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Autore: dubious3    13/06/2011    2 recensioni
"Questo è il seguito di Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio, che si consiglia di leggere per comprendere la fic".
Naruto è stato catturato e Konoha è stata distrutta. Ma non è tutto perduto. Il jincuriki della volpe dovrà trovare, lottando in una terra ostile ed oscura contro un nemico apparentemente invincibile, la chiave per risolvere antichi misteri e profezie e salvare il mondo intero.
(Questo è un crossover con il videogioco Jak 2: Renegade).
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Shippuden Renegade.'
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Cap. 30. Ancora fango.
 
 
"Che rottura Sig..."
Naruto stava facendo colazione assieme allo scuro sgherro di Krew all'Hip Hog Saloon.
Il signore del crimine infatti lo aveva convocato per una missione speciale molto presto di mattina, quasi all'alba.
"Già, non dirlo a me". Rispose insonnolito l'omone, stendendo su del pane tostato uno strato di marmellata alla ciliegia.
"Purtroppo il nostro capo esige da noi la disponibilità più assoluta, indipendentemente da quanto i turni possano essere duri".
"E' ingiusto però...awww...è davvero ingiusto…aww…" Si lamentò il giovane tra uno sbadiglio e l’altro, quindi versò nella tazza del caffè rovente, che lo avrebbe aiutato a rimanere sveglio dopo il ritardo dell'altra notte.
"Questo Krew è uno schiavista! E ne so qualcosa di schiavisti... va bene che è il nostro capo e tutto il resto, ma non può pretendere di tenerci al guinzaglio come cagnolini". Disse trangugiando la bevanda tutta d'un colpo, incurante dell’elevata temperatura.
Nel sentire ciò il cacciatore divenne improvvisamente più cupo, quindi si avvicinò al collega e gli parlò a voce molto bassa.
"Ascoltami amico. Te lo dico perché sei giovane e sei capace e simpatico. Sono anni che lavoro con Krew, e ho fatto molte cose di cui non vado per nulla fiero. Ma questa volta... temo che stia architettando qualcosa di molto grosso".
L'attenzione dell'Uzumaki venne attirata non poco da questo discorso.
Era un'occasione di scoprire un po' degli affari di Krew che non poteva in alcun modo farsi sfuggire.
"Grosso di che tipo?" Sussurrò anch'egli.
"Non ne ho idea, e anche se ne avessi qualcuna non potrei dirti nulla: quelli che ficcano il naso negli affari di Krew in genere non vivono abbastanza a lungo per vantarsene. Ho solo il brutto, bruttissimo presentimento che il nostro capo si sia andato a cacciare, e noi con lui, in un pericoloso vespaio".
Quindi guardò il ninja biondo in maniera così apprensiva da farlo davvero preoccupare.
Gli si leggeva in faccia l'ombra di un pericolo imminente.
"Ti do' un consiglio d'amico: vattene finché sei in tempo. Tu hai comunque l'Ombra a proteggerti..."
Naruto deglutì e quasi sudava per l'ansia.
Chissà cosa sta tramando quella mostruosa palla di lardo alle mie spalle. Pensò. Ma non posso comunque mollare adesso, anche se vorrei davvero non continuare questo schifo di lavoro. Però ciò non toglie che adesso io debba scoprire cosa bolle in pentola...
Rifletté quindi ad un'altra tattica da usare per poter ottenere più informazioni su tutta la faccenda, ma venne distratto da un rantolio.
Un rantolio che apparteneva al suo flaccido capo.
"Spero che la colazione sia di vostro gradimento". Affermò Krew con melliflua cortesia. "Quando, Naruto, avrai finito di rifocillarti, dovrai andare in missione per me".
"E cosa dovrei fare per te stavolta?" Chiese l'interessato.
"Semplice". Rispose il signore del crimine svolazzando e girandosi verso le bottiglie del bancone.
"Circa quindici anni fa, quando io ero un importante e appassionato collezionista d'arte, presi in prestito una statua di Mar dal museo di Haven City. Uno dei pezzi migliori del museo. Specie perché teneva fa le mani le Chiavi di Rubino della città. Un artefatto fantastico, di rara bellezza...di peculiari poteri…"
Si girò e si avvicinò con invadenza al jinchuriki, declamando enfaticamente.
"...e di incommensurabile valore! Mentre stavo facendo sparire la statua attraverso fogne, accadde però il più tragico degli imprevisti. Un violento temporale allagò e devastò tutto quanto, e la statua e cinque dei miei uomini migliori vennero spazzati via".
"Ma è terribile". Disse lo shinobi, dispiaciuto.
"Già..." Continuò Krew mesto, allontanandosi dall'Uzumaki "...una tragedia immane. Non immagini nemmeno quanto mi manchi quella statua! Il problema è che le fogne sono talmente piene d'acqua e di Teste di Metallo, che non posso mandare nessuno a recuperarla. Eccetto te, mio buon Naruto".
