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Autore: Sweet Milly    08/06/2011    0 recensioni
Dopo che mi disse quelle parole e scomparve, capii...sapevo quello che dovevo fare. Ora dovevo solo procedere e andare dove il cuore mi indicava, e dove l'amore mi attendeva...
Primo episodio di una trilogia ricca di amore e colpi di scena!
E' la mia prima ff ^^...l'avevo già postata su un forum,spero k piaccia anche qui!!Vi avverto k i primi capitoli non sono grank ,ma poi migliora!Good Reading,commentate per favore!!!
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8:Far Away
La mattina dopo mi svegliai presto, ma restai a letto a osservare il soffitto. Non era possibile. "Mark" sospirai. Proprio adesso che mi ero resa conto di amarlo, era andato via. Non ci volevo credere, non potevo. E se davvero non lo avessi più rivisto? Sarei riuscita a dimenticarlo? "No,credo proprio di no".
This time, this place
misused, mistakes
too long, too late
who was I make to wait
just one chance, just one breath
just I cause there's just one left
cause you know, you know, you know
Mi chiesi come facevo ad amare una persona che conoscevo da poco? Non riuscivo a darmi una risposta logica, ma per queste cose la logica non serve, affatto.
That I love you
I have loved you all along
and I miss you been for away for far too long
"Sì, siamo troppo lontani, ma vorrei averlo qui con me. Mark,dove sei?"
I keep dreaming you'll be with me and you'll never go ...
"E' vero, per il momento posso solo sognarlo, non so quando lo rivedrò."
I wanted ,I wanted you to stay cause I needed
"Ho bisogno di te, un estremo bisogno di te, di sfiorarti la mano, di guardarti negli occhi, di perdermi in quel meraviglioso blu."
That I love you
I have loved you all along and I miss you...
"I miss you" sospirai.
Una piccola lacrima solcò la mia gota pallida, sospirai ancora e decisi di alzarmi.
Nei giorni seguenti mi trasformai sempre di più in un automa, in uno zombie. Martina si preoccupava, cercava di farmi ridere o distrarre. Ormai aveva capito cosa provavo per Mark. Anche Micaela e Patrick, quando venivano a trovarmi, cercavano di distrarmi. Micaela aveva capito che amavo Mark dalla prima volta che gliene parlai, anche se io non lo avevo ancora capito. Nonostante l'aiuto dei miei amici non c'era niente da fare. La mia unica salvezza era Mark. La mia forza di volontà mi imponeva di stare meglio, o almeno di provarci, ma l'unica cosa che riuscivo a fare era aiutare le persona che volevano qualche consiglio, lo avevo sempre fatto e mi dava un po' di serenità. Però era troppo poca.
Con i miei amici ci uscivo normalmente, tutti si impegnavano e farmi almeno ridere, ma l'unica cosa che riuscivano ad ottenere era un sorriso triste che non arrivava agli occhi. Ero sempre stata un tipo solare, e sapevo che per i miei amici vedermi in quello stato era terribile. Non sapevo che fare.
Tre settimane passarono veloci, come se non vivessi più. Non ci facevo neanche più caso. Quando la monotonia superava ogni limite e non sapevo che cosa fare andavo al parco vicino casa,con la speranza vana di rivedere Mark.
Non capivo più nulla. La mia vita era diventata insulsa e sfiorai più volte l'idea di finirla.
 
Un mese. Un mese era passato dall'ultima volta che l'avevo visto, dalla sera nel bosco. Il volto di Mark era ancora chiaro nella mia mente, il suo sorriso... Mi appariva ogni volta che chiudevo gli occhi. Tutte le sere, per addormentarmi era un incubo. Piangevo e pensavo a lui. Sapevo che non l'avrei più rivisto.
"Time passes" sospirai. Ma perchè non mi passava? Era quasi gennaio e io stavo sempre peggio!! Un mercoledì dei primi del mese mi recai in palestra per fitboxe.
Durante gli esercizi la musica era molto alta e poteva distrarre chiunque, tranne me. Ovvio. Dopo un po', senza che me ne rendessi conto, iniziai a piangere. Aumentai la potenza dei pugni, fino quasi a farmi davvero male .D'un tratto sentii un brivido lungo la schiena e una leggera presenza intorno a me. Mi voltai verso la porta. Nessuno. "Eppure...", avevo sentito qualcuno che mi chiamava. «Mark» lo chiamai sussurrando... Scossi la testa, uscii e me ne tornai a casa, più a pezzi di prima.
***
Correvo, correvo da giorni. Era passato più di un mese dall'ultima volta che avevo abbracciato Milly. Mi sentivo distrutto, mi mancava qualcosa...lei. Lei avrebbe ricucito la mia anima. Io, un mostro. Amavo. Avevo osservato i miei genitori, loro sì che erano felici, ma avevo sempre creduto che per me non ci sarebbe stato nulla di simile. Anche se ero giovane, ero certo di bastare a me stesso. A Londra ebbi una vita felice solo perchè avevo i miei, ma per il resto era tutto dolore e sofferenza. E adesso che avevo trovato la mia luce, l'avevo persa, forse per sempre. Mi accorsi che era tutto per me fin dal giorno in cui la vidi cadere per terra a scuola. Da quel giorno ne ero pazzamente innamorato. Non sapevo se lei ricambiasse i miei sentimenti. Probabilmente mi aveva già dimenticato. No. Era troppo importante per me. Mi ripromisi che l'avrei rivista."Costi quel che costi!!" così, ferito ma determinato, andai ad affrontare il resto della guerra.
  
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