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Autore: Nikkina Cullen    10/06/2011    1 recensioni
Due ritorni a la Push e un nuovo arrivo ... chi saranno i nuovi tre personaggi a stravolgere la storia dei Cullen e dei Quileute?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Quando aprii gli occhi consapevole che sarei stata finalmente sveglia anche per il resto del mio mondo, Jacob subito mi disse che Carlisle voleva parlare con me. Era inevitabile doverne parlare con lui. Non solo perché che io mi ricordassi fosse stato la mia prima vera figura familiare, ma anche lui come tutti era preoccupato e voleva dire la sua opinione. O forse solo rassicurarmi un po’. Non potei dire di no a Jacob io stessa avevo bisogno di vedere Carlisle.
Nessun altro, a parte Jacob, mi disse niente nella cucina di casa Black. Rachel e Reby parlavano fra di loro, Paul di tanto in tanto si intrometteva nel discorso. Mentre, Quil ed Embry discutevano con Jacob sugli essere visti il pomeriggio precedente ma non facevano domande dirette a me. Anche perché per loro io ne sapevo quanto quelli che gli avevano visto. Oppure c’era una specie di ordine di capo branco nel non chiedermi nulla se io non me la fossi sentita di parlarne. Mi andò bene cosi sinceramente.
Dopo colazione partimmo subito a casa Cullen. Ovviamente io stavo in silenzio cercando di trovare le
parole adatte da dire a Carlisle. Non me ne veniva nessuna. Accostarmi con termini fidanzata matrimonio sposa era del tutto inappropriato con me. Io mi ero sempre sentita uno spirito libero mentre in meno di tre giorni dovevo cercare di sistemarmi come brava moglie e futura mamma legata ai Quileute se non volevo finire nelle mani di una che avrebbe fatto carte false per avermi e mi avrebbe usato probabilmente per scopi che io avrei detestato.
Carlisle mi accolse come sempre. Tra i vampiri c’era la stessa tensione dei lupi quando probabilmente mi avevano attorno. Jasper cerco di cancellare quell’atmosfera volendomi mettere più a mio agio probabilmente.
“Edward mi ha detto tutto!” disse Carlisle senza giri di parole inutili.
“Bene io vi devo una cosa che ho scoperto ieri sera!”dissi tutto ad un fiato.
Cosi spiegai il talismano e tutto ciò che ne era successo toccandolo e pensando che fossi io la destinata a quel messaggio. Fortunatamente Jacob Quil ed Embry restarono con noi,in questo modo non mi sarei dovuta ripetere due volte anche con gli altri lupi.
Non mi era difficile dover affrontare un nemico. Piuttosto era il come che mi risultava insensato, inaccettabile.
Nessuno sapeva cosa dire. Stando alla logica dei nostri giorni avevo ragione io e da vendere. Ma quel patto era
stato fatto in un epoca in cui non sembrava illogica la richiesta.
Probabilmente se le mie ave fossero rimaste alla riserva tutto sarebbe andato come richiesto dal patto e quindi la maledizione su di noi si sarebbe stata spezzata semplicemente. Ma in quelle circostanze non era semplice dire o mi devo sposare o vado con lei. Chi se mai avessimo dovuto mettere in atto quel piano si sarebbe esposto ad un tale supplizio con me? Non riuscivo a vedere nessuno capace di fare qualcosa del genere. Ne tanto meno io stessa avrei imposto una simile tortura a qualcuno di loro.
“E se non fosse come pensi tu?” mi chiese Edward mentre si cercava ad una soluzione per risolvere il problema e io aveva vagato con i pensieri fino a ricongiungerli con quelli della sera precedente.
“In che senso?” chiesi io stupita. Avevo pensato talmente tanto che non mi ricordavo nemmeno dove mi poteva aver interrotto.
“Se per la persona che sceglie di sua spontanea volontà di accettare la richiesta non fosse una tortura ma una cosa ovvia e semplice come lo doveva essere stata antecedentemente?”spiegò meglio lui.
“Non capisco … sono qui da poco … come si può accettare la proposta di sposarmi senza nemmeno avere la possibilità di rifiutare?”risposi io con un’altra domanda.
“Un modo ci sarebbe ed è anche successo!” disse lui evitando accuratamente di guardare i tre lupi presenti, forse per non darmi sospetto a me.
