Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: luca76    11/06/2011    2 recensioni
questa fanfic non tiene conto del sesto e settimo libro. harry potter quets'anno si trovera ad affrontare il suo solito nemico di sempre non solo, un sigillo è stato spezzato, e il ragazzo si troverà a fronteggiare nuovi nemici ma nahe problemi dell'età
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                   capitolo 19
                                            Il potere di Harry

Ninga era molto soddisfatto di quello che stava succedendo sull'intera Inghilterra. Il risveglio dei vampiri aveva provocato dei problemi ancora maggiori nel ministero e lui sapeva che neanche con l'aiuto di Silente avrebbero potuto fermare quella ondata di terrore. Probabilmente il Silente al massimo del suo potere magico li avrebbe vinti facilmente, ma la maledizione di Voldemort in aggiunta alla sua stavano provocando lentamente la caduta del più potente mago degli ultimi tempi.
Ninga non era sicuro che la maledizione da lui scagliata, poco tempo prima  nella grotta dov'era custodito l'anello di Voldemort, avesse colpito il mago. E per assicurarsi di questo aveva risvegliato i vampiri che erano stati a dormire per un tempo lunghissimo.
Ma visto che solo un vampiro era stato eliminato da quando li aveva riportati in vita, aveva la sicurezza che la sua maledizione aveva centrato l'obiettivo. Questa consapevolezza lo aveva spinto a recarsi in un altro castello situato in un isola al centro del triangolo delle Bermuda.
Tutti i babbani credevano che qualunque cosa andasse in quel triangolo svaniva, ma in realtà non era così.
Il triangolo delle Bermuda era una prigione creata molto tempo prima dai quattro fondatori e da Lyam Hogwarts per rinchiudere il più potente dei vampiri, ovvero il potente  Obscuro.
Ormai Ninga era molto vicino alla realizzazione del suo piano, mentre aveva lasciato Harry Potter a Voldemort. Non sapeva se il maghetto sarebbe riuscito a resistere al potere del mago oscuro, ma a lui poco importava di chi uscisse vincitore da quella guerra tra maghi, perchè nessuno di loro avrebbe mai potuto battere i demoni, soprattutto ora che aveva deciso di risvegliare tutti i dei del male rinchiusi sul pianeta.
Seth in parte era quasi libero grazie proprio all'aiuto del suo alleato Voldemort. Obscuro presto sarebbe stato libero e con lui erano già due i dei liberi.
Ninga, Katana e Zita erano arrivati nei pressi del trinagolo delle Bermuda e volano sul posto, circondate dalle loro rispettive auree, pronti per dare il via alla liberazione del secondo dio.
Katana alzò le mani al cielo e lentamente dal mare salì un enorme stele fatta a forma di triangolo alta almeno cento metri. Successivamente Ninga lanciò una sfera oscura seguito subito dopo dalla sfera di fuoco di Zita. I due colpi centrarono in pieno l'enorme stele che lentamente si crepò per poi distruggersi in mille pezzi. I massi che caddero in acqua formarono un enorme cascata che, spinta dalla forza di gravità, ricadde in mare mostrando successivamente un isola sulla quale, era costruito un immenso castello dalla sfavillante bellezza ma dal quale emanava una potente aura oscura. Ninga sorrise nel vedere con quanta facilità la prigione, formata dai maghi, era stata distrutta e seguito dalle sue fedelissime signore degli elementi arrivarono all'interno del castello.
Dalle segrete del castello una bara si aprì mostrando dopo pochi secondi il più potente demone vampiro di tutti i tempi, il potente Obscuro rivestito per intero da un armatura nera. Solo il suo viso era scoperto bello come la morte. I suoi occhi erano di un bellissimo verde smeraldo, mentre i suoi capelli erano brizzolati. Quando il demone si presentà nella sala, Zita quasi non credeva ai suoi occhi. Il viso di Obscuro era uguale a quello di un mago che recentemente lei aveva affrontato. O per meglio dire una differenza vi era, Obscuro portava due cicatrici a forma di saetta sulla fronte, mentre Harry ne aveva una sola. Ma quella era l'unica differenza fra i due personaggi.
L'aura di Obscuro era molto potente, tanto che Zita e Katana provavano un timore reverenziale nei suoi confronti, timore che invece non provava affatto Ninga.
I due demoni si guardavano dritto negli occhi, finchè ad entrambi non spuntò un sorriso.
- Grazie per avermi liberato - disse Obscuro
- Di nulla - rispose Ninga -
- Come mai hai impiegato tanto tempoa risvegliarmi? - chiese Obscuro
- Ho avuto i miei problemi a liberarmi dalla prigione nella quale mi avevano messo i quattro fondatori - rispose Ninga
- Ma come mai se qui? Da quello che percepisco la magia dei maghi non è lontanamente paragonabile a quella dei quattro fondatori. - chiese nuovamente Obscuro. Il demone sapeva che se Ninga l'aveva risvegliato c'era un motivo molto valido.
- Percepisci bene Obscuro, ma ci sono due maghi con l'aura lucente che potrebbero darci dei problemi e questa volta non voglio correre nessun rischio. E' la terza volta che proviamo a riportare Ozma sulla Terra e questa volta non dobbiamo fallire. Per questo motivo ho risvegliato te e presto risveglierò anche gli altri tre dei anche se con Seth avremo qualche difficoltà - rispoese Ninga
- Immagino. - ribattè semplicemente Obscuro - Seth per reincarnarsi deve sempre usare un tramite prima di poter usare il proprio corpo e con essi tutti i suoi poteri. Chi ha scelto questa volta?
