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Autore: loonaty    12/06/2011    2 recensioni
Com'è fuggire da ciò che più si ama?
Com'è avere tutto e subito dopo ritrovarsi con nulla fra le dita?
Un chakra dalla potenza sconfinata, inferiore solo a quello della volpe.
Un carattere combattivo e ribelle.
Un'indole autodistruttiva.
Un membro in più nel clan Uchiha.
Cosa si prova ad essere un mostro?
Non ci si aspetta che qualcuno capisca.
Non ci si aspetta che qualcuno compatisca.
Perché niente di ciò è davvero rilevante.
Kioko è Kioko, e questo, che voi lo vogliate o no, non cambierà.
"Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei." (capitolo 12 "Queste rose")
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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Questo capitolo l'ho dovuto scrivere perchè continuare sul piano tragico non è nel mio stile. LA situazione non è delle migliori eppure i personaggi continuano a comportarsi così come è lecito. Sono ninja e non si scompongono più di tanto.
Io lo interpreto così. Se vorrete linciarmi vi aspetto a fine capitolo.



35 - INQUADRANDO LA DISPERATA SITUAZIONE
 

Così il principe invece che con il drago lottò con la principessa.
La principessa andò contro il drago che aveva ferito il principe.
Purtroppo questa è una storia a metà.
Senza un "vissero tutti felici e contenti" alla fine
Il drago non si è arreso.
Il principe è in pericolo di vita.
E infine la principessa, che non è ancora stata salvata.
La principessa.
Che intende portare al compimento il suo obbiettivo prima di tornare al castello.
 

 
11.30
Sono morto.

O meglio.

Qui è tutto buio, il che lascia presupporre che io sia, evidentemente morto.
 

11.35
Ma non dovrebbe esserci una qualche luce bianca da queste parti?

Non so, un lungo tunnel ... Oppure un tappeto di nuvolette giallo evidenziatore ed una lunga strada di pietra a forma di dragone, decidete voi.
 

11.40
Perché è tutto così silenzioso?

Dannazione voglio il mio libro! Ero arrivato ad un punto interessantissimo dove il protagonista ...
 

11.57
... ello mortale.
Sono arrivato esattamente lì.
Poi mi sono dovuto interrompere.

Dannazione, dannazione e dannazione.

Sì, lo so dovrei cambiare imprecazione, ma che importa?

Sono morto.
 

11.58
Dannazione!
 

11.59
Non mi ricordo perché ho chiuso il libro.
Ah già, perché ovviamente sono morto.
...
Questa cosa è alquanto stupida.
 

12. 10
Kioko!

uh ...

Ho bisogno del replay della scena.

Un attimo.

Sì, sì, ok, non devi morire eccetera ...

...

Ah.

Ah ...
 
" - Io ti amo!-
-NO! NON PUOI FARLO! NO! HEI KAKASHI? RAZZA DI SCEMO! DOVEVI ACCORGERTENE! NON è COLPA MIA SE SONO ARRIVATA FINO A QUESTO PUNTO1 POTEVI FARMELO NOTARE NO? IO ME N'ERO DIMENTICATA! ME N'ERO DIMENTICATA OK? LO SAPEVO DA QUEL GIORNO AL BALLO MA ...me n'ero dimenticata ... Oh ... Baby ... - "
 
Se n'era dimenticata ...

Baby ...
 

12.13
Se n'era dimenticata?

Se n'era dimenticata!?

Se n'era ...

Ok, basta sono calmo.

...

No, esattamente, se n'era dimenticata!
 

12.14
La mia vita davvero non ha più senso.
 

12.15
Tanto sono morto.
 

12.16
E lei si è ricordata di essere innamorata di me poco prima che morissi, ma sì! Logico!

Ed io che ho passato gli ultimi anni a tentare di accopparla?

Non pensa a come ha ucciso Rin?

Non pensa a cosa ho provato quando non trovandola a casa sono andato alla tomba?

A quando ho trovato il suo ... corpo?
Fredda ed immobile.
Rin.
Non ero riuscito a salvarla.

Fortunatamente c'era Asuma con me, o non avrei risposto delle mie azioni.
Effettivamente cosa avrei dovuto fare?

Rin.

La Rin che cominciavo ad amare, la stessa Rin che mi aveva donato se stessa ( sì, in entrambi i sensi) sdraiata sulla tomba con un mazzo di fiori in mano.

Rose rosse per giunta.

Non per criticare, ma alla faccia dell'anti sgamo. 

L'ho odiata.

