5
Il giorno della partenza ero più agitata che mai.
Mia madre aveva fatto i salti di gioia quando le dissi che sarei tornata a casa e rimasta per qualche settimana, anche se il mio caro fidanzatino aveva proposto di passare tutta l’estate a Forks! MA ANCHE NO!
Quella mattina mi era venuto a prendere verso le 11 per andare in aeroporto.
< Ciao ciao Los Angeles mi mancherai > .
< Non esagerare. > disse lui! Bevendo un’ altro sorso dell’aperitivo che aveva portato l’hostess della prima classe.
Gli veci la linguaccia.
Per l’occasione mi ero messa una camicetta a quadri rossa, dei pantaloncini di jeans strappati e degli stivaletti marroni con tacco alla cowboy, occhiali da sole e lucidalabbra.
Lui sexy come sempre jeans strappati, e camicia a quadri come la mia (i vestiti erano stati scelti da Alce naturalmente).
Dopo un po’ sentì le sue labbra baciarmi il collo.
< Smettila > bisbigliai.
< Mmmh, mi sto annoiando> si giustificò.
Tentai di trattenere un sorriso mordendomi la lingua.
< Allora fai un sudoku >.
Mi girai di spalle facendo finta di dormire.
Ma lui testardo mi abbracciò da dietro.
< Ho voglia di altro. >
Riprese da dove aveva lasciato usando la lingua .
< Ed stiamo su un’ aereo smettila. >
Sbuffò: < Ameno qualche bacetto me lo dai? >.
Finimmo per baciarci e coccolarci per tutto il viaggio.
Arrivati avevo il cuore a mille, in respiro affannato e sudavo freddo.
Entrammo nella limousine nera e partimmo.
Mi mangiavo le unghie mentre vedevo le strade di Forks.
Tutto era come l’avevo lasciato il paese e le persone che ci abitavano, che guardavano la limousine con gli occhi spalancati.
< Bella calmati >.
< Zitto tu, io qui non ci dovevo più tornare lo capisci?! >.
< Ma tutte le feste vieni qui >
< No andiamo sempre da nonna Swan per le feste! > .
< Finiscila lo stesso >
10 minuti dopo eravamo sulla strada per casa.
Il Ranch Swan era una dei più grandi e famosi di tutto il Texas, vedevo già le praterie verdi con i cavalli di cui conoscevo i nomi, anche se odiavo Forks casa mi era mancata un po’..
Il grande cancello in legno con la scritta “Ranch Swan” si aprì e l’agitazione scomparve.
Uscì subito dalla macchina, la musica l’avevo già sentita da lontano, ma qui era ancora più forte. Ed uscì dalla macchina prendendomi lamano, come mi aspettavo Noa corse subito da me saltandomi addosso.
Lanciai un urlo quando caddi a terra.
< Noa smettila! > urlai
Edward se le rideva beatamente con le lacrime agli occhi, stronzo!
< Aiutami! >
Noa passò la sua lingua su tutta la mia faccia.
< Bleaaah, Noa!>
Luifinalmente si decise ad aiutarmi spostando il cane ancora con le lacrime agli occhi.
< Oh aspetta che lo racconti a Emmet! > disse.
(Emmet mio fratello orso, fratello di Edward giocatore di foot-ball, fidanzato con Rosalie.)
< Stronzo > borbottai.
Accarezzai la testona di Noa dandogli un bacino.
Lui corse via abbagliando come se volesse avvertire a tutti della mia presenza.
Lo seguimmo e ci portò in giardino, dove metà della popolazione di Forks ballava.
< Bella >, mi voltai e vidi mia madre che si sbracciava per raggiungermi.
Mi abbracciò stretta soffocandomi, mi baciò tutta, per poi risoffocarmi.
Quando si staccò notò Edward con le guancie rosse: < Mamma, lui è Edward .. il mio fid- danzato.. > balbettai l’ultima parola agitata.
< Oh è un piacere conoscerti Edward > disse stringendogli la mano.
< Bellaaaaaa >, due tornadi dai capelli rossi mi circondarono le gambe.
< Ci sei mancata> squittirono insieme.
Mi abbassai alla loro altezza e le abbracciai.
Quanto erano cresciute le mie dolci sorelline.
< Ciao cucciole >.
Loro arrossirono:
< Io sono Lizzie >
< E io Susy! >
< Oh è un piacere conoscervi > disse facendo quel sorriso sghembo.
Loro scapparono via mescolandosi tra la folla.
< Vado a cercare Papà sono sicura che starà spettegolando con Sam come al solito. Ah Bella dovrebbe cantare Ray adesso non vedeva l’ora di farti sentire come era migliorata. >
Annuì .
< Un’altra cantante in casa Swan? > chiese Edward.
Risi.
Mi nascosi ad un angolo del palco per vedere la mia sorellina che saliva sul palco.
http://www.youtube.com/watch?v=M11SvDtPBhA.
cominciò a cantare senza accorgersi di me, la guardavo battendo le mani, Edward impressionato aveva gli occhi spalancati.
Conoscevo la canzone quando il ritmo divenne più lento salì sul palco prendendo il posto di una corista
Quando lei sentì la mia voce si voltò dalla mia parte senza smettere di cantare regalandomi un sorriso a trentadue denti.
Quando la canzone finì mi saltò addosso ( proprio come Noa ) urlando dalla gioia.
< Hai visto! Sono stata brava? >. Mi chiese usando quei suoi occhioni azzurri luminosi.
Risi: < Certo tesoro sei stata spettacolare! >
Scendemmo dal palco.
< Ray lui è Edward il mio fidanzato > dissi orgogliosa sottolineando le ultime due parole.
Lei spalancò gli occhi squadrandolo da capo a piedi.
< Ciao > biascicò ipnotizzata.
< Piacere Ray, Bella mi ha parlato molto di te. > sfoderò arma- sorriso- sghembo che la fece sciogliere.
Lei fece un risolino arrossendo.
< Sarà meglio cercare la mamma, prima però amore mi vai a prendere un bicchiere d’acqua dove sta il rinfresco? > chiesi.
< Certo >.
Mi baciò le labbra in modo casto e si allontanò.
< Oh mio- Dio! >.
< Lo so è bellissimo > dissi.
< Sorella sei grande > disse.
Facemmo il nostro gioco con le dita e le bacia la testa.
< L’hai ancora presentato a papino? >.
Rabbrividì: < No è ho una paura fottut