- Ron Weasley, amico di Harry Potter - rispose Katana
- Però - fischiettò Obscuro - niente di meno che un discendente ha usato questa volta. Ma mi hai parlato dei maghi con l'aura lucente. Ne sei proprio sicuro?
- Ne ho affrontato uno io - rispose questa volta Zita - anche se il suo potere non è completamente risvegliato.
- E l'altro mago? - chiese Obscuro
- Non è un mago ma una strega ed è una discendente - disse Ninga
- A quando l'attacco? - chiese Obscuro
- L'anno prossimo - disse Zita - ho promesso al mago che le signore degli elementi non lo attaccherano prima di quel tempo
- Tu che mantieni una promessa - disse Obscuro sorpreso
- Questa volta si perchè come ti ho detto voglio liberare tutti i dei rinchiusi sulla terra - disse Ninga
- Come vuoi tu - rispose Obscuro
- Ma per te è diverso Obscuro, c'è un mago da eliminare prima della fine dell'anno di tempo che abbiamo dato ad Harry - disse Ninga
- E chi sarebbe questo mago? - chiese Obscuro
- Draco Malfoy - rispose semplicemente Ninga
- E perchè vorresti eliminare un altro discendente? - chiese Obscuro non ottentendo risposta questa volta. Ninga fece solo un sorriso che valeva più di mille parole.
- Non mi dire che Harry... - disse Obscuro prima sbalordito.
- Esatto Obscuro - disse Ninga - se riuscirai nella missione, isoleremo completamente il mago della luce e arrivato a quel punto nessuno più potrà fermare la nostra avanzata.
- Quando potrò attaccare il giovane mago? - chiese Obscuro.
- Dopo Natale esattamente il quattordici di febbraio giorno di San Valentino. - Rispose Ninga
- Perchè non prima - chiese Obscuro
- Perchè il ragazzo al momento è protetto da Silente, ed ora si trova nella sua casa e finita l'estate si trasferiranno ad Hogwarts, solo in quella occasione avrai la possibilità di eliminarlo. - rispsoe Ninga
- Tutto chiaro. Sarà un San Valentino di sangue per i maghi - disse semplicemete Obscuro aumentando la sua aura

Harry era in posizione di difesa, osservando il vampiro che aveva colpito che si stava lentamente rialzando, anche se era piuttosto malconcio. Nespura si manteneva il braccio destro e lentamente lo stava massaggiando con la sua mano sinistra che era circondata dalla sua stessa aura. In breve tempo la ferita scomparve il vampiro era di nuovo in perfetta forma.
Harry non era tanto stupito da quello che era successo, sapeva anche lui che la magia difficilmente funzionava contro un vampiro, ma sperava almeno di averlo messo fuori combattimento per un po'
Arrivato a quel punto non rimaneva altro che decapitarli, ma non sarebbe stato facile. Anche i vampiri sapevano che quello era l'unico modo per batterli e facevano sempre molta attenzione a non mostrare il collo al loro nemico.
In questo particolare caso, Harry si era anche giocato la carta del terzo incantesimo Status ma non era servito a nulla. Quindi non gli rimaneva altro che attaccare anche se non era proprio facile, visto che quello che lui riteneva il più potente dei quattro, ovvero Kalat, ancora non era sceso sul campo di battaglia. Anzi il vampiro continuava a tenere lo sguardo fisso su Hermione e Ron.  Harry si chiese come mai Kalat guardava con ostinazione i due ragazzi. Però anche Harry aveva un asso nella manica. La sua resistenza era aumentata. Tale evento era sicuramente dovuto 
al duro addestramento al quale era stato sottoposto; neanche un incantesimo potente come lo stupfium lo aveva debilitato più di tanto. Nonostante la consapevolezza del suo potere, continuava a chiedersi come battere i vampiri visto che se ne avesse attacco uno sicuramente gli altri due sarebbero corsi in aiuto del loro amico, impededogli di sferrare l'attacco finale. Doveva trovare un modo per rendere inoffensivo almeno un di loro per qualche secondo in modo di procedere con il suo piano che aveva ideato in quel momento.
Aveva deciso che il primo ad essere battuto doveva essere Nespura, già debilitata dall'incatesimo che aveva lanciato prima. Per fare questo doveva mettere fuori combattimento o Kira o Lima.
Harry sostituì l'ultramajor con l'ultravelox ed evitando una lama oscura di Kima, le si avvicinò tanto per usare l'ultramajor e quindi lo stupfium che colpì implacabike Kira. Da quel momento non aveva che pochi secondi di tempo. Lima lo attaccò con l'intenzione di decapitarlo ma Harry bloccò il colpo con un abile mossa, quindi  gli puntò contro la bacchetta e usò ancora una volta lo stupfium colpendo anche Lima. Quindi sostituì di nuovo l'ultramajor con l'ultravelox, evitò la sfera di energia di Nespura e con un colpo preciso la decapitò. Il corpo della vampiressa si trasformò in polvere che fu dispersa da una folata di vento.