L'ho odiata al funerale mentre tutti piangevano. Mentre tutti erano vestiti di nero attorno a quella maledettissima lapide, bianca e fredda. Come Rin non era mai stata.

Forse in fondo un pochino ero innamorato di lei.

Un po'.

O forse era solo un palliativo al dolore.

Forse ho sbagliato a non andare al funerale ed osservare tutto in disparte.

E' solo che l'ho odiata a tal punto da schifare me stesso.

Perché sul serio non riuscivo ad odiarla.

Era più forte di me.

Anzi, nonostante la tragicità e le lacrime mi veniva da ridere.
Prendetemi per pazzo, ma Kioko non è una che sta alle regole ... Con quel pazzo di Orochimaru ...

Ahahah!

Se troveremo il cadavere di un serpente sapremo che si è suicidato dalla disperazione.

Tornando a noi.

Ciò non toglie che l'ho odiata.

Quando è morto Minato.

Lei non c'era.

Non lo sapeva nemmeno.

Non ha fatto una piega.

Che nervi.

E una lapide si è aggiunta al cimitero bianco.

Altre lacrime sul mio viso.

Strano come mi ritrovi sempre a piangere come un poppante, davvero, non mi rende giustizia questo lato melodrammatico.

E poi il pargoletto biondo.

Me lo ha lasciato in braccio Jirayia senza che io sapessi che fare.

Il cosetto ha spalancato due occhioni azzurri pazzeschi, ancora un po' indefiniti, causa la giovanissima/inesistente età, ma azzurri.

Poi ha cominciato a sbavare.

E a lanciare gridolini.

E a fare la pipì.

E poi a piangere.

Tutto contemporaneamente.

I bambini non fanno per me.

E poi quel bambino ha un espressione un tantino ebete a rasentare l'idiota.
Anche se è così carino.

Però non lo prenderò mai più in braccio.

Mai.

Mi rifiuto.

Sono uscito nuovamente fuori tema.
Non mi ricordo di cosa ...
Ah, già, che Kioko è una bastarda e che io la odio.

Appunto.

Però lei mi ama.

Già.

E' innamorata di me ...
 

13.00
Devo ancora assimilare la cosa.
1 sono morto
2 Kioko mi ama
3 lei si era dimenticata di amarmi
4 ... Sbaglio o tira vento?

E fa freddo.

E fa male.

Fa troppo male.

E c'è troppo bianco.

E nero.

E due occhi leggermente cattivi.

Solo leggermente eh!

No, ok, totalmente infuriati.

Solo che non ce l'hanno con me.

Non questa volta!

Sono stanco.

E fa male.

Tutto.

E lei mi ama.

...

Sì, ci metterò decisamente troppo a farmene una ragione.
 

Stanza numero dodici, secondo piano.

-Sapete? Il falco d'argento si è fatto vedere in città per riportare qui un ANBU ferito!-

-Un ANBU? Ma se quella non ha pietà per nessuno? Si dice che persino i sennin la temano ... -

-Un ANBU ti dico! Ed era conciato abbastanza male poveretto! Si è salvato per miracolo!-

-Ma chi è questo ANBU?

-E' questa la cosa più ... intrigante!-

-Intrigante? Siamo in un romanzo rosa?-

-Zitta! Comunque l'ANBU è il ninja copiatore, Kakashi dello sharingan!

-Ma è un ANBU?

-Sì, certo, aveva l'uniforme.

-Ma solitamente non ... Nel senso ... La maschera ... A che serve se il nemico sa chi sei?!

-No, non aveva la maschera, e poi, lo sai ...

-Cosa?

-L'Hayabusa, avevano lo stesso maestro

-Non me lo direeeeee!

-Sono stati compagni di squadra per tre anni

-E lei lo ha ridotto così?

-No, lei lo ha salvato!

-Non ha senso!

-Ma non ti ricordi? Yondaime e il sennin dei rospi avevano fatto quella puntata al bar ...

-Ma erano entrambi un po' brilli! Non ci credeva mica nessuno! Insomma, Minato Namikaze che punta mille yen ...

-... Scommettendo che l'Hayabusa e l'Hatake avranno una relazione? Io sì, ce lo vedo.

-E il sennin dei rospi su cosa a scommesso?

- Bhè, ha puntato duemila yen sul fatto che se accadrà sarà la ragazza  a dichiararsi per prima.

-Sottovaluta molto il nostro silver hair

- In fondo non ha tutti i torti ...


