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Autore: lizzie    10/02/2004    2 recensioni
Salve, io sono nuova! questa è la mia idea su come Ron e Hermione verranno a una conclusione riguardo ai loro sentimenti, mentre Harry fa i conti con il suo storico nemico coetaneo stranamente baldanzoso... sono pochi capitoli,spero che piaccia a qlc!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fu un attimo. Harry si girò di scatto, in tempo per vedere Ginny che lasciava andare la scopa e cadeva all’indietro; non stette a pensarci su e, dopo aver frenato di colpo, senza più pensare al boccino, si gettò in picchiata verso di lei: in un attimo le fu sotto e la prese al volo, prima che qualsiasi insegnante avesse avuto tempo di sfoderare la bacchetta. Con Ginny fra le braccia, scese a terra: la ragazza aveva la faccia coperta di sangue uscito dal naso e quest’ultimo sembrava anche leggermente storto… In un attimo i suoi compagni furono dietro di lui, Ron compreso; sentiva fischiare e capì che madama Bumb doveva avere interrotto la partita.

“Harry! Lei…respira?” chiese Ron ansante e preoccupato, prendendo la testa  della sorella fra le mani.

“Mi sembra di si, ma cosa cavolo è stato?” chiese Harry mentre adagiava Ginny in terra.

“Non hai visto?-chiese Justin – Ah, già, il boccino! Tiger le ha tirato una randellata in piena faccia, di proposito!”

“Cosa????” Harry non credeva alle sue orecchie.

“Permesso, ragazzi, toglietevi!- stava arrivando Madama Bumb –Fammi vedere Potter!”

Mise una mano sul collo di Ginny e le osservò la faccia.

“Beh, sembra svenuta…e ci credo con una botta così! Bisogna portarla in infermeria!”

“Ci penso io!” disse Harry e fece per sollevare Ginny

“Non essere ridicolo Potter!- lo allontanò lei – Vingardium leviosa!”

Il corpo di Ginny si librò a mezz’aria. Madama Bumb si girò e urlò agli spalti, con l’incanto sonorus

“La partita è sospesa! Grifondoro vince a tavolino per incredibile scorrettezza manifestata dai suoi avversari!” e si avviò verso il castello facendo procedere Ginny davanti a sé e con la squadra di grifondoro a seguire.

In infermeria, Madama Chips stese Ginny sul letto e poi si rivolse ai ragazzi:

“State calmi voi, potete restare ma non troppo intorno! Potter vai a prendermi la bacinella d’acqua; Weasley, tu tira il paravento intorno al letto e…ah, Granger!-disse ad Hermione che era appena arrivata correndo – aiutami a pulirle la faccia.”

Harry tornò con gli oggetti richiesti e si affacciò dietro il paravento. Hermione prese la bacinella e cominciò a lavare via il sangue con delicatezza. Ron era il ritratto dell’angoscia: Ginny era così malconcia che non si capiva dove finisse il sangue e cominciassero i capelli…

“Cerca di riprenderti un po’ Weasley; tua sorella non morirà, se è quello che pensi, ha solo perso conoscenza…Che cos’è successo?”

“Le hanno tirato una mazzata in faccia…di proposito e molto forte..” balbettò Ron

“Cosa? Avevo capito che si era presa la pluffa in faccia…- fece Madama Chips incredula –Questo complica le cose…” sospirò

“Perché?” sgranò gli occhi Ron

“Perché in questi casi c’è il pericolo di una…i babbani la chiamano commozione cerebrale…sarà meglio che vi togliate dai piedi voi tre! E che qualcuno pensi ad avvertire i tuoi genitori, Weasley”

“Ci ho già pensato io!- la Mc Grannitt stava sbucando da dietro il paravento – Saranno qui stasera! Adesso venite via voi tre! Chips, quanto crede che sarà necessario aspettare per vedere se Ginny migliora?”

“Per stasera avrò certo definito la situazione.”

Harry, Hermione e Ron seguirono la professoressa fuori dall’aula, con il resto della squadra.

“Professoressa- chiese Harry- ma…lei ha visto quello che è successo un campo, vero?”

“Si, Potter!- sospirò lei – e mi congratulo per i tuoi riflessi, anche se ovviamente non l’avremmo mai lasciata arrivare a terra da quell’altezza. Sono talmente disgustata dall’accaduto che non voglio parlarne. E’ chiaro che dovremmo prendere DRASTICI provvedimenti contro il signor Tiger, perché proprio non so pensare di quali attenuanti si potrebbe valere…Neanche Piton riesce a difenderlo…Lui e il professor Silente lo stanno interrogando proprio in questo momento. Non credo avrà finito prima di cena. Adesso filate nel vostro dormitorio.”

“Ci chiamerà quando saprà qualcosa di Ginny, vero?”