Harry rivolse il suo sguardo a Kalat, il vampiro che temeva di più. La scomparsa di Nespura non lo aveva preoccupato più di tanto, anzi il suo sguardo era gelido ed era sempre rivolto ai due ragazzi.
- Stupeficium - gridò una voce. Il colpo, era stato lanciato da Ginny e con enorme sorpresa del ragazzo l'incantesimo era diretto verso di lui. Solo la sua percezione della magia e l'uso del suo ultravelox gli evitarono di essere schiantato.
- Sei impazzita Ginny - gli disse il ragazzo guardando la rossa, che aveva gli occhi completamente vitrei. La strega gli lanciò un altro colpo ma Harry evitò anche quell'incantesimo. Per un attimo pensò che la ragazza fosse sotto Imperius, ma scartò subito quell'idea. I vampiri non usavano la magia come i maghi quindi non era possibile che la ragazza fosse sotto la maledizione senza perdono.
- Stupeficium - gridarono altre due voci. Erano stati Ron ed Hermione che avevano lanciato lo schiantesimo contro Harry che anche stavolta grazie alla sua abilità evitò i colpi. Harry guardò i suoi amici e anche loro avevano lo sguardo vitreo.
I tre maghi continuavano a lanciare i loro colpi contro Harry che per il momento poteva solo evitare il combattimento. Non se la sentiva di colpire i suoi migliori amici, sentiva dentro di se che c'era qualcosa di sbagliato nelle loro azioni. Per quanto potenti fossero i loro attacchi erano prevedibili.
Il ragazzo si accorse all'ultimo istante che Kima volando gli aveva lanciato una sfera di fuoco che il ragazzo evitò spostandosi alla sua destra, ma lo spostamento d'aria lo colpì in pieno e gli fece perdere per qualche secondo l'equilibrio. Purtroppo quei pochi secondi bastarono a Lima per sferrare un terribile pugno ad Harry che finì disteso a terra. Le due vampiresse volevano vendetta per quello che aveva fatto il ragazzo.
Harry si rialzò tenendosi una mano allo stomaco. Il colpo di Lima era stato violento e se non fosse stato per il suo fisico allenato, i danni sarebbero stati maggiori. Ma proprio in quel momento Harry percepì la scia magica di tre stupeficium, che lui parò grazie alla sua protezione magica.

- Perchè non combatte - chiese il padre di Hermione osservando il ragazzo che aveva evitato una altra sfera di fuoco di Lima
- Non se la sente di lottare contro i suoi amici - rispose Silente in modo pacato. Avrebbe voluto tanto fare qualcosa per Harry, ma lui era troppo debilitato per fare qualsiasi cosa.
Piton osservava il preside e capì che Silente non aveva solo la maledizione di Voldemort ma anche quella di Ninga. Altrimenti avrebbe distrutto quella barriera come neve al sole, ma era evidente che il suo potere era stato ridimensionato. Ma quale fosse questa maledizione proprio non riusciva a capirlo.
- E possibile che non possiamo fare nulla per Harry - chiese Lucas che era arrivato da qualche minuto e osservava il combattimento assieme a Jeanne e a Draco.
- Un modo ci sarebbe - disse l'elfa attirando l'attenzione su di se.
- Quale? - chiese Lucas speranzoso di poter correre in aiuto di Harry che continuava ad evitare i colpi di tutti i suoi avversari.
- Possiamo smateriallizzarvi all'esterno, visto che la nostra magia è completamente differente da qualunque altra.
- No - disse Eoden in tono perentorio.
- Se andate fuori sarete solo di intralcio ad Harry - continuò Legolas
- Ma... - obiettò Lucas senza troppa convinzione. Capiva anche lui che i suoi poteri e quelli di Jeanne non erano ancora sufficienti a lottare alla pari contro i vampiri
- Lucas, Jeanne finchè non imparerete a padroneggiare alla perfezione le vostre onde elementari non potete essere di nessun aiuto ad Harry, senza contare che potreste finire sotto il flusso magnetico di Kalat con il risultato di dare ad Harry un pensiero in più invece di aiutarlo.
- Sai che cosa è successo? - chiese Lumacorno
- Hermione, Ginny e Ron sono sotto l'influsso magnetico del vampiro, in pratica è come se fossero sotto Imperius.  - spiegò Lupin
- Ma loro sono stati addestrati a resistere alla maledizione Imperius. Fu quel pazzo che sostituì Moody ad insegnarlo. - ribattè Draco ricordando le lezioni che avevano ricevuto al quarto anno da Barty Crouch junior quando si sostituì a Moody per ordine di Voldemort. Il piano era quello di far in modo che Harry vincesse il torneo tre maghi e arrivasse al cimitero in modo che grazie al suo sangue il signore oscuro sarebbe rinato più potente di prima. Infatti la protezione dell'amore che aveva protetto Harry dal tocco di Voldemort era sparita.
- In teoria e così, ma in pratica non lo è perchè lo sguardo magnetico di un vampiro e dieci volte più potente di un Imperius. E solo un mago altamente addestrato potrebbe resistere al suo fascino. Hermione, Ron e Ginny sanno a malapena resistere ad un Imperius ed è impensabile che possano ribellarsi al magnetismo di un vampiro potente come Kalat.