Brutte oche impiccione
Andate a discutere del sottoscritto aggiustando le bende di qualcun altro in un altra stanza in un altro ospedale prima che vi Chidorizzi tutte!
Ahi!
Mi fa male tutto.
Wa!
Luce accecante.
Bene, è tutto bianco, ciò significa che, o sono morto, o sono all'ospedale.
 

-Guarda! Si è svegliato!-
 

Benissimo, la peggiore delle due ...
 

Antro malvagio (e viscido e buio e ... viscido)
 
Kioko ansimava seduta sulla branda sfondata. La pelle scorticata e sanguinante. La faccia nascosta dalle mani. Gocce rosse che scorrevano lungo le gambe ed imbrattavano il pavimento. I gomiti puntati sulle ginocchia. I capelli sciolti come una cortina nera sulla sua schiena arcuata.
-Allora, come è andata?- La voce pacata del sennin la raggiunse da un punto indistinto.
Era tornato allora.
Tentando di passare inosservata si strofinò gli occhi con le mani prima di sollevare lo sguardo. Inevitabilmente tirò su con il naso. L'uomo era davanti a lei e lei voltò il capo di lato permettendo alla chioma corvina di coprirle il volto.
-Un lavoro pulito- Borbottò stupendosi poi di come la sua voce fosse roca. Si portò una mano a coprire la bocca. Che stupida ...
- Sai, dovresti smetterla di mentirmi. Lo sai no, che sei mia-
La ragazza storse il naso riparata dalla cortina, scura. Eccome se lo sapeva ...
Le sue dita artigliarono la stoffa in eccesso sul ventre.
Si contrassero.
La mano dell'uomo le portò i capelli dietro l'orecchio. Il suo volto all'altezza di quello della donna. Lei si voltò di scatto fissandolo dritto negli occhi serpentini, con cattiveria, perché in fondo non le importava poi tanto.
Perché in fondo, probabilmente Kakashi sarebbe morto lo stesso.
L'avevano linciata non appena i suoi sandali avevano toccato il suolo del villaggio. Centinaia di jonin, ma anche di persone comuni, l'avevano graffiata, picchiata, ferita, umiliata. Quando avrebbe potuto ucciderli tutti con un solo imperioso gesto della mano.
BAM
Stecchiti.
Invece era occupata a fare da scudo a Kakashi, che, privo di sensi, giaceva contro il suo petto.
Dopo avergli trasmesso così tanto chakra il falco si era ammutolito, non aveva ancora ricominciato a parlare. In più per volare aveva dovuto sfruttare il segno maledetto.
E poi, certo, quella gente le si era buttata addosso.
Bastardi.
Le era parso per un attimo di vedere gli occhi bicolore del bigio fissarla preoccupati mentre ringhiava e mostrava i denti. Poi era svenuto di nuovo.
Fortunatamente Asuma si era lasciato "incantare" e aveva fatto in tempo a mollargli l'ANBU tra le braccia con un soffocato -Grazie- prima di svolazzare via con le sue ali dalle piume argentee che, quando il segno si attivava, diventavano spaventosamente simili a tante, troppe, lame affilate.
Ora Orochimaru, il mostro delle caverne, era assolutamente oltre la linea di confine che divideva il suo spazio vitale da quello comune. La cosa la stava facendo imbestialire.
 