Si riavvicinò talmente tanto al suo sottopesto che i suoi occhietti grigi e acquosi si trovarono a pochi centimetri di distanza da quelli cerulei dell’Uzumaki.
"Tu sei un ragazzo speciale. Tu puoi farcela, lo so. Trova la Chiave di Rubino nelle fogne, e potremmo aprire le porte di tutti i nostri sogni più segreti e gloriosi!" Quindi si girò e indicò trionfante i suoi trofei.
Naruto invece era molto meno entusiasta: dover nuotare ancora nelle fogne non era certo per lui un'esperienza piacevole.
"Un'altra gita nel fango...bell'affare". Commentò.
"Veramente la roba marrone che si trova nelle fogne non è mica solo fango, sai?" Si intromise l'omone con questa battuta, apparentemente rinfrancato nello spirito. "Va bene, Naruto, ti auguro buona fortuna!"
Dal suo tono Naruto intuì che voleva dire ne avrebbe avuto bisogno.
"Grazie, ciao!" Salutò, quindi sparì un lampo.
L'omone, piuttosto angustiato, provò a fare qualcosa che non era abituato per nulla fare, ovvero porre al capo una domanda.
"Capo...credi che a Naruto accadrà qualcosa di male?"
"Beh...spero di no per la mia statua!" Rispose il corpulento signore del crimine con il suo ben noto menefreghismo. "Ma non preoccuparti... Naruto è molto in gamba... per lui sarà un vero e proprio scherzo... "
Dopo molti anni che serviva Krew, Sig aveva imparato un po' a comprendere il suo capo.
Riusciva persino a volte a capire se dicesse il vero oppure no.
E qui sicuramente mentiva.
 
**************
 
 
Erano passati svariati minuti da quando Naruto si era avventurato nelle fogne.
La puzza di fango e escrementi e lordure varie era assolutamente nauseante, tanto che più volte i suoi occhi lacrimarono per l'odore disgustoso.
Kami! Pensò addentrandosi nei cunicoli sotterranei. Non posso credere che la fogna puzzi ancora di più che nella mia precedente visita! Forse tutta la città di Haven ha avuto un attacco di diarrea? E' disgustoso...speriamo che riesca a giungere presto a destinazione.
Alla fine del lungo cunicolo che si dipartiva dal luogo dello scontro contro la Testa di Metallo, Naruto si ritrovò davanti ad un’altra piscina.
Aprì quindi sulla sua mappa e controllò la locazione del suo obbiettivo.
Mmmmm... da qui dovrei entrare in un corridoio alla mia destra. Il problema è che sembra...
Perlustrò con lo sguardo la sala, e purtroppo notò che non si sbagliava.
... sott'acqua. Mmmmm... come posso nuotare per tutto il tragitto che mi condurrà alla statua di Mar? Dovrei essere anfibio...
La parola anfibio fece scattare in lui una soluzione al problema come una molla.
Celermente, estrasse il rotolo delle evocazioni da sotto il mantello, si morse il pollice per farlo sanguinare un poco e lo poggiò su di esso.
Si generò quindi la tipica grossa nuvola di fumo, alla cui dispersione Naruto poté vedere l'enorme corpo rosso di un rospo.
Quest'ultimo guardò il ninja biondo con i suoi occhi pieni di muco ed esultò grandemente.
"Naruto! Non ci credo! Mamma mia...non sai quanto i Rospi Eremiti erano in pensiero per te! Hanno litigato per più di un anno come pazzi.. .avevamo quasi perso tutte le speranze.. .ti vedo piuttosto in forma comunque, vecchio mio".
Il jinchuriki, contento anch'egli di rivedere un vecchio amico, appoggiò la mano destra sul muso verrucoso del rospo e sorrise.
"E' bello rivederti anche per me. Gamakichi. Senti, io vorrei tanto chiederti come stanno tutti al Myōboku, ma ora non credo che ci sia tempo. Come hai notato, siamo in un posto davvero schifoso, e vorrei lasciarlo il prima possibile".
"Hai ragione...bleahh!" Si lamentò il grosso rospo per l'orribile tanfo che appestava il luogo. "Perché sei venuto in questa fogna?"
"Perché devo recuperare un artefatto di importanza vitale. E devo farlo sott'acqua, quindi ho bisogno di un bravo nuotatore. Credi di potermi aiutare?"
"Nuotare in questa merda ti costerà un sacco di snack, lo sai?" Rispose sbuffando. "Ma lo farò comunque".
Naruto annuì e, concluso l'accordo, il rospo aprì la sua grande bocca.
Il ninja biondo ci entrò dentro e Gamakichi la richiuse, assicurandosi di non ingoiarlo.
"E ora..." Pronunciò la creatura a bassa voce. "Andiamo!"
Si tuffò quindi in acqua ed iniziò la sua esplorazione nelle profondità del condotto.
Nessuno dei due però si era accorto di un dettaglio molto importante: non erano soli nella sala.
Appeso al soffitto della sala e protetto da occhi indiscreti dall'Ombra di cavi e travi varie, si trovava un animale certo non appartenente alla solita fauna del luogo.
