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Autore: Kat Logan    16/06/2011    4 recensioni
Alcune persone riescono a fermare il rumore che fanno i tuoi pensieri più profondi.
Un'incontro/scontro unirà quattro persone diverse: Cherry, una ragazza dal carattere difficile che se la prende con il mondo. Tiffany un'amica fedele. Gerard,un giovane talentuoso che ha rinunciato all'amore per inseguire i suoi sogni e Frank, l'amico che i sogni li aveva quasi persi dopo la scomparsa della propria ragazza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We only said goodbye with words  I died a hundred times 
You go back to her  And I go back to Black

 

 
“Oddio si! Los Angeles!!” Cherry gridò entusiasta uscendo di corsa dall’ aeroporto sotto il sole caldo che splendeva alto nel cielo.
“La cara, cara Los Angeles!! Mi sei mancataaa!” Tutti la guardarono straniti scoppiando a ridere per la reazione a cui stava rendendo partecipi non solo loro, ma tutti i curiosi di passaggio.
“Deduco tu sia felice di essere tornata a casa!” disse Frank cingendole i fianchi con un braccio e lasciandole un bacio leggero sulla fronte.
Casa.
Si, ormai Los Angeles era davvero la sua casa. L’ Australia era solo un pallido ricordo, li aveva tutto, la sua migliore amica, un ragazzo con cui potersi aprire e un gruppo di nuovi amici tutti speciali.
“E’ fantastico essere qui, anche se l’importante è stare dove sei tu!”
A quelle parole il ragazzo s’illuminò con un sorriso.
Era finalmente felice.
“Tu sei fantastica…” Cherry rabbrividì nonostante il caldo, i suoi occhi la ipnotizzarono incatenandola a lui, un sospiro lasciò le sue labbra inaspettatamente.
“Tutto ok, piccola?” Frank si preoccupò per quella reazione inaspettata.
Un sorriso si dipinse sul volto della ragazza rendendo più luminoso il suo sguardo. Annuì con il capo e mentre le sue guance si coloravano lievemente disse “pensavo all’effetto che mi hai fatto la prima volta che ti vidi…non era tutta colpa della vodka!”
Frank le scompigliò amorevolmente i capelli “Il caldo ti sta già dando alla testa! Andiamo in macchina che non voglio svieni di nuovo!”
“Frank Iero, non fare il saputello! Non è il caldo! Sei tu che mi dai alla testa!”
Le mani della ragazza si coprirono subito la bocca.
Ma che figura da demente!!!
“Puoi ripetere?” domandò l’altro divertito.
Cherry scosse la testa con gli occhi chiusi sprofondando dall’imbarazzo.
“Signorina, qui stiamo diventando moolto dolci!”
“Non è vero!” disse lei spintonandolo via.
“Oh si! Invece!”
“Ti sbagli! Stammi lontano su!”
“Non resisteresti due minuti senza di me!” rincarò la dose Frank divertito.
La frase la colpì come un fulmine a ciel sereno.
Quanto ai ragione, non potrei più fare a meno di tutto questo!
 
“Voi due, vi sbrigate?” Gerard aveva caricato i loro bagagli sul furgone scassato di Frank che avevano lasciato in aeroporto dopo che lui stesso aveva considerato che nessuno avrebbe potuto rubare un catorcio del genere.
“Gee sei un rompipalle! Sto conversando con la mia donna!”
Il rosso sbuffò avvicinandosi a Tiffany che si sedette al posto accanto al conducente.
“Ehy ti metti vicino al mio amico?”
“No. Guidi tu!”
“Ma la macchina è di…”
“lo so Gee, ma lasciamo quei due dietro a picchiarsi! Mi sto divertendo come una matta a vedere Cherry dire cose smielate a Frankie per poi spintonarlo! E’ buffa!”
Gerard scosse il capo.
Adorava vedere la sua ragazza tutta contenta, sia che fosse lui a renderla felice che si divertisse per il rapporto tra il suo amico e Cherry.
“Vieni da me?” le domandò lui passandole una mano tra i lunghi capelli scuri e fermandosi sulla sua guancia.
Tiffany appoggiò il palmo sul dorso candido della sua mano guardando le iridi verdi smeraldo che la fissavano e la stavano facendo morire.
Sarai la causa del mio decesso Gerard Way.
“Si, se ti va…”
“Certo che mi va, non vorrei mollarti nemmeno un secondo!”
Il cuore della ragazza rimbalzò violento a quelle parole.
Il giorno prima lui aveva detto di amarla ed ora, sapere che non voleva staccarsi da lei la faceva sentire bene come non mai.
Era completa.
 
