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Autore: cullina     08/06/2011    2 recensioni
Allora parto con il dire che questa è la mia terza fanfiction e che sono onorata di scrivere per chiunque legga. Tutte le storie sono state scritte con il cuore e ammetto di aver faticato parecchio ma sono così felice che vi piacciano! Sono contenta che le mie parole possano allietare i vostri momenti di pausa.
Ora vi lascio a un piccolo spoiler e poi alla storia...Buona lettura!!
“ Non è che non vi potete tirare indietro, ma se lo fate noi usciremo dall’associazione , le nostre ditte verrebbero vendute , e noi dovremmo trovarci una nuova casa e un nuovo posto di lavoro e secondo voi, quante persone che superano i quarant’anni hanno una possibilità di trovarsi un lavoro sicuro in questo periodo? Ve lo dico io, uno su cinquanta ! E secondo voi dobbiamo pensare positivo e sperare di essere quell’uno, io non credo…”
“ Allora dov’è che volete arrivare papà “ Prendere la parola e finire questo battibecco inutile è la miglior cosa.
“ Dovete sposarvi… “
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eravamo l’uno di fronte all’altro, e stavamo parlando del più e del meno rimpinzandoci di tutte le prelibatezze esposte sul tavolo.
Casa nostra…avremmo avuto una casa tutta per noi, lontano dai nostri genitori, lontana dal casino di New York , lontana da tutti, una casa comprata solo per stare insieme in intimità, una casa per i nostri figli…Ma cosa vado a pensare! Figli! Ho solo vent’anni!!
Devo essermi beuta il cervello!
 
“ Emily tutto bene? “
“ Si stavo solo pensando…”
“ E a cosa se posso saperlo? “ Raccontargli la verità?
“ A nulla in particolare, solo a quanto è stata bella la tua idea.” Mezza verità.
“ Speravo ti piacesse, ma le sorprese non sono ancora finite “ Mi sorrise e si alzò . Si diresse in cucina, e quando tornò non potei che sorridere e forse anche piangere, come se non avessi già versato parecchie lacrime questa sera.
 
Adam aveva in mano una torta bianca , con su scritto “ Mi vuoi sposare ?
“ Adam…noi siamo già sposati “ La torta era meravigliosa e anche l’idea, ma come potevamo sposarci nuovamente?
“ Lo so…” Si mosse verso di me e appoggiò la torta sul tavolo “ Solo che…quel matrimonio non è stato dettato dal cuore, ci siamo sposati per obbligo e la cosa non è stata molto carina nei nostri confronti, soprattutto perché i miei genitori sapevano che tu mi piacevi e che non mi hai mai corrisposto. Quindi vorrei un matrimonio come si deve, dettato dl cuore e non da un protocollo. Voglio avere questa casa con te, voglio averti accanto perché ti amo , non perché l’hanno deciso i nostri genitori. E’ per questo che ti sto facendo la proposta, perché ora sono sicuro di quello che provo e lo sei anche tu. Quindi te lo voglio chiedere rispettando tutti i clichè possibili…” Mi sorrise e si inginocchiò davanti a me, prese una scatolina dai pantaloni  e me la aprì davanti…
“ So che avevi già un anello di fidanzamento, ma questo è nettamente più importante…come ben sai noi siamo vestiti con gli abiti dei nostri predecessori…”
 
“ Aspetta, anche tu hai su l’abito che apparteneva a tuo nonno? “  Lui annuì e continuò.
“ E per mantenere la magia che questi abiti si portano dietro , è giusto che anche l’anello faccia parte del passato e della favola di quel matrimonio….Questo anello apparteneva a mia nonna , è appartenuto a mia madre e ora voglio che appartenga a te…”
“ Io non so cosa dire…”
“ Non molto , basta che dici si, e tutto questo sarà tuo…”  Mi sorrise raggiante, ma io non lo sono per niente,
 
“ Adam , io vorrei dirti di si, ma è giusto che prima anche io esponga le mie ragioni. So che abbiamo già parlato, so che i miei pensieri sono stati contrastanti per tanto tempo e probabilmente lo sono ancora, so che ti ho fatto spaventare, e probabilmente lo farò ancora…ma io sono incasinata da fare schifo. Non mi riconosco davvero più dopo quello che mi è successo. Ma voglio una piccola verità da te….Tu mi sei accanto perché anche solo per un po’ ti faccio pena vero? Non dico del tutto , ma un po’…anche se per pochissimo, la mia storia ti ricorda quella di Lucy non è vero? “
 
Sospirò, prese una sedia e si sedette davanti a me. Era visibilmente irritato dalla cosa, ma io avevo bisogno di certezze.
 
