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Autore: ArchiviandoSogni_    09/06/2011    5 recensioni
Cosa fareste se un giorno vi ritrovaste in America?
E se a un certo punto, vi comparisse di fronte Ian Somerhalder?
Si è quello che è successo a Criss. Ma non è tutto rosa e fiori, lui è un divo che non calcola le ragazzine. Lei è una sognatrice, con molta ambizione. Potranno mai, nonostante l'apparente diversità, diventare amici?
Forse diventeranno qualcosa di più e questo potrà fare molto male, soprattutto a Criss.
Se vi va, seguitela insieme a me.
(Storia corretta fino al capitolo 3)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away from You. [Criss and Ian's story]'
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Piccola premessa : Questo capitolo è adatto ad un pubblico maggiorenne o comunque non di ragazzini facilmente impressionabili. Ok, non ho voluto mettere il Rating rosso perchè non lo trovo così "spinto" o stravolgente. Vi chiedo la cortesia di leggerlo solamente se siete sicuri ed in grado. Per il resto, buona lettura :)

Ps: Ascoltate assolutamente  ( Everything I Do) I do it for You di Brayn Adams, perchè è un sottofondo stupendo per questo capitolo.


Take me as I am


 
Ian non riusciva a smettere di baciarla.
Diavolo, era come se le loro labbra fossero state create per incastonarsi perfettamente.
Quel contatto era bellissimo e soprattutto scatenava un turbinio di sensazioni ed emozioni nuove.
Non si ricordava nemmeno come fossero i baci delle sue precedenti ragazze a confronto.
Sorrise, mentre i piccoli baci a fior di labbra, assumevano sfumature più forti ed intime.
Ma come se il fato si divertisse a torturarli, sempre sul più bello, il cellulare di Ian cominciò a suonare con forza ed esigenza.
 
“Oh, merda..”
 
Si staccò da quel contatto piacevole, per prendere l’apparecchio sul tavolino.
Quando lesse “Matt”, decise di non rispondere.
Anzi, spense direttamente quell’aggeggio, decidendo che, ora aveva cose più importanti da fare.
Altro che.
 
“Chi è?” Criss si sporse in avanti cercando di leggere.
“Ah, nessuno. Dove eravamo rimasti?” l’uomo accentuò l’ultima parola incorniciandola con uno dei suoi sorrisi più maliziosi.
“Ormai si è rovinata l’atmosfera.” piagnucolò Criss.
“Ma davvero? Vieni con me.”
 
Prima che la ragazza potesse muoversi, lui la sollevò dal tappeto prendendola in braccio.
Com’era morbida e piccola tra le sue braccia enormi.
Non aveva mai notato, che quell’uragano umano, era in realtà racchiuso in 1.60 cm scarsi di altezza.
Senza volere le diede un leggere bacio sulla fronte, mentre si addentrava con eleganza, nella camera da letto.
Questa era diversa da come era stata allestita sul set, per il semplice fatto che era una camera privata.
Infatti nel pomeriggio, Ian aveva scassinato con estrema cura la serratura, meravigliandosi della bellezza di quel piccolo spazio.
Un enorme letto a baldacchino era posizionato di fronte alla porta e vicino ad un enorme finestra a muro semiaperta.
Infatti un leggero vento tiepido investì le tende del letto, creando tante piccole onde bianche e semi trasparenti.
Solo avvicinandosi notò i fiorellini blu che riprendevano la fantasia del copriletto.
Adagiò la ragazza sull’enorme materasso e si diresse poi verso il cassettone dove aveva appoggiato, sempre quel pomeriggio, una seria di 10 candele alla vaniglia.
 
Mentre Criss osservava Ian accenderle e sistemarle in modo casuale sul pavimento, cominciò a sentire un nervosismo impellente nascerle dal petto.
 
Era arrivato finalmente quel momento.
 
Cavolo, non poteva crederci.
Per prima cosa era ormai più di un mese che usciva con Ian ed era strano che un uomo del suo calibro, avesse aspettato così tanto.
Poi, beh. Aveva un dubbio ancora più urgente.
 
“Senti, Ian..” iniziò tossendo un poco.
“Si?”
“Posso farti una domanda?”
L’uomo posizionò una candela vicino alla porta, alzando lo sguardo verso di lei.
“Certo, Sunshine.”
 
Dio, era difficile da dire così apertamente.
Le sue mani cominciarono a stritolare il copriletto floreale.
“Guarda che io non sono più verg…” non riuscì a finire la frase.
Aveva la gola in fiamme.
L’uomo di tutta risposta, aveva appoggiato appena un dito sulla fiamma della candela, cosa che provocò poi un saltò.
“Aia!” si mise un dito in bocca e senza volere, Criss si umettò le labbra.
 
Oh merda, com’era sexy.
 