“Non è possibile!” dissi io scuotendo la testa.
“Cosa ti darebbe fastidio sposarti o farlo con uno di noi?” mi chiese Quil che pareva innervosito dalla mia risposta.
“Quil non è di questo che stiamo sparlando! Capisci è proprio il contrario. Io non posso imporre a uno di voi una cosa del genere!” sperai che la mia spiegazione fosse stata chiara.
“Non abbiamo molta scelta e poi … “ si fermò non voleva dire altro.
“Non è vero voi ce l’avete la scelta sono io che non ce l’ho. I nostri avi hanno mandato via dalla riserva quelle come me. Forse è quello che dovreste fare anche voi! Cosi a voi non vi sarebbe fatto del male.”dissi io.
“No non è possibile che lo stai dicendo. Noi non ti mandiamo via dalla riserva, non se ne parla nemmeno e il punto più fermo in cui siamo tutti anche gli altri capi del consiglio. Reby aveva ragione. Sapeva che lo avresti detto. Non ammettiamo che siano commessi gli stessi errori del passato! Quindi la tua richiesta è bocciata se tale era!”disse Jacob ma era l’alfa che parlava non mio cugino.
“E quindi qualcuno si immolerà per la causa chi? Seth che è ancora troppo piccolo? O Sam che si sta per sposare con Emily?”sbottai io.
“No nessuno dei due se mi fai parlare … ti spiegheremo!”rispose lui tranquillamente.
“Fantastico!” disse Alice bel mezzo della discussione tra me e Jacob.
Tutti la guardammo torvi.
“Ha appena avuto un intuizione!” disse Edward facendo l’occhiolino a Jacob.
Jacob non disse nulla ma si capiva che stava chiedendo qualcosa senza usare la voce. Ed Edward fece un il lieve cenno positivo per tranquillizzare l’amico.
“Potete spiegarmi per favore?” chiesi io mentre cercavo con tutte le forze di non innervosirmi.
“No assolutamente no!” disse Alice energetica “Ti leveremmo tutta la sorpresa!”
“Spero solo che questa volta sia positiva!” esplosi io.
“Si che lo sarà, vedrai!”rispose lei ammiccando.”Tutto è risolto, stai tranquilla!” mi disse e fui inondata dalla calma ma non era lei a trasmetterla ovviamente era Jasper che mi aiutava a non farmi saltare i nervi. Finita la riunione a casa Cullen visto che per loro non c’era più niente da dire per il momento, Jacob aveva fretta di ritornare alla riserva.
“Quindi ne avete parlato ieri sera mentre io non c’ero!” gli dissi io che ovviamente lontana dal raggio di tranquillata emanato da Jasper ero ritornata facilmente irritabile.
“Ovviamente si, credevi che ce ne saremmo stati mani nelle mani ad aspettare che tu dicessi qualcosa?” mi chiese lui.
“No però mi sembra leggermente fastidioso prendere decisioni senza interpellare la diretta interessata!” dissi io.
“Secondo te perché io ero dai Cullen? Sapevamo che avremmo discusso di questa situazione, quindi ti avrei detto tutto in quella circostanza come ho fatto!”rispose lui seccamente.
“Tu invece stamattina sapevi quello che ti era successo la sera prima e a noi non hai detto niente a colazione!”mi disse lui in vago tono di accusa.
“Con voi potevo non dirlo stamattina potevo prendere tempo, con i Cullen no dato i poteri particolari di Edward!”risposi io prontamente.
“Non possiamo temporeggiare sai?” mi disse lui non ancora soddisfatto.
“Si lo so ma a me non andava di parlarne punto!” chiusi l’argomento per non andare oltre limite che ci avrebbe fatto sicuramente litigare.
“Tutte e due volete stare calmi!” una voce dal nulla culminò il botta e risposta mio e di Jacob “Non possiamo permetterci queste scaramucce, dobbiamo affrontare la situazione da persone mature!”
Era Embry. Prima di quel momento non mi aveva rivolto parola. Non che me la rivolgesse in quel momento. Era diciamo in una situazione generale e aveva anche ragione.