Era pipistrello nero come l'ossidiana, il quale aveva osservato il colloquio tra Naruto e il rospo in maniera decisamente sospetta per un animale.
La creatura emise dalla bocca degli ultrasuoni, che si propagarono nell'acqua.
Un segnale acustico molto particolare, che subito ricevette una risposta.
 
*****************
 
"Gamakichi, il viaggio come procede?"
Non era passato molto tempo da quando Naruto aveva iniziato la traversata protetto dalla bocca del rospo, e voleva vedere come procedeva il viaggio nel condotto fognario.
"Molto bene". Echeggiò la risposta del rospo nella sua gola. "Il cunicolo è pieno di strane creature anfibie, Teste di Metallo, mi hai detto che si chiamano, ma sono tutte addormentate. Con un po' di fortuna dovremmo attraversarlo senza alcun intoppo".
Il ninja biondo fu tentato di prendere un sospiro di sollievo, ma l'esperienza gli aveva insegnato che nulla andava per il verso giusto senza qualche difficoltà.
Purtroppo, come al solito, le sue previsioni pessimistiche vennero esaudite: si udì infatti uno schianto tremendo fuori da Gamakichi, e tutta la gola della creatura si agitò violentemente.
"Cosa sta succedendo là fuori, Gamakichi?!?" Chiese Naruto aggrappato alla lingua dell'amico per evitare di venire sbalzato via nella faringe.
La lingua si stava muovendo con più vigore di un toro imbizzarrito, a tal punto da attaccare la schiena di Naruto al colloso palato e staccargli di dosso lo zaino.
Non udì nulla in risposta, se non altri schianti in rapida successione e il suono di vari sibili.
Pochi secondi più tardi, il rospo aprì violentemente la gola, lasciandola inondare d'acqua putrida.
Istintivamente Naruto prese un grosso respiro per assimilare l'ossigeno rimanente e poggiò la mano sulla lingua del rospo allo scopo di rimandarlo indietro.
Al posto della cavità orale della creatura, si ritrovò immerso in un mare d'acqua putrida di scarico.
Riuscendo a fatica a tenere gli occhi aperti, scoprì il motivo di quegli urti tremendi: le creature di cui parlava Gamabunta si erano svegliate.
Le Teste di Metallo avevano l'aspetto simile a quello di un lamantino, dal muso però molto affilato, quasi a forma di tubo, e dalle fattezze piuttosto rettiliformi. 
Esse nuotavano in cerchio con grazia attorno a Naruto scrutandolo con i loro piccoli occhi gialli ai lati del volto peculiare, contenti di aver trovato una nuova preda.
Ormai circondato da tutti i lati da queste belve danzanti, il jinchuriki chiuse gli occhi e decise di giocare il tutto per tutto per evitare il soffocamento.
Riaprendoli ed attivando la Modalità Eremita prese tutta la forza che gli rimaneva ed effettuò uno scatto in avanti.
Anche i mostri nel tentativo di catturarlo nuotarono velocemente verso di lui, ma Naruto si mostrò più rapido e riuscì ad anticipare il gruppo e superarlo.
Senza un attimo di esitazione nuotò con tutta le velocità di cui era capace verso la fine del tunnel allagato.
I tre esseri erano però tutt'altro che sul punto di rinunciare alla loro preda e si fiondarono in un inseguimento spietato.
Nonostante la velocità extra fornita dalla Modalità Eremitica, le  creature acquatiche erano comunque nuotatori formidabili e lo tallonavano costantemente.
Ma non era certo ciò che era dietro l'Uzumaki a preoccuparlo, bensì ciò che stava trovando davanti: altre Teste di Metallo, come se animate da un forza misteriosa, si stavano svegliando una ad una e lo stavano assaltando con le strane mascelle spalancate.
Assediato da tutte le parti da questo pericolosissimo banco, Naruto si decise a farsi strada con pugni, calci e Rasengan vari.
Le creature acquatiche non potevano competere, nonostante l'agilità e l'eleganza nel nuoto, con la forza sovraumana dell'Uzumaki, e vennero tutte quante facilmente sconfitte e scagliate con violenza contro le pareti del cunicolo.
Molte sembravano persino avere il cranio e varie ossa fratturate.
Naruto avanzò ancora, con l'arai nei polmoni che gli stava arrivando agli sgoccioli, ma l'assalto era tutt'altro che concluso.
Un nuovo gruppo di Teste di Metallo si era fiondato alla carica, e stavolta sembrava coadiuvato da molte altre che il ninja biondo aveva precedentemente sconfitto, le quali si stavano lanciando in assalti disperati a dispetto delle ferite ricevute.
E' un peccato che io debba limitarmi per non distruggere i cunicoli e venire trascinato via dalla corrente, cazzo! Imprecò dentro di se l'Uzumaki. Quanto riuscirò a resistere?
