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Autore: Ombra    08/06/2011    2 recensioni
Questa è una storia breve, ma davvero importante per me. L'ho scritta col cuore in mano e spero possa trasmettervi quello che ho provato scrivendola, parola per parola. La trama è semplice affinchè chiunque possa comprenderla: i giri di parole non sono la miglior strada se si vuole parlar d'amore.
Buona lettura!
Cit: "La ragazza si accorse di come uno arrivasse a farsi problemi stupidi quando non riusciva a uscire da uno molto più grande."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ok ragazzi, scusatemi se i capitoli sono tanto corti ma la storia è breve... e così mi sembra che duri giusto un pochino di più :) Poi almeno pubblico abbastanza presto, no?
Grazie per avermi letta comunque, passate anche a leggere qualche altra cosa se vi va... ad un paio tengo parecchio :)
Un bacione e ancora grazie a tutti :)


 

 

Capitolo Cinque


“Amore guarda che puoi stare a casa anche oggi se vuoi... Ti riposi ancora un po'...”

Erika evitò lo sguardo compassionevole della madre e continuò a prepararsi lo zaino.

“Va bene...” mormorò infine la donna sospirando, le si avvicinò dandole un piccolo bacio sulla fronte e poi uscì dalla stanza a sguardo chino.

La ragazza prese le chiavi del motorino e si guardò un'ultima volta allo specchio: sperava di essere pronta.

Suo padre spuntò sull'uscio quasi spaventandola, “Niente motorino per oggi... per favore...”

Erika quasi lo trafisse con lo sguardo ma alla fine lasciò le chiavi sulla scrivania e corse fuori senza proferir parola.

Continuò a correre e raggiunse la fermata, ma non si fermò. Corse ancora superando anche quella dopo finchè alla quarta l'autobus non si fermò proprio accanto a lei costringendola ad arrendersi al destino.

Si mise le cuffiette nelle orecchie appena si lasciò cadere nel primo posto libero trovato, i pensieri iniziarono a vagare ma si interruppero dopo poco per il bip del suo cellulare.

               Tata: Non vieni alla fine?

Erika diede una breve occhiata all'orologio: le 8:20, infondo avrebbe anche potuto arrivare in tempo.

Mise il cellulare in tasca senza rispondere poi tornò a perdersi nella musica, nell'attesa che l'autobus arrivasse al capolinea.



Lo so, è cortissimissimissimo! Ma il prossimo, che conto di postare al massimo fra un paio di giorni, è almeno almeno il doppi :) Scusate ancora... ma almeno la digerite meglio XD

  
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