Ma quella voce ebbe stranamente lo stesso effetto che avrebbe avuto i poteri di Jasper su di me. Mi calmò veramente. Non compresi perché. Non compresi cosa poteva avere lui da influenzare cosi tanto il mio stato d’animo. Eppure successe un attimo prima volevo esplodere per tutto il carico che mi portavo addosso,
mentre, l’attimo dopo ero ritornata serena. Ma erano solo parole. Embry non aveva le stesse potenzialità di Jasper.
Risentii di nuovo il mio battito cardiaco andare dolcemente. E non martellava più dall’ansia e dallo stress.
I lupi lo percepivano? mi chiesi io.
Reby percepiva quando stavo per esplodere dalla collera dal nervosismo o da altro. Infatti trovava sempre le parole o i modi giusti per farmi stare tranquilla. Me arrabbiata non era una buona cosa, potevo far esplodere metà foresta in un attimo.
Ritornammo alla riserva dove ci dirigemmo a casa di Emily. Sembrava essere diventato quello il quartier generale dei lupi. Probabilmente era per via dell’ imminente matrimonio che ci si beccava spesso là.
Solo allora mi venne in mente che il prossimo incontro con la strega era stato fissato proprio il giorno prima del matrimonio di Sam ed Emily.
“Jacob ,,, “ dissi io.
“Che c’è?” mi chiese lui anche arrabbiato con me.
“Le cose devono andare bene! Non posso rovinare il matrimonio di Emily!” gli dissi io preoccupata.
“Andranno bene fidati di noi!” mi rispose lui più da fratello che da capo tribù.
Entrammo dentro casa di Emily e c’erano quasi tutti mancavamo solo noi.
“Reby ha pensato esattamente quello che hai detto tu!” disse Jacob alla sorella seduta sul divano.
“Ma dai?” rispose lei fintamente sorpresa.”Qualcuno le ha dato una martellata in testa?”
“No ma stavo pensando di farlo io stesso, solo che non sapevo dove Carlisle tiene gli attrezzi!”
“Gli e lo potevi chiedere ad Edward senza farti sentire! Te lo avrebbe detto di sicuro!”
Gli lasciai parlare stavo cercando di rilassarmi e parlare con loro non propriamente adeguato alla mia causa.
Fu Billy ad interrompere i figli.
“Avete finito voi due?” tutte e due annuirono. “Sai dunque come la pensiamo!”disse rivolto verso di me. Ma Jacob mi anticipò.
“Sa molto di più!” disse lui e spiegò a tutto il resto quello che avevo detto ai Cullen sul talismano.
“Non era una novità per quello che sapevamo noi!” concluse Billy alla storia del figlio.
Jacob rimase deluso dalle parole del padre, forse voleva che si arrabbiasse con me come si era arrabbiato lui per non averli detto niente prima di andare dai Cullen e invece ciò non avvenne.
Non sapevo cosa dire in quel momento. Se ci fosse stato Jasper forse con calma avrei trovato le parole adatte. Solo Embry aveva la stessa influenza che Jasper aveva su di me, ma non potevo mica chiedergli di parlare al posto mio! E come me nessuno si diceva a parlare. Quindi restammo in silenzio per un bel po’. Non riuscivo a guardare nessuno negli occhi. Non avevo il coraggio di guardargli. Loro sembravano molto più coraggiosi di me
nell’affrontare quella situazione. Tutt’ad un tratto fu Reby ad interrompere quel fastidioso momento.
“Dobbiamo passare tutta la giornata cosi?” chiese lei a noi altri. “No, perché io vorrei andare a casa! Rea vuoi venire con me?” mi chiese lei con eloquente posizione di darmi una breve fuga da lì!
Io guardai Billy e gli altri capi della tribù. Fu Sue a rispondermi. “Se vuoi andare con Reby vai, non credo che risolveremmo molto stando qui in silenzio!” disse cogliendo il pensiero generale.
“Va bene, grazie!” dissi io, sentendomi di nuovo libera anche se ancora non avevo messo piede fuori da quella casa, ma la sola possibilità di poterlo fare mi fece stare meglio.
Ovviamente io e Reby tornammo veramente a casa.
“Non potevo ancora sopportare di stare là ancora in silenzio quando avevo mille domande da farti e la prima fra tutte come stai tu!” mi disse lei senza nemmeno aspettare che varcassimo la casa.
