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Autore: _Lady Arwen    12/06/2011    1 recensioni
A detta di tutti, l’Ombra era un essere spaventoso. Gareth lo definiva l’incubo della sua infanzia, Seira lo ricordava con terrore. Persino Arianna aveva perso la sua solita aria maliziosa vedendolo. Era un uomo, se così lo si poteva chiamare, malvagio. Anzi, con tutta probabilità malvagio non era altro che una definizione riduttiva.
O almeno, questo era ciò che Claire aveva intuito attraverso le testimonianze di Seira e di tutti coloro che l’avevano incontrato.
Per questo motivo non poteva fare a meno di stupirsi di essere più perplessa che terrorizzata.
La mia immaginazione deve aver lavorato troppo, a quanto sembra.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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  Capitolo IX - Ricordi
 




Per tutto il tragitto verso casa, Gareth dovette preoccuparsi di non lasciare che Arianna si avvicinasse a Claire in maniera eccessiva. Conosceva troppo bene la strega, e soprattutto conosceva la sua avidità: non si sarebbe fatta alcuno scrupolo a rubare tutta l’energia che traboccava dal corpo di Claire.
Quest’ultima, tuttavia, sembrava non accorgersi dell’interesse che Arianna nutriva per lei: continuava a camminare a passo svelto, con la testa fra le nuvole.
Pensieri e sensazioni totalmente discordanti si affollavano nella sua mente: da un lato era ancora turbata per via del funerale di Rudy appena avvenuto, dall’altro era incuriosita da quella bambina dal corpicino esile e dallo sguardo sadico.
Chissà che storia deve raccontarmi… si chiese gettandole uno sguardo distratto. Arianna lo notò e sorrise con aria innocente.
-Claire… - mormorò – posso abbracciarti?-
-Non ci pensare neanche!- esclamò Gareth, acciuffandola.
La strega scoppiò a ridere.
-Garry, l’ho già detto che sei privo di senso dell’umorismo?- ridacchiò, portandosi una mano sulla bocca. In quella posizione sembrava quasi una bambina normale e non un essere millenario, osservò Claire.
-L’hai già detto, e non faceva ridere neanche prima- ribattè Gareth, palesemente offeso. Quando Arianna finalmente tornò seria, fece un sospiro profondo e si voltò verso Claire, guardandola fisso negli occhi.
-Senti, sei davvero sicura di volerla portare a casa tua?Si, insomma, guardala…-
E indicò Arianna che aveva tagliato in due una lucertola, esaminando le due estremità mentre rideva sguaiatamente.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli.
-E’ pericolosa. Ascoltami, non portarla a casa tua.-
Claire spostava lo sguardo da Gareth ad Arianna, confusa, schifata e perplessa allo stesso tempo. Alla fine, scosse vigorosamente la testa.
-Senti, ha detto che ha qualcosa da raccontarmi. Sono curiosa, non posso farci nulla…- borbottò.
-Oh oh, vuoi sapere cosa voglio dirti?- civettò la strega, alzando lo sguardo dalla povera lucertola – se Garry non si fida posso sempre raccontarti ora la storia che ti avevo promesso…-
Claire si sedette accanto a lei, mossa dalla curiosità, ma Gareth si frappose tra loro.
-Lo dico per te, ragazzina – le mormorò in un orecchio – non ti avvicinare. E’ pericolosa, e non sai quanto.-
La ragazza alzò gli occhi al cielo, pregandolo mentalmente di lasciarla in pace. Quell’ improvviso essere protettivo nei suoi confronti la faceva letteralmente esasperare: non ci era abituata.
Arianna approfittò di quell’attimo di distrazione per avvicinarsi, e sfiorò leggermente il braccio destro di Claire, che sussultò al contatto con la pelle fredda della bambina. Non ebbe neppure il tempo di voltarsi, che subito iniziò ad accusare un forte giramento di testa. Avrebbe voluto mettersi a sedere, ma la strega glielo impedì. Poco dopo sentì alcuni conati che cercò di trattenere senza successo; si chinò e vomitò anche le budella. Aveva l’impulso di gridare, ma non aveva intenzione di dare una soddisfazione del genere ad Arianna. Si morse le labbra fino a farle sanguinare, finché non sentì Gareth che l’agguantava per l’altro braccio e la scaraventava a terra. Chiuse gli occhi, poi si mise seduta a gambe incrociate e iniziò a massaggiarsi le tempie. Il giovane si chinò verso di lei e prese a scrutarla.
-Come ti senti, ragazzina?- domandò, senza lasciar trapelare alcuna emozione.
-Una merda- biascicò lei pulendosi la bocca con una mano.
-Bene, allora hai imparato che devi seguire sempre i miei consigli.-
Detto ciò, il giovane si voltò verso la strega, non prima di aver notato lo sguardo colmo d’astio che Claire gli rivolgeva. Sorrise tra sé.
Devo esserle davvero antipatico. Complimenti, Gareth!
Arianna lo fissava divertita. Fece il suo solito gesto di leccarsi le labbra, poi rise sonoramente.
-Che c’è, Garry?Volevo solo divertirmi un pochino. Non l’avrei mai uccisa, e lo sai.-
-Come no. Avanti, se non hai altro da fare qui vedi di andartene.-
La bambina non si degnò neppure di rispondergli. Si avvicinò a Claire a grandi passi, ridendo della ragazzina che ora la guardava con diffidenza. Indicò la cicatrice.
-Come te la sei procurata?- chiese, assumendo di nuovo un’aria innocente. Claire la scrutò per cercare di capire che intenzioni avesse, poi rispose, cercando di evitare quello sguardo maligno che si prendeva gioco di lei.
-Non lo so. Il mio padre adottivo mi ha detto che sono arrivata da lui con il braccio ferito- mormorò. Arianna allargò il suo sorriso infantile.
-Allora lascia che ti dica una cosa. No, no, rimani seduta, per favore.-
A Gareth quella situazione non piaceva affatto. Arianna non era una persona che parlava a vanvera, e doveva sapere qualcosa di importante su Claire per dedicarle così tante attenzioni. Ma in cuor suo sentiva che quell’incontro non avrebbe portato altro che guai. Si avvicinò per ascoltare la conversazione, pronto a intervenire nel caso la strega avesse di nuovo tentato di assorbire l’energia della ragazza.
Claire si sporse verso Arianna con molta cautela.
-Parla, su. Cosa hai da dirmi?-
La bambina iniziò a camminare avanti e indietro, facendo irritare Gareth; dopo aver compiuto tre volte lo stesso giro, cominciò a parlare.
-Ascoltami bene, cara. Il nome Redan ti dice qualcosa?-
A Claire sembrò che il tempo si fermasse. Si portò una mano alla bocca, confusa.
-Oh oh!Mi sembra proprio di si- continuò Arianna. –Ti ricordi qualcosa?Stupefacente!-
La ragazza non ascoltava.
Redan. Redan. Redan.
Quel nome le faceva scoppiare la testa. Guardò la strega con aria interrogativa e spaventata allo stesso tempo.
-Ho capito, ho capito. Posso aiutarti a ricordare.- fece una pausa – non sarà piacevole. Dovrai abbracciarmi.-
Claire indietreggiò istintivamente, decisa a rifiutare quell’invito. Ma non riusciva a non pensare a quel nome.
Devo ricordare, accidenti!Rischio di esplodere!
Riluttante, si avvicinò alla bambina allargando le braccia; la creatura la strinse forte, ghignando soddisfatta.
Gareth fece per staccarle, ma Arianna lo fermò.
-Tranquillo, lo faccio per il suo bene.-
Il giovane si bloccò: lei non diceva mai bugie. Non poteva far altro che rimanere a guardare, sperando che quel semplice abbraccio non avesse conseguenze tragiche.
Claire, dal canto suo, si sentiva morire. La sensazione orribile che aveva provato poco prima si era acuita; sentiva delle fitte terribili allo stomaco, le usciva sangue dal naso e dalla bocca, la testa le martellava senza tregua. Sopportò il dolore per due minuti, poi perse i sensi.
 