L'uomo spostò la mano sulla sua nuca stringendole i capelli ed avvicinando il suo volto tanto che i loro nasi si sfioravano.
-Non guardarmi con quegli occhi -
-Quali occhi? Sono i miei occhi!- Ringhiò velenosa.
Aveva la nausea.
Di nuovo.
La mano fece presa più strettamente sulla maglietta. Si affondò da sola gli artigli nella pelle nel tentativo di calmarsi e di non mordergli il collo. O di baciarlo. Non poteva più farlo. Non dopo , il solo pensiero le faceva stringere lo stomaco, aver detto quelle cose a Kakashi. Si sentiva in gabbia adesso, ma non era una sensazione sgradevole.
- Non fare l'insolente con me!- I suoi capelli erano ingarbugliati alle mani di quel pazzo.
Voleva il suo fermaglio.
O un rasoio.
Meglio il secondo.
Come l'avrebbe afferrata se fosse stata rasata?
Ahahahaha!
- Lei mi dica cosa vuole!-  Gli diede del lei in modo distaccato. Quando le sue pupille fremettero non potè fare altro che sentirsi soddisfatta di se stessa.
Stronzo.
Aggiunse mentalmente. Teoricamente l'avrebbe dovuto fare l'Hayabusa.
Però non la sua voce ancora non si era ripresentata.
Forse aveva davvero un pochino esagerato ...
-Li hai lasciati vivere vero?- Ghignò l'uomo. La lingua che saettava sulle labbra. Che tic fastidioso. Peggio di quello di allungare le "s" che, facendo un veloce calcolo della sua nevrosi, si sarebbe presentato esattamente ... Entro la prossima risposta.
-L'ANBU era spacciato, non vedo come io avrei potuto ... -Mentì spudoratamente.
Le sopracciglia curate precipitarono sugli occhi felini, lo sguardo era furioso, il colorito cadaverico metteva in risalto quella - roba - viola - che - aveva - scoperto - non - essere-trucco attorno ai suoi occhi.
E sì.
Non era brutto il suo sennin, non aveva nessun freno ad ammetterlo.
Il volto era lungo e ben disegnato, le labbra sottili, gli occhi a mandorla del colore dell'ambra, il naso dritto ed aristocratico, i soffici capelli che stranamente sembravano (continuava a ripeterselo) usciti da una pubblicità mentre i suoi apparivano come steppa ...
Ma non era il volto.
Bensì le sue espressioni.
Quelle erano davvero molto ributtanti.
Poi aveva intorno ai quarant'anni. Nonostante ne dimostrasse davvero di meno.
Lei ne dimostrava a malapena i suoi  venti ...
Va bene, venti tondi tondi, quasi ventuno. Ciò non toglieva che non si chiede l'età alle signore.
Poi partì.
- Cossssssa ti faanche sssssssolo penssssssssare di potermi ingannare?!?- Tutto.
La "S" assassina colpisce ancora! yuppi ye!
Tutta questa ironica allegria serviva a compensare il disagio mentale che provava nell'avere la testa così vuota, nel senso ... Tutta per se ... E il mostro sapeva che quando ciò capitava era peggio di quel  periodo del mese.
Ora, in tutta onestà, non avvicinate mai una donna con il cuore di vetro sull'orlo di un precipizio, un aspetto da far schifo, nervosa oltre l'umanamente possibile E posseduta da un falco bisbetico e da una segno maledetto bizzoso. Soprattutto non sibilate, mai, MAI in faccia a tale donna.
- Di certo il tuo alito non mi persuade ad incitarti a restare!- No, non era vero. Il suo alito non era cattivo, ma lui non lo sapeva, quindi bando alle ciance.
La donna tentò di scattare in piedi ma lui la trattenne per i capelli. Se fosse stato qualcun'altro gli sarebbe caduta addosso lunga distesa sul pavimento, ma essendo Orochimaru-sama, viscido e terrificante quanto non brutto sennin delle serpi , l'unica reazione fu un vacillamento, uno scontro di forza inizialmente pari e subito dopo dispari, la sua schiena sulla branda ed un reciproco scambio di occhiatacce.
-Verme- lo insultò lei puntandogli un piede sul petto.
La sovrastava. Il kimono grigio era colmo di increspature mentre le afferrava i polsi piegandoglieli sopra la testa.
- Com'era quella frase che hai utilizzato con il giovane AMBU? - La voce suadente le fece formicolare l'orecchio. Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere.
Solitamente durava poco, se così non fosse stato ora Orochimaru sarebbe una voce bianca.
-Ti -amo - ma - me - n'ero - dimenticata - La sua lingua le percorse il collo leccando via il sangue rappreso.
-Schifoso, viscido, stronzissimo, VERME- Sbotto tutto d'un fiato inarcando la schiena e rimanendo comunque bloccata.
Lui si fermò un secondo a pochi centimetri da lei. LA scintilla di follia che prendeva lentamente il controllo.
Dov'era Sasori quando serviva?
Ed Anko?
Bimbetta, dai la prova di non essere inutile ed entra da quella porta, subito.
