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Autore: fensi94    13/06/2011    3 recensioni
Allora, premetto che questa è una delle mie prime fan fiction quindi, non siate brutali xD La storia è basata sulla coppia Tyler&Caroline tratta dal telefilm “The vampire diaries”, che dire che amo alla follia, è un ERESIA! xD u.u Il primo capitolo si apre con la scena di Tyler e Caroline accoccolati sul divano di casa Lockwood, esattamente come ci ha lasciati il ventunesimo episodio della terza stagione. La storia verrà suddivisa in capitoli ed è tratta da un gioco di ruolo. Personalmente odio il mio modo di scrivere, però il filo della storia mi piace troppo*-* e allora ho deciso di umiliarmi pubblicamente u.u I capitoli verranno pubblicati man mano che la storia va avanti, quindi non assicuro una regolare pubblicazione xD Ma farò di tutto per tenervi aggiornati il più possibile :3 Ah dimenticavo! Io sono Frà (: ♥ Enjoy!♥
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tyler Lockwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora, premetto che questa è una delle mie prime fan fiction quindi, non siate brutali xD La storia è basata sulla coppia Tyler&Caroline tratta dal telefilm “The vampire diaries”, che dire che amo alla follia, è un ERESIA! xD u.u Il primo capitolo si apre con la scena di Tyler e Caroline accoccolati sul divano di casa Lockwood, esattamente come ci ha lasciati il ventunesimo episodio della terza stagione. La storia verrà suddivisa in capitoli ed è tratta da un gioco di ruolo.  Personalmente odio il mio modo di scrivere, però il filo della storia mi piace troppo*-* e allora ho deciso di umiliarmi pubblicamente u.u I capitoli verranno pubblicati man mano che la storia va avanti, quindi non assicuro una regolare pubblicazione xD Ma farò di tutto per tenervi aggiornati il più possibile :3 Ah dimenticavo! Io sono Frà (: ♥ Enjoy!♥
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Erano passati appena due giorni da quando Tyler aveva fatto ritorno a Mystic Falls. 
Molte cose erano cambiate rispetto a come le aveva lasciate, soprattutto le persone,che, fino a poco prima di partire, lo avevano tenuto all’oscuro di tutto. 
Era stato ferito dalla persona della quale si fidava maggiormente, si sentiva manipolato, minacciato da persone che in fondo nemmeno conosceva. E nel momento in cui capì che non era più ben accetto, prese la decisione di allontanarsi per un po’ e prendesi del tempo per capire come avrebbe potuto gestire la sua natura, controllarla ed accettarla. Fare del male non era nelle sue intenzioni, e se andare il più possibile lontano da lei significava proteggerla da lui stesso, dalla sua natura, allora avrebbe messo da parte i suoi sentimenti, per lei.
La situazione era diventata tragica e quasi insostenibile, la lotta tra vampiri e Originari non aveva ancora avuto fine, e forse non ne avrebbe mai avuta. Voleva stare alla larga da tutto questo, evitare di immischiarsi in faccende che non lo riguardavano da vicino. Era anche questo uno dei principali motivi che lo avevano spinto ad allontanarsi. Non aveva nessun arma a disposizione per combattere, difendersi e contrattaccare. E prima di ritornare si sarebbe accertato di riuscire a controllare ciò che era diventato e che qualsiasi cosa gli si fosse presentata davanti, sarebbe riuscito a combatterla. 
 Prima di abbandonare tutto, e fuggire il più lontano possibile da tutto questo, doveva assicurarsi che la persona più importante della sua vita, fosse al sicuro. Voleva accertarsi che, una volta lontano da lei, non le sarebbe accaduto nulla e che avrebbe avuto accanto una persona che la meritasse davvero, al contrario di lui, o almeno di quello che pensava.  
Credeva che Matt fosse quello giusto per lei, che una volta che avesse scoperto la sua vera natura, l'avrebbe accettata per quello che era, senza troppi pregiudizi, senza alcun ripensamento, perché alla fine, il suo amore sarebbe stato più forte di tutto. Credeva che lui l'amasse veramente, e si meritasse di stare con una ragazza così meravigliosa. 
