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Autore: ADE    28/02/2006    0 recensioni
questa fanfiction è opera di tre autrici (Alice, Debora (Ghirlanda), Eleonora (Marfisia)). La trama è cambiata. Sirius ha una sorella, Lucius ha un'amica (che non è Narcissa... NdE), Codaliscia non esiste (meno male... NdTutti),... se volete saperne di più... leggetela!!!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo12 [Ghirlanda]

Capitolo12 [Ghirlanda]

 

Ok, ok… ci sono… scusate il ritardooooo!!

 

 

 

-Avresti dovuto parlarcene, Remus.- Lo sgridò nuovamente Sirius. Era circa la centesima volta che glielo diceva nel giro di tre ore.

Remus arrossì nuovamente, non sapendo cosa rispondere. Ivy in condizioni normali sarebbe intervenuta, ma si era creato uno strano muro tra lei ed il fratello, ed aveva una paura tremenda di varcarlo.

-Credo che tu abbia reso l’idea, Sirius.- Lo riprese Cathy.

-Non sarà mai abbastanza!- Commentò invece lui, fulminandola con lo sguardo. E poi,  rivolgendosi di nuovo a Remus, aggiunse: –Devi fidarti… noi ti vogliamo bene!-

-Questo è vero, Remus… non sfrutteremmo mai la tua debolezza…- Si trovò d’accordo la ragazza.

 

Nel presente…

-Già…- Commentò Alice acida, stringendosi a Sirius, seduti sul divano. Dopo un istante di silenzio continuò: -Secondo voi perché lo ha fatto, invece?-

-Ti riferisci a Cathy, vero?- Le chiese Ivy.

-Sì… l’anno scorso…- Alice ripensò a quella sera in cui i Mangiamorte avevano attaccato la loro residenza, proprio con la luna piena… sapendo che sarebbero stati in difficoltà, per via di Remus…

-Non lo so. Ammetto di non averla mai capita.- Si arrese Sirius.

-I-io sono convinta che ci sia una motivazione, dopotutto.- Ammise Ivy.

-Anch’io… ci voleva bene. Tanto bene. Troppo bene per agire in quel modo senza una scusa plausibile…- Continuò Alice.

James guardò tutti. Non gli piaceva quell’istante di freddo silenzio… così esordì:

-Vi ricordate cos’è successo dopo?-

-Non bene.- Ammise Ivy. –Ricordo solo che avevo un problema con Sirius. E… beh… anche che tu e Cathy avevate un non so quale segreto da voler nascondere…- Gli occhi di James brillarono.

-Forse è il caso di raccontarvi qualcosa che ancora non sapete, al riguardo…-

 

 

-James… puoi venire un momento di là con me?- Chiese Cathy, alla fine del pranzo, indicando una classe vuota. Il ragazzo la seguì, incuriosito.

-Dimmi.-

-Questo… giochino per far ingelosire Malfoy sta funzionando… ma… sei sicuro di volerlo continuare?- James la guardò. Sembrava molto insicura, in quel momento.

-Certo che sì, Easther. Problemi?-

-N-no. Tutto… tutto a posto.-

-Bene.- Un silenzio imbarazzante cadde tra i due.

-Ah… Potter…?-

-Sì?-

-Grazie per… tutto.-

-…?-

-Sai… la giacca, la compagnia…-

-Oh. niente, figurati.- Altro silenzio imbarazzante. –Ehm… Cathy?-

-Uhm?-

-Stiamo ancora fingendo, vero?-

-Certo.-

-Quindi posso… fare…?- Non concluse la domanda. Con una mano le carezzò gentilmente la guancia, poi avvicinò le sue labbra a quelle di lei, in un casto bacio. Niente a che vedere con quello lussurioso di Lucius, pochi giorni prima. Questo era stato… dolce, tenero. Arrossirono entrambi.

-Ecco perché mi tratti a merda, brutta stronza!- Esclamò Lucius, entrando nella stanza. –Fai giochini di questo genere con tutti, allora!- Ringhiò. Poi corse via, punto sul vivo.

Cathy e James si guardarono.

-Beh… s-siamo riusciti nel nostro intento.- Balbettò lui, grattandosi la nuca.

-Eh, già.-

-Quindi la finzione può finire…-

-Sì, direi di sì.-

Per qualche giorno ci fu un po’ di tensione tra i due che svanì poi col passare del tempo e la compagnia degli altri.

Non accennarono più a questo fatto se non rare volte, in occasione di battute.