Con i polmoni e la gola in fiamme, Naruto avanzò ancora tra le creature subacquee sferrando attacchi come un invasato ed evitando i loro sempre più frequenti morsi.
La strada però sembrava non finire mai, e le creature non cessavano un istante i loro rapidi assalti.
Il gruppo di Teste di Metallo era divenuto talmente fitto quasi da ostruire il passaggio, e Naruto non riuscì più ad schivare i loro colpi come prima.
Venne morso varie volte sulle braccia e sul torace, e per un pelo le fauci di uno di quei mostri non toccarono il suo collo.
Ormai il ninja biondo pensò di essere spacciato, in balia degli attacchi dei mostri come era, ma qualcosa interruppe lo sfiancante accerchiamento.
Si trattava di un rumore stranissimo, una specie di stridio tremendamente assordante e disarmonico. Quasi il rumore di migliaio di lavagne che graffiano un'enorme lavagna.
Per Naruto fu sì un aiuto, ma anche un ulteriore problema: il rumore era così tremendo da immobilizzare anche lui oltre alle Teste di Metallo.
In quel momento maledì il suo udito finissimo, dato che amplificava notevolmente la percezione di quel terrificante stridio lasciandolo completamente impotente.
Cercò di trovare una soluzione, ma stavolta nulla gli venne in mente.
Il poco ossigeno che lo aveva sostenuto ormai si era del tutto esaurito.
Stavolta la sua proverbiale determinazione fu vana: violentemente aprì la bocca per respirare, ma quello che entrò nella sua gola fu solo la disgustosa acqua del canale.
Senza più forze, si abbandonò completamente all'annegamento.
Come è buffo... pensò prima di perdere definitivamente conoscenza. Ho sconfitto e annientato guerrieri incredibilmente potenti, e adesso sono messo al tappeto da dell’acqua sporca e un paio di lucertole... che fine ingloriosa... mi spiace, amici miei, Sakura... non posso farcela sempre a sopravvivere.
Il suo corpo appesantito dall'acqua precipitò quindi sul fondale del canale e la sua testa sbatté sul pavimento metallico.
Le Teste di Metallo, ripresosi dall'assedio sonico, videro la loro preda ormai sfinita e si avventarono su di essa nel tentativo di divorarla.
La loro ingordigia però rimase ancora una volta insoddisfatta: i mostri vennero spazzati via da un'improvvisa onda d'urto dall'enorme potenza.
Il corpo inerte del ninja quindi venne raccolto e sollevato da una strana figura vestita da una muta da sub nera.
Dalle fattezze, la si poteva identificare come una donna.
 
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Dove…mi trovo…sono ancora vivo?
Contro ogni probabilità, sembrava che Naruto fosse scampato alla morte un’ulteriore volta.
Lentamente ma inesorabilmente stava ritornando al suo stato di coscienza, e la sua vista appannata diveniva progressivamente più chiara.
Ai suoi occhi si mostrò quindi una figura femminile in muta da sub con maggiore nitidezza ad ogni secondo che passava.
“Naruto…” Pronunciò quella. “Grazie agli dei ti sei risvegliato”.
All’udire quella voce l’Uzumaki riconobbe subito quella figura: era Sakura, la sua Sakura.
“Dove…come mai ti trovo qui?” Disse quello debolmente, cercando di alzarsi.
“Non alzarti Naruto”. Lo fermò dolcemente la ninja medico. “Sei ancora molto debole. In quanto a me…noi ribelli abbiamo molti canali d’informazione. Ora però non importa…dobbiamo andare via il prima possibile. Ti hanno teso un’imboscata”.
“No Sakura. C’è una missione che devo compiere per conto di Krew”.
“Ma cosa ti importa di Krew? Sarà per un’altra volta…dai…”
Gli diede quindi la mano e Sakura aiutò il suo Naruto a rialzarsi.
“Sakura, vedi… c’è molto più di questo. Io ero in missione per recuperare un artefatto, la Chiave di Rubino, e ho motivo di credere che il nostro stia organizzando qualcosa di grosso. Forse quell’artefatto potrebbe per lui significare di più di un pezzo da collezione. Devo tornare a recuperarlo”.
Provò a fare un passo, ma la kunoichi lo bloccò con una mano sulla spalla.
“Se è vero che questo artefatto è così importante…” Gli disse guardandolo negli occhi. “… allora vuol dire che sono molti i guerrieri ad intralciarti. Nelle tue attuali condizioni, non saresti in grado di fare nulla”.
Naruto abbassò la testa sconsolato: purtroppo sapeva che lei aveva ragione.
Balbettò quindi una richiesta.
“Sakura… allora ti prego di andare a recuperarlo. Probabilmente è più importante di ciò che pensiamo”.
La ninja medico rimase un attimo perplessa da una richiesta simile e tentò una replica.
“Ma Naruto…in questo momento la tua salute è la priorità. Potrebbero esserci altri pericoli ad aspettarti… e non voglio che tu ti faccia ancora del male…”
La risposta che Naruto le diede fu certo molto sorprendente, persino per lui stesso.
