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Autore: baby dark    28/02/2006    3 recensioni
Baby Dark...a grande richiesta è tronata con una nuova fiction...ovviamente i protagonisti saranno come al solito le mie cavie per cattierie preferite: Strawberry (alias "la tonta") e Ryan ( il figaccio da pura)...allora...Strawberry partirà per Londra con il suo amato (al quanto schifoso aggiungerei) MArk...lasciando Ryan a Tokyo...ma la vita a LOndra non sarà come Strawberry se l'era immaginata, e la rossa perderà le redini della propria vita... che dire di più...LEGGETE E LO SAPRETE!!!!!! commentati in nuomerosi miei cari (scusate ma ho manie da diva di HOllywood)...
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Passarono giorni e giorni prima che potei vedere nuovamente il cielo con i miei occhi direttamente e non attraverso la finestrella della mia camera d’ospedale, dove ero rimasta per più di un paio di giorni come mi aveva detto l’infermiera

18° : Perché scappi?

Passarono giorni e giorni prima che potei vedere nuovamente il cielo con i miei occhi direttamente e non attraverso la finestrella della mia camera d’ospedale, dove ero rimasta per più di un paio di giorni come mi aveva detto l’infermiera.

I controlli sul mio corpo erano stati fastidiosi e frequenti. Tutte le mattine mi alzavo molto presto e cominciavo con il prelievo del sangue, a finire poi con la tac. Sempre la solita routine. A causa dei controlli non mangiavo neanche più, mi ero dimenticata il sapore di qualsiasi cibo. Mi nutrivano a suon di flebo.

Finalmente, dopo tanti preoccupazioni, sarò messa davanti alla realtà dei fatti. Saprò l’esito dei vari esami.

Sento i passi dell’infermiera echeggiare nel corridoio e come per proteggermi dal pensiero della notizia che mi porterà, mi raggomitolo tra le coperte, ma poi mi dico che sono forte. Ferma della mai decisione di lottare per tutto ciò che è avvenire. Vuol dire che devo lottare anche contro  questo. Alzo la testa dalle lenzuola e mi siedo sul letto, aspettando l’ignoto.

Nella stanza entra l’infermiera accompagnata da un agitato Ryan, che appena mi vede fa segno di non sapere nulla.

-         signorina Momomyna- esordisce l’infermiera- dopo aver analizzato tutto siamo lieti di constatare che lei non ha nulla di quello che ci eravamo aspettati di trovare.

Io rimango impassibile. Mi ero già preparata al peggio, ed invece tutto si è risolto nel migliore dei modi.

-         tuttavia- fa la signora, allentando la mia gioia- le consiglio personalmente, di non aver rapporti sessuali per un po’ di tempo, diciamo un mese minimo.

La domanda più banale che mi viene in mente è “perché?”

-         il suo collo vaginale presenta delle piccole lacerazioni. Nulla di grave, non si preoccupi. Ma se ulteriormente danneggiate, potrebbero avere serie conseguenze.

Per nulla rattristata da ciò, rivolgo un sorriso all’infermiera.

-         cercherò di resistere- faccio ancora con un sorriso a trentadue  denti stampato in faccia, facendo rimanere l’infermiera di sasso. La signora guardò poi, prima me e poi Ryan, sogghignando sotto i baffi prima di darci le spalle e salutarci, socchiudendo la porta dietro le sue spalle.

Non vedendoci più dalla felicità abbracciai Ryan. Lui che mi era sempre stato vicino in questi difficili giorni, a partire dal mio primo prelievo. Chi sa che figura che avrò fatto: ho urlato come una scimmia quando ho visto l’ago dirigersi minaccioso verso il mio braccio. Per finire in questo giorno di liberazione, dove timori e insicurezze si sono dimostrate vane. Lui ci è sempre stato per me e voglio che ci sia anche in futuro…

-         senti.. volevo dirti che…- la mia bocca fu tappata dalla sua.

-         Non dire nulla…- il suo era un dolce ordine a cui non potevo disubbidire.

 

Passarono alcune ora prima che potei finalmente uscire e respirare l’aria del mondo, guardare il cielo che stranamente era terso. Infatti, dopo aver sbrigato le scartoffie burocratiche potei infine  uscire da quel ospedale e lasciare quella stanzetta di quel orrido verde che cominciava ormai a starmi stretta. Aiutata da Ryan, presi le poche cose che avevo con me e uscii senza neanche voltarmi indietro una volta superate le porte automatiche.

-         c’è una cosa che vorrei fare prima di partire…- esordisco io

-         cosa?- mi risponde lui curioso

-         vorrei tanto mangiarmi un cheasburger, orgoglio  del regno unito, non so se te ne rendi conto, ma è una settimana che non mangio nulla…-

-         ok…ma stai attenta- mi fa lui con fare affettuoso

-         cercherò di prendere in considerazione questo avvertimento- gli rispondo

La giornata trascorse tranquilla. Mangiando ogni sorta di schifezza e parlando un po’ del passato, rimembrando le nostre avventure, i nostri battibecchi e quando facevamo pace. Che stupidi eravamo a litigare sempre come due matti. Adesso, neanche a volerlo,  non riesco a ricordare un unico motivo importante per cui sarebbe valsa la pena litigare. Forse è come dice Ryan. Forse siamo troppo orgogliosi per ammettere che sbagliavamo, mettendoci anche il fatto che probabilmente ci dimostravamo il nostro affetto a suon di insulti.

Eravamo seduti ad una panchina di Sout Kensigton quando una mano mi afferrò per la vita.

