** Cerco nella
notte la felicità
scappando dalla follia e dal dolore.
Evidenziando la mia
mortalità
vagando nella città per ore.
Ma come posso scappare dal mio passato
dei dolori che ho subito da quando son
nato?**
(un’altra mia
piccola poesia)
“Allora com’è
andata la missione?” una voce roca si espanse in una delle viattole
più tenebrose e poco rassicuranti della città di Parigi.
“ Filato tutto
liscio come l’olio…” rispose un’ombra appoggiata a un
muretto
“Quindi non
dovremmo avere problemi…”
”L’ha detto capo” ridacchiò il ragazzo
“Bene, mi
complimento con te Devid(*)…bel lavoro, davvero un bel lavoro” si complimentò
la voce misteriosa
“E questo non è
ancora niente capo…vedrete che altri bei scherzetti
posso combinare…è solo questione di tempo” detto questo il ragazzo si alzò dal
muro e la luce fredda di un lampione rivelò la sua persona. Devid era un
diciottenne dalla carnagione olivastra, alto, bello e abbastanza muscoloso.
Aveva dei capelli di un castano molto ravvicinante al rossiccio, e occhi castani
che esprimevano forza e freddezza.”Ora con tutto il permesso tolgo le tende
capo…vado a spassarmela in questa squallida città”
“Bene…alla prossima
allora” lo salutò cordiale la voce
“Alla
prossima capo…alla prossima” ripetè atono Devid e così montò in sella
alla sua moto scintillante e partì, Destinazione? Ignota… ma solo il pensiero
di divertirsi.
***
Merien vagava per le strade deserte di Parigi “Possibile che non ci sia
nessuno…infondo non è così tardi, sono solo le 3.30 della notte” detto questo
riprese a camminare per la sua strada quando... una moto, nera con
fiamme rosse e dotata di un potente motore. le passò a
tutta velocità di fianco, fermandosi dinanzi alla sua figura”EHI TU!! NESSUNO
TI HA DETTO CHE LA VELOCITA’ UCCIDE?” sbraitò l’albina
evidentemente adirata. Di tutta risposta il guidatore scese dal suo bolide e le si piazzò dinanzi “Perché qualche problema?” la voce
veniva attutita dal vistoso casco nero che il ragazzo indossava “ E anche se
fosse?...In ogni caso SI ho qualche problema” rispose Merien con tono
strafottente “ Ah davvero? Povera piccola, ha qualche problema...” la prese in giro il ragazzo che indossava ancora il casco. A
quella risposta Merien sganciò un sonoro e forte pugno contro il ragazzo che si
piegò in due appena la mano della sedicenne gli colpì lo stomaco.
“Stronza…”
bisbigliò lui mentre il casco gli scendeva a poco a poco così da mostrare parte
del volto.
“Cos’è ti ho fatto male? Povero piccolo, si è fatto la
bua...perché non vai a piangere dalla mamma?” recitò con
un sorrisetto di sfida lei, così gli passò dinanzi.
“ Bene…devo dire
che hai proprio un bel caratterino Merien!” sorrise il ragazzo mentre si
alzava. Al suon del suo nome Merien si voltò velocemente “ Come conosci il mio nome?”
“ Come faccio a
sapere che ti chiami Merien Sylver Straus?”scese il
silenzio per alcuni secondi” Beh lo so perché devi fare coppia con me” alla
ragazza caddero le braccia udendo quelle parole “C..Come scusa? Io…dovrei fare
coppia con te?”ridacchiò “ Si…abbiamo un lavoretto moooolto interessante da risolvere” affermò con serietà lo
sconosciuto ragazzo “ Bene…dimmi di che si tratta e io ti darò una risposta”
“ Hai presente il
Louvre?”chiese il motociclista
“No
sai… io ci vivo qui a Parigi e non devo conoscere il Louvre…” sbuffo Merien
“Ok …calmati…beh
qualcuno ha cercato di rubare un quadro famoso…e in più ha ucciso diverse
persone”
“E a me che me fotte?” rispose acida l’albina
“Ti fotte ti fotte…visto che hanno lasciato il tuo nome sul
pavimento, scritto con il sangue” la fulminò freddo il ragazzo. Merien spalancò
gli occhi “ Il MIO nome? Come si sono permessi!!!” disse
a voce alta
“Calmati…dai non
esagerare”
“CALMATI? MI DICI
DI NON ESAGERARE? COME FACCIO A STARMENE TRANQUILLA QUANDO UN DEFICENTE HA
MESSO IL MIO NOME SUL LUOGO DEL DELITTO?”
