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Autore: bambolinazzurra    14/06/2011    5 recensioni
La famiglia Weasley, il fiore all'occhiello della saga di mamma Rowling... dal mio punto di vista. Ho cercato di catturare qualche stralcio di vita quotidiana della famiglia fulva, cercando di rispettare l'indole e le passioni dei personaggi. è una raccolta di flash fic e, occasionalmente, one shot. I capitoli saranno nove, uno per ogni membro della famiglia, in ordine sparso. Se vi ho incuriositi passate a dare un'occhiata! ;)
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Sai, prima di conoscerti, pensando a te, mi aspettavo un Percy qualche anno più grande – confidò Harry a Bill, seduti vicino alla tenda in attesa di vedere la finale della Coppa del Mondo di Quidditch.
Bill rise di gusto, sinceramente divertito, e guardò il fratello, seduto tutto rigido e impettito ad ascoltare i discorsi di suo padre con Ludo Bagman.
Poi Bill tornò con la mente indietro di qualche anno.

FLASHBACK


Bill si guardò allo specchio: un quindicenne con corti capelli fiammanti gli restituì fieramente l’occhiata, il portamento fiero che enfatizzava la spilla rossa e oro che gli scintillava sulla divisa. Uscì a gran falcate dalla Sala Comune e, dopo aver attraversato un arazzo che fungeva da scorciatoia verso l’aula di Incantesimi, si fermò di colpo.

Sentiva qualcuno gemere piano e, di tanto in tanto, singhiozzare.
“Oh, Merlino” pensò “Non dirmi che sono vicino al bagno di Mirtilla Malcontenta!”
Si avvicinò cautamente alla fonte del suono e capì che a piangere era una ragazza. Stava anche dicendo qualcosa. Bill si fermò dietro l’angolo per ascoltare.
- Ero sicura che lui non sarebbe cambiato… -
Bill sbuffò mentalmente e fece qualche passo indietro: era una ragazzina in preda a qualche sciocca crisi amorosa.
- Cosa ti aspettavi da quel Weasley?! – sbottò un’altra voce femminile.
Bill si fermò di nuovo e tornò ad ascoltare attentamente, sentendosi ormai tirato in causa: suo fratello aveva una relazione e non si era confidato con lui? Decisamente strano.
- È solo uno sciocco infantile che si diverte a dare false speranze… - proseguì la seconda voce.
A Bill questo sembrava un po’ troppo: magari Charlie un po’ infantile lo era, visto che aveva a malapena tredici anni, ma non era certo il tipo da illudere le persone per il gusto di farlo!
- Sei un po’ dura Julie, - tornò a dire la prima voce – in fondo è pur sempre cortese, ma ora che ha quella spilla è diventato così… rigido! Figurati se un Prefetto vorrebbe stare con me, mi caccio sempre nei guai! –
Bill si sentì sprofondare. Aveva finalmente riconosciuto la ragazza che piangeva: era Michelle, una Tassorosso del quarto anno per cui aveva una cotta dall’anno precedente. Non l’aveva capito subito perché aveva la voce irriconoscibile per il pianto. E lei pensava quello di lui, non di Charlie!
In effetti, si rese conto, era cambiato parecchio dall’anno prima, la ragazza aveva ragione. Aveva sicuramente scelto il modo sbagliato per cercare di farsi notare da lei.
Bill sospirò e, deciso a farsi perdonare, girò l’angolo in fretta.
- Ciao Michelle – la salutò, facendo finta di accorgersi di lei per caso – che bella coincidenza, ti cercavo. Posso parlarti un momento? –
Ma, invece del sorriso che si aspettava, Bill vide un viso stravolto da una rabbia cieca e improvvisa mista a un imbarazzo palpabile.
TU! – urlò Michelle e gli puntò la bacchetta contrò.
Bill sparì per un attimo in una nuvola di fumo nero-bluastro. Quando riapparve aveva addosso dei jeans strappati, una T-Shirt nera con un teschio e stivali e giaccone di pelle nera, il tutto completato da un orecchino (con chiusura a clip) da cui pendeva una specie di zanna.
Julie rise in modo insolente e gli porse uno specchietto prima di seguire Michelle, che se la stava già dando a gambe, imprecando con sentimento.
Bill si guardò allo specchio, incredulo: assolutamente non da lui, ma quello stile non gli dispiaceva affatto, eccettuato il teschio. Sorrise: avrebbe cercato di farsi perdonare un altro giorno.

FINE FLASHBACK


Bill accarezzò piano il suo orecchino e sorrise. Non era, infatti, un modo di dimostrare ribellione – come pensava sua madre – ma un promemoria.

Guardò di nuovo verso Percy e scosse la testa: chissà cosa sarebbe servito per svegliare lui…

Salve cari! Questa, come credo si sia capito, è una one-shot invece che una flash, per Bill mi è venuta più ispirazione, spero che vi piaccia.
Mi fate sapere cosa ne pensate?
Grazie e alla prossima!
  
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