 

Nel presente…

-Ecco cos’avevate tanto da nascondere… si vedeva lontano un miglio che c’era qualcosa, ma non c’era stato modo di tirarvelo fuori!- Sorrise Sirius.

-Già.- Ammise James.

-Chi erano i due che non si sarebbero messi insieme per nulla al mondo?- Lo canzonò Alice.

-Riguardo al problema Sirius-Ivy, invece? Vi ricordate com’è andata a finire?- Chiese James, per distogliere l’attenzione.

-Io sì! Per poco non gli veniva un infarto a Silente…- Ricordò Ivy, sentendosi un po’ in colpa. Gli altri non poterono far altro che sorridere, tentando di immaginarsi al scena a cui non avevano assistito…

-E la faccia di Mick? Dove me la lasciate? Ci ho riso dietro per dei mesi!!!- Esclamò Sirius…

 

 

-Alice… ho un problema.- Annunciò Ivy poggiando la borsa sul letto del dormitorio. L’amica la guardò. Notò le lacrime che incombevano dai suoi occhi e poggiò subito il diario e la piuma con cui stava scrivendo.

-Cosa è successo?- Le chiese.

-I-io… non lo so. Cioè lo so, ma… non pensavo fosse così grave, cioè… oh, insomma… Sirius ce l’ha con me.- Alice la guardò, cercando di capire dai lembi di discorso a cosa l’amica si riferisse.

-Parli della luna piena?-

-Sì. Vedi… è arrabbiato, lo so, lo sento, mi tratta con freddezza, con ostilità. E non riesco a tollerarlo. Non da lui, almeno… è l’unico che… mi sia sempre stato vicino. Sempre. Sai, con la… situazione familiare che abbiamo…-

-Capisco.-

-Secondo te cosa devo fare?- Alice finse di riflettere. Sapeva benissimo il consiglio giusto da dare all’amica… ma non voleva darle l’impressione di fare la saputella.

-Parlargli. È l’unica cosa sensata.- Disse poi.

-H-ho paura che lui mi attacchi. Non saprei reggere un confronto. Non con lui.-

-Non lo farà. Ti vuole bene. E capisce le tue paure, no? Quindi non devi temerlo…-

-Hai… forse hai ragione. Solo che… ancora non mi sento pronta.-

-Beh… quando ti sentirai pronta… và e parlagli. Ti farà bene. E farà bene anche a lui.-

-Grazie, Ali.-

-Figurati… Che ne dici? Andiamo a farci una nuotata in piscina?-

-Piscina?-

-Sai… ho scoperto molti modi utili per sfruttare al meglio la Stanza delle Necessità…-

-Oh… e va bene!-

 

-Prima di cominciare la nostra prima vera lezione, finalmente…- Esordì Mick, -…devo farvi un annuncio da parte del preside. Chiunque abbia… beh… rubato la sua biancheria intima, che era stesa ad asciugare sul balcone del suo ufficio stamane, è pregato di restituirla. Dice che quelli erano i mutandoni più comodi che aveva.- La classe lo guardò silenziosa, aspettandosi che lui cominciasse a ridere per la battuta. Cosa che lui non fece. –Non guardatemi così!! È vero!! Chiedete anche alle altre classi! Anche gli altri professori lo stanno annunciando!!- Si difese lui, dagli sguardi scettici di tutti. L’idea che qualcuno potesse anche solo aver pensato di fare una cosa del genere, proprio al preside, li fece scoppiare tutti a ridere.

-Bene! Ed ora che ho svolto i miei compiti di Mercurio, messaggero degli dei greci, cominciamo la lezione. Vediamo…- Scorse con gli occhi il registro. -Malfoy, Potter, Evans… poi… Turner e… anche tu, Avery. Venite tutti qui.- I cinque si alzarono un po’ titubanti, visti gli effetti della prima lezione con Jones su Sirius… –Forza, forza!!! Allora… Oggi è mia intenzione insegnarvi… Silencio!- Insonorizzò la stanza, preparando un grande stereo babbano, a tutto volume, da come stava girando la manopola che lo regolava,-…come sconfiggere un Molliccio… senza poter usare l’incantesimo Riddikulus.-

Severus badò bene di non far notare al professore che quella era una creatura che andava affrontata al terzo anno.