“ Ma ora rilassati…”
“RILASSATI UN CORNO!!! VENGO MESSA SOTTO DA UNA MOTO!MI DICONO CHE E’ STATO
RUBATO UN DIPINTO E CHE E’ STATO TROVATO IL MIO NOME…E CHI E’ CHE MI RACCONTA
TUTTO QUESTO? UN CHE MANCO CONOSCO E CHE GIA MI STA ANTIPATICO”sbraitò al massimo della sopportazione
Il motociclista sospirò” Ok…va bene posso
rimediare a una cosa” detto questo si sfilò il casco e
le porse la mano “ Kisshu Ikisatashi, agente speciale, non che tuo partner in
questa missione” Merien osservò a lungo il ragazzo che le era dinanzi *però hai
capito il tipo?* pensò mentre lo squadrava da capo a piedi: era magro e alto,
muscoli piuttosto pronunciati come i suoi pettorali. Capelli
di un verde smeraldo legati in due ciuffetti ai lati del volto e occhi dorati e
molto profondi.
“ OH SAI CHE
CONSOLAZIONE!!! IL MIO COMPAGNO OLTRE AD ESSERE
INSOPPORTABILE E’ ANCHE UN FROCIO”
“ Frocio a chi
carina? Se ci troviamo in un angolino buio, e dopo la
fine della missione, te lo faccio vedere io il frocio” puntualizzò Kisshu(**)
“ Va beh!! Comunque mi spieghi io cosa dovrei fare?”
“Aiutarmi no?La
persona che ha commesso il furto di certo non è come te…ed è molto più spietato
di me”
“Si
ma io a che servo?”
“Come a che
servi…le “nostre” ricerche affermano che tu sia la persona più potente
caratterialmente e che ha uno spirito vitale anormale dagli altri abitanti di
questo pianeta” ora il tono di Kisshu si era calmato
“ ah bene…ma che
dico,.. benissimo” Merien assunse un tono falsamente
allegro “ allora dove dovremmo andare?”
Kisshu le si avvicinò e le passò un casco nero “prendi questo e
monta…al resto ci penso io” La ragazza fece come detto e qualche secondo dopo
si ritrovò su una strada a correre sui 180 Km /h.
***
*Tu guarda che tipina dovevo andare a trovare*
pensò Kisshu(***) mentre girava verso destra, cercando di mantenere il
controllo del veicolo. *Ora mi diverto un pò!!!* così
aumentò la velocità e prese un’altra curva molto più pericolosa. Per non cadere
Merien si stinse forte contro la spalla dei Kisshu, il quale sorrise
soddisfatto “vedo che questo giro ti sta piacendo…”
“Non fare il
deficente” sibilò lei fredda
“Dai lo so che ti è
piaciuto stringermi forte”disse lui con tono sensuale.
Merien arrossì
leggermente “ Deficente” ma infondo sapeva che le era piaciuto veramente.
La moto si fermò di
colpo lasciando un Kisshu strabiliato e una ragazza scocciata “E ora che è
successo?” chiese sbuffando Merien
“Temo che siamo
rimasti a secco” proferì a fil di voce Kisshu
“ Ma che bello!!!quindi ora si continua a piedi” indi con un salto
l’albina scese dalla moto.
