE A CHI LEGGE

E CHI RECENSISCE!!

 

UN ABBRACCIO GRANDE

 

CLAUDIA )O(

   
 
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