-Credo sappiate che il Molliccio si affronta al terzo anno. È un mutaforma…- E cominciò a spiegare le particolarità della bestia in questione. –Ora. Questa… modalità di “sconfiggere” un mostro, che sto per insegnarvi, può essere usata su quasi tutti gli esseri mutaforma esistenti. A fine lezione vi distribuirò delle pergamene con scritto un elenco dei mutaforma in questione. Se ritrovo le pergamene, naturalmente.- Sorrise, imbarazzato. Poi guardò Lucius. –Bene. Prima di usare i nostri cinque amichetti qui, ripetete tutti dopo di me: Walk the lama-lama.-

-Cosa?!-

-Non è difficile, su! Walk the lama-lama.-

-Walk the lama-lama.- Ripeterono.

-Bene. Ok… allora… voi cinque… fate come me, ok?- Fece partire la musica.

-Tananananan na na na… Walk the lama-lama!-

Mick cominciò una specie di balletto, sculettando, girando su se stesso, unendo le mani sulla testa e movendo le braccia avanti ed indietro…

Tutti lo guardarono sconvolti.

Chi troppo stupito per parlare, chi ormai era scoppiato a ridere da un bel pezzo, quando il professore staccò la musica c’era silenzio assoluto e soprattutto nessuno stava facendo quello che lui aveva detto di fare. Imitarlo.

-Beh? Ci siete?- Chiese lui. –Non mi sembra molto difficile, no?-

-Spero che lei stia scherzando.- Gli fece notare Lucius.

-Su cosa, di grazia?-

-Su quello che ci sta chiedendo di fare! È ridicolo!-

-No. Ridicolo e quello che muore sbranato da un mutaforma solo per non averlo voluto imparare.- Replicò Mick, serissimo. -È successo a mio fratello.- Concluse.

Tutti ammutolirono.

Lui sorrise. –Ma io ve lo sto insegnando perché questo non accada mai più. Forza!- Li incitò.

Attaccò di nuovo la musica.

Stavolta Alice e James, che avevano capito come fare, lo imitarono subito. Lily cominciò poco dopo. Avery, per quanto fosse ridicolo, cercò di imitarli. Lucius non si applicò neppure, cercando di sgattaiolare via.

-Signor Malfoy!!! Esigo che lei provi a fare come i suoi compagni!!!- Protestò Mick.

-Non ne ho la minima intenzione!-

-Vuole una T?-

-T?-

-Troll. Mai sentito parlare di questo voto? Il preside Silente lo accetterebbe senza protestare…-

-…-

-Si muova. E muova quel bel culetto a ritmo di musica. Forza! Uno, due, uno, due… lama-lama, lama-lama…- Lo rimbeccò, facendogli muovere i fianchi lui stesso, scatenando le risate di tutta la classe…

 

Mezz’ora più tardi Mick spense la musica. La lezione era piuttosto degenerata, alla fine molti si erano messi a ballare di tutto sui banchi, tranne che il Lama-lama.

-Alla prossima!- Li salutò. –Ah, signor Black…- Richiamò Sirius.

“Ahia…” pensò il ragazzo, “…non sarà per la storia della promessa a Jones?”

-…Oh, non vedo già più sua sorella… comunque… fra cinque minuti il preside vi vuole nel suo ufficio… entrambi.-

-O-ok.- “Beh… allora non c’entra niente…” Sospirò il ragazzo, rincuorato.

Sirius corse verso il gruppo, cercando di fermarli. Non riuscendo a parlare per le risate ed il canticchio del resto della classe attorno a loro, alla fine urlò:

-QUALCUNO VUOLE STARMI A SENTIRE?- Il gruppo si fermò, mentre il resto della classe scivolava via lungo il corridoio, un po’ impaurito da Black.

Ottenuto il suo intento guardò con freddezza la sorella e le disse: -Il preside ci vuole nel suo ufficio. Solo noi due.- Poi si incamminò per l’androne.

Sirius non poteva sapere che fino a pochi istanti prima che lui le interrompesse, Ivy stava dicendo ad Alice che forse era pronta per parlare con lui…

“Oh, no… non ora! Proprio adesso che avevo trovato il coraggio per parlargli… no!” si disperò lei, guardando Alice in cerca di aiuto. Lei le fece segno di fare la strada con il fratello e di parlargli, ma il professor Jagger si unì a loro, e parlò con Sirius, impedendole di fare ciò che si era prefissa.

Nell’entrare nell’ufficio del preside si torse nervosamente le mani.

Maledizione! Proprio in quel momento?!

Non fece neanche caso al trespolo vuoto nell’angolo, né alla presenza di numerosi oggetti strani all’interno della stanza.