“Beh come vuoi che stia? Sono sconvolta. Una settimana eravamo a casa di Josh io leggevo quel libro che tu criticavi sempre e ora invece mi devo trovare marito per essere libera. È tutto cosi assurdo!”
“Non è detto che sia tuo marito!” mi disse lei.
“Qualcuno con un legame superiore a quello materno, cos’altro è?”le chiesi io stupefatta dalla sua osservazione.
“Deve ovviamente diventare tuo marito ma non ora capisci? Ora può solo farle credere che ci sia qualcosa
fra te e questa persona e se lei sa le leggi che ci governano come sospetto che sappia e non spera che sia cosi, allora deve accettare le cose come stanno!”
“Che vuoi dire?”
Perché in quel momento le parole dette dagli altri mi sembrava senza senso?
“Succede qualcosa ai lupi maschi per il momento da quello che ne sappiamo che lo lega a vita ad una donna per tutta la sua esistenza!” disse lei.
“Si l’imprinting Jared me lo ha spiegato c’eri anche tu ricordi?” le dissi io.
“Da quando sei diventata cosi stupida? Questa situazione non ti fa affatto bene!” mi disse lei preoccupata.
“Jared te lo stava spiegando per un motivo!” mi svelò lei.”Poi però ha rinunciato quando io ho cominciato a parlare della storia di Jacob, Bella ed Edward!”
“Non riesco ancora a capire dove vuoi andare a parare!” le dissi io.
“Solo perché non te lo possiamo dire noi! Jacob e Sam sono stati irremovibili su questo!” mi disse infine lei.
“E allora perché me ne stai parlando se i capi non vogliono che io le sappia?” dissi iniziandomi ad innervosire.
“Non vogliono che tu lo sappia se te lo diciamo noi, ma se te lo dice qualcun altro si!”disse lei cautamente.
“E allora dovrei cercare di indovinare chi me lo dovrebbe dire?” le chiesi io andando a risposta sicura.
“Ah finalmente sei tornata in te!” disse lei.
“Lo sapete che è tutto stupido?” dissi io francamente.
“No se centrano … altre persone!” disse lei “Sono cose da branco. Non possiamo andare a svelare i segreti di tutti alla prima persona che ci capita!”
“Ma io non sono la prima persona che ti capita!”
“No” disse lei “Sei peggio sei la persona interessata … “ poi si chiuse la bocca con una finta cerniera e mi fece capire che non poteva aggiungere altro.
Pensai a riflettere se avevo degli indizi con cui poter trovare la soluzione. La discussione a casa Cullen poteva centrare qualcosa con quello che mi aveva detto Reby.
Edward mi aveva detto che forse al mio futuro marito non era una tortura sposarmi, probabilmente si riferiva a qualcosa che aveva letto nella mente di Jacob. Ad Alice era successo qualcosa mentre stavamo discutendo, ma non poteva essere perché Alice da quello che mi aveva detto Jacob non vedeva il futuro dei lupi. Inoltre mi aveva detto che Seth e Sam non centravano niente con questa soluzione. Quindi nemmeno lui e Quil che avevano parlato a casa dei vampiri. Intanto Reby aveva aggiunto che riguardava me e probabilmente un lupo. E in questo senso poteva essere che essendomi legata ad uno di loro ero sparita dalle possibili visioni di Alice. Ma chi centrava? Jared e Paul erano da escludere anche loro. E il resto dei lupi comunque qualcuno di loro si sarebbe avvicinato a Jacob per stare vicino a me se l’imprinting veniva da loro. Poi la risposta mi balzò quasi dal nulla, imprevedibile, sorprendente e anche … piacevole.
“Reby?” dissi io.
Lei comprese già conoscendomi che avevo lo sguardo di chi aveva capito tutto!
“Non mi dire niente tanto non potrei ne confermare e ne smentire, ma conosco quello sguardo e mi piace!” disse lei energica.
“Quindi è tutto sistemato!” dissi io.
Lei sorrise se avevo detto cosi aveva compreso che la risposta a tutto quella situazione mi piaceva e anche più del consentito.
“Ma perché?” inizia a chiedere io …
“Ah ah ricorda non ti posso dire niente io!” disse lei frenandomi.
Volevo saltare di gioia perdermi nella foresta e urlare nel nulla. Tutto il nervosismo, lo stress e l’ansia erano svaniti in un attimo.
   
 
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