-         si può sapere dove eri finita in tutti questi giorni?- mi spaventai non poco a vederlo così. Mai mi era capitato di vederlo adirato e sinceramente avrei preferito vivere con questo dubbio. Il suo viso sembrava distrutto, stanco e affaticato, senza contare il fiatone che aveva per la corsa. I suoi occhi erano inespressivi, anzi, in loro c’era un pizzico di rabbia. Il suo sguardo passò da me a Ryan…

-         forse ho capito…-

-         vedi che non hai capito proprio nulla- si intromise Ryan

-         me lo dovevo aspettare da te…tradirmi con il mio migliore amico…- sbuffo leggermente prendendo a osservare il laghetto poco lontano.

-         Tradire chi?- rispose Ryan

-         Che c’è la nostra cara Strawberry prima di venire e letto con te non ha detto che aveva fatto una sosta anche nel mio?!-

Ryan rimase di sasso. Il suo sguardo fisso nel vuoto era tutto un programma…un brutto programma.

-         la volete finire tutti e due?!- dissi io, che riuscii a parlare solo allora. Non volevo che uno stupido malinteso rovinasse tutto. Non sarebbe andato tutto in frantumi un’altra volta. Non adesso.

-         Stai zitta!- mi intimidì Josh- ed io stupido che mi sono innamorato di una così!- dicendo così, se ne andò, non prima però di aver assestato un pugno ad un albero.

A quel punto mi voltai verso Ryan che stringeva i pugni, segno evidente di un moto di rabbia represso.

- fammi spiegare…ti prego, almeno tu…- dico io appellandomi alla sua coscienza e ormai con le lacrime agli occhi.

Senza dire nulla lui se ne va, passandomi di fianco senza dire o fare nulla. È vero che il silenzio è peggio di mille parole, me ne accorgo solo adesso.

In ultimo tentativo disperato gli corro incontro e lo afferro per la manica della maglia.

Lui, scuro in volto dalla rabbia, mi strattona congedandomi con un semplice e rabbioso “lasciami stare”, sussurrato, quasi impercettibile per le orecchie di qualunque altro, ma non per le mie.

 

La pioggia cadeva imperterrita da due giorni ormai ed io non facevo altro che osservarne il percorso da dietro il vetro della mia finestra. Scendeva tranquilla. Il suo sguardo…lo sguardo di Ryan…di nuovo quello sguardo deluso di me, in cui tutto il mondo mi crolla addosso. Non esiste più nulla. Nella mia mente c’è l’apocalissi e sembra che il sole non debba mai più risorgere.

Un rumore mi riporta alla realtà. Un ticchettio flebile contro la finestra provocato da un piccolo sassolino. Apro la finestra e vedo Ryan completamente bagnato che mi guardava, ancora non del tutto amichevole…

-         perché continui a scapparmi?- mi chiede con espressione e voce ferma.

-         Guarda che sei tu ad essere scappato- rispondo io, con l’immagine di lui che mi intima di lasciarlo stare  ben impressa nella mente.

-         Perché continui a scapparmi?- mi rifà lui con la stessa aria indecifrabile. Mentre io rimango in silenzio non sapendo cosa rispondere, completamente spiazzata.

-         …non lo so…- gli rispondo con una voce bassa, quasi ammettendo la mia posizione dalla parte del torto.

-         Io invece credo di saperlo – risponde Ryan- perché non sei pronta a lasciarti andare…non sei pronta ad amare.-

La sua dichiarazione mi centra in pieno il cuore. È esattamente quello che penso. Non sono pronta ad  amare, questa è la triste realtà. Non mi sento pronta a donarmi completamente a qualcun altro nuovamente. Ho deciso di cambiare vita, senza ricadere negli sbagli di questa mia precedente.

-         non sono venuto qui per colpevolizzarti o darti fretta. Voglio semplicemente farti sapere che io ci sarò sempre, ti aspetterò per tutto il tempo necessario.- continua Ryan.

Chiudo gli occhi e assaporo tutti gli odori che si sollevano dalla terra a causa della pioggia. Gli riapro e faccio cenno di si con la testa sorridendogli, e ricevendo in cambio lo stesso regalo da parte sua. Poi, dopo avermi gettato un ultimo sguardo, se ne va .

Spinta dal mio cuore, dal sentimento che provavo per lui o dalle sue parole, questo non lo sapevo, so solo che mi allontanai dalla finestra e compii diverse e profonde falcate  verso la porta d’ingresso che aprii. Corsi lungo le scale e mi catapultai giù, fuori dal mio portone, investita completamente dalla pioggia che mi bagnò tutta, ma questo era l’ultimo dei miei problemi. Raccogliendo tutte le forze che avevo in corpo gridai il suo nome, sperando con tutto il cuore che lui potesse sentirmi. Così fu. Nell’udire il suo nome, Ryan si fermò e poi si voltò nella mia direzione. Io gli corsi incontro e lo abbracciai. Lui mi strinse forte e mi accarezzò delicatamente la schiena. Ci allontanammo leggermente e lui mi sfiorò il viso con il polpastrello del pollice il mento, per poi portare il mio volto al suo e sigillare la nostra unione con un bacio.

Spero che tu abbia abbastanza pazienza per aspettarmi...

Innanzitutto volevo scusarmi con voi tutti per questi capitoli dialogati. Sapete sicuramente che non è nel mio genere farli, ma cosa avrei dovuto fare?! Certamente i prossimi saranno migliori…almeno lo spero, tuttavia, devo ammettere che anche se personalmente li odio questi capitoli sono molti importanti per il tutto e spero di averli resi il meno terribili possibile. Grazie dell’ascolto a tutti!!!!

Vostra Baby Dark

 

  
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