- Quindi Harry è destinato alla sconfitta? - chiese il padre di Hermione visibilmente preoccupato. Sapeva anche lui che con la sconfitta di Harry sarebbe svanita ogni possibilità di riavere indietro sua figlia.
- Aspettiamo a dirlo - rispose Silente cercando di assicurare il padre e la madre della giovane strega.
- Ma... - disse il padre
- C'è ancora una possibilità di vittoria e se Potter la smette di tergiversare e riprende a lottare seriamente, può ancora farcela - fu Piton a intromettersi questa volta. Le sue parole  erano un toccasane per i genitori di Hermione. Non tutto era ancora perduto.

Harry continuava ad evitare gli attacchi di tutti i combattenti ma sapeva anche lui che non poteva evitarli in eterno. Ormai aveva capito anche lui che Kalat aveva usato il suo sguardo magnetico per ipnotizzare i suoi amici. Non aveva molta scelta, doveva bloccarli ad ogni costo altrimenti quella battaglia si sarebbe conclusa con la sua morte e lui questo non poteva permetterlo.
Harry evitò ancora una volta gli attacchi dei suoi tre amici e poi rapidamente lanciò due stupifendo contro Kima e Lima che furono colpiti e scaraventati a terra.
Harry sapeva che da quel momento in poi aveva solo pochi secondi per realizzare il suo piano. Ron gli lanciò ancora una volta lo stupeficium, ma Harry correndo verso di lui lo evitò e a sua volta lo colpì con lo schiantesimo che il rosso non potette evitare, e successivamente fu bloccato dall'incarceramus di Harry. Subito dopo fu Ginny ad attaccare ma Harry che evitò anche quell'incantesimo e disarmò la ragazza con l'expiellarmus e poi la improgionò con l'incarceramus,  diede un calciò alla bacchetta della ragazza allontanadola da lei. Quindi fu il turno di Hermione di attaccare ma Harry usò un getto di aguamenti per buttare la ragazza a terra per poi bloccarla con l'incarceramus. Liberatosi dalla presenza dei suoi amici Harry poteva tornare a lottare con i suoi veri nemici.
Lima, che si era ripresa subito, si librò in volo e con la spada alzata sopra la testa, attaccò Harry dall'alto. Ma il ragazzo, anche se girato di spalle, percepì il senso del pericolo e puntando la bacchetta a terra usò l'ascendio un attimo prima che la vampiressa attaccasse. La spada della vampiresa si abbassò con violenza, ma non trovando il suo nemico, Lyma si girò su se stessa ma era troppo tardi. Harry usando l'ascendio e con un ebile colpo di reni riuscì a mettersi alle spalle della vampiressa, che fu colpita dallo stupifendo del ragazzo. La vampiressa si rialzò, ma Harry fu troppo veloce per lei, la lama della spada di Harry la decapitò con un colpo preciso e in quello stesso istante il colpo della vampiressa si trasformò in polvere che fu dispersa da una folata di vento.
Erano rimasti solamente Kima che osservava con rabbia il ragazzo, e Kalat con il suo sguardo era gelido. Uno sguardo che Harry non aveva mai visto prima, il vampiro non solo non sembrava impressionata dalla sua forza ma sembrava anche non importargli nulla di quello che era successo ai suoi subalterni.
- E' questa la natura di un vampiro, essere freddi e spietati in qualsiasi momento. Usare qualunque metodo per arrivare al proprio obiettivo. - pensò il ragazzo ansimando per il lungo combattimento. Aveva usato fino a quel momento uno stupfium e tre stupifendo e il suo corpo cominciava a risentire la stanchezza per queste magie così potenti che lentamente gli prosciugavano le sue energie.
Harry osservava quegli occhi così magnetici di Kalat, nulla sembrava turbare quello sguardo. Neanche la perdita dei suoi vampiri lo aveva scosso più di tanto.
- Sono io il tuo nemico Potter non Kalat - disse Kira attaccando il maghetto con rabbia. Lima e Nespura erano sue compagne di avventura sin dai tempi più antichi. E lui aveva osato eliminarli. Doveva pagare a caro prezzo quell'affronto. E il prezzo sarebbe stata la sua vita, poco le importava degli ordini che aveva ricevuto. Lo avrebbe eliminato per vendetta e dopo di lui sarebbe toccato a tutta la razza dei maghi. Voleva vendetta e l'avrebbe ottenuta.
Il maghetto evitava facilemente i colpi del suo avversario. La vampiressa attaccava con rabbia e questo rendeva prevedebile ogni suo attacco. Harry sapeva che non poteva usare ancora una volta lo stupifendo o lo stupfium. Sapeva che doveva battersi ancora contro il più potente dei quattro vampiri, e non poteva permettersi il lusso di affrontarlo senza avere la possibilità di usare il suo incantesimo più potente. La sua unica speranza era quella di disarmare il suo avversario, ma sapeva di non essere uno spadaccino in gamba come lei, e sapeva anche che l'expiellarmus non avrebbe funzionato contro di lei. Fu proprio pensando all'incantesimo di disarmo che gli venne in mente un nuovo incantesimo auro. Non aveva molte possibilità se non quella di provare. Il problema era che Kira lo attaccava senza sosta e questo non gli dava il tempo di allontanarsi abbastanza per provare il suo incantesimo. Così visto che non riusciva ad allontanarsi direttamente usò il bombarda maxima per creare un nube di polvere. Grazie a quel piccolo diversivo Harry riuscì ad allontarsi e quando Kira uscì dalla nube di polvere Harry diede inizio alla sua seconda parte del piano.