Kisshu intanto la fissava senza proferir alcun verbo *Di certo non è bella*
pensò con un sorrisetto dipinto in volto. Poi Merien si voltò verso il ragazzo;
la luna le metteva in risalto il volto e i capelli morbidi dandole un non so che di misterioso, poi lo sguardo del ragazzo scese più giù
ad ammirare le gambe della ragazza, candide e lisce. *Non è bella…è bellissima*
si corresse “allora ti muovi?” la voce di Merien lo fece sobbalzare “ah…si
arrivo…”indi scese dal veicolo e si avvicinò alla nera “ Prego madame, dopo di
lei” e fece una specie di inchino, Merien gli diede
una botta dietro la schiena “ Ti prego elimina queste smancerie orribili…tanto
con me non attacca…”
A quelle parole
Kisshu sorrise leggermente “ Come vuoi tu cara la mia dark Meri-chan”
“ Ecco bravo…hai
capito bene “dark” quindi non essere mieloso con me o ti faccio fuori” sorride
Merien.
Il ragazzo scosse
la testa *ste donne* indi si incamminò assieme alla
ragazza verso il luogo del delitto.
***
“Allora quanto
tempo ci vuole ancora?” piagnucolò Merien ormai stanca di camminare
“Poco...” le rispose Kisshu
“Lo spero per
te…”sibilò la dark
Kisshu intanto
camminava dinanzi alla ragazza, cercando di non farsi vedere dagli agenti della
polizia che avevano, ormai, attorniato l’intero museo. Intanto
Merien continuava a seguire il suo compagno di squadra cercando di calmarsi,
quando fu attirata da una piccola luce che veniva da un punto indefinito dietro
ad un cespuglio di rose rosse e bianche * Chi sa cos’è* si disse mentre si
avvicinava piatta piatta al cespuglio; poco dopo si
accorse che la luce che l’aveva colpita proveniva da un piede di porco nascosto
accuratamente -almeno per un occhio non attento- dentro la siepe; incuriosita
Merien lo afferrò con un fazzoletto, preso dalla tasca della mini, e se lo
portò vicino agli occhi. Il pugnale era ancora sporco di sangue e il
colpevole, molto probabilmente, lo aveva lasciato nel cespuglio per andarlo a
riprendere più tardi. Con un dito la ragazza toccò il sangue sulla lama lucente
dell’arma e si accorse che era ancora piuttosto fresco, indi cercò di
richiamare l’attenzione di Kisshu che ormai aveva preso parecchia distanza da
dove si era fermata “Ikisatashi?” bisbigliò cercando di farsi udire dal compagno
ma non dalle guardie. Il diciassettenne si voltò verso di lei” E ora che
vuoi?”le rispose sbuffando
“Credo di aver
trovato l’arma del delitto…ma se non ti interessa puoi
anche andare avanti” proferì con voce atona
“ Ok…ok però basta
a fare l’acida…sei insopportabile” le suggerì lui
“Grazie per il
complimento…detto da te,,,ma perché poi ti parlo
anche?”
“Perché non puoi
far a meno di sentire la mia stupenda voce” ammise lui con fare altezzoso
“Si
si come no…quando smetterai di sparare cazzate a non
finire?” le chiese, sapendo benissimo di non ricevere risposta.
Kisshu intanto le
era arrivato vicino e aveva afferrato anch’egli il pugnale con un fazzoletto”
Bene…bene ottimo lavoro socia” sorrise
“ 1 non sono tua
socia e 2 non mi servono a niente i tuoi complimenti…quindi vedi di andare
avanti e passami quel stupendo pugnale” rispose acida
e fredda. Il diciassettenne fece come detto e continuò a gattonare verso
l’entrata di servizio del Louvre, seguito a ruota da Merien.
“ Qui RST-2000… la
situazione è sotto controllo passo” Una voce di un milite gli fece sobbalzare,
ma fortunatamente ciò non provocò nulla di grave, poco dopo arrivò la risposta
“ Qui BASE bene altri 10 min. e poi sgomberiamo il museo passo” La voce
gracchiante e meccanica risuonò nel piccolo giardino
fino alle orecchie dei nostri due agenti.