“Lo so. L’avevo facilmente intuito.” Rispose nervoso l’uomo, continuando poi il suo lavoro con fin troppa concentrazione.
 
“Ma allora perché tutte queste premure? Non ce n'è bisogno..”
Fu allora che Ian  l’inchiodò con lo sguardo.
 
“Invece è doveroso. Non posso fare altrimenti, Criss. Devo almeno pareggiare l’enorme divario tra noi due. Lascia che queste candele rispecchiano la purezza che io non posso darti.”
 
La ragazza rimase sorpresa.
 
“Ma sei scemo?”
 
“Si, follemente.” E grazie a quel sorriso, che solo lui riusciva a fare talmente bene, Criss assunse un vivace color porpora, sperando che i giochi di luce ed ombra, non evidenziassero il suo cambiamento di colore.
 
“B-bene.”
 
Senza sapere che fare, decise di alzarsi per andare alla finestra. La luna quella sera era così bella, brillante e quasi sorridente.
Appoggiò una mano sul vetro in corrispondenza del biancore lunare e si perse in quel candore.
 
“Dio, è meravigliosa.”
 
“Già.” Le sussurrò lui all’orecchio mentre le cingeva la vita con le braccia.
“Anche tu lo sei.” Quell’affermazione fece sobbalzare leggermente l’uomo.
“Gra..” ma mentre rigirò la ragazza verso di se, notò il rosso vivido delle sue guancie , che lei cercò invano di nascondere.
“Non ti nascondere, Criss. Lasciati andare. Almeno stasera, solo per me.”
La ragazza aspettò qualche secondo e poi, si scopri di nuovo il viso.
Ian le passò entrambi i pollici sulle gote continuando a perdersi in quel nocciola brillante degli occhi.
 
“Criss..”
La ragazza chiuse gli occhi, beandosi di quel contatto gentile.
“Uhm?”
Ti amo.
Raprì con velocità gli occhi, guardandolo incredulo.
 

Cosa?
Non se l’era sognato, vero?
 

“Scusa.. Cosa hai detto?” Il moro di tutta risposta ridacchiò allegro.
“Sempre la solita svampita. “
Fu così che le ripetè a fior di labbra. “ Dio, Criss. Ti amo, sciocca di una ragazzina.”
 
Allora aveva sentito bene.
 
Anche io, sbruffone.”
 
I loro sguardi si posarono all’unisono sulle loro labbra e il contatto fu ripreso come se non fosse mai stato  interrotto.
I baci furoni leggeri e casti all’inizio, ma Ian insinuò lesto la lingua nella bocca della ragazza.
Con movimenti sempre più profondi, entrambi si riscoprirono a sospirare mentre si cercavano con ogni fibra del loro essere.
Criss osservava Ian come sussurrava il suo nome, mentre con le labbra, scivolava giù verso il collo.
Baci leggeri, morsi a fior di pelle, carezze scopritrici.
Entrambi stavano assimilando l’animo dell’altro.
Si stavano cercando.
 
Ian divaricò le gambe della ragazza con un ginocchio, che comportò il contatto immediato del suo membro eccitato con una gamba di lei.
 
 
Era tutto così così perfetto. Il contatto dolce, il respiro affannoso, il profumo di vaniglia leggero che li avvolgeva e il vento che li cullava.
 
“Ian..” sussurrò improvvisamente la donna, mentre sollevava la maglietta dell’uomo.
“Criss..”
Non fermiamoci ti prego.. Non stavolta.”
Cogliendo quel suggerimento, a lui graditissimo, sollevò la ragazza dal pavimento e la riportò sul letto.
Non riusciva a smettere di toccarla e guardarla mentre sotto di sé lei faceva altrettanto.
Era così gentile e premurosa, lo assecondava ma appena poteva; lo provocava, sconvolgendo ogni suo piano.
Cavolo in quella ragazza non c’era niente che non gli piacesse. 
La sua bellezza, forza, simpatia, ironia, svogliatezza, egocentrismo, tutto.
Aveva paura di non essere all’altezza e di non bastarle, ma scacciò via quei pensieri negativi per non rovinare quel bellissimo momento.
 
 
 
Criss, invece, era in preda ad un brivido persistente. Ogni carezza di Ian alimentava quella strana sensazione, dandole la continua impressione di essere distesa su una nuvola.
Si sentiva leggera e calda, intraprendente e timida.

  
Si sentiva felice.
 
 

Diamine se lo era.
Mentre Ian continuava a baciarla senza fermarsi, le tolse con facilità la maglietta e i jeans, mentre lui era già a petto nudo.
Lei continuava a dipingere cerchi sul suo petto, cercando di spogliarlo a sua volta. Le mani le tremavano, le dita si intorcigliavano su se stesse e le sue braccia non sapevano bene cosa fare.
 