Durante la sua assenza da Mystic Falls, voleva accertarsi che Caroline sarebbe stata sotto il suo occhio vigile, e che l'avrebbe protetta sempre, a qualsiasi costo, ma si sbagliava. L'aveva tradita, manipolata, solo per i suoi scopi. Lui aveva preferito una vita senza lei accanto, al di fuori da tutta questa assurda realtà a cui era venuto a conoscenza da poco.  Sentì una rabbia incendiargli il volto e pizzicargli le iridi, una lama trafiggergli lo stomaco, il sangue ribollire caldo nelle sue vene. Dannazione, almeno lui che aveva la possibilità di starle accanto, in un modo più intimo rispetto a due semplici amici, ci aveva rinunciato! Ovviamente lui aveva il suo punto di vista differente da quello di Matt, e questo suo comportamento, non riusciva a spiegarselo. Ma la cosa che più gli faceva rabbia, era forse la consapevolezza di non poter mai rincollare i pezzi di quel cuore spezzato, e che forse non avrebbe mai avuto quel tipo di rapporto che sperava di avere con lei. Da un po’ di tempo a questa parte la guardava con occhi diversi . Dalla notte di quel bacio, sotto il portico di casa sua, qualcosa era cambiato, qualcosa dentro di lui era scattato e non riusciva più a vederla con la prospettiva di una semplice e buona amica. 
Le fece cenno con il capo di avvicinarsi. 
Si raddrizzò sul divano facendo forza sui pugni che affondavano nei cuscini e inarcando le spalle.  Fece aderire l'interno del braccio sul bordo dello schienale e la accolse sul suo petto, scivolando di poco sotto di lei.
Nonostante indossasse solo un paio di boxer, non era affatto a disagio. Il pudore non era mai stata una sua preoccupazione. La parola stessa non era presente nel dizionario di Tyler Lockwood. 
Non appena la sua guancia sfiorò i suoi addominali, sentì lo stomaco accartocciarsi completamente facendogli mancare il respiro. Era una sensazione bellissima poter stare accanto a lei, sentire il profumo dei suoi capelli, tenerla fra le sue braccia, e sentire il suo respiro posarsi sulla sua pelle. La strinse tra le sue braccia, donandogli il calore che il suo corpo stava emanando a causa di quella esplosione che lo stava divorando completamente. 
Posò una mano sulla sua guancia, raccogliendo con il lato del pollice le lacrime che le rigavano il viso.
-  Hey.. - disse con voce bassa e calda, rassicurandola al fine di far cessare alle sue lacrime di scendere. Sperava che lei non riuscisse a percepire quanto i battiti del suo cuore fossero accelerati ulteriormente al contatto con la sua pelle. Sarebbe stato decisamente umiliante, per non dire imbarazzante.
- Ci sono io qui per te.. -le sussurrò stringendola con più forza a sé.

Le emozioni che la invadevano erano troppo forti, troppo intense.  Del resto, era un vampiro. 
Non provava semplice tristezza, quel dolore la lacerava. Il vuoto che Matt l’aveva lasciato dentro, sembrava non avere mai fine, era un pozzo di tristezza, amarezza, che non aveva fondo. L’aveva abbandonata, per via di quella che era ormai la sua natura e questo non fece che incrementare l’odio che già nutriva per se stessa.
Faceva pressione sul petto, le afferrava il cuore e lo stritolava lentamente, facendone cadere i piccoli pezzi. Riusciva a percepirne il suono, il contatto che essi avevano con il pavimento, come se fosse reale.
 I muscoli del viso ormai non li sentiva più, aveva la fronte corrugata e le labbra serrate. Le lacrime che le rigavano il volto sembravano infuocate, le tracciavano contorni caldissimi sulla pelle. 
Ma il palmo soffice della mano di Tyler si posò sulla sua guancia, e il suo pollice le spazzò via. Il suo gesto fu rassicurante, come se insieme a quelle lacrime, magari potesse mandar via anche un po' di inquietudine. 
Era questo l'effetto che le faceva, la faceva sentire.. al sicuro. 
Strano a dirsi, il suo più grande nemico naturale, la persona che più doveva temere, la tranquillizzava. 
