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Autore: 3lo_2ofi    13/06/2011    1 recensioni
...-Lexa!- sentii una voce famigliare chiamarmi, Callie, meno male, non ci siamo persi.
-Hey Callie.. Dove siete?- chiesi guardandomi attorno.
-Non lo so. Sono andata in bagno.. E non trovo più il tavolo..- disse sorridendo da ebete.
Vidi Nathan con la coda dell’occhio cadere all’indietro di botto.. Anche io le prime volte reagivo cosi, ma poi ci si fa l’abitudine.
-Tu, Sei un Mark al femminile..- disse lui alzandosi in piedi.
-Ahah!- fece Callie divertita.. Non so se dalla mia faccia, che descriveva quanta pena e quanto irritamento mi provava Callie in questi momenti… O per Nathan.. Che ancora non sapeva come reagire.
[Estratto dal capitolo 6]
Genere: Commedia, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci tornate!! Fra quattro giorni iniziano le vacanzeeeeeeeee!! FINALMENTE! Non vedevamo l’ora! Ma ora basta divagare.
 
Buona lettura e commentate ^_^
 
 
 
Il mattino seguente, non appena fui sveglia e in piedi potei sentire le botte della sera precedente da parte di Lexa. Ultimamente era diventata troppo violenta. Persino per me, causa: certi miei commenti e scherzi, stupidi che le facevo.
Finalmente oggi avremmo ripreso ad allenarci.
Scesi di sotto. E raggiunsi il mio posto. Erano già tutti presenti e pronti a ripartire.
-Ciao Callie.- salutò Shawn, mentre beveva con una cannuccia il suo latte cacao.
-Ciau Shawn! – poi indicai il tubetto variopinto. –Ne posso un’anchio?- chiesi. Lui me ne porse subito una. Io afferrai una brioche, ci introdussi la cannuccia e cominciai a risucchiare la marmellata. Shawn mi guardava stranito. Poi ci raggiunse una Lexa, semi rimbambita (Che strano NdaCallie). Prima strizzò gli occhi per vedere cosa stessi facendo. Poi li strabuzzò.
-Ma che cavolo combini già di prima mattina?- disse, guardandomi male. Io, con le guance piene di marmellata all’albicocca alzai le spalle, per poi inghiottire.
-Stavo provando qualcosa di nuovo. Per variare.- dissi sincera. Lei si allontanò lentamente sorridendo, mentre tra i denti sussurrava,
-Shawn, sorridi e annuisci.- disse lei, come se fossi stupida. Poi tornò al suo posto, accanto a Jude. La vidi che prese subito a chiacchierare.
Mentre riprendevo a succhiare avidamente quel nettare alla frutta, ci raggiunse l’allenatrice, attirando l’attenzione di tutti.
-Ragazzi, la prima fase dell’allenamento l’abbiamo conclusa.- ci fu una domanda.
-Intende quella sul migliorarsi, e via dicendo?- chiese Gazel, poco interessato e con il braccio teneva su testa.
-Esattamente. Ora viene la parte più difficile.- prese il respiro –Ognuno di voi ha una parte fissa in questo gioco: difensore, attaccante, centrocampista o portiere.- fu interrotta.
-Io so giocare anche come libero!- disse Mark, con la faccia piena di briciole. Mi venne da ridere.
-Pure io, posso giocare sia come portiere che attaccante.- aggiunse Dvalin, tranquillamente.
-Sì, ma la maggioranza di voi è allenata per un solo ruolo. Lo scopo di questa seconda parte è di insegnarvi almeno le basi di un altro. Più specificamente in quello in cui siete più deboli.- concluse, tutto d’un fiato. Ci pensai per un attimo. Sarebbe stato divertente cambiare per una volta soltanto.
-È come farete? Se posso chiedere.- disse Xavier. L’allenatrice non tardò a rispondere.
-Sarà molto semplice. Nelle diverse squadre i giocatori verranno smistati per il loro ruolo, poi gli si comunicherà dove andranno ed infine altri giocatori, esperti nella loro posizione insegneranno ai compagni le regole basilari cosi finché ognuno non avrà imparato qualcosa di diverso dalla routine.- io ero un po’ confusa.
-Quindi se non ho capito male … prendiamo come esempio Lexa e me. Prima di tutto ci smistate nelle nostre posizioni, io attacco lei difesa. Poi ci comunicate, cosa dobbiamo imparare, io difesa e lei attacco. Ed infine scegliete dei gruppetti, diciamo da due, o più da attacco e difesa. Uno insegna all’altro cosa c’è da imparare. È cosi?- conclusi fissandoli. Lyna annui seria.