“ Mi piacerebbe che questa fosse l’ultima volta che io ripeta questa cosa…Si, la tua storia mi ricorda quella di mia sorella, è vero…ma la cosa è totalmente diversa. Io volevo un bene dell’anima a mia sorella e se avessi potuto solo in qualche modo alleviargli il dolore , l’avrei fatto, avrei venduto anche l’anima al diavolo se fosse stato possibile, ma il problema era lei…era lei che non si faceva aiutare e il suicidio è stata la via più semplice da prendere. Ma tu…tu sei completamente diversa, io non voglio aiutarti perché mi fai pena o perché mi ricordi la mia defunta sorella, ma semplicemente perché ti amo, perché per te farei di tutto, e non sei un peso, non lo sei mai stata…sei l’unica persona che mi fa sorridere, e che mi fa sentire importante…io ti voglio e non ti lascerò tanto in fretta , o perlomeno non lo farò solo perché tu non ti senti sicura di quello che provo nei tuoi confronti, io so quello che provo per te…e questo , mi basta…questo è l’importante, tu cerca solo di non spezzarmi nuovamente il cuore, per il resto puoi farti tutte le paranoie possibili.”
 
Lo guardai negli occhi, e sapevo che era sincero, sapevo che avrei dovuto dirgli di si, ma dalle mie labbra non uscì nemmeno un suono.
Ero rimasta troppo imbambolata a guardare quelle pozze verdi che l’uso della parola mi venì meno.
 
“ Emily, tutto ok? Hai capito quello che ti ho detto? “ Mi risvegliai da questo momento solo perché Adam mi sventolò la sua mano davanti al mio viso.
“ Si, perfettamente….”
“ E…”
“ E…non voglio spezzarti il cuore, perché sarebbe come spezzare il mio. Voglio amarti e mi piacerebbe farlo in tutti i modi possibili, ma non so se ne sono ancora pronta…credo che dovrai aspettare, sei disposto ad aspettarmi? “
“ Anche cent’anni se questo servisse a farti sentire meglio. “ Mi sorrise teneramente.
“ Voglio sposarti Adam, anche se è precoce anche se una parte di me mi sta urlando “ lo condannerai ! “ voglio sposarti…semplicemente perché voglio amarti, non so come non so quando riuscirò a farlo completamente , ma voglio farlo. “  Ero determinata, se lui si fidava così tanto di me , allora io potevo togliermi dalla testa qualche inutile paturnia.
“ Ora capisci quando dico che tu sei più forte di lei? “ Mi accarezzò una guancia e mi baciò fino a togliermi il respiro.
Ci staccammo ansanti e lui mi prese la mano infilandomi l’anello di sua nonna.
Il gioiello più bello e raffinato che avessi mai visto…
Una pietra azzurro acqua , incastonata in un anello circolare di oro bianco, che risplendeva a causa di piccoli brillantini posti circolarmente anche loro, pronti ad abbracciare quella pietra solitaria…
Bello, e elegante, proprio come erano i nostri vestiti e mi sa che quello corrispondeva anche alla personalità dei nonni ormai defunti.
 
Ci rimpinzammo di torta, seduti con la schiena appoggiata al divano mentre guardavamo la televisione.
Questa sarà in un futuro la nostra casa, che più nostra di questa non ci sarebbe mai stata.
Mi sentivo terribilmente bene appoggiata alla sua spalla, che piano piano gli occhi mi si chiusero, portandomi in un mondo fatto di noi, dove c’erano solo Emily e Adam .
 