La testa poggiata sul suo petto, le sue braccia le cingevano il corpo. E non voleva privarsene, non un'altra volta. 
Non lo avrebbe lasciato andare, non ora che anche la sua ultima speranza di vita felice, si era dissolta completamente. 
Ora più che mai aveva bisogno del suo aiuto, per poter superare tutto questo. 
Sentì la sua stretta aumentare, il sussurro di quelle dolci parole. Alzò la testa e lo guardò negli occhi. Quegli occhi scuri come la notte.
- E ci sarai anche dopo, vero? Non mi lascerai ancora. Perchè.. ho bisogno di te. – gli disse con un filo di voce. 
Strinse la coperta che aveva tra le mani e continuò a fissarlo con occhi quasi supplichevoli.

‎Quando alzò il capo sul suo petto per guardarlo negli occhi, il suo sguardo era pieno di speranza e le sue parole risuonavano nella sua mente quasi come una supplica. 
Aveva bisogno di certezze. La certezza che qualcuno le sarebbe stata accanto, l'avrebbe protetta e non l'avrebbe più abbandonata. La certezza che sarebbe andato tutto bene. 
Sostenne il suo sguardo con un'intensità tale da poterci leggere dentro. 
La voce le tremava dal pianto, e i suoi occhi erano leggermente arrossati dalle lacrime e il verde dei suoi occhi rischiarava nell'oscurità come una lucciola. 
Discostò una ciocca di capelli dietro il suo orecchio, accarezzandole delicatamente la sua guancia.
- Ci sarò sempre per te, Caroline. Non ti lascerò mai più da sola. Potrai sempre contare su di me, per qualunque cosa. -pronunciò quelle parole con una calma e una sicurezza, da notare un lieve sorriso stendersi sulle sue labbra. 
Annuì appena con il capo, rimanendo con lo sguardo incatenato al suo.

Il suono di quelle parole era così melodioso, i suoi occhi così profondi e sinceri. 
L'angolo della sua bocca si rialzò a mò di piccolo sorriso, poi ogni suo gesto fu automatico.
Liberò la coperta che stringeva in mano, passo le braccia dietro la sua schiena cingendogli il busto e lo attirò a se in un abbraccio. Sentiva il calore della sua pelle morbida. Chiuse gli occhi e inalò il suo profumo, misto alla sicurezza che le infondeva. - Grazie - disse con le labbra poggiate nell'incavo del suo collo. 
Sentì il corpo di lui irrigidirsi. Corrugò la fronte, non ne capiva il motivo.
- Hey  - sussurrò - tranquillo,non ti mordo - abbozzò una piccola risata e sollevò la testa, guardandolo.
- Hai paura? Già, quando non sei un lupo dovresti averne - le sue fossette vicino alle labbra si accentuarono.
- Sono più forte adesso. -  Era facile sorridere con lui, era ciò che amava di più. Il suo conforto era diverso dagli altri proprio per questo. Il dolore e l'inquietudine si dissolvevano. Anche nei momenti più bui, lui ci riusciva. La faceva semplicemente.. sorridere.

Tyler sentì la sua schiena circondarsi delle braccia di Caroline con una forza quasi possessiva. 
Era così dannatamente piacevole poter avvertire quel calore diretto con il suo corpo. Sentirsi stringere da lei in quel modo, così insolito per loro due, era la sensazione più bella che avesse mai provato. Non era niente, un semplice abbraccio, ma era per ciò che era racchiuso in quell'abbraccio così caloroso che si sentì la schiena percorsa da un breve ma intenso brivido. 
Quando poi lei posò le labbra nell'incavo del suo collo, fu troppo per lui da sopportare. 
Poter sentire il suo respiro caldo e delicato sfiorare il suo petto nudo, gli fece provare una stretta alla bocca dello stomaco che gli annebbiò completamente la mente. 
Quelle labbra che già una volta aveva sfiorato, assaporato, desiderato.. Si passò la lingua fra le labbra, quasi potesse risentire il suo sapore.
 Si irrigidì di colpo, cercando di frenare ogni suo istinto di riavvicinare quelle labbra alle sue, e poterle baciare fino a consumargliele. 