-Si ci sei arrivata tu, anche un neonato può farcela.- commentò sarcastico Torch.
-Non direi. Da quando i neonati ragionano?- chiesi, seriamente scocciata. Ma pensai che il pensiero espresso non fu dei migliori, perché tutti si misero a ridere.
-Se non sbaglio, tu ci riesci.- rispose di nuovo lui, ridendo divertito.
-Smettetela. Oggi pomeriggio tutti in spiaggia che scegliamo i gruppi. Godetevi questo ultimo giorno di pace, da domani si inizia davvero!- gridò l’allenatrice.
-Ma allenatrice, i risultati degli esami quando ce li dirà?- chiese Lexa, sbucando da chissà dove.
-Non credevo che fossi cosi impaziente Moore. Ma arriveranno stasera- noi tutti la guardammo storta. Iniziai a sudare freddo, chissà se mi era andato bene. Poi lei, prima di andarsene aggiunse:
-Diversamente da solito, oggi siete liberi di mangiare dove volete. A patto che arriviate in spiaggia per le 14.- troncò il discorso e se ne andò.
-Chissà perché ti ha chiamata per cognome.- dissi io, guardando Lexa.
-Che m’importa.- sbuffò lei.
-Che noiiia! E io che volevo iniziare già oggi l’addestramento speciale.- commentai, sbuffando.
-Guarda che non siamo a militare.- rispose Mark, intento a mangiare.
-Ma stai facendo ancora colazione tu? Piuttosto … dove andiamo a mangiare?- chiesi rivolata a tutti.
-Che ne dite di andare a mangiare quei deliziosi stuzzichini?- chiese Jack, con l’acquolina in bocca.
-Ma sono dall’altra parte della città!- disse Scott, in risposta all’amico.
-Perché non andiamo ad un Maid – café?- chiese Willi. Tutti si imbarazzarono.
-Perché siete arrossiti?- chiese Lexa. -Cosa sarà mai questo Maid – café? Non mi sembra un gran che.- disse pensierosa.
-Te lo dico io cos’ééé!!- attirai l’attenzioni, schiarendomi la voce. –è semplicemente una caffetteria a tema, sugli anime e manga. Le cameriere sfoggiano una divisa vittorianao francese, riccamente decorata con pizzi e l'immancabile grembiule! Inoltre accolgono i clienti con questa frase: Okaerinasaimase, goshujinsama!”- conclusi io, fiera.
-Tutto qui?- chiese lei. –E voi ragazzi, vi fate mettere a disagio da queste cose?- chiese lei, beffarda. Rise ad alta voce. Loro fecero gli offesi.
Glielo avevo insegnato io quel trucco.
-Scherzavo!- disse lei, con le lacrime agli occhi –Dai, adesso la pianto.- fini, riprendendo la serietà di sempre.
-Qualche altra idea?- domandò, Axel. Dopo quei 10 minuti di silenzio.
-Che ne dite di mangiare in spiaggia? È un sacco che non lo facciamo!- disse energico Jordan.
Io ne fui subito entusiasta.
-Che bell’idea!! E magari ci, anzi, mi porto lo stereo!!- presi a saltare da una stanza all’altra.
Bayron si avvicinò a Lexa …
-Ma davvero esistono stereo senza la presa elettrica?- chiese, nell’orecchio di lei.
-Credimi, le cose più strambe, Callie le possiede.- rispose con un sorriso.
-Allora forza! Andiamo a prepararci!- grido Mark.
-Un attimo capitano.- fermò il suo entusiasmo Nathan.
-Dimmi Nathan.- disse lui, osservandolo.
-Chi porta il cibo e le bevande? Di certo non cresce sulla sabbia.- domandò il blu. Mark mise le mani sotto il mento.
-In realtà di acqua c’è né in abbondanza, ma è salata, per non parlare del cibo. Ma come catturiamo i pesci e i gamberetti?- domandai io.
-Dobee!! Cosa dici, vuoi avvelenarci! Vogliamo cibo commestibile.- grido Lexa, in risposta al mio ragionamento. –Direi che ognuno porta qualcosa. Chi i panini, le bevande, l’insalata magari …- ci prese la mano.