Il gruppo di amici fece ritorno insieme dal tour per poi dividersi.
Mikey e Ray ormai inseparabili, decisero di concedersi un pomeriggio all’insegna dei videogiochi alla play station prima di andare a conoscere il manager che il loro produttore voleva assegnare alla band.
Gerard e Tiffany, invece, optarono per un pomeriggio tranquillo a casa del rosso.
Frank e Cherry li guardarono attraversare il vialetto mano nella mano per poi entrare in casa ridacchiando complici.
Nella sua testa l’immagine di Gerard che spingeva l’amica al muro baciandola con fervore non era poi molto lontana dalla realtà.
Scosse la testa per scacciare quel pensiero e non andare oltre e la voce del suo ragazzo la riportò al presente.
“Cosa intendono poi con pomeriggio tranquillo quei due, lo sanno solo loro!” commentò Frank stando attento alla strada mentre guidava.
“Faranno sesso sfrenato te lo dico io!”
“Sesso sfrenato? Ma come?! Non eri diventata una signorina tutta per bene poco prima? Mi sarei aspettato un fare l’amore appassionatamente da te!” la prese in giro lui.
“Frankie non te le do solo perché stai guidando e non voglio schiantarmi!”
“Ma dai, non prendertela! A me piaci anche tutta smielosa!”
“Si dice smielata!” sbuffò l’altra incrociando le braccia al petto e mettendo su il muso.
“Sei adorabile tutta imbronciata…”
Uno sbuffo rumoroso uscì dalle labbra appena rosate dal lucidalabbra alla ciliegia di Cherry cercando di trattenere un sorriso.
Era impossibile rimanere seria e impassibile con quel bambinone di Frank.
 
 
Casa di Gerard.
Ore 15.00 p.m.
 
Il ragazzo tirò un ultimo tiro dalla sua malboro rossa per poi gettarla a terra e richiudere la vetrata della sala che dava sul giardino.
Si stiracchiò sbadigliando il più silenziosamente possibile.
Tiffany aveva preparato un pranzo così buono che se l’era mangiato come se non toccasse cibo da giorni e dopo si erano messi a guardare uno dei film di x men alla televisione prima che lei crollasse sul suo divano.
Si avvicinò a passi felpati, attento a non svegliarla.
E’ bellissima.
Si sedette sul pavimento accanto al divano, le spostò un ciocca di capelli dal viso e continuò a guardarla respirare regolare mentre riposava.
Chissà cosa stai sognando…se ci sono io nei tuoi sogni…
L’istinto di toccarla si fece forte in lui.
Avvicinò nuovamente una mano per poi fermarsi.
“Gee sei un demente, lasciala riposare!”
Un mugolio attirò la sua attenzione.
“Va tutto bene…”sussurrò baciandola piano su una guancia.
La mano di Tiffany lo bloccò e i suoi occhi grandi scuri si aprirono all’improvviso.
“Non abbiamo litigato vero?” sbiascicò la ragazza con la voce impastata dal sonno.
Il rosso sorrise “No piccola…era un brutto sogno…”
“mmh…non è tornata la tua ex e…”
“Ma quale ex…va tutto a meraviglia!”
Tu sei la mia meraviglia.
Gerard la baciò con tutto l’amore che provava.
Al diavolo il buon proposito di non disturbare il suo sonno!
Tiffany lo tirò a sé lasciando che il ragazzo si mettesse sopra di lei.
La mani di Gerard esplorarono ogni centimetro della sua pelle sotto la maglietta che poco dopo si ritrovò a far compagnia al pavimento.
E tra baci passionali e carezze che bruciavano sulla pelle la fece ancora una volta con la consapevolezza che aveva trovato l’amore della sua vita.
 