- Expifendo - gridò il mago puntando la bacchetta contro la vampiressa. Dalla bacchetta uscì un raggio molto potente che colpì la spada della vampiressa che perse la presa della sua arma, che si librò in aria.  Si girò per riprenderla al volo ma nel momento in cui si girò nuovamente, Harry l'aveva già decapitata, trasformandola in un mucchieto di polvere.
Ora era rimasto solo Kalat, il più potente dei quattro vampiri. Quello che temeva di più e contro il quale non aveva più nessuna arma segreta eccetto le tecniche di combattimento che gli aveva insegnato Lucas.
Il mago aumentò la sua aura incosapevolmente, domandosi se le tecniche di combattimento erano sufficienti per battere un vampiro come Kalat. Purtroppo per lui ebbe subito la risposta in quanto Kalat lo colpì con un pugno allo stomaco e poi sotto al mento con una rapidità tale che a stento era riuscito a seguire i suoi movimenti. Ma nonostante tutto non era riuscito ad evitare i potenti pugni del vampiro e ora lui giaceva a terra, dolorante. Il dolore che aveva provato quando Kira l'aveva colpito era nulla in confronto al dolore che provava ora. Aveva ragione a pensare che Kalat era il più potente di tutti e quattro.
Harry si rialzò con uno sforzo immane, ma in quello stesso momento fu colpito dal un calcio volante del vampiro, che lo fece cadere nuovamente a terra. Il combattimento era appena iniziato e lui era già stato atterrato due volte con enorme facilità. Anche se riusciva a vedere i momenti del vampiro non riusciva comunque ad evitarlo. Aveva anche pensato di cambiare incantesimo status ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Con l'ultravelox aveva almeno la possibilità di vedere i movimenti del vampiro ma senza di esso gli sarebbe stato praticamente impossibile.
Kalat afferrò Harry per l'addome con la sua mano destra. Le unghie affilate come artigli di un leone, affondarono nello stomaco del ragazzo. Kalat lo sollevò sopra la propria testa e lo lanciò lontano nuovamente a terra.
- E' così che combatte un vero demone? - si chiese Harry mentre era a terra, la ferita allo stomaco gli faceva male ma non era così terribile. Era fuori di ogni dubbio che Kalat aveva deciso di umiliarlo e di sconfiggerlo lentamente.
Il demone lentamente si avvicinava ad Harry che non riusciva a trovare la forza per rialzarsi. Si sentiva proprio come un topo che era in procinto di essere mangiato da un gatto
- E' così che un demone lotta? - aveva pensato ancora una volta Harry nello stesso momento in cui  Kalat lo aveva afferrato nuovamente per la pancia, lanciato in aria, colpito allo stomaco con un violento pugno che lo aveva sollevato di nuovo in aria e poi  colpito con un calcio in rovesciata  facendo finire   nuovamente il mago  a terra.
- Non hanno pietà neanche per i loro simili - pensò ancora Harry. Kalat lo sollevo per il collo e lo colpì con un violento pugno allo stomaco che fece finire nuovamente Harry a terra.

- Per piacere Eoden, lasciami andare lì fuori ad aiutare Harry - chiese Lucas implorando Eoden
L'elfo era stati quasi convinto dalla preghiera del ragazzo. Forse Harry veramente non era ancora in grado di risvegliare completamente la sua aura bianca, e quindi di usare gli incantesimi di luce.
- Se ti muovi da qui ti schianto - disse Piton con voce fredda, puntando la bacchetta contro il ragazzo.
- Ma.... - Lucas non sapeva cosa dire. Non si sarebbe mai aspettato che un professore di Harry si rifiutasse di aiutarlo avendone la possibilità
- Lucas abbi fiducia in Harry. Lui ha sempre risvegliato il suo potere nel momento del bisogno perchè non è ancora addestrato al meglio. Lui sa quello che sta facendo, non ha nessun altro modo per lottare contro Kalat se non questo - gli disse Silente con calma
- Ma Kalat lo sta massacrando - questa volta fu Jeanne a intervenire.
- Non c'è altro modo se non questo - disse la Mc Granitt
- Ma... Kalat... - disse il ragazzo guardando nervosamente Harry che veniva colpito con un violento calcio allo stomaco, per poi essere  afferrato nuovamente dal demone che lo sollevò per poi colpirlo con un violento pugno sotto la mascella. Il ragazzo volò in aria per poi cadere rovinosamente a terra
- Lucas credi di poter battere Kalat? - chiese Legolas
- No. Non credo di poterlo battere. Ma non possiamo lasciare che Harry venga massacrato. - disse Lucas con fervore
- Se non sei di utilità per un tuo amico durante una battaglia, è inutile che tu intervenga. - gli disse Piton sempre con voce fredda.
- Ma... - disse il ragazzo serrando i pugni. Avrebbe tanto voluto essere più forte per aiutare il suo nuovo amico.

- Da questi esseri gli uomini saranno governati se noi maghi perdiamo la guerra. - pensò il ragazzo ancora a terra. Aveva numerose ferite, ma nonostante tutto sentiva che non aveva più forze. Forse sarebbe stata la sua fine questa volta. Kalat si era dimostrato troppo forte per lui.
