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Autore: dubious3    17/06/2011    2 recensioni
"Questo è il seguito di Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio, che si consiglia di leggere per comprendere la fic".
Naruto è stato catturato e Konoha è stata distrutta. Ma non è tutto perduto. Il jincuriki della volpe dovrà trovare, lottando in una terra ostile ed oscura contro un nemico apparentemente invincibile, la chiave per risolvere antichi misteri e profezie e salvare il mondo intero.
(Questo è un crossover con il videogioco Jak 2: Renegade).
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Shippuden Renegade.'
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Cap. 31. Doppio gioco.
 
 
Usciti dalla lordