PIECES OF A DREAM
PART V
Prima
che Draco e Blaise potessero uscire dal bagno, anche Hermione e Ginny uscirono
dei Tre Manici di Scopa.
-
Dio, Ginny! Non poteva venirlo a sapere in modo peggiore! Non avrò più il
coraggio di guardarlo in faccia – Hermione era ancora
scossa per la sfuriata che aveva avuto Ron e anche un po’ preoccupata per lo
stato di salute di Draco, ma in quel momento riteneva più importante andare a
cercare Ronald e parlare con lui, infondo Draco poteva essersi spaccato al
massimo un labbro.
Quando
uscirono dal locale furono investite da una folata di vento gelido, la temperatura
si stava abbassando a vista d’occhio ed ora si era alzato anche un fastidioso
venticello.
Qualche
metro più in là dall’ingresso del pub, c’erano Harry e Ron, rimasti soli. Ogni
traccia di rabbia e odio aveva lasciato il volto di
Ronald che era tornato ad avere l’ espressione di sempre, i suoi occhi erano
tornati dolci e ora anche tristi, delusi, amareggiati, entrambe i ragazzi si
girarono verso Hermione e Ginny che erano rimaste distanti da loro, una con lo
sguardo rivolto verso terra, l’altra con una sigaretta in mano che fumava
freneticamente.
Quando
Hermione alzò lo sguardo trovò Harry davanti a lei, ora non aveva più nessuna espressione di consolazione per lei, non fece un
movimento, non disse una parola, si limitava a guardarla, con sguardo severo e
confuso e deluso
-
Harry…io… - cominciò Hermione sentendosi gli occhi riempirsi di lacrime
-
non è a me che devi spiegazioni – disse in tono duro, le
passò accanto, facendo cenno con la mano a Ginny di seguirlo.
Quando fu
rimasta sola, trasse un lungo sospiro e si avvicinò lentamente a Ron che era
rimasto tutto il tempo appoggiato al muro; lui non alzò gli occhi per
guardarla, rimasero in silenzio per diversi minuti
-
Non ti ho preso in giro – esordì – appena mi sono
accorta che qualcosa non andava io te l’ho detto –
-
già…e cosa mi hai detto di preciso? “ho bisogno di stare sola per pensare” –
disse lui questa volta guardandola e riducendo a due fessure gli occhi
- e cosa dovevo dirti Ron? Sapevo che reazione avresti avuto – ora Hermione cominciava ad irritarsi e la
sua voce stava facendo più sicura
-
avresti dovuto dirmi la verità, ecco cosa! –
- ma io te l’ho detta! Ho detto che avevo bisogno di stare
sola, di riflettere! –
-
peccato che hai lasciato un piccolo particolare….ti facevi sbattere da un
altro! – sul volto di Hermione si dipinse inizialmente un
espressione di stupore, poi indignazione
-
non ti permetto di
parlarmi in questo modo, tra noi non c’è stato niente, solo un bacio, ma
… - si fermò, stava urlando e le stava dolendo la gola - … è
stato…all’improvviso, io non ho neanche avuto il tempo riflettere – era tornata
di nuovo con gli occhi a terra
- e a questo punto perché dovrei crederti? –
-
perché non ti ho mai mentito, ecco perché, perché ho fatto quel che ho potuto e
nonostante non fossi sicura di volerti lasciare ti ho detto le cose come
stavano, sperando che avresti capito – ora Hermione piangeva, una miriade di
lacrime le scendevano dagli occhi come una cascata di
acqua limpida, ma amara come il fiele
-
no, non lo capisco…per il momento non lo capisco…e per il momento non ti voglio
più vedere, sparisci dalla mia vita!- il tono che aveva usato per queste parole
era calmo e freddo, così freddo che Hermione per un attimo sembrò congelarsi, si
sentì trafitta da mille minuscoli aghi di ghiaccio, entravano in lei e
ghiacciavano tutto quello che toccavano
-
Ron, ti prego…mi dispiace…ma cosa posso … - anche le parole si erano
ghiacciate, erano rimaste lì, in bilico sulle sue labbra, bloccate dallo
sguardo del ragazzo, uno sguardo inespressivo che le dedicò solo per pochi
istanti, poi le voltò le spalle e con un enorme sforzo si allontanò lentamente,
ma con passo deciso da Hermione.
“ Cry
me a river,
i cried a river over you
now
say you’re sorry for being so untrue...”
(
Aerosmith – Cry me a river )
***
-
Non riesco a crederci! Come può aver fatto una cosa del genere? – disse Harry
mentre al fianco di Ginny, percorrevano la strada poco illuminata che arrivava
fino al castello – Mi ha deluso…profondamente –
-
Harry smettila, non sono affari che ti riguardano e non sei nessuno per dare
giudizi – lo rimproverò Ginny con tono severo
-
Ron è mio amico e Hermione non si è comportata bene,
da lei non me lo sarei mai aspettato, prenderlo in giro in questo modo! –
continuò il ragazzo scuotendo il capo
-
non l’ha preso in giro Harry! Non sai come stanno le cose…quindi smettila di
parlare a vanvera e poi, anche Hermione è tua amica –
-
già, è mia amica, ma questo non toglie il fatto il che si sia
comportata male…e poi, perché io non so le cose come stanno? – mise più
enfasi quando pronunciò la parola “io”
-
probabilmente se avesse deciso di non affrontare la situazione con Ron, avrebbe
chiesto consiglio anche a te. Anche se dubito che la tua reazione sarebbe stata
differente da quella di mio fratello – aggiunse quest’ultime
parole in tono più basso, come se stesse parlando a se stessa e non ad
Harry
-
Ginny – pronunciò il suo nome sgranando gli occhi stupefatto
– stiamo parlando di Draco Malfoy, probabilmente avrei reagito peggio di Ron –
-
appunto – disse la ragazza alzando le sopracciglia e scuotendo la testa –
quando nasce un sentimento è difficile riuscire a nasconderlo e ancora di più a
reprimerlo, anche se si tratta di una persona che cerca di rovinarti da sei
anni – aveva parlato in tono calmo, poi notando lo sguardo sbalordito di Harry,
sbottò – ma cavolo Harry,cerca di metterti nei panni
di Hermione – Harry si fermò a riflettere. Era vero quello che diceva Ginny,
reprimere i propri sentimenti non era affatto facile, lui stesso non era
riuscito a non dire a Cho Chang quanto fosse
innamorato di lei, nonostante lei stesse insieme a Justin Finch-Fletchley, ma
questa storia di Malfoy non gli andava giù, perché proprio lui tra tanti
ragazzi?
-
ok…lo capisco, ma non lo condivido assolutamente…è più forte di me non riesco
ad accettarlo! – concluse Harry rassegandosi e riprendendo a camminare
-
nessuno ti chiede di condividere niente, dico solo che anche Hermione sta male
per la situazione, è stata dura per lei riuscire a prendere una decisione ed è
dura sopportare i sensi di colpa, a mio avviso fuori luogo, che le annebbiano il cervello…non credo abbia bisogno di persone
che infieriscano sull’accaduto –
Harry
annuì e ancora pensieroso varcò al fianco dell’amica il grande
cancello che li introduceva nel parco del castello.
***
Hermione
era rimasta con lo sguardo fisso sulle spalle di Ron che con passo deciso si
allontanava da lei, tutto ciò che si mostrava ai suoi occhi aveva i contorni
sfocati, tutto sembrava che stesse per scomparire da un momento all’altro,
tutto così leggero, tutto così evanescente, tutto …tranne lei.
Si
sentiva ancorata a terra come se fosse legata ad un macigno, le faceva male il
cuore;
“ I'm falling forever
I've got to break through
I'm going under ”
(Evanescence – Going Under )
con la
schiena appoggiata al muro si lasciò scivolare a terra e rimase per un tempo
indefinito ad abbracciare le sue gambe, con il mento posato sulla ginocchia, a
guardare un punto fisso davanti a lei, un punto dove non facevano altro che
passare immagini di lei e Ron e di lei e Draco e dello stupore negli occhi di
Ron, della rabbia, dell’odio, della delusione che aveva visto in quegli occhi.
Quegli occhi che le avevano sempre sorriso, che
l’avevano consolata, rimproverata, ma mai odiata in quel modo, mai le avevano
vietato di mostrarsi dinnanzi a loro.
Due
occhi color dell’argento erano posati su di lei a pochi metri di distanza, in
quegli occhi c’era dispiacere, dispiacere nel vederla
distrutta in quel modo, ma anche incomprensione, perché provava tanto dolore? Perché tanti sensi di colpa? Infondo lei aveva
fatto quello che sentiva giusto per lei e allora perché struggersi in
quel modo?
La
distanza tra quegli occhi e la ragazza seduta a terra con le spalle al muro si
fece sempre minore, fino a che Draco non si sedette accanto a lei, che notando
la sua presenza si asciugò frettolosamente gli occhi,
-
come stai? – disse lei con voce fioca, ma stando bene attenta a non distogliere
lo sguardo da quello spazio vuoto in cui si era completamente immersa
-
dolorante, ma sto bene. – rispose Draco, mentre seguiva con lo sguardo la
traiettoria degli occhi di Hermione – tu…perché piangi? – chiese con
l’ingenuità di un bambino, lei distolse finalmente lo sguardo e lo rivolse a
lui, leggermente sbalordita
-
non lo so…forse per lui o per me…non lo so – le lacrime ripresero a scendere,
Draco le guardò scendere lungo la guancia, arrivare al mento e cadere a terra
come piccole goccia di rugiada; era ancora confuso e
ora aveva anche il timore che lei credesse di aver fatto la scelta sbagliata;
Nel formulare quel pensiero sentì un forte dolore allo stomaco e al cuore, per
un istante si sentì perso, poi riprese il controllo
- che vuol dire? – chiese sperando che lei non si accorgesse
della paura nella sua voce
- che lui sta male ed è a causa mia. Io avrei dovuto essere sincera
con lui e non lo sono stata e ora mi odia…sono una stupida! –
-
ti sei pentita di quello hai fatto? – disse cercando
di apparire più freddo possibile, deciso a capire cosa stesse
passando per la testa di Hermione
-
No – si affrettò a rispondere lei – il fatto è che… -
cominciò, ma lui la interruppe
- se
pensi di aver fatto la scelta giusta non capisco
perché stai qui a struggerti inutilmente –
- perché non è così semplice, Draco…io voglio bene a Ron e
l’ho ferito, non ce la faccio a fregarmene – Hermione cominciava ad innervosirsi,
presa dalle emozioni aveva dimenticato l’egoismo di Draco Malfoy – ma forse tu non
sai nemmeno cosa sono i sensi di colpa… - aggiunse a bassa voce, come parlando
a se stesso. Draco a quelle parole ebbe un leggero sussulto, l’aveva detto
quasi in tono sprezzante, come se la persona che aveva davanti agli occhi non
era un essere umano, ma una bestia senza un minimo di sensibilità. Era vero,
era cresciuto con l’idea di dover far sempre e solo quello che era più
conveniente per lui, gli avevano insegnato a non provare amore e compassione
per chiunque; in realtà lo scopo di suo padre era quello di far crescere nel
petto di Draco un cuore duro e freddo come il ghiaccio, ma non c’era riuscito
del tutto, infondo era umano e provava dei sentimenti,
forse non li viveva agli estremi come molte persone, ma c’erano e a volte anche
in lui facevano male.