Dopo pochi minuti fummo d’accordo. Il cibo e le bevande l’avrebbero recuperato la Zeus, la Diamond Dust e la Prominence. Tutti gli altri, liberi.
Tranne me, mi ero messa in testa di portare lo stereo e volevo farcela.
Sali in fretta e furia in camera mia, seguita a ruota da Lexa. Mi sfilai i vestiti e la biancheria per infilarmi il costume. Era tardi e dovevamo scendere a mangiare. Inoltre lo stereo era ancora sul comodino. Presi su un paio di dischi misti e li inserì nel porta CD per poi prendere una grande borsa e metterci dentro la radio e il resto.
-Allora, sei pronta?- chiese Lexa sulla soglia.
-Adesso arrivo!- dissi io raggiungendola. Corremmo cosi veloce giù dalle scale che pensai di rompermi l’osso del collo, se fossi caduta. In più il borsone pesava un sacco e Lexa non accennava a darmi una mano, Infatti era schizzata via, dicendo “Devo occupare un bel posto al sole.”  Mi lasciò in balia della pesantezza dello stereo.
Arrivai in fondo alle scale, e mi pareva che non ci fosse nessuno, ma mi sbagliavi.
Oramai lo consideravo come un angelo custode. Aveva sostituito Lexa, nel tirarmi fuori dai guai e ad aiutarmi.
-Hey Callie, vuoi una mano?- chiede gentilissimo Joe, prendendo da una parte il borsone.
-G-grazie.- sebbene mi mettesse agitazione stargli accanto mi faceva star bene quel ragazzo.
Il percorso di pochi minuti, per arrivare dagli altri non aprimmo bocca.
Non voltavo il mio sguardo magenta, ma vedevo che ogni tanto mi fissava di sottecchi.
Che carino.
Quando raggiungemmo la spiaggia trovai i ragazzi o in acqua, o sotto l’ombrellone o intenti a giocare a palla.
Appoggiammo il borsone, mi spogliai e andai spedita in acqua.
Diversamente dal solito trovai Lexa, assieme a Jude che s’immergevano a turno.
-Cosa state facendo?- chiesi, mentre nuotavo nell’acqua cristallina nella loro direzione.
-Stiamo guardando i granchi.- disse Lexa, appena riemersa dal mare.
-Ok.- poi ci pensai su. –CHE COSA STAI GUARDANDO!?- gridai io, attirando l’attenzione di tutti.
-I granchi. E non farmelo ripetere ancora.- disse immergendosi di nuovo. Poi guardai Jude.
-Come diavolo ci sei riuscito! È da sempre che ci ho provato a farglieli vedere!! Grazie Jude!!- urlai, quasi affogandolo. Me ne accorsi troppo tardi. Notai che Jude era appoggiato alla sabbia, ma sorreggeva la ragazza. Infatti appena la lasciò andare, Lexa iniziò a nuotare disperatamente verso la riva.
-Mi avevi promesso che non mi avresti mollata!!- gridava, spaventata e furiosa. Lui tentò di scusarsi.
-Ma stavo per affogare!! Scusami Lexa.- rispose lui, raggiungendola in riva. Finalmente si arrabbiava con qualcun altro. Li raggiunsi anchio.
Lei voltava lo sguardo mentre Jude era scoraggiato. Non l’avevo mai visto cosi, faceva uno strano effetto.
-Sono stata io, scusa. È che per congratularmi con lui l’ho quasi affogato e per non annegare ti ha lasciata andare per pochi secondi. Infondo, cosa faresti senza di lui?- chiesi maliziosa mentre scappavo.
-Dobeeeeeeee!- grido lanciandomi la sabbia addosso. Vidi Nathan tutto solo, seduto sul suo asciugamano mentre guardava l’orizzonte. Mi sedetti accanto a lui.
-Ciao Nathan!- dissi, io spaventandolo leggermente.
-Ciao Callie.-disse con voce malinconica.
-Possibile che sei sempre triste tu? Su, che la vita è bella!!- dissi, tirandogli una pacca sulla spalla. Lui annui, riprendendo il sorriso di sempre.
-Scusa, è che a volte mi perdo nei miei pensieri.- rispose lui.
-Capita anche a me. Un po’ troppo spesso.- ammisi, grattandomi la nuca. Poi guardai l’ora (Essì, possiedo pure un orologio che appare quando vuole xD NdaCallie). Era ora di pranzo. Sentivo un certo languorino. Mi alzai svelta in piedi richiamando gli altri.