- Potter - disse Kalat sollevando per i capelli mettendolo davanti a se - non ti ucciderò perchè non è questo il volere del mio signore. Ma sappi che la tua cara amica Hermione verrà con me. E tu non potrai fare nulla per impedire tutto questo. - gli disse il demone colpendolo ancora una volta sotto la mascella con un potente pugno. Il giovane mago cadde per l'ennesima volta a terra.
- Questi sono i demoni contro i quali i quattro fondatori hanno combattuto rischiando la vita. - pensò il ragazzo ancora a terra mentre la sua bacchetta diventava di nuovo bianca. Piccole cerchi di luce provenivano dal suo corpo per diventare sempre più grandi.
Kalat ormai sicuro di aver vinto si diresse verso Hermione che si era ripresa. La ragazza oservava il demone avvicinarsi verso di lei. Purtroppo per lei era improgionata e la sua bacchetta era lontana. Anche se era stata vittima del magnetismo del vampiro ricordava perfettemanete quello che era successo pochi minuti prima. Non era riuscita a resitere al potere del vampiro e aveva attaccato Harry, la persona che più amava. Forse in lei c'era ancora qualche dubbio e questa l'aveva portata a non reagire al potere magnetico di Kalat. Avrebbe voluto fare qualcosa per reagire a quel momento ma nulla sembrava poter evitare il suo rapimento. Era ormai rassegnata quando d'un tratto percepì qualcosa nell'aria. Avvertiva un cambiamento e un senso di pace pervaderle il cuore e poi vide i cerchi di luce provenire dal corpo di Harry.
Era la sua aura lucente, di questo Hermione ne era sicura. Ma era così diversa da quando la vide per la prima volta, quando Harry combattè contro Ron. Fu quella la prima volta che riuscì a percepire le auree. Quella di Harrry era bianca e sembrava riscaldarle il cuore. Fu in quel momento che capì che provava qualcosa di diverso per il suo amico. I due baci che gli aveva dato di nascosto erano la prova che lei amava incondizionatamente Harry, ma per impedire che potesse cadere sotto qualche incantesimo ipnotico doveva assolutamente fare chiarezza nel suo cuore. E questo voleva dire solo una cosa, che avrebbe dovuto mettere la parola fine alla sua pseudostoria con Ron.
Anche se la ragazza sapeva che sarebbe stata rapita in ogni caso, non era nel suo stile stare ad aspettare distesa lì a terra. Anche se imprigionata dall'incantesimo di Harry, la ragazza riuscì a mettersi in piedi e ossarvava con sguardo determinato il vampiro che si avvicinava a lei.
D'improvviso l'incarceramus di Harry svanì sotto lo sguardo stupito del vampiro, che si girò indietro in quanto aveva percepito l'aura di Harry farsi sempre più forte.
Il corpo di Harry era circondato da un grande alone bianco e dai suoi piedi partì un altro cerchio di luce seguito a sua volta da una folata di vento. Kalat fu colpito da quella folata, non era tanto forte da poterlo buttare a terra, ma in ogni caso era stupito. Il ragazzo che fino a quel momento non aveva dato nessuna dimostrazione di potenza, ora stava fermo con la sua aura che aumentava di secondo in secondo.
- Chi sono io per arrendermi ai demoni? - si chiese Harry mettendosi in piedi. Un altro cerchio di luce e una folata di vento partitono da Harry. La folata questo volta era più forte e Kalat fece fatica a resistere.
- Chi sono io per pemettere ad un demone di rapire la donna che amo? - pensò ancora Harry. Un altro cerchio di luce e un' altra folata di vento partirono dal ragazzo per colpire nuovamente Kalat che cominciò a preoccuparsi seriamente. L'aura del ragazzo stava aumentando sempre di più.
- Chi sono io per deludere tutte le persone che credono in me - pensò ancora Harry facendo partire dal suo corpo un altro cerchio di luce e un'altra folata di vento. Kalat faceva sempre più fatica a resistere a quelle folate Ogni volta che Harry ne lanciava una era sempre più potente della precedente, senza considerare che la sua aura stava assumendo una potenza inimmaginabile
- Se non lo batto, rapirà la mia Hermione. - Pensò il ragazzo alzando la testa. Il suo sguardo era fiero e  determinato, lo sconforto che aveva avuto prima era solo un pallido ricordo.
- Her... mio...ne - l'ultima sillaba fu gridata da Harry. Nello stesso momento un altro cerchio di luce e una violentissima folata di vento partirono da Harry, che colpì con violenza Kalat che cadde a terra rovinosamente.
Quando il vampiro si rialzò vide l'aura di Harry al massimo della sua potenza. Il ragazzo però non puntò la bacchetta contro il suo odiato nemico ma contro il sole. Dalla punta della bacchetta cominciò a confluire una gran quantità di energia che si trasformò in una sfera di energia bianca.
- Lumineum - gridò Harry facendo partire dalla sfera un potente raggio lucente che distrusse il sole oscuro, mostando il sole in tutto il suo splendore. Kalat mise le mani agli occhi abbagliato sia dall'incantesimo di Harry che dalla luce del sole.