Che casino. Lei era sempre stata un casino. Nella vita, a scuola, in famiglia, sul lavoro.
E soprattutto nell’amore.
Non riusciva ancora a capire come si poteva amare completamente una persona.
Ma, in quel momento, una luce luminosa le illuminò gli occhi . Quella luce era Ian. Forse era lui quella persona che le avrebbe insegnato ad amare e ad essere amati.
 
Dio, stava diventando una pappamolle sentimentalista!
No , forse lo era già .Forse lo siamo un po’ tutti, fondamentalmente.
Appena arriva la persona giusta, quella persona che ci tocca in un modo impercettibile il profilo del nostro cuore, in quel momento lo diventiamo.
 
Si, lei lo stava diventando. Ed era felice di ciò.
Felice di quello che stava facendo con lui.
Felice nel modo in cui Ian la guardava, come se fosse l’unica. Sapeva che non era vero, sapeva che non era stata l’unica e forse non lo sarebbe mai stata.
Ma in quella notte di inizio maggio,beh lo era.
E non voleva pensare al futurp, basta.
Spense infine il cervello e lasciò libero il cuore.
 
Ormai Ian e Criss erano in biancheria intima.
Com’era bella, com’era perfetta.
Ian non riusciva a smettere di guardare le sue labbra che assumevano diverse forme ogni volta che lui la toccava diversamente.
Prese a sfiorarle il seno, sopra al pizzo del reggiseno. Era un seno bellissimo, sodo e molto grande. Non se l’aspettava proprio così. Sorrise mentre lo liberava da quel tessuto superfluo. Con una mano sul lett che lo teneva in equilibrio, l’uomo salutò con malinconia il volto della sua amata per seguire con una lunga scia di baci e morsi, il corpo morbido e tutto curve di Criss.
Circumnavigò i capezzoli più volte, le toccò il seno in diversi modi, per poi seguire, lentamente e senza fretta, il suo cammino verso il basso. Giocherellò con la pancia, solleticò con la lingua l’ombelico e poi si bloccò quando venne in contatto con le mutandine.
 
“ Ah, mio caro Somerhalder. Cerca di non fare il solito bruto e acquisisci un po’ di sano autocontrollo!”
 
Ma non ce la fece, soprattutto quando vide la ragazza guardarlo con occhi velati di passione.
Lei lo voleva, diamine, e anche lui voleva lei.
Senza aspettare oltre, sfilò l’ultimo brandello di vestiti concedendosi un enorme sguardo verso il basso ventre di lei.
L’eccitazione crebbe fino all’inverosimile.
 
“Criss..” la sua voce era troppo rauca.
“Si?” sorrise nel sentire la medesima inclinazione di voce anche in lei.
“Sei sicura? Cazzo, penso di non farcela a fermarmi se andiamo troppo oltre.”
Lei ricambiò il sorriso. “Quanti scrupoli, Mr Somerhalder! Dov’è finito lo stallone della Lousiana?”
 
Senza risponderle, comincio ad accarezzarla con molta intimità.
Sentiva come lei sussurrava e sospirava appena lui prendeva nuove strade o cambiava improvvisamente il ritmo.
In quel momento lui vide la vera Criss.
Una ragazza dolce, innocente e forse anche timida. Le sue guance erano rimaste del color delle rose in primavera fin dal suo “ti amo” precedente.
Non erano ne scolorite ne aumentate, erano di un colore che spesso le donne cercano in mille prodotti cosmetici, mentre lei ce le aveva per natura.
O meglio, ce l’aveva quando era senza quella maschera di forza che si era costruita da chissà quanto tempo che occludeva le emozioni e nascondeva le insicurezze.
Ian sperava di essere l’unico a vederla così bella e pura.
 
Mentre un altro sospiro di piacere uscì dalla bocca della ragazza, la situazione si rovesciò.
Criss passò dalla posizione passiva, a quella attiva. Si distese su Ian mentre lui rimase senza fiato.
Era davvero intraprendente. Si riscoprì presto nudo e con la mano della ragazza sul suo felice amico.
 
Oh, si. Molto felice.
 
Con carezze sempre più decise Ian capì quanto poco poteva durare ancora.
Non gli era mai successo di essere così intrepido di unirsi con una donna. Ok, il sesso non gli era mai andato male. Sapeva cosa fare, come fare e tutto il resto.
Ma da come la ragazza lo guardava, lo toccava e lo accudiva con amore e passione, Ian si sentì un ragazzino alla sua prima volta.
Anzi, un ragazzino al primo amore.
 
Sorrise mentre sollevava il busto, contraendo gli addominali e ricercando le labbra di Criss.
La baciò con bramosia e lussuria.
Ricambiò poi le posizioni cominciando a strusciarsi sul corpo meraviglioso e quasi dorato della ragazza.
Che carnagione meravigliosa, non bianca e pallida  come la sua.
 