“Sakura…siamo in una guerra. A quest’ora gli uomini del Barone o chi altro avranno già recuperato l’artefatto. Il nostro compito è quello di fermarli ad ogni costo. Non c’è tempo per nessuna replica. La missione deve avere la priorità, non la mia salute”.
Le perplessità di Sakura aumentarono notevolmente, assieme allo sbigottimento, ma in fondo al cuore sapeva che ciò che Naruto diceva era giusto.
C’erano moltissime cose che avrebbe voluto dirgli, ma non era quello il tempo delle emozioni.
Il suo dovere era quello di fermare il Barone, ed era lì per adempierlo.
“Va bene…vado subito. A presto”.
Velocemente quindi si rimise la maschera per la respirazione subacquea si rituffò in acqua.
Il ninja biondo da canto suo era rimasto lì a contemplare la ragazza che si immergeva nell’acqua.
Mi spiace amore… ma non è il momento giusto. In questo momento dobbiamo essere solo dei ninja.
Sì fermò quindi per un momento e rimase con lo sguardo perso nel vuoto.
Non notò quindi che le ombre della sala, senza un cambiamento apparente di luminosità, lo stavano circondando lentamente.
 
***********
 
“Direi che la nostra trappola ci sta mettendo più tempo del previsto, vero Shrieker?"
Il maggiore non rispose a quella provocazione, ma rimase a contemplare la statua di Mar davanti a se.
La scultura giganteggiava nel casolare, e gli aspetti più sconcertanti di esso erano il fatto che rappresentava un uomo completamente avviluppato in un mantello cerimoniale, mancante quindi di ogni fattezza precisa.
Nella sua mano destra teneva una grande chiave metallica con un rubino incastonato in essa, che brillava innaturalmente.
"Andiamo! Mi hai fatto prendere il controllo di una marea di Teste di Metallo, e adesso non mi fai sapere come è andata? A che ti servirebbe il sonar, altrimenti?"
Il maggiore si rivolse quindi al suo partner con un'aria fredda e quasi sprezzante.
Quest'ultimo, o meglio quest'ultima, era una donna sulla ventina dai capelli lunghi e neri e dalla carnagione scura.
Il suo corpo prosperoso era ben poco coperto, se non per il foulard che gli avvolgeva il collo, e il suo capo era cinto da uno strano diadema.
"Non c'è il nemico in vita". Rispose il guerriero bianco. "Non avverto più il ragazzo respirare. La missione sembra essere ormai compiuta. Non ci resto che prelevare la Chiave di Rubino e portarla al quartier generale".
La donna aggrottò le sottili sopracciglia e sbuffò dalla noia.
"Peccato davvero...sai, mi hanno detto più volte che Naruto era davvero un gran bel giovane...mi sarebbe piaciuto giocare un po' con lui prima di eliminarlo. Qualche ora di sano divertimento non fa mai male...non trovi?"
Si accarezzò quindi i seni, mezzi nudi per gli abiti succinti, e la sua noia si commutò in desiderio e eccitazione.
Shrieker la guardò disgustato, sapendo cosa intendesse lei per divertimento.
"Dovresti andare da Kenpachi... capitano Succubus... sai perfettamente che non tollero che tu sprechi del tempo con i tuoi disgustosi e perversi passatempi". Ammonì severo l'uomo.
"Sono il tuo superiore, e devi eseguire tutti i miei ordini, d'accordo? Quindi, togli dal tuo cervello l'idea che puoi andare a stuprare chi ti pare e piace, nemici inclusi".
Il capitano delle guardie si grattò la testa con fare molto sorpreso.
Shrieker era sempre stato un tipo strano, la voce fuori dal coro.
Lei detestava averlo come comandante, benché come lottatore fosse formidabile, proprio per il fatto che era uno dei pochi a non permettere a suoi subordinati di trastullarsi con le loro vittime in santa pace.
"Tu hai un cuore di pastafrolla, lo sai?" Gracchiò la donna. "Sempre con questa faccenda della pietà...diavolo...perché non sei come Kenpachi? Lui sì che è un vero bestione..."
Il maggiore venne parecchio irretito da questa risposta così irriverente, e vi fu in lui forte la tentazione di rispondere, ma qualcosa lo bloccò.
Dall'acqua intorno ai due infatti si udì il rumore di qualcosa, o forse qualcuno, che risaliva velocemente verso la riva.
Con una rapidità di movimenti fulminea, il maggiore spintonò la sua subordinata verso destra e si lanciò assieme ad essa.
Qualche istante più tardi la statua raffigurante le fattezze di Mar, seppur molto approssimativamente, venne sbriciolata in migliaia di frammenti rocciosi e pietrisco.
Davanti alle macerie della statua era emersa Sakura, i cui occhi avvampavano dalla collera.
"COSA AVRESTI AVUTO INTENZIONE DI FARE A NARUTO?!?" Gridò rivolto al capitano con il pugno alzato in segno di minaccia.