Hermione
si rese conto di aver esagerato, infondo conosceva così poco di Draco, si voltò
verso di lui, ma lui era già in piede, allontanatosi di qualche passo da lei
- bè
mi dispiace se la mia insensibilità ti crea dei fastidi Granger – disse in tono
serio, tornato improvvisamente freddo più del ghiaccio, si era allontanato
ancora di un passo, Hermione balzò in piedi, intimorita dalla reazione che avrebbero potuto scatenare quelle parole, fece un passo
verso di lui – Draco – gli sfiorò il braccio con la mano – non volevo… -
-
non volevi cosa? Dire la verità? Sai benissimo che è come hai detto tu…non ho
certo la reputazione della persona che si fa molti scrupoli a ferire la gente o
che si preoccupa molto delle conseguenze di un azione,
ma questo non fa di me un pezzo di carne senza emozioni, anch’io soffro quando
faccio del male a qualcuno a cui voglio bene… – smise di parlare
all’improvviso, aveva alzato il tono della voce, e si era lasciato trasportare
troppo dall’ emozione, aveva detto troppo, si era aperto troppo. Fece un
respiro profondo, ora fu lui a fare un passo verso Hermione, a scostarle i
capelli e ad alzarle il volto che era con lo sguardo piantato a terra
–
credo solo che sia inutile piangere e disperarsi in questo modo – disse questa
volta in tono calmo – se sei sicura della tua scelta e questa ti fa sentire
bene, allora perché continuare a pensare al passato e farsi consumare dai sensi
di colpa? – Hermione lo stava guardando e il suo cuore batteva così forte che
sembrava volerle uscire dal petto.
Di
nuovo solo i suoi occhi,
“
Your eyes are so blue
i
can’t look away
as we
lay in the stillness you whisper to me
promise
you’ll stay with me “
(Evanescence – you )
il suo cervello non
riceveva più nessun ordine, era di nuovo incatenata a quegli occhi magnetici,
poi d’improvviso si alzò sulla punta dei piedi e in un attimo si trovò stretta
al collo del ragazzo, che ricambiava quell’abbraccio stringendola con le
braccia in vita.
-
non sarà facile per noi – disse in un sussurrò Draco –
non lo sarà affatto, ma … -
- ma io voglio provare – stava continuando Hermione, si scostò
da lui quel tanto che bastava per poterlo guardare sul volto
–
lo sto facendo – Draco la guardò perplesso, poi lei
continuò – sto facendo come hai detto tu, mi sto mettendo in gioco. Sto andando
contro i miei principi, contro i miei amici, per provare ad essere felice, per
provare a vivere liberamente le mie emozioni –
Draco
nell’udire quelle parole si sentì riempire di un sentimento che poche volte
aveva provato nella vita, ora era il suo cuore a battere ad un ritmo frenetico,
le regalò un sorriso pieno di ammirazione, felicità,
approvazione, anche i suoi occhi stavano sorridendo, quell’azzurro che tante
volte era stato freddo, totalmente privo di emozioni, ora sembrava più caldo
del fuoco stesso.
Il
palmo della mano del ragazzo andò a posarsi sulla guancia di Hermione, che,
ancora in punta di piedi, era vicinissima al volto di Draco, bastò un minimo
movimento del ragazzo per arrivare a sfiorarle le labbra; si immersero
nel loro mondo, trasportati dalle loro emozioni, non c’era più nulla intorno,
più nessuno, neanche il tempo scandiva più i suoi rintocchi, si persero in quel
bacio infinito, che questa volta non fu seguito ne da lacrime ne da una corsa
sfrenata per scappare lontano, ma solo da un lungo e rassicurante abbraccio.
“
I’ll make you happy, baby
just
wait and see
for
every kiss you give me
i’ll
give you three “
( Be
my Baby – Dirty Dancing )
***
CAPITOLO SCARSO!
PER ORA VI LASCIO COSI’ , NON SO QUANDO E SE
ARRIVERA’ UN NUOVO
CAPITOLO
PER IL MOMENTO L’ISPIRAZIONE
SEMBRA AVERMI
ABBANDONATO (SPERIAMO SI
SIA SOLO ALLONTANATA PER POCO!!)
BENVENUTE ALLE NUOVE
E NATURALMENTE ANCORA
GRAZIE INFINITE A CHI LEGGE
E
CHI RECENSISCE!!
UN ABBRACCIO GRANDE
CLAUDIA )O(