 
Ore 15.30 p.m.
Casa di Cherry
 
Rocky dormiva sul pavimento con il suo osso di gomma sotto una delle sue lunghe zampe.
Cherry e Frank erano andati a riprenderlo alla pensione per cani dove lo avevano lasciato in quei giorni. Appena li aveva visti era corso loro incontro tutto scodinzolante catapultandosi addosso a Frank e facendolo cadere con suo grande divertimento.
Dopo una corsa sfrenata sulla sabbia bruciante della spiaggia avevano fatto un bagno ed erano tornati a casa di lei dove avevano fatto l’amore per la seconda volta.
Ma quello a cui pensò Cherry fu le due parole che Frank aveva pronunciato nel momento in cui l’aveva guardata negli occhi mentre le sue mani tatuate percorrevano ogni centimetro di lei facendola rabbrividire e rendendola quasi incapace di reagire.
“ ti amo”
Al solo pensiero avvampò di nuovo.
Lui amava lei.
Lui l’amava per quel che era, l’amava dolce e l’amava scontrosa.
L’amava da sorridente e da imbronciata.
Ed io sono incondizionatamente persa di lui.
Il piccolo dettaglio è che lei non aveva risposto a quel “ti amo”.
Le parole le si erano bloccate in gola mentre il cuore sembrava esploderle e in quel momento che sembrava aver fermato il tempo.
“Frankie…” lo chiamò piano, passando la mano leggera sulla schiena nuda del ragazzo che dormiva aggrappato al suo cuscino.
“Frankie!” lo scosse un po’ più forte per svegliarlo, cercando però di non essere troppo brusca.
“è mia quella coca cola…ridammela!” disse tutto piccato mugugnando con gli occhi chiusi.
Cherry non riuscì a trattenersi scoppiando a ridere di gusto tra le lenzuola.
“Frankie, la coca cola te la do solo se mi presti attenzione!” le disse lei all’orecchio.
Il ragazzo aprì a fatica gli occhi per poi mettersi a fissarla.
“Che hai detto?”
“Niente! Era per svegliarti!”
“Che mi hai promesso furbetta?” domandò malizioso bloccandole i polsi e mettendosi su di lei per baciarla.
“Che sono tua per sempre!”
Il ragazzo spalancò la bocca per lo stupore.
“Ed io me lo sono perso?”
“No, te lo sto dicendo adesso!”
“Per sempre è tanto lo sai?”
Cherry fece finta di pensarci un po’ su “mmh in effetti…ma se vuoi posso ritirare la mia promessa!”
“No, no! Mi va benissimo!” disse stringendola a sé.
“Guarda che io ci credo”.
 
 
Ore 16.00 p.m.
 
Un pik up beige di vecchia data mangiava l’asfalto sotto le ruote pesanti.
La ragazza mora che lo guidava ricordava bene la strada e le numerose casette per quella via di Los Angeles in cui aveva convissuto per qualche anno.
Ripartì al semaforo verde per poi svoltare a destra a parcheggiare davanti a una casetta modesta a cui era stato aggiunto da poco uno steccato in legno.
“Ma guarda un po’, ha deciso di rinnovare qualcosa…scommetto che il disordine è sempre lo stesso!”
Sorrise un po’ malinconica, mettendo il freno a mano e scese dalla vettura.
Nonostante venisse dal New Jersey non si era stancata per il viaggio.
Suonò il campanello con le mani sudate per l’emozione e non trovando nessuno in casa si sedette sul gradino davanti alla porta.
Aspettò cinque minuti, ringraziando di avere ancora un po’ di tempo per smaltire l’ansia che la stava pervadendo.
Come reagirà?
Mentre quella domanda le stava attraversando la mente scrutò due figure scendere da un Suv poco distante da lì.
Una delle due persone la conosceva molto bene.
Si alzò, sistemandosi il vestito leggero che le arrivava alle ginocchia e tirando gli occhiali da sole sulla testa.
 