La donna si ritrasse spaventata dietro al suo superiore, terrorizzata da questa dimostrazione di forza bruta, e squittì una richiesta di aiuto.
"Maggiore Shrieker, ci salvi! E' lei l'ufficiale più in alto in grado... inoltre l'ha già sconfitta una volta!"
L'omone non disse una parola, ma puntò i palmi delle mani verso la nemica e pronunciò atono.
"Grande Onda Decapitante".
La letale zaffata d'aria che sparò però venne evitata dalla ninja medico, la quale dopo aver schivato contrattaccò con gancio destro.
Shrieker riuscì ad evitare il colpo per un soffio, ma dovette subito impegnarsi a saltare per evitare una spazzata dal basso.
I due quindi ingaggiarono un letale scontro corpo a corpo, con il guerriero bianco sulla difensiva.
Dopo alcuni rapidi attacchi la ragazza riuscì a trovare un varco nella difesa del nemico e gli sferrò un diretto in volto.
"Prendi quest..." Disse, ma il suo braccio stranamente non si era mosso di un millimetro.
Tutti il corpo della ragazza in fatti venne bloccato come se una forza invisibile la stesse governando e le stesse ordinando di fermarsi.
Mentre la ninja medico cercava con tutte le forze di liberarsi dal controllo che l'attanagliava, udì una crudele risatina femminea  dietro di lei.
"Ahhhhh...sei finita...con la mia tecnica del Controllo..."
Succubus gongolava nel vedere la sua vittima dibattersi nel tentativo di liberarsi dal suo potere.
Facendo ondeggiare le mani unite a mo' di triangolo, la donna lasciva ordinò alla braccia di Sakura di alzarsi.
I due arti, senza che la loro proprietaria potesse fare nulla, le cinsero il collo e incominciarono a stringere con forza.
"Ahahahahah....troietta! Mi sarebbe tanto piaciuto usare la mia tecnica sul tuo amico...peccato che quel codardo abbia mandato il suo bulldozer in gonnella a sistemarci. Peccato... un vero peccato..."
Il volto del ninja medico era divenuto paonazzo per la mancanza d'aria e la forza nelle gambe la stava abbandonando, facendola accasciare su di esse.
"Già... la mia tecnica del Controllo Spirituale è formidabile... puoi costringere gli avversari a fare di tutto. DI TUTTO!"
"La tua tecnica... dici?"
In quel momento accadde qualcosa che per l'orgogliosa Succubus sembrava fino a quel momento impensabile: la vittima del suo assalto mentale stava smettendo di strangolarsi da sola e si era girata verso di lei.
Lo sguardo della ragazza esprimeva ancora più furia di prima e il suo corpo sfavillava di luce verde smeraldo.
"Quella non è la tua tecnica... era la TECNICA DI INO!!!"
Ciò che accadde dopo fu ancora più sconcertante di per la donna vestita da odalisca.
O meglio, lo sarebbe stato se avesse avuto anche solo il tempo di pensare: Sakura infatti si era lanciata contro di lei con un Lariat e l'aveva colpita al collo ricoperto dal velo.
La violenza dell'assalto l'aveva spedito verso il muro delle fognature e l'aveva in parte distrutto nell'impatto.
La battaglia certo però non era ancora conclusa: Shrieker aveva composto alcuni particolari sigilli e si stava ferendo le dita con le unghie dell'armatura.
"Tecnica del Richiamo: Dracul e Tepes!" 
In una nuvola di fumo apparvero dal nulla due enormi pipistrelli vampiro, uno nero e uno blu scuro, la cui apertura alare era almeno tre volte l'altezza di un essere umano.
Le due bestie aprirono immediatamente la loro bocca.
"Tecnica dello Stridio Triplo!" Urlò il maggiore mettendo in avanti le braccia, e da esse partì uno stridio terrificante così come dalle gole dei pipistrelli.
Restando in silenzio, la ragazza compose il sigillo della scimmia.
L'assalto sonico che l'attaccò fu abbastanza forte da spedirla quasi oltre il muro che aveva distrutto, ma per il resto sembrava non aver avuto conseguenze sulla ninja medico.
"L'attacco è stato inefficace, Shrieker". Squittirono i due pipistrelli all'unisono. "Il nostro assalto sonico è stato completamente inefficace, Shrieker. Totalmente, assolutamente inefficace, Shrieker. E' la prima volta che ciò accade, Shrieker. Cosa facciamo, Shrieker?".
Il soldato non rispose a parole, ma incrociò le braccia in alto, generando un'altro stridio.
L'assalto sonico non scosse Sakura nemmeno di un millimetro, ma ebbe il paradossale effetto da farla voltare dietro.
Giusto in tempo per accorgersi dell'avversaria che prima aveva steso attaccarla alle spalle con un diretto.
Schivò l'attacco facilmente e saltò per qualche metro indietro, componendo allo stesso tempo il sigillo della scimmia. 