Sorrise alle sue parole, cercando di nascondere, non tanto l'imbarazzo, ma gli effetti che il suo tocco aveva a contatto su di lui. Lei era in grado di mandarlo fuori di testa solo con uno sguardo, o con uno dei suoi dolci sorrisi, così da fargli perdere completamente la ragione delle sue azioni, ma doveva controllarsi. 
Doveva riuscirci, anche se quell'istinto di afferrarla e... 
Tirò un profondo respiro, mascherando la tensione che si posò come un velo su ogni muscolo del suo corpo. 
Ribatté con un tono disinvolto e ironico.
- Di certo non ho paura di te.. - disse scherzando con tono altezzoso.
- Di chi è più forte.. ne riparleremo quando ci sarà la luna piena mia cara..- pronunciò con voce bassa e ironica, con un accenno di sfida. 
Vederla ridere, così spensierata,lo faceva star bene. La sua sola presenza lo faceva star bene.
-  Ah davvero? - piegò leggermente la testa a sinistra e inarcò il sopracciglio, notando la sua aria di sfida.
- Beh, adesso non c'è la luna piena - sussurrò rivolgendogli un sorriso malizioso, per poi iniziare a fargli il solletico. Impresa fin troppo facile, poichè era a torso nudo.
 La sua leggera risata riecheggiava nell'aria, aveva un suono molto bello. Faceva scorrere le mani sul suo petto, scolpito. Non che non l'avesse notato prima, durante la trasformazione gli era stata vicino, ma troppo impegnata a sostenerlo. 
Questa volta, invece, ci fece maggiore attenzione. 
Percorse velocemente con gli occhi il profilo del suo corpo, i contorni delle grandi spalle, le curve perfette del suo busto. '”Ah,però” pensò, ma ovviamente non si fece notare, continuava a stuzzicarlo come su nulla fosse, perchè se lo avesse fatto lui avrebbe sicuramente iniziato a vantarsene. 
“Ma che..?” Scostò dalla mente quei pensieri, che stava facendo? 
Rise di sè, ma la sua risata fu eco di quella di lui, ancora lo solleticava.
- Chi è quello più forte adesso?  - disse, facendogli la linguaccia come una bimba. 
Quanto avrebbe voluto che fosse sempre tutto così facile, che con un semplice sorriso si potessero spazzare via tutti i cattivi pensieri. Sperò che quel momento durasse ancora, solo un altro po'.
Tyler stette al suo gioco, con quel suo sguardo di sfida e quell'aria da presuntuoso. 
Le lasciò credere di aver ceduto alla sua forza, e non si preoccupò minimamente di opporre resistenza. Lasciò che le sue mani percorressero il suo corpo, accarezzando ogni suo curva, ma lei sembrava non darci molto peso e continuava indisturbata nel suo intento. Sfociò in una fragorosa risata, e il suono delle loro risate riempiva il vuoto di quel salone. 
La ragazza sapeva il fatto suo.. sapeva esattamente colpire nei punti più deboli, anche se il compito le era facilitato dato che era quasi mezzo nudo.
 Ma sentire le sue mani scorrere lungo il suo corpo stava per scatenare in lui una reazione che non doveva assolutamente scattare. 
Dopo essersi abbandonato a quella sensazione, riprese il controllo della situazione. Inclinò la testa accennando al lato delle labbra un sorriso malizioso. Le afferrò i polsi e con uno scatto la fece scivolare sotto di lui, ritrovandosi entrambi stesi completamente sul divano, lui sopra di lei, mentre le teneva i polsi inchiodati all'altezza del capo.
- Non ti conviene metterti contro di me.. -disse sorridendole con tono di sfida mentre sosteneva il suo sguardo. 
Non appena si accorse di quanto i loro corpi fossero in contatto e di quanto le loro labbra fossero a pochi centimetri, tanto da sentire il suo respiro scivolare lungo il suo collo, smise di ridacchiare, e la sua espressione divenì seria per una attimo. 
Era posizionato praticamente tra le sue gambe, e quello stretto contatto con il suo bacino gli provocò dei brividi lungo la schiena e uno strano formicolio alla bocca dello stomaco. 