***  
 
Cherry chiuse lo sportello dell’auto baciando Frank e prendendolo per mano.
Sistemò la borsa sulla spalla e vide una macchina parcheggiata davanti a casa del ragazzo a lei sconosciuta.
“Frankie, aspetti qualcuno?” chiese incuriosita.
“No, perché?”
La ragazza indicò il Pik up con una smorfia di disgusto.
Frank alzò lo sguardo rimanendo interdetto per un momento e i suoi dubbi, ma soprattutto i suoi incubi presero di nuovo vita quando accanto allo steccato comparve una ragazza che conosceva molto bene.
Per un momento credette di svenire.
“La conosci Frankie?” lo sguardo di Cherry si fece preoccupato e si strinse di più a lui quando lo vide perdere colore.
“Ciao!” disse sorridente la ragazza quando i due li furono davanti.
Il saluto era diretto solo a Frank perché il suo sguardo non si era soffermato nemmeno un momento su Cherry come se fosse del tutto invisibile.
“Ciao, Jamia!”
Quel nome colpì con la violenza di una granata la mora che si staccò all’istante dal braccio di Frank piuttosto confusa.
Stai calma.
I suoi occhi erano addosso a Jamia come due calamite, se avesse potuto l’avrebbe incenerita all’istante.
Cherry non riuscì a sentire la risposta che Frank diede alla sua ex accecata dalla rabbia e dalla gelosia che la stava possedendo.
Deglutii facendo un grande sforzo per non balzarle addosso e azzannarla come se fosse una pantera.
Nella sua testa aveva già ucciso Jamia una ventina di volte in venti modi diversi e atroci.
“Possiamo parlare?”
Frank sembrò indeciso.
Che cazzo faccio?
“Per te Cherry…” non fece in tempo a concludere la frase rivolto alla sua ragazza che Jamia lo interruppe.
“Devi chiedere il permesso a lei?”
Brutta stronza!
Cherry non sapeva quanto controllo potesse avere così decise di che la cosa migliore da fare era allontanarsi da li.
“Vai Frank, parla pure con quella!” L’ultima parola venne sottolineata da un disgusto più che evidente.
“Ti chiamo appena…”
“No. Mi chiami tra due ore precise Frank!”
“D’accordo piccola…” il ragazzo fece per baciarla velocemente ma Cherry si scostò lasciandolo di sasso.
Corri Cherry.
Il suo cuore era una bomba ad orologeria così come l’istinto omicida che stava trattenendo a stento. Doveva allontanarsi. Subito.
Frank aprì la porta, Jamia sorrise malevola a Cherry prima che si allontanasse.
“Sono venuta a riprendermelo.” Sussurrò.
“Aspetta e spera.” Cherry lo disse a muso duro, sottovoce ma decisa.
Non si sarebbe lasciata prendere dallo sconforto. Non davanti alla sua “avversaria”.
Avrebbe tenuto la disperazione per il suo fuoristrada.
“Due ore…” ricordò a Frank, che annuì con la testa e fece entrare Jamia in casa chiudendola fuori.
Jamia.
Quel nome le provocò un mal di stomaco violento.
Sentì chiaramente qualcosa attorcigliarsi e salì in fretta e furia sul suo Suv picchiando violentemente il volante.
Scrisse un sms veloce a Tiffany prima di spingere il pedale dell’acceleratore e scappare da quel posto.
Se avesse potuto sarebbe scappata direttamente da quella stessa situazione che la stava lacerando.
Non ho alcuna possibilità contro la fidanzata storica.
Pensò tra le lacrime diretta verso casa, rendendosi conto che la sua felicità e la promessa fatta a Frank nel suo letto poco prima si stavano già dissolvendo.
“io sono morta un centinaio di volte
tu torni da lei e io... io ritornerò in lutto”
 
 
Tiffany sentì il cellulare vibrare, guardò sul display la piccola busta accompagnata dal nome della sua amica.
Il sorriso suo si spense quando lesse quelle poche parole “La troia di Frank è tornata. Sono stata un’idiota ad averci creduto.”
Prese la borsa più velocemente possibile e s’infilò agitata le scarpe.
Gerard comparve dalla cucina e la guardò con sguardo interrogativo.
“Dove vai? Perché scappi?”
“Jamia è tornata.”
“Che? Impossibile!”
“Ti dico che è così, mi ha mandato un messaggio Cher, devo andare da lei!”
“Ma…”
“Gee, prega che Frank non la scelga perché Cherry è imprevedibile!”
Tiffany con quella parole gli fece un cenno della mano e scomparve fuori dalla casa.
 
Il silenzio calò in casa e Gerard si passò una mano tra i capelli rosso acceso.
Amico, spero non farai cazzate.
 
 
 
Note dell’autrice:
Sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo.
Avevo avvertito che i guai erano in arrivo e così è stato! Certo che anche il titolo e la canzone non promettono nulla di buono! Oggi va così! Spero comunque vi piaccia! Aspetto le vostre opinioni! Baci
Kat
   
 
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