“Allora che
facciamo aspettiamo che l’area venga evacuata del
tutto o entriamo in azione ora?” chiese curiosa Merien cercando di parlare con
un tono ancora più basso di quel che gia fosse
“ Meglio aspettare...non
si sa mai…”rispose Kisshu” vedi quella piccola rientranza?” le domandò poi
“Si
la vedo perché?” rispose lei
“ Ci nasconderemo
un po’ li…solo che staremo strettini…a meno che tu non voglia nasconderti da
qualche altra parte”
L’albina subito
cercò con lo sguardo un altro posto in cui fosse
possibile nascondersi ma, per sua sfortuna, il giardino aveva una sagoma
circolare e l’unica rientranza era proprio quella che aveva gia prenotato in
partenza Kisshu. Così si avviò verso il nascondiglio senza dare una risposta al
ragazzo che ghignò divertito e la seguì a ruota.
*Tu guarda che tipina dovevo andare a trovare*
pensò Kisshu (***) mentre girava verso destra, cercando di mantenere il
controllo del veicolo. *Ora mi diverto un pò!!!* così
aumentò la velocità e prese un’altra curva molto più pericolosa. Per non cadere
Merien si stinse forte contro la spalla dei Kisshu, il quale sorrise
soddisfatto “vedo che questo giro ti sta piacendo…”
“Non fare il
deficente” sibilò lei fredda
“Dai lo so che ti è
piaciuto stringermi forte”disse lui con tono sensuale.
Merien arrossì
leggermente “ Deficente” ma infondo sapeva che le era piaciuto veramente.
La moto si fermò di
colpo lasciando un Kisshu strabiliato e una ragazza scocciata “E ora che è
successo?” chiese sbuffando Merien
“Temo che siamo
rimasti a secco” proferì a fil di voce Kisshu
“ Ma che bello!!!quindi ora si continua a piedi” indi con un salto
l’albina scese dalla moto.
Kisshu intanto la fissava senza proferir alcun verbo *Di certo non è bella*
pensò con un sorrisetto dipinto in volto. Poi Merien si voltò verso il ragazzo;
la luna le metteva in risalto il volto e i capelli morbidi dandole un non so che di misterioso, poi lo sguardo del ragazzo scese più giù
ad ammirare le gambe della ragazza, candide e lisce. *Non è bella…è bellissima*
(****)si corresse “allora ti muovi?” la voce di Merien lo fece sobbalzare
“ah…si arrivo…”indi scese dal veicolo e si avvicinò alla nera “ Prego madame,
dopo di lei” e fece una specie di inchino, Merien gli
diede una botta dietro la schiena “ Ti prego elimina queste smancerie
orribili…tanto con me non attacca…”
A quelle parole
Kisshu sorrise leggermente “ Come vuoi tu cara la mia dark Meri-chan”
“ Ecco bravo…hai
capito bene “dark” quindi non essere mieloso con me o ti faccio fuori” sorride
Merien.
Il ragazzo scosse
la testa *ste donne* indi si incamminò assieme alla
ragazza verso il luogo del delitto.(*****)
(*) Per chi non lo avesse capito Devid era l’ombra che nel primo capitolo aveva
compiuto l’azione più
orrenda di tutta la sua vita
(**) Kisshu: Ti
rendi conto di come mi hai trattato?>_>
Merien: scusa ma il
copione va rispettato u_u
Kisshu: si ma tu ci provavi gusto nel dirlo ç_ç
Merien: Io? Ma che dici? Vieni qui che ti spapunzolo un pochino ^^
Kisshu: O_O manco
morto [scappa alla velocità della luce]
(***) Kisshu: Avevo
ragione…succedono tutte a me…
Merien: ma dai non
esagerare ^^
Kisshu: io non
esagero...la protagonista è bella ma è acida all’accidenti..
Merien: >_>
Kisshu: perché devo
avere una vita sentimentale come questa?
Merien: perché è il
tuo lavoro soffrire...e poi quando hai la faccia piana di lividi o triste
sei ancora più carino ^^
Kisshu: ci credo io
sono un fico ^^
Merien: Lui e le
sue manie di grandezza -_-
(****) Lo ammetto
questa frase l’ho copiata da “Ho voglia di te”
*_*
(*****) Merien: ste
donne a chi scusa?>_>
Kisshu:emmm…emmm..
Merien: cerchi di
arrampicarti sugli specchi?
Kisshu: E come
faccio? Non sono mica spiderman O_O
Merien: Lascia
stare…Bello bello ma scemo scemo -_-
Kisshu: >_>