Era.. troppo. Non poteva lasciarsi andare un'altra volta con lei, doveva immediatamente frenare i suoi istinti, sopprimere quel desiderio che aveva di lei.
Caroline sapeva che avrebbe risposto alla sua provocazione, era normale del resto. Ma non accadde ciò che si aspettava, bensì qualcosa che non avrebbe mai creduto potesse succedere. In meno di un secondo si ritrovò distesa sul divano, immobilizzata dalle sue mani e a stretto contatto con il suo corpo. 
Il calore che emanava la sua pelle era amplificato, a quella vicinanza lo percepiva molto di più. 
Gli occhi puntati gli uni sugli altri, i loro respiri si mescolavano. 
Il suo sorriso diminuì a poco a poco, fino a scomparire del tutto, lasciando spazio ad un'espressione seria.
 Il suo istinto, o qualunque cosa fosse, le fece abbassare lo sguardo, fino ad osservare le sue labbra, carnose e stranamente invitanti. 
Furono una calamita per i suoi occhi, e.. non riusciva a spiegarselo. Corrugò la fronte, deglutendo quel poco di saliva che le era rimasta. Sbattè le palpebre e risollevò lo sguardo verso il suo.
- Mi.. mi arrendo - sussurrò, con un filo di voce, cercando di non far trasparire nulla di ciò che pensava. Fu..strano. 
Per qualche secondo rimasero immobili. Mosse leggermente le gambe per tirarsi su col bacino e sentì scivolare la sua pelle a contatto con la propria. 
Si schiarì la gola, per rompere quel silenzio imbarazzante. Perchè lui era ancora sopra di lei? E perchè faceva fatica a liberarsi da quella presa? Non che non avesse forza fisica, quella ce la aveva e come. 
Ma, il suo corpo non riusciva a rispondere. Che le era preso? 
Tyler rimase per qualche minuto con lo sguardo incatenato al suo, sostenendolo con intensità e fermezza. 
La sentì inizialmente dimenarsi sotto di lui, cercando di liberarsi da quella presa, ma poi ogni suo muscolo cedette, abbandonando ogni tentativo di scampargli.  Sentì il suo respiro accelerare gradualmente e il suo cuore cominciare a pulsare freneticamente. 
Sorrise fingendosi soddisfatto alle sue parole di resa. Per un attimo credette che lei si fosse soffermata con particolare attenzione sulle sue labbra, ma probabilmente era tutto frutto della sua immaginazione. 
Serrò la mascella con forza, reprimendo ogni desiderio che aveva di avvicinarsi a lei sempre di più, fino a far aderire i loro corpi e riassaporare quelle labbra.. 
Con uno scatto ritornò a sedersi nell'angolino del divano, il più possibile distante da lei, cercando di non incrociare il suo sguardo. 
Starle lontano era la sfida più dolorosa e seccante che dovesse affrontare, anche perchè non ne aveva la minima intenzione. - --- Sai.. forse sarebbe il caso che mi riposassi un po'.. -disse in tono basso e cupo mentre si torturava nervosamente le dita delle mani.
Quando Tyler si scostò per tornare a sedersi, l'aria fresca tornò ad aver contatto con la sua pelle, prima riscaldata da quel calore che il suo tocco, anche se lievissimo, le aveva procurato. Sentì una strana sensazione, come se in qualche modo quei pochi minuti le avessero lasciato qualcosa dentro. Magari era solo un po' di nostalgia, il bisogno di avere un contatto con qualcuno, data la mancanza di affetto che le consumava l'anima in quel momento. 
Aveva la necessità che quel qualcuno si prendesse cura di lei. E, per qualche strana ragione, che fosse proprio Tyler.
 La persona che in quel momento sentiva più vicina, dopo che sua madre e Matt l'avevano abbandonata. 
Voleva quel poco di sicurezza che solo lui sapeva infonderle. E allora perchè quel suo gesto di poco prima, era stato così..strano? Perchè non aveva percepito solo la tranquillità di quelle risate, il benessere del suo sostegno, ma si era soffermata al calore che le procurava la sua vicinanza, e persino alle sue labbra? 