-Ragaaaaaaaa! È ora di pranzoo, venite!!- loro ci raggiunsero subito. Mentre mangiavamo io misi su un CD.
La quarta canzone catturò la mia attenzione, che al momento era rivolta a tutt’altra persona (Hehe, chissà a chi *çç* NdaCallie).
Era una canzoncina simpatica, ma mongola. Caramelldansen.
-Ma che schifo è?- chiese, molto educato Torch, mentre si abbuffava con il panino imbottito di mortadella.
Io mi alzai in piedi e con quella stupida canzoncina presi a cantarla. La conoscevo a memoria.
-Zitto!!- gridai linciandolo con lo sguardo, mentre il ritmo prendeva il sopravvento. Tutti mi guardavano scioccati. Poi andai da Lexa e la tirai su di peso.
-Dai che piace anche a te questa da cantare!- dissi mentre la trascinavo. Lei cercava di divincolarsi in tutti i modi.
-Non è verooo!! Non ho mai sentito una canzone tanto stupida!!- disse, ma nel mentre che lei lo diceva le note la presero alla sprovvista e prese a canticchiare anche lei.
-Nooo!! Lo sai che effetto mi fa!! Stacca!!- gridava mentre canticchiava con me. Tutti ridevano a crepapelle.
Le 14 arrivarono in fretta, tra risate, chiacchiere e tanta musica.
Poi l’allenatrice ci raggiunse, chiedendoci di tornare seri, almeno per un momento.
-Ragazzi, ora vi chiamerò per nome e cognome e dovrete dirigervi dove leggete il vostro ruolo.- prese a chiamare quelli della Royal. Con occhi sognanti vidi Joe che si allontanava nella zona portieri. Poi fu il turno della Prominence, Zeus, Diamond Dust, e infine noi.
Alla fine c’erano 4 gruppi di giocatori diversi.
-Ora vi dirò le coppie con cui vi allenerete. Credo che tutti sappiate dove dovrete migliorarvi.- disse lei seria, non annuimmo.
-Lexa Moore, in attacco – la vidi sbuffare, -con Axel Blaze.- disse l’allenatrice. Vidi il biondino avvicinarsi a Lexa.
Passarono minuti ma non era ancora stato pronunciato il mio nome. Ma finalmente arrivò il mio turno.
-Callie Lee, in difesa – io sorrisi, -con Nathan Swift, in attacco.- mi voltai verso il blu. Mi girai verso Lexa. Mi fissava omicida e lessi il suo labbiale:
-N-o-n d-i-r-e s-c-e-m-a-t-e s-u d-i m-e. Compreso?- disse fra i denti lei. Io annui, alzando il pollice. Accidenti. Solo perché mi avevano messo in gruppo con Nathan, era cosi gelosa.
Il resto del pomeriggio lo passammo in spiaggia, con la musica a tutto volume. Addirittura, non era mai successo, Lyna ci concesse la grigliata in riva al mare. Tutto sommato passammo una giornata piacevole.
La sera, poco prima di salire a dormire ci riconsegnò i test. Quando me lo diete a me e a Mark, non avevamo il coraggio di guardare.
-Allora? Com’è andata?- chiesero alcuni in coro, tra cui i nostri “maestri”. Mark ed io aprimmo un sorriso talmente largo, che alcuni dei giocatori presenti sostenevano di aver visto il colore delle nostre corde vocali: Rosa! Ma io non ci credevo. Lexa mi ripeteva che ero una Dobe.
-Siete stati bravissimi a prendere 75 su 100.- disse lei, aggiustando il cuscino.
-Già!! Ma il merito non è stato solo nostro.- dissi, facendo un sorriso furbetto.
-Non serve che mi ringrazi.- disse entrando nelle coperte.
-Ma chi ti ha detto che è stato il vostro?- confessai io.
-Callie, stai scherzando, vero?- chiese lei, con una vena che pulsava in tempia.
-Ma certo! Comunque, sei gelosa che sono capitata con Nathan?- chiesi diretta.
-No, perché siamo amici.-disse con uno strano sguardo che non compresi.
-Domani s’inizia la vera sfida!!- dissi mentre chiudevo gli occhi. –Ma perché cambio ogni 3 x 2 il discorso? Mha.- risposi da sola alla mia ultima domanda.
-Gia.- fu la sua unica risposta.

 
 
 
Finito anche questo, vi attendiamo al prossimo ciauuuu ;D 

  
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