 
Quando mi svegliai pensai di essere in un sogno.
Un forte odore di brioches e caffè mi entrò nel naso.
E quando aprì gli occhi mi trovai un Adam tutto sorridente che mi guardava dall’altro lato del tavolino posto di fronte a me, mentre smangiucchiava un biscotto.
“ ‘giorno…” Sbadigliai
“ Buon giorno anche a te dormigliona! “ Mi sorrise.
“ Perché che ore sono? “
“ Le dieci e mezza, nemmeno così tardi. “
“Cosa mi hai portato di buono? “ Mi alzai sorridente anche io.
“ Allora, brioches alla nutella, che so che impazzisci, un cappuccino con tanta schiuma, tutto preso al bar…”
“ E io che pensavo me l’avessi preparato tu.” Misi il broncio…
“ Tesoro, volevi morire intossicata? “ Disse con tono scherzoso…
“ Se parte dalle tue mani, è possibile.” Gli sorrisi. Ma lui non rispose al mio sorriso, che cosa gli prendeva adesso?
“ Adam, stavo scherzando…”
“ Non farlo mai…” Aveva lo sguardo basso e disse la frase con un tono che metteva i brividi.
“ Adam , non è successo nulla…scusami, non pensavo ti desse fastidio…” Abbassai anche io la testa.
Ma lui me la spinse nuovamente in alto riportando i miei occhi al pari con i suoi.
“ Io..io…” Mi guardava con uno sguardo colpevole, come se fosse colpa sua…
“ Io devo andare, anzi, no, ti accompagno a casa e poi sparisco dalla tua vita, si forse è meglio…” E’ completamente impazzito, continua a ripetere cose senza senso camminando avanti e indietro per la stanza, io non posso fare altro che guardarlo…
“ Dobbiamo andare.”
Raccolse tutto in fretta e furia, mi prese per un braccio e mi portò fino alla macchina, mi aprì la portiera e mi sbattè dentro...
Sono completamente terrorizzata, non riesco a muovere nemmeno un muscolo.
Dopo dieci minuti di viaggio, una volta che la mia respirazione fu tornata regolare, posi una domanda…
“ Adam, vuoi spiegarmi tranquillamente cosa è successo? E dove stiamo andando? “
“ Ti sto riportando a casa. “ Tono secco e gelido. Quando girai il mio sguardo alla ricerca del suo, lo trovai concentrato sulla guida con le mani che quasi stritolavano il volante.
“ Vorrei sapere cosa ho detto di sbagliato per farti reagire così…” Lo sussurrai appena, ma lui mi sentì benissimo perché sospirò e accostò la macchina a una casa. Mi resi conto dopo qualche minuto che quella era la nostra casa di New York.
“ Devo solo pensare un attimo Emily, credi di riuscire a sopravvivere da sola? “
Annui e uscì dall’abitacolo con le lacrime agli occhi.
Non si fidava, come può dire di amarmi se non si fida di me.
Continuai la mia strada da sola, fino al cancello quando una voce, la sua voce mi richiama.
“ Emily…” Non ti girare, non ti girare.
“ Emily, aspetta un attimo…” Dannate chiavi! Aprite questo cancello!
“ Emily! “ Mi prese per un gomito e mi girò verso di lui, mostrandogli quanto mi avevano ferite le sue parole …
“ Oh, Emi…” Mi abbracciò forte, mentre le mie barriere fin li trattenute mi fece esplodere in un pianto liberatore.
Quante lacrime avevo versato da quando lui era nella mia vita, tante , troppe…ma se il risultato e stare tra le sue braccia, mi piacerebbe piangere a comando.
“ Mi dispiace…prometto che ti racconterò tutto, adesso ho solo bisogno di pensare da solo. Pensare perché quello che ti dirò ti farà scappare da me, e sarò io a rincorrerti e non il contrario…” Alzai lo sguardo verso di lui, mentre sulle sue labbra spuntò un sorriso amaro…
“ Che…cosa…stai , dicendo…” Tirai su con il naso.
“ La verità, dopo sarai tu a non volermi tra i piedi. Ora torna dentro, rilassati, quando sarò pronto verrò da te…mi aspetterai vero? “ Sorrisi…
“ Se non ci metti cent’anni credo proprio di si.”
Mi baciò il naso e poi la bocca.
“ Ti amo.”
“ Ti amo anche io…Ora vai a fare pace con il tuo cervello.” Gli sorrisi apertamente.
“ Grazie “ Si girò e se ne andò.
 
 
Ovviamente non avevo fatto i conti con il mio di cervello.
Passare una notte senza Adam voleva dire incubi a raffica.
Dopo il terzo non riuscì più ad addormentarmi, avevo i brividi di freddo, e non potevo chiamare Adam o mia mamma , si sarebbero preoccupati troppo.
Così, feci scorrere i numeri sulla rubrica , e alle cinque del mattino il cellulare di Melissa prese a vibrare…
“ Pronto? “ Rispose tutta assonnata, probabilmente non aveva nemmeno visto chi era.
“ Sono Emily…” Non dissi nemmeno il nome che si riprese subito.
“ Tesoro tutto ok , vero? Che cosa c’è ? Adam ti ha fatto qualcosa? “ Lo disse così velocemente che mi fece ridere…
“ Si si ridi pure, tanto se mi hai chiamato a quest’ora hai per forza qualcosa…” Mi ripresi subito e gli spiegai il problema.
“ Sono li da te fra poco.”  spense la chiamata.
 