 


Alla prima esplosione ne segue una seconda, poi una terza.
Redan sposta lo sguardo dalla sorella alla madre, che ricambiano impietrite. Solo quando vedono le fiamme divorare ogni cosa e avvicinarsi sempre di più sembrano risvegliarsi da un lungo sonno.
Claire abbraccia suo fratello piangendo, sua madre invece viene presa dal panico e inizia a urlare.
I due bambini le dicono di scappare, di non avere paura, ma la donna cade in ginocchio gridando,e inizia a strapparsi i capelli.
Claire non sa cosa fare: è spaventata, ma non può certo abbandonare la sua mamma in quelle condizioni. Vicino a lei, suo fratello piange.
Quando le fiamme infine raggiungono la loro casa anche Redan comincia a urlare. Claire non fa nulla: rimane atterrita al suo posto.
Fuori si sentono urla, clamore di armi, esplosioni continue. Una trave cade sulla madre dei due bambini, che inizia a dibattersi violentemente, gli occhi iniettati di sangue.
In quel momento Redan comprende di essere in pericolo di morte: si libera dalla presa di Claire e scappa via.
La bambina si lancia verso di lui, ma non ce la fa a raggiungerlo.
Redan, torna qui!, esclama, ma è inutile: il bambino è già sparito.
Claire corre senza meta per le strade della città, evitando i soldati e le fiamme intorno a lei, sperando di ritrovare il suo fratellino, ma alla fine è la stanchezza ad avere la meglio.
Esausta, entra nel tempio e trova rifugio nel sotterraneo.
Endesya proteggerà me e Redan, pensa, e aspetta che l’incubo finisca.
 
 


Claire si risvegliò di soprassalto: ora ricordava ogni cosa, anche quello che accadde dopo, quando, uscita dal tempio, trovò il cadavere di suo fratello.
Ebbe di nuovo un conato di vomito. Poco lontano da lei, Gareth e Arianna erano impegnati in una discussione piuttosto animata.
-Che ti salta in mente?Ora ti diverti a torturare delle ragazzine inconsapevoli?- sbraitava il giovane, innervosito.
Arianna, per contro, era molto tranquilla.
-Non dirmi che non l’hai notato. Quella ragazza è originaria di Crenlroth, e con tutta probabilità sarebbe dovuta diventare una sacerdotessa di Endesya.-
Gareth le lanciò uno sguardo basito.
Quella ragazzina sarebbe una sacerdotessa di Endesya?Ma quando mai?
-Credimi, non avrei voluto farla soffrire in questo modo, ma aveva bisogno di ricordare.-
Claire, appoggiata a un albero, ascoltava tutto. Se non si fosse sentita così male, avrebbe riso.
 
  
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