 
Criss si sentì estasiata nel ritrovarsi di nuovo sotto il peso di Ian.
Cavolo, non riusciva più a capire niente se non le carezze e la potenza dei muscoli che si muovevano sopra di sé.
Ian aveva cominciato a sudare e a sussultare ogni volta che entrambi i loro bacini si sfioravano di più.
Era bellissimo con il rosa delle guance sempre più visibile. Era un rosa naturale, beato lui.
Era un rosa per certi punti di vista tenero. Come se fosse un bambino felice. Eh si, lo sembrava davvero. Non solo per quel motivo ben visibile che le solleticava il ventre, ma anche per la moltitudine di sorrisi che gli nascevano sulle labbra e che si estendevano anche sul suo sguardo celeste.
Allacciò le sue braccia al suo collo e rimasero così a guardarsi per secondi infiniti.
Fermi, abbracciati uno sull’altro, con lo sguardo fisso sui loro visi : entrambi volevano finire quella dolce tortura.
Ian si staccò con malavoglia dal calore della ragazza,prendendo da un comodino, la protezione.
Con velocità e urgenza se la infilò, ritornando poi alla sua precedente posizione.
Cercò poi, quasi intimorito, assenso negli occhi di lei.
 
Criss sorrise ed Ian non aspettò altro.
 
Si abbassò di nuovo e con la bocca cominciò a baciarla diversamente e in un altro punto.
Con lentezza disumana che portò Criss a credere di scoppiare a breve.
Appena risollevò il capo soddisfatto e saturo dell’odore di lei, si stese di nuovo, sopra il suo corpo, catturandole il viso tra le sue mani leggermente sudata.
 
Qui ed Ora” sospirò lui.
Hic et Nunc” rispose lei.
 
Così, senza indugiare ancora, Ian si addentrò nel corpo di Criss, unendosi nel modo più antico del mondo, nel modo più perfetto.
 
Con spinte decise e sempre più veloci Ian e Criss sospiravano senza sosta il loro nomi, accarezzavano di continuo i loro visi e le loro mani si intrecciarono sopra la testa di lei.
 
Era un momento decisamente speciale e unico. Entrambi si bearono di quegli attimi e se li impressero con ostinazione nella memoria.
Non potevano e non dovevano dimenticare quello che stava succedendo, nel bene e nel male.
Quando entrambi si ritrovarono stremati e senza voce, vennero travolti dalla forza distruttiva ed appagante dell’orgasmo.
Si asciugarono completamente, si unirono più che col corpo, con l’anima.
Crearono una sincronia perfetta di battiti e respiri. Così Ian si ripulì e si sistemò piegato sul fianco ad accarezzarla.
 
Sei bellissima.” Le sussurrò all’orecchio mentre lei gli accarezzava con dolcezza la mascella ben pronunciata.
“Anche tu lo sei, dio in questo momento lo sei ancora di più. Non lo credevo possibile.”
“Addirittura? Allora non mi odi come vuoi far credere.” Disse stuzzicandole un seno.
“Chissà. Magari sono un’ottima attrice e tu non lo sai.” Sorrise maliziosa Criss mentre disfava con le gambe le coperte per coprirsi con le lenzuola.
Subito dopo Ian la seguì, ed appoggiò il suo capo su quello di lei, cingendola in un lento abbraccio.
 
“Ora dormiamo, Criss. Anzi : Amore Mio.”
Criss sorrise nel sentirlo pronunciare quelle parole, sentendosi in leggero imbarazzo.
“Oh cacchio. Penso che mi sarà difficile usare quel nomignolo da ora in avanti. Sei il primo che chiamerò così.”
Ian si spostò leggermente per guardarla.
“Davvero?”
“Si.”
Un sorriso gli spuntò sul viso.
“Non poteva darmi notizia migliore, Madame.”
 
Così dopo un altro numero improponibile di baci entrambi si addormentarono con un sorriso nuovo sul viso.
Un sorriso che sapeva di amore e di felicità.
Un sorriso che sapeva di loro, di loro e nient’altro.
 


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Ciao!
Madonna! Non sapete quanto mi sia impegnata per questo capitolo.. Spero solo di non essere stata ne volgare, ne eccessiva ._. Insomma è una fase importante e certi dettagli non si possono tralasciare.. Non renderebbe bene l’idea, no?
Comunque, come vi è sembrato? Ditemi la vostra!
Una bella recensione è quello che vorrei leggere :)
E come sempre ringrazio : _Yuki, sterne, chantal sonzogni, sam_twins e Gracevelyn!
Vi ringrazio davvero tutti quelli che commentano e che leggono. Siete in molti, mannaggia  a voi! Ahahahah xD
Alla prossima! <3
 

   
 
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