-Tu sei il re dei pirati, io l’archeologa che ha scoperto la storia dei cent’anni di buio.
Tu sei un ragazzino che vive nell’ingenuità , io una donna che da sempre ha dovuto essere matura.
Tu diciannove anni io trenta.
Potrei elencare altri cento se non mille motivi per illustrarti la nostra enorme differenza –
- Robin non m’ interessa, Noi stiamo bene assieme vero? Non è quello che conta?-
- Rufy non essere stupido cosa vuoi fare? Ragiona.-
-IO STO RAGIONANDO DANNAZZIONE .- Mi urli in faccia la tua rabbia, e mi stringi prepotentemente il braccio. Sei fuori di te, lo so, e so anche che la colpa è mia e della mia codardia.
- Calmati ti prego.-
-Calmati un cazzo!- Mi lasci andare e tiri un pugno a una parete della Sunny. Non hai risparmiato la tua forza , hai creato una crepa nel muro e vedo che ti sei ferito.
-Perché mi fai questo Robin?.- Ti sei seduto su una sedia e hai il tuo fido cappello che ti copre mezzo volto.
-Ti prego Rufy, non rendere tutto più difficile.-
- Cosa potrei fare Robin? Io ti amo , andava tutto bene perché adesso hai paura?.-
- Cosa vuoi fare? Stare insieme a una che rispetto a te è vecchia e noiosa per il resto della tua vita? –
- Si perché senza te la mia vita non avrebbe senso.-
 
Tre anni dopo
-Mamma mamma! Guarda che bel fiore!.- Sorrido a mia figlia che mi mostra il fiore che ha appena raccolto.
Già, questo è un fiore molto raro tesoro, abbine cura. - Gli scocco un bacio sulla guancia e la vedo correre via verso sua zia, Nami.
- Ann ogni giorno è sempre più bella, proprio come te.- Riconosco la tua voce, ha acquisito un timbro più maturo negli anni, anche la tua fisonomia è più da uomo, ora sei più alto di me, sei diventato più muscoloso e ti sei fatto crescere  la barba. Sei proprio cambiato, almeno da fuori dentro sei sempre il solito bambinone che amo.
- Già, nostra figlia è bellissima.- Già  la nostra piccola Monkey D. Ann.    L’abbiamo chiamata cosi in onore del suo ormai defunto zio Ace, tu sapevi che se fosse stato femmina avrebbe dovuto essersi chiamato cosi e quindi abbiamo deciso che non c’era nome più adatto a lei.  
- Papà vieni a giocare con me?.- La piccola ti è corsa in contro con uno dei suoi sorrisi più belli e con degli occhi dolci ti ha posto la sua richiesta, non sa che tu molto probabilmente non desideravi altro. Ovviamente accetti e ti allontani verso la spiaggia deserta di quest’isola stupenda sulla quale siamo approdati.
Sai Rufy tuttora ringrazio gli Dei per aver deciso di rimanere  con te quel giorno. Avevi ragione divisi le nostre vite non avrebbero avuto senso.
- Ehy Robin, sai quale sarà la prossima isola?.-
- No, qual è Rufy?.-
- L’isola dove sono nato! Voglio presentare te ed Ann a mia mamma Dadan.-