“Si, Weasley, vai tranquillo. Ah, ragazzi…”

“Si?”

“Bella partita.”

Un paio d’ore prima di cena, la sala comune di Grifondoro non era mai stata così affollata eppure così silenziosa. Almeno metà della casa, compresi Harry, Ron e Hermione, si trovava lì dentro meditabondo, aspettando una qualsiasi notizia sulla propria reginetta.

Ad un tratto, la porta si aprì e la Mc Grannit entrò; sorrise al vederli tutti riuniti e disse:

“Tranquilli, è tutto a posto. Ginny si è ripresa ed è fuori pericolo.”

L’umore generale fu immediatamente risollevato; in un attimo, Harry, Ron e Hermione furono davanti alla professoressa:

“Possiamo vederla?”

“Credo proprio di sì, tanto più che ci sono anche i tuoi genitori, Weasley.- acconsentì lei – Per stasera solo loro tre, ragazzi, domani potrete andare anche voi.”

Uscirono e si recarono in infermeria. Qui trovarono i signori Weasley che conversavano con Silente e Madama Chips.

“Ron!” chiamo la signora e il ragazzo, per una volta, dimenticò i pudori e corse ad abbracciarla.

“O cavolo mamma! Mi sono preso una spavento…”

“Me lo immagino, caro…ma ora è tutto a posto.”

“Già- proseguì il signor Weasley – appunto, ora è tutto a posto. Quindi permettetemi di insistere, madama, non è certo per sfiducia nei suoi confronti, ma ha sentito anche Ginny, vuole venire con noi…e visto che ormai le vacanze sono così vicine…”

Madama Chips storse il naso, dubbiosa…

“La prego- disse Molly – sa, io avrei dovuto diventare curatrice al san Mungo…beh, faccio la casalinga, ma vorrei vedere lei con 7 figli…comunque ho fatto tutti i corsi…”

“Credo anch’io che i signori Weasley abbiano ragione- intervenne Silente- non si preoccupi, madama, la porteranno a casa comodamente distesa in una macchina babbana..”

“Una ottoambulanza, prego- disse il signor Weasley –come dici Harry? Auto? Ah, autoambulanza! Giusto! scusate! me l’ha prestata il ministro in  persona!”

“Se il preside è d’accordo…”sospirò Madama Chips.

“Bene, allora siamo a posto!”- disse il signor Weasley -Ron, Harry, noi porteremo a casa Ginny e voi ci raggiungerete alla tana per le vacanze, va bene? Aspettiamo anche te quando vuoi, Hermione, ovviamente!”

Harry guardò Hermione, che parve all’improvviso imbarazzata dalla richiesta. Ron si era girato dall’altra parte bruscamente a parlare con la madre.

“Ehm….beh io…ma si, certo che verrò a trovarvi…dopo, ehm…dopo aver passato il Natale con i miei genitori…”

“Bene! Ora andate pure, ragazzi! – disse Silente – So che vorreste vedere Ginny, ma sta dormendo e non è il caso di svegliarla, perché il suo naso le fa assai male!”

Harry, Ron e Hermione uscirono; avevano fatto pochi passi che una voce li richiamò:

“Ragazzi!- Silente era affacciato alla porta – Prima che facciate qualcosa di avventato e che qualcuno dimentichi di NON perdere il controllo, volevo avvertirvi che il signor Tiger è stato espulso da questa scuola – I tre sgranarono gli occhi – e il provvedimento ha avuto effetto immediato! A quest’ora è già a casa sua! Quindi…statevene buoni.” e rientrò in infermeria.

“Cavoli- esclamò Ron – in due minuti è riuscito a leggermi nella mente due volte…è un po’ seccante questa faccenda della legilmanzia!”

“Probabilmente è stato perché il tuo cervello è scosso e quindi più facile da penetrare.” spiegò Hermione.

Si incamminarono di nuovo, mentre Harry notava che per la prima volta da mesi si erano parlati senza offendersi.

 

Ginny fu portata alla tana quel pomeriggio. Harry, Ron e Hermione rimasero a trascorrere l’ultima settimana a Hogwarts, ma con poca voglia, avevano anche loro bisogno di distrarsi.

Quella mattina, entrando a incantesimi, notarono un piccolo capannello di serpeverde in prima fila; colsero dei brandelli di frasi pronunciati da una nota voce strascicata:

“…che dire, gente, non ho parole! Il povero Tiger è vittima di un’ingiustizia! Ma il mondo purtroppo sembra andare a rovescio da quando c’è certa gente in giro…espulso per averci salvato da una tale mostruosità….Oh, Potter! Weasley!-aveva appena visto entrare il trio – avete saputo vero?”