'”Ma dai!” pensò scuotendo la testa e roteando gli occhi. 
Poggiò le mani sul divano e con una leggera pressione, trascinò il busto indietro, poi si alzò.
- Si, hai ragione. Scusami, è che avevo bisogno di qualcuno con cui esplodere. Riposa, è stata una nottata.. intensa. -disse, sospirando.
Tyler notò i movimenti rigidi e meccanici di Caroline, come se qualcosa l'avesse turbata. Forse aveva interpretato la sua frase come un rifiuto della sua compagnia..non poteva tenerla con sè per sempre, prima o poi l'avrebbe dovuta lasciar andare. 
Ma le era mancata così tanto in quel periodo in cui erano stati lontani, e da quando lui aveva lasciato Mystic falls, non c'era sera che non si addormentasse col ricordo delle sue labbra o del suo profumo. A volte, per strada, gli sembrava quasi di sentirlo. La vedeva ovunque; attraverso le vetrine dei negozi, nei bar, era ovunque. 
Ogni cosa che faceva, gli ricordava lei. Non c'era notte che non la sognasse, che non trascorresse un minuto senza pensare a lei. E adesso era li, a un passo da lui,e non voleva distaccarsene. 
La vide allontanarsi verso la vetrata che portava all'ingresso, con uno scatto dolorante la raggiunse afferrandole delicatamente il braccio e indirizzandola a voltarsi verso di lui.
- Non devi scusarti..-disse avvicinandosi a lei, percependo le vibrazione del suo corpo e il suono del suo sospiro delicato.
- Sono qui per te, Caroline. Puoi parlare e sfogarti con me quando vuoi. -accennò a un dolce e comprensivo sorriso.
- Ci sarò SEMPRE, per te. - sussurrò con voce bassa mentre la vicinanza del suo corpo tornò a tormentarlo e si perdeva nei suoi occhi.
In quel momento, Caroline riuscì a soffermarsi persino sulla sua voce. Che suono profondo e melodioso, non aveva mai prestato attenzione a quel particolare. 
Scandì quelle parole così bene, che anche se distratta da ciò, ne comprese subito il significato.
Il loro rapporto era così cambiato. Erano i classici amici di sempre, ma che in fondo non erano poi così amici, o almeno, non come in quell'ultimo periodo. 
Avevano imparato a conoscersi, ad aiutarsi.. a volersi bene. Si, lei gli voleva bene. 
Un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra, sospirò avvicinandosi quanto bastava da annullare la poca distanza che era rimasta tra di loro.
Lo strinse, cingendogli nuovamente il busto con le braccia. Ed ecco ancora una volta la sua pelle, la sentiva scorrere mentre spostava il mento sulla sua spalla e poggiava il viso su di essa. 
Il suo profumo la invadeva, lo sentì.. più intenso. Come se fosse diverso.. ma lo stesso. 
“Beh, le sensazioni dei vampiri sono amplificate” pensò. Ma lo aveva già respirato, lo conosceva, ed era vampiro anche prima. L'aveva già toccato, abbracciato, prima. E non era lo stesso. 
Corrugò la fronte, mentre ad occhi chiusi continuava ad avere il capo chino su di lui.
- Sto meglio ora. Grazie. - sussurrò, dopo aver fatto un profondo respiro, e inalato il più possibile quella fragranza buonissima.
Tyler allacciò nuovamente le sue braccia attorno al suo busto, e quel contatto, gli provocò una strana sensazione. 
Il contatto con il suo corpo, era la sensazione più bella e piacevole in grado di scombussolarlo completamente. 
La strinse a sè con forza, avvolgendola con le sue braccia, al fine di infonderle sicurezza e tranquillità.
La certezza che lui ci sarebbe stato sempre, che non l'avrebbe più abbandonata. Era tutto per lui, era la cosa più importante e preziosa che avesse, la persona a cui teneva di più.
 Il suo cuore riprese a battere compulsivamente quando percepì il suo respiro incendiargli la pelle. Le depositò delicatamente un affettuoso bacio sull'incavo del collo.
- Buonanotte - le sussurrò dolcemente, facendole poi strada fino alla porta d'ingresso.

 

 

  
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