-Ben arrivati…- Li accolse Silente. –Accomodatevi…- I tre obbedirono. –Bene, vi ho convocati qui solo perché volevo che la signorina Black sapesse determinate cose sulla sua, ehm, condizione.- Silente si dilungò in un estenuante racconto sulla comparsa del primo lupo mannaro, cosa che fece quasi perdere del tutto le staffe ad Ivy. Poi, aggiunse: -Comunque sappiamo che non ci sarà nessun pericolo di alcun genere per lei ed il signor Lupin, se nelle notti di luna piena vi terrete compagnia nella Stamberga Strillante.-

-Oh.- Disse Sirius. –Quindi lei vuole dirci che mia sorella prenderà il passaggio per quella… casa e vi passerà tutte le nottate di luna piena, è così? Insieme a Lupin…-

-Esatto. Sempre che voi siate d’accordo.- Sirius ghignò, perfido.

-Non è una decisione che spetta a me. Chiedetelo pure solo a lei. Tanto fa tutto di testa sua…- Aggiunse, quasi fra sé e sé.

-Signorina Black?-

-Uhm… sì. Non… non c’è problema.- Balbettò lei, cercando di contenersi per la disperazione che l’ultimo commento di Sirius le aveva dato.

-Benissimo. Potete andare, allora. Il professor Jagger, signorina, sarà così gentile da illustrarle le modalità per raggiungere la casa, anche se credo che ormai le conosciate abbastanza bene…- Sorrise.

-Già… sì.- Commentò Sirius, acido.

-Ok. Andate pure. Adesso speriamo solo di risolvere il problema del ladro di mutande…- Si augurò Silente, compatito con uno sguardo da Mick. -…un problema che non mi sarei mai aspett…-

-MI DISPIACE, E’ TUTTA COLPA MIA!- Esclamò Ivy, all’improvviso.

Mick e Silente la guardarono stupiti. –L-LO SO CHE NON A-AVREI DOVUTO!!! TU ME LO AVEVI ANCHE DETTO, S-SIRIUS, PERò… HO VOLUTO FARE DI TESTA MIA, E… COME DICI SEMPRE TU… ho sbagliato… sono finita in mezzo a cose… più grandi di me… m-mi dispiace…- Singhiozzò la ragazza. Mick la guardò, stralunato, poi le disse, timidamente:

-Ehm… pensavi fossero della tua misura?- Lei non capì bene la domanda, ma nella disperazione, rispose:

-S-sì… p-perché avevo considerato tutto… ogni singola scappatoia, ogni singolo movimento… ma non che ci… ci foste anche voi… e…- Sirius corse ad abbracciarla.

-Ehi, ehi… lo so che… scusami, sorellina, mi dispiace per quello che è successo… avrei dovuto rispettare la promessa fatta a Jones…-

Mick guardò il preside, come per dire: c’entra anche David???

-…Remus avrebbe dovuto confidarsi… e tu… beh, avresti dovuto dirmelo… sono… ho avuto paura per te. Ce l’ho ancora…- Cercò di confortarla.

Qualche minuto più tardi, quando i respiri di Ivy si furono ristabilizzati, Mick la guardò.

-Ehm… signorina Black… mi perdoni, ma… i suoi gusti in fatto di lingérie mi sembravano più… consoni alla sua persona, in effetti. Mi sarò sbagliato. O forse lo ha fatto solo per il suo amico Lupin…- Ipotizzò, ripensando alle parole di Sirius.

Ivy lo guardò.

-M-ma… che c’entra?- Chiese.

Silente si rilassò, scoppiando in una fragorosa risata.

-Nulla, signorina Black. Tornate pure alle vostre lezioni, voi due... Credo che… Ah, ah… il professor Jagger abbia pensato che lei sia la ladra della mia biancheria.- Ivy arrossì, imbarazzata.

-Cosa?? Professore!!- Si stupì, guardando Mick che, beatamente, immaginava la ragazza con i mutandoni del preside… quando si accorse di essere chiamato in causa, e che tutti lo stavano guardando, si sedette, ancora confuso.

 

Nel presente…

-Si è poi scoperto chi era stato, a rubare i mutandoni?- Chiese Sirius.

-La Venena. Non ti ricordi che glieli abbiamo visti spuntare, ad una lezione? Quel colore non si dimentica tanto facilmente!- Commentò James, rabbrividendo al ricordo della professoressa sorridente e beata con i mutandoni del preside, sotto il vestito da uovo di Pasqua..

-È vero! L’abbiamo sfottuta fino allo sfinimento… era per quello che si era dimessa, lasciando il posto a…lui?- Chiese poi Sirius.

-No… si era dimessa per tutt’altro motivo. Per colpa di David… ad Halloween. Ricordate?-

-Fin troppo bene…-

 

 

Fine cap!!!

 

 

  
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