La ninja medico all'inizio non si capacitò di come la nemica fosse sopravvissuta, ma osservando il suo collo, ora non più protetto dal mantello, ebbe l'orrida risposta.
In corrispondenza delle vene del collo vi erano dei sottili tubi metallici color carne che si immergevano di nuovo nel corpo poco più in alto della fossetta del giugulo.
"Hai scoperto il mio volto! Hai osato mettere a nudo questi!" Strillò il capitano indicando i tubi. "Sono orribili! Ma molto utili. Grazie ad essi sono in caso di riattaccare le ossa rotte e di rimettere in funzione le fibre muscolari mal funzionanti, dandomi la possibilità di recuperare dopo aver subito colpi percussivi. Inoltre... migliorano anche... il controllo del chakra".
Qui la bruna saltò in avanti e sferrò una tallonata sul terreno, che però venne evitata con prontezza dalla rosa.
Una buona porzione di terreno colpito dalla tallonata si spaccò, se pur non certo con la potenza degli attacchi usati da Sakura e Tsunade.
"Hai copiato pure la mia tecnica?" Chiese l'Haruno.
Non era più stupita ormai: dopo ciò che aveva visto si aspettava che Monzaemon avesse frugato anche nel suo cervello.
"Esattamente". Rispose quella accarezzandosi i seni. "Una donna deve pur sapere come difendersi, no? E poi, lasciamelo dire: la piccola sgualdrina dell'Ombra non merita una forza simile. Solo la mia bellezza può unirsi a tanta forza e leggiadria! In me, dove si incarnano l'erotismo più sfrenato e la prodezza marziale più dirompente! Io sono la Succube!"
"Le tue parole sono totalmente prive di senso". L'ammonì severamente Sakura. "Sei solo una puttana che ha venduto il suo corpo ad una canaglia di scienziato. Che c'è, forse in realtà non hai mai trovato nessuno e ora cerchi di unire le persone a te con la forza, dato che non ci riusciresti altrimenti? Una persona così avvenente come credi non avrebbe bisogno di un justu per il controllo della mente per adescare gli uomini, non credi? Una ladra di tecniche e di uomini, ecco cosa sei".
Questo discorso fece ribollire in Succubus il sangue nelle vene.
Non sopportava l'idea che una che considerava una puttanella osasse mettere in dubbio la sua avvenenza
"SCHIFOSA BALDRACCA! IO TI UCCIDO!" Urlò gettandosi sull'avversaria con un montante.
Shrieker provò a gridarle di fermarsi, ma era troppo tardi: Sakura aveva afferrato la mano dell'avversaria apparentemente senza alcuna difficoltà.
Guardandola con severità, strinse il palmo con forza inumana, a tal punto da spappolare il pugno della donna.
"Ahgh...ahg...aghh...ahgh..." Sussultò freneticamente la capitano osservando impotente un copioso getto di sangue venire spruzzato dal suo moncherino.
“Qualcuno…mi aiuti!”
"Capitano Succubus, conosce le regole: coloro che non riescono più a combattere né sono di qualche utilità devo essere lasciati indietro".
La voce che aveva parlato non era però quella del maggiore Shrieker, bensì una più incolore: dove il muro era rotto era comparso un uomo di mezza età dal viso cinereo e i capelli corvini, coperto da uno strano mantello nero ricamato da alcune piume.
La caratteristica più peculiare dell'uomo fu però la sua ombra, che sembrava assumere quasi una consistenza solida.
Seguendo con gli occhi il verso di questa strana ombra, Sakura notò che teneva avvolto all'interno di essa una persona umana.
La ninja medico osservò la bocca spalancata e appuntita del loro prigioniero, l'unica parte in quel momento non coperta dall'ombra solida, e la trovò orribilmente familiare.
"Naruto!" Quasi gridò.
"La missione è sul punto di essere compiuta, maggiore Shrieker. Ora possiamo prelevare l’artefatto e tornare alla base per fare rapporto. Abbiamo anche un prigioniero con noi..."
Il maggiore fece un cenno d'assenso, quindi uno dei pipistrelli che lo accompagnava si richiuse nelle sue ali.
In meno di qualche secondo uno dei pipistrelli si scompose in una moltitudine di cloni più piccoli, i quali volteggiarono verso la Chiave di Rubino.
"Non vi permetterò di prendere la chiave". Affermò la ninja medico correndo a più non posso per poter prendere la chiave.
Avrebbe preferito fiondarsi a salvare Naruto, ma ci sarebbe stato il rischio di finire catturata dall’ombra con un attacco diretto.
"Devo dissentire". Replicò il guerriero corvino.
In quell'istante parte della sua ombra strusciò lontano da essa per dirigersi verso Sakura.
Come un serpente si alzò e sferrò un attacco contro la ninja, la quale lo evitò prontamente.
"I tuoi parametri di agilità e riflessi sono paragonabili a quelli di una mangusta". Commentò il soldato nero. "Ma non ti basterà per scappare. Shrieker, usi il suo attacco più potente".