E veramente dopo poco fu qui, e si prese anche cura di me.
Mi preparò del latte caldo, mi avvolse una coperta sulle spalle, preparò una torta e mi rimpinzò di cioccolata…
Mi fece compagnia , che era poi quello di cui avevo bisogno.
“ Quindi questi incubi arrivano se c’è qualcosa che non va , giusto? “
“Esatto.”
“ E cosa c’è che non va? “
“ Adam ha qualche problema, e come puoi vedere non è con me…
“ Ma ti ha fatto qualcosa? “
“ Eh? No! Sono io che ho fatto qualcosa a lui...”
“Spiegati meglio.”
“ Diciamo che stavamo scherzando per una cavolata e a un certo punto gli ho detto, se mi uccidessi tu, per me andrebbe benissimo , o qualcosa del genere e lui si è irrigidito, si è alzato, ed è completamente impazzito! Continuava a camminare avanti e indietro per la stanza , parlottava tra se, diceva che doveva portarmi a casa, addirittura ha detto che non mi voleva più con se! O meglio che io non avrei più voluto stare con lui…pazzia, pazzia allo stato puro.”
“ Emily, io credo che lui abbia un problema grande…”
“ Cosa vuoi dire? “ Cercai di guardarla negli occhi, ma lei sviò il mio sguardo, il che voleva dire solo una cosa…
“ Tu sai …Tu sai tutto! “
“ Emily…”
“No! Devi dirmelo! “
“ No! “
“Dimmelo subito!! “
“ No! Quando sarà pronto sarà lui a parlartene! Io non dirò una sola parola, spetta a lui non a me!! “ Me lo disse urlando. E non avevo mai visto la mia amica così arrabbiata.
“ Scusa non volevo urlare, ma davvero è giusto che te ne parli lui…il problema è suo..”
“ Ma è qualcosa di grave? “
“ Si abbastanza…”
“Merda! “ Mi alzai
“ Dove vai ? “
“ A cercarlo! “ Presi una giacca e le chiavi di casa..
“ Emily no! “ Provò a fermarmi , ma ormai avevo raggiunto la porta e quando l’aprì, mi ritrovai davanti Adam .
Un Adam diverso, straziato, faticava a tenersi in piedi, ed era visibilmente ubriaco…
“ Emily…” Lo sussurrò e poi si accasciò tra le mie braccia…
“ Oh, mio dio!! “ Melissa era come pietrificata dietro di me. Ma il corpo di Adam stava iniziando a pesare…
“ Meli, dammi una mano…” Si riprese subito e mi aiutò a portarlo sul divano…
“ Mel fammi un altro favore…prendi una bacinella con dell’acqua fredda e una salvietta , poi puoi anche andare…”
Guardai Adam e il mio cuore si strazio ad ogni battito.
Faceva male vederlo così, debole e indifeso…
Aveva evidentemente pianto visto che il contorno dei suoi occhi era visibilmente irritato…
“ Che cosa hai fatto…” Lo sussurrai mentre gli spostai con una mano i capelli dal viso…
 
“Tieni Emi…” Appoggiò la bacinella vicino a me…
“ Grazie…” Presi subito a bagnargli e a ripulirgli il viso…
“ Allora devo andare Emi? “
“ Si tranquilla, hai già fatto tanto per me oggi…Posso occuparmene io…”
“ Ok, poi fammi sapere come va…”
“Certo tesoro…”
 
Quando sentì la porta chiudersi , feci un respiro profondo .
Mi veniva da piangere alla vista della persona che amo ridotta così.
Ma devo essere forte, per me e soprattutto per lui.
Ora ha bisogno di me, più di chiunque altro.

 
 

Ciao Ragazze!! Scusate per l'aggiornamento mancato di domenica, ma la mia betatrice ha ancora ( anche se è la fine dell'anno ) probelmi con lo studio, quindi prima il dovere e poi il piacere! 
In tutti i casi volevo ringraziarvi per le vostre letture siete state numerossissime e a me fa un grande piacere che vi piacciano le mie pazzie , davvero! **
Vi lascio subito perchè stasera internet mi da dei problemi , vi ricordo solo la pagina facebook dove potete venire a trovarmi e chiedermi delucidazioni, solamente parlare o guardare foto http://www.facebook.com/home.php?sk=group_190829674280651&ap=1

B
uona serata 
Un bacio <3
Sara 
   
 
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