“Se stai parlando dell’espulsione, certo che si!” intervenne Hermione

“Un tremendo caso di corruzione, non trovi Granger? Di quelli che si vedono solo in società inferiori come quella da cui vieni tu…!”

“Ma cosa vai blaterando?” chiese Ron senza capire

“Per dinci weasley! – sbottò Draco in tono orripilato –è ovvio che Tiger è vittima di un’ingiustizia! Se si deve essere puniti dopo aver fatto una favore all’umanità…”

“Cosa???”

“Togliere di mezzo una nullità che per giunta stava anche rischiando di diventare reginetta della scuola…è un’azione meritevole!”

Ron lo squadrò:

“Stai dando di nullità a mia sorella?”

“Beh, se vuoi posso allargare il concetto anche alla famiglia…sai che non ho problemi! Anzi, per dirtela tutta Weasley, se non l’hai ancora capito, è ovvio che l’idea è stata mia!”

Ron scattò in avanti furioso e gli si avventò addosso. Rovinarono in terra e cominciarono a darsele di santa ragione. Hermione prese ad urlare, chiedendo ad Harry una mano per liberarli, ma Harry aveva i pugni serrati e lottava per trattenersi.

“Adesso basta!!!”

Una piccola vocina stizzosa aveva urlato da dietro i ragazzi, riempiendo la stanza con un grido acuto. I ragazzi si girarono e ammutoliti videro il Professor Vitious sulla soglia.

“Weasley! Malfoy!- strepitò- avete passato il segno! Ho visto tutta la scena! Non voglio più tollerare cose del genere! Malfoy! Imporrò a Piton di prendere provvedimenti seri contro di te! E in quanto a te Weasley, visto che sei stato tu a cominciare la rissa, sei in punizione, da stasera!”

Ron lo guardò strabiliato:

“Ma professore, lei…non ha mai dato punizioni! E poi non ha sentito cosa mi ha detto questo verme!”

“Weasley! Ti dico che sei in punizione! E’ ora che impari a controllarti! Oltretutto, il preside ti aveva avvertito di stare calmo, se non sbaglio, e tu hai disubbidito! Niente storie! E ora sedetevi!”

 

Fuori dall’aula, mentre Ron era trattenuto da Vitious, Harry vide Draco: era appoggiato ad una colonna e lo sbeffeggiava con lo sguardo. Sentì le viscere contrarsi dalla rabbia: si diresse risoluto verso di lui e lo sbatté con forza al muro.

“Che ti aveva fatto Ginny? Eh? Se l’hai fatto per prendere il boccino prima di me….”

“Mollami Potter! Non vorrai che ti vedano…”

“Non me ne frega niente! Con chi ce l’hai Draco?”

“Con te ovviamente Potter! Cosa vuoi che mi importi del boccino e del Quidditch o degli Weasley o della babbana…sono tutti mezzi che uso per fare imbestialire te!”

Harry lo lasciò andare sconcertato: usava gli altri per rifarsela con lui?

“Visto che tu non ti degni di raccogliere le mie sfide, Potter, devo pur cercare di motivarti…”

“Tu sei pazzo! Non ci credo!”

“Fai come vuoi…dunque vediamo, chi potrebbe essere il prossimo…?”

“Va bene, basta!” Harry aveva il fiato corto dalla rivelazione “Dimmi cosa vuoi..”

“Finalmente, Potter!” sogghignò Draco “Voglio sfidarti, è ovvio! E batterti!”

“Dimmi quando e dove.”

“Stasera! Approfittando che non avrai tra i piedi lo scudiero Weasley, uno contro uno…ci troviamo al tramonto alla caverna al confine Sud di Hogwarts.” E detto ciò se ne andò. 

Ron raggiunse Harry da dietro.

“Giuro che non gliela faccio passare liscia a quel bastardo!”

“Mi ha sfidato” disse Harry atono

“Cosa?”

“Stasera. Dice che ha fatto tutto perché voleva provocarmi e regolare i conti con me. Uno contro uno.”

Ron lo guardò sconcertato:

“Vengo anch’io!”

“No, non sarebbe leale!”

“Scordatelo, quello ha quasi accoppato mia sorella! E poi non mi fido, io da solo non ti lascio andare!”

“Ma se hai la punizione!”

“E chi se ne frega”

“Weasley!” sulla porta dell’aula c’era Vitious “Ci ho ripensato, mi sembri ancora troppo agitato: sarà meglio che tu stia in punizione adesso oggi pomeriggio…”

“Ma professore…”

“NON FARE STORIE!” gli occhi di Vitious erano iniettati di sangue. Doveva essere veramente la sua prima arrabbiatura seria.

Harry guardò Ron:

“Va bene, facciamo che io vado e tu mi raggiungi appena puoi…ma non intervenire! “

E dopo avergli detto ora e luogo si allontanò.

  
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