-Abbastanza scadente come prima dichiarazione d'amore - Ghignò con le labbra sottili appoggiate sotto il suo seno sinistro. LA testa ruotò leggermente. LE liberò le mani facendo passare le proprie braccia sotto la sua schiena e stringendola a sé. Ora, non voleva essere melensa, ma ... Stava ascoltando il suo battito cardiaco? Sinceramente, come si permetteva?
Non che fosse la prima volta, ma ... La innervosiva comunque.
Sembrava provare un perverso piacere nella vita altrui e altrettanto a sfruttarla o a metterne fine.
Solo dopo si accorse che le stava slacciando il reggiseno.
Con un'esclamazione contrariata tentò la tipica mossa della ginocchiata negli attributi che funziona sempre.
Ron riuscì a prenderlo. LA sua gamba rimase stretta tra quelle forti dell'uomo che fece scorrere verso l'alto la stoffa del top. A mali estremi,  estremi rimedi. Con le mani libere gli afferrò i capelli ai lati della testa e lo staccò dal suo corpo. Quando lui si oppose con un sibilo lo graffiò e scalciò. La ragazza rotolò su un fianco cadendo sul pavimento e mettendosi a gattoni tra plichi di fogli e fialette.
-Stammi lontano maniaco!-
Ringhiò raggiungendo finalmente la porta e sbattendosela alle spalle. Poi, stremata, si accasciò con la schiena contro il legno e la fronte sulle ginocchia.
Sentì dall'altra parte le mani del sennin fare pressione contro il legno.
-Non mi avrai come l'altra volta ... -mugugnò tirando su col naso nuovamente.
Il silenzio si fece opprimente.
-E poi io amo davvero Kakashi - Si sentì in obbligo di continuare. Sembrava quasi si stesse scusando. Ancora silenzio.
A quel punto uno dei suoi soliti sorrisi demoniaci le tirò le labbra mostrando i canini.
-E' morto per caso?- Chiese già in fase di giubilo. Dandogli del lei, ovviamente.
- No. - La voce serpentesca la raggiunse soffiata tra i denti.
Si morse la lingua. -peccato- commentò. Prima di scattare in piedi e scappare di corsa lungo il corridoio inseguita da quella serpe del suo maestro.
Nonostante i suoi allenamenti fossero sul serio utili le sue molestie, specialmente quelle sessuali, non le erano mai piaciute.
Però si divertiva ... In fondo, ma molto, molto, molto ... Molto in fondo, si divertiva. Era un modo per non pensare. Sapeva che Orochimaru poteva avere tutto e subito. Eppure la lasciava fare. Giocava con lei come se fosse un topino. Probabilmente entrambi avevano scordato che i falchi mangiano i serpenti. Mentre correva sentì Orochimaru urlare ... Er ... Sibilare, dal fondo del corridoio.
- Sei troppo compassionevole, e se adesso si spargesse la voce che hai risparmiato un ANBU? -
Tump.
Effetto sonoro di una persona che si schianta contro un blocco di legno e poi finisce a terra. Il blocco di legno in questione era alto un metro e settanta ed aveva i capelli rossi e gli occhi scuri. La persona era abbastanza contrariata e con il culo a terra.
-Esattamente cosa sarebbe questo? - Disse sollevando un sopracciglio.
Come diavolo fa un burattino a sollevare il sopracciglio? Bhà, i misteri della vita ...
-Ehilà Sasori No Danna! Come và la vita? - Dribblò  la ragazza sfrecciando in piedi e accorgendosi in un istante che Orosaiwa si trovava esattamente alle sue spalle ansimandole  (Urgh!) sul collo.
- Vi sembra il caso di giocare ad acchiapparella ... Qui?-
Orochimaru rimare impassibile, Kioko sbuffò battendogli amichevolmente una mano sulla stalla con un sorriso tirato ed una venetta che pulsava sulla tempia.
-Sensei! Qualcuno ha lasciato la Barbie in corridoio! Che dice, è di Konan-chan? Oppure uno di quei cosi Voodò di Kakuzu? - Un alone nero si allargò attorno al marionettista e alla ragazza demone.
Orochimaru fece saggiamente un passo indietro.
Mentre i due dell'organizzazione si guardavano in cagnesco pronti a ridursi in filetti di rapace e tocchi di legno, Zetsu se ne andava trullo trullo a riferire a Pain che l'adorata nuova arrivata non solo aveva risparmiato un ANBU della foglia, no, non le bastava lasciarlo lì. Cosa fa lei? Eh sì, lo salva perché se no, che traditrice è? Dovrà pur tradire la setta dei traditori no?
Embè che c'è di male?
Tra tutti i ninja proprio Kakashi dello sharingan doveva salvare?
Quello che dava più rogne dopo Minato Namikaze che si era appena defilato nel regno degli angioletti fluttuanti!
Per fortuna c'era lui!
Pensò la pianta ornamentale apparendo al cospetto del dio in terra.







SPAZIO AUTRICE PSICOPATICA
Eccomi qui, pronta per essere fatta a pezzi e gettata nell'olio bollente ... Aiuto ç_ç
   
 
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