"Ma...ma...io maggiore Nerav?" Uggiolò Succubus, che distesa sul pavimento metallico sul fianco stava cercando di bloccare l'emorragia. "Io... NON PUO'LASCIARMI COSI'!"
Lo sguardo che ricevette del suo superiore fu esattamente l'opposto di una rassicurazione e di un tentativo di rasserenamento.
Era gelidamente privo di qualunque emozione.
"No..." Pronunciò in maniera spenta. "Infatti il fallimento va punito con la morte".
In quell'istante l'Ombra serpentina si ritrasse per un istante, quindi si lanciò in alto e trafisse la gola della capitano come se    un cobra.
La donna vomitò sangue e provò a dire qualcosa, ma con la gola squarciata tutto ciò che uscì da lei furono alcuni rantolii sommessi.
La Succube cadde a terra, e il corpo di cui andava tanto fiera perse uno segno di vita.
Sakura era assolutamente disgustata da questo trattamento.
"Sapevo che voi eravate dei bastardi...ma uccidere uno dei propri compagni a sangue freddo è qualcosa degno solo dei criminali più efferati. Ora sono ancora più determinata a prenderti a calci nel cul..."
“Tecnica dello Shock Sonico!”
Con quest’affermazione in bocca, il guerriero bianco concentrò nei palmi delle due mani una grossa quantità di aria e chakra, in maniera non molto dissimile da un Rasengan.
La sfera così formata, delle dimensioni di un cocomero, volò dai palmi del nemico e si andò a depositare vicino alla ninja medico.
Merda… pensò Sakura tirando fuori dal mantello dei ribelli una specie di piccola maschera per le respirazione.
Temo che sarà dura resistere all’assalto di Shrieker… devo prepararmi a fare un altro bel bagno.
Dopo pochi secondi la sfera così formata si espanse a velocità incredibile, formando una mostruosa onda d’urto.
Il colpo per forza di cose colpì la kunoichi verde e la sbalzò via sul fondo della sala, ma non ebbe solo quell’effetto.
Gran parte delle pareti del condotto fognario vennero distrutte e l’acqua iniziò ad invadere la sala a velocità sorprendente.
Il guerriero osservò la sua nemica venire inghiottita dalle acque, quindi saltò sul pipistrello rimasto nella forma normale.
“Tutti i nemici sono stati terminati, maggiore Shrieker”. Affermò sempre con il suo tono monotono Nerav. “Ho aperto un passaggio che ci porterà fuori dalle fogne. Se non lo attraversiamo immediatamente, rischiamo di venire sommersi dalle acque”.
L’uomo non disse nulla, ma fece un altro cenno con le mani e lo stormo di pipistrelli gli poggiò l’artefatto Precursor in mano.
Il nugolo quindi si ricompose nell’altro pipistrello.
“Ora possiamo davvero andare”.
 
 
*************
 
 
Diavolo…che botta….
Sakura si rialzò dalla violenza del colpo.
L’intera zona era completamente allagata dall’acqua, ma per fortuna era riuscita ad infilarsi la maschera per la respirazione subacquea ed ad attivarla prima di finire sbalzata dall’onda d’urto.
Fortuna che Shrieker si è limitato… altrimenti sarei finita chissà dove…la presenza di quel Nerav lì complica le cose.
Ripresosi completamente dal colpo, la ragazza fece mente locale per intuire dove i due lottatori del Barone fossero scappati.
Dovrebbero essere fuggiti di là...devo raggiungerli immediatamente.
Nuotando a rana in mezzo alla lordura, la giovane superò velocemente il cadavere di Succubus che galleggiava ancora sanguinante.
Come diavolo ho potuto lasciare Naruto da solo… sono sempre la solita idiota! Dovevo aspettarmi che ci fosse un altro guerriero in quella zona. Perché ho avuto questo vezzo? La mia testa bacata… e meno male che ero quella più brava all’Accademia!
Le pensiero di Naruto ancora in mano a Monzaemon e in procinto di ritornarne nell’inferno dove aveva passato due anni non le dava pace.
Circondandosi ancora della sua aura verde, la ninja medico aumentò la sua velocità di nuoto di innumerevoli volte.
Naruto… amore… non ti torceranno un solo capello. Non più. Te lo posso giurare…
 
 
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Angolo dell’autore: inspirazione, inspirazione, ti vo’ cercando ogni dove, ma proprio non ti trovo.
I prossimi capitoli mi verranno davvero a fatica…sarà molto, molto dura.
Ma non mi fermerò, e proverò a scrivere sempre meglio!
Grande Chuck, dammi la tua FORZAAAA!!!!!
Chuck: mi spiace, ora sono in bagno.
Madara: è vecchia come battuta.
Me: stai zitto. (spara un colpo di bazooka).
Con Chuck non ci annoia davvero mai.
Ciao e grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono.
Ciao!
E tanto per essere chiari...NON CI SONO MESSAGGI O SLOGAN CONTRO LE DONNE MEDIORENTALI!
  
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