- Kalat perchè avete attaccato di giorno. Potevate aspettare tranquillamente la notte, perchè avete scelto di attaccare ora quando il vostro potere non è al massimo? - chiese Harry. Solo quando il ragazzo  fece quella domanda sia Piton che Silente capirono che il ragazzo aveva ragione. Non c'era nessun motivo per cui i vampiri non avrebbero potuto attaccare di notte. Anzi probabilmente con l'aiuto dell'oscurità il loro piano aveva maggiore possibilità di successo che non di giorno. Anche aiutati dal sole oscuro, la loro potenza era comunque inferiore paragonata a quando combattevano di notte.
- Allora Kalat perchè hai attaccato di giorno? - chiese nuovamente Harry mettendosi in posizione di difesa con la spada piazzata davanti a se come se fosse un scudo
- Perchè noi vampiri vi siamo superiori - disse il demone con un sorriso diabolico alzando le mani al cielo creando una sfera oscura. - tanto superiori che se vi avessimo attaccato di notte non ci saremmmo affatto divertiti.
Il vampiro lanciò la sfera oscura ma Harry lanciò un altro Lumineum che distrusse la sfera e colpì Kalat al braccio destro.
Harry sapeva che il demone non avrebbe mai risposto alla sua domanda, l'unica cosa che sapeva era che c'era sicuramente un motivo valido se avevano attaccato di giorno.
Kalat si rialzò, avrebbe dovuto mettere fine alla battaglia quando ne aveva avuto la possibilità, ma soprattutto non avrebbe dovuto disobbedire agli ordini ricevuti. Aveva peccato di presuzione e ora per uscire da quella situazione non aveva altra scelta che usare il più potente colpo dei vampiri
- Potter sei il primo mago a cui mostro un incantesimo demoniaco, ritieniti fortunato stai per morire per mano dell'incantesimo tenebra oscura. - disse il demone cominciando a incanalare la sua aura oscura cominciandp a creare un varco dimensionale
Ad Harry gli vennero in mente le parole che gli aveva detto il giorno precedente Piton. Per ogni mago vi era una difesa differente per fermare l'incantesimo tenebra oscura. Il suo elemento era la luce e quindi solo un incantesimo di luce poteva difenderlo da incantesimo demoniaco. Ora aveva capito che il potere della bacchetta dipendeva dal suo potere di amare. Da quel potere che Silente gli aveva sempre detto di avere in abbondanza. Un potere che ora sentiva scorrere in lui come un fiume in piena. Un potere che diventavasempre più forte ogni volta che pensava ad Hermione, la amava con tutto se stesso e avrebbe impedito a chiunque di farle del male. Il ragazzo sorrise amaro, non perchè era convinto di poter bloccare l'incatensimo ma anzi l'esatto contrario. Il suo sorriso era dovuto al paradosso di quello che aveva deciso. Ignorare Hermione per il suo bene, ma al tempo stesso amarla con tutto se stesso. Come avrebbe potuto fare una cosa del genere, proprio non lo sapeva; ma non voleva che la ragazza corresse altri pericoli, perchè lui era sicuro che la missione di Kalat era solo una mossa indiretta per attaccare.
In realtà Harry non poteva essere più lontano dalla verità, ma lui questo non poteva saperlo.
Ma ora Harry non aveva tempo per quelle cose, doveva fermare l'incantesimo di Kalat con il suo potere. Il suo sorriso che prima aveva sul viso lasciò il posto ad uno sguardo determinato segno di una ferrea determinazione a difendere la donna che amava. L'aura di Harry aumentava sempre di più e il maghetto posizionò la bacchetta davanti a se. Il grande potere che lo aveva protetto da Voldemort quando era neonato, ora era in se e si domandava se bastasse quello per potersi difendere da un attacco simile. Ma Piton era stato chiaro la difesa dall'incantesimo tenebra oscura era diverso da mago a mago e lui aveva il potere dell'amore e quindi della luce. Perchè ormai era consapevole che la luce era l'amore incondizionato. Chiuse gli occhi, davanti a se apparve l'immagine di uno scudo. Era quella la sua protezione contro l'incantesimo. Ora doveva solo passare dalla teoria alla pratica, la parte più difficile. Ma non aveva molta scelta o provava l'incantesimo o moriva.
Dal cerchio dimensionale uscì la testa di un enorme pipistrello, e fu in quel momento che Kalat lancio l'incantesimo tenebra oscura. Il colpo era scagliato con una potenza quasi uguale a quello che aveva usato Piton il giorno precedente, e quell'immane potenza era diretta verso Harry.
- Escudo lumos - gridò il ragazzo. Dalla bacchetta uscì del fumo che formò uno scudo rotondo, simile all' expecto patronum di fumo che Harry usò per la prima volta al terzo anno. Fu quell'incantesimo che unito al pensiero di Hermione gli permisero di creare un nuovo incantesimo di difesa.
Tenebra oscura colpì Harri in tutta la sua potenza avvolgendo in un fascio di energia oscura. Kalat sorrideva, perchè era convinto di aver vinto, ma il suo sorriso si mutò in sorpresa quando percepì l'aura di Harry sempre più potente, e quando il colpo si esaurì lo vide protetto da uno scudo di luce che sparì una volta terminato il suo compito. L'aura che circondava Harry diventava sempre più intensa di secondo in secondo. La spada di Godric Grifondoro era illmuninata e sembrava essere entrata in risonanza con l'aura di Harry. Anche la bacchetta del ragazzo era circondata da un potente alone bianco.
Kalat estrasse la sua spada nera, la sua ultima speranza di vittoria risiedeva nella sua lama. Harry rinfoderò la bacchetta e impugnò la sua lama con entrambe le mani, con la punta della spada rivolta verso il terreno. Non solo lama si illuminava sempre di più ma anch'essa era completamente circondata dall'alone bianco dell'aura di Harry.
Ormai Kalat aveva capito che Harry era padrone della propria aura e che l'aumentava a suo piacimento. Lo attaccò, ma la sua lama si infranse contro quella di Harry; gli occhi del vampiro erano un misto di paura, rispetto e stupore. Paura perchè era ormai privo di qualsiasi difesa contro il suo avversario; rispetto perchè era la natura del vampiro provare rispetto contro qualcuno che era più forte di loro; stupore perchè mai avrebbe pensato di incontrare la morte in quella missione. Lui un vampiro dalle nobili origini era stato sconfitto da un mago.
Ma Kalat non era il tipo di vampiro da arrendersi senza combattere e con un movimento rotatorio cerco di colpire Harry che evitò il colpo, estrasse la bacchetta e lo colpì con un altro lumineum facendo finire il vampiro disteso a terra.
Harry ormai accusava la stanchezza sempre di più e sapeva che con quell'attacco doveva mettere fine al combattimento, era troppo pericoloso dare la possibilità a Kalat di poter attaccare ancora una volta. Ormai aveva capito che il vampiro non si sarebbe arreso senza lottare. Era tipico della sua razza, fieri e nobili al punto dal non arrendersi mai. Harry provava una sorta di ammirazione verso il suo avversario, in un certo qual modo anche lui non si era mai arreso, ma lui al contrario del suo avversario non lo faceva perchè mosso da sciocche ideologie ma solo perchè voleva proteggere ad ogni costo la donna che amava.
- Lumosempra - gridò Harry muovendo la bacchetta im più direzione facendo partire da essa delle lame di luce che colpirono inesorabili il vampiro fino a sconfiggerlo per sempre. Con la morte del vampiro l'incantesimo che aveva imprigionato il castello sparì.
Hermione guardava Harry con aria spaesata. Lo aveva attaccato senza neanche provare a fermare il magnetismo del vampiro. La sua confusione nel cuore non era un motivo sufficiente per giustificare il suo attacca.
L'aura di Harry scomparve del tutto. La lama di Godric perse quel suo alone bianco e Harry la rinfoderò; si diresse verso i suoi amici ma nel suo sguardo non c'era rimprovero.
- Sono fiero di voi, anche se eravate sotto il magnetismo di Kalat i vostri attacchi erano prevedibili, questo significa che una certa opposizione l'avete data. Non tanto da opporvi completamente al suo magnetismo ma almeno sufficiente da rendere i vostri attacchi prevedebili. - disse Harry sorridendo a tutti e tre. Ma Hermione capì che le parole del ragazzo erano dirette solo verso lei e Ginny. Sapeva che Ron in qualche modo si era opposto grazie all'anima di Seth che risiedeva in lui. Era illogico che Seth permettesse a qualcuno di soggiocare il suo ospite. Ma Harry non poteva di certo dire a Ron che la sua resistenza era dovuta all'anima di un dio egizio che risiedeva in lui.
- E io sono fiero di te Harry - gli disse Eoden -
- Ora possiamo iniziare il tuo addestramento riguardo al tuo potere - gli disse Legolas
- Ma non oggi, ora Harry si merita solo una bella mangiata e un po' di sano riposo - disse Silente sempre con quella sua calma e quel suo sorriso che servivano a dare fiducia ad Harry
Tutti i presenti si diressero verso il castello tranne la Mc Granitt che invece si diresse verso il lago. Hermione capì in quell'istante che la professoressa era la chiave per risolvere definitivamente la confusione che c'era nel cuore. Per tanto la seguì fino al lago dove casualmente si fermarono nel punto dove lei ed Harry si erano addormentati la sera prima.
- Vuoi sapere il motivo per cui ti ho detto che la magia ti ha fatto capire chi ami? - chiese la Mc Granitt
- Si professoressa. Vorei conoscere la fine della storia che mi stavate raccontando. - disse la ragazza affiancando la sua professoressa. La ragazza aveva sempre provato una certa ammirazione per la sua professoressa, le era sempre stata vicina nei momenti più difficili della sua istruzione magica.
- E va bene Hermione conoscerai la storia di Artù e di Orion - disse la Mc Granitt


Ecco a voi il diciannovesimo capitolo. Lo so un po' lungo ma era necessario.
Mi scuso per il ritardo ma impegni vari mi hanno ralletnato la stesura del capitolo. Spero di essere più veloce la prossima volta
Grazie alle recensioni di Josephine Black,Vale lovegood e Auro san.
grazie anche a tutti coloro che leggono la storia e che l'hanno messa tra le seguite e le preferite. E grazie a quelle persone che hanno messo la storia tra le ricordate.
Probabilmente il prossimo capitolo sarà più veloce ma non vi anticipo di cosa parla.
grazie a tutti quanti e rircordate che recensire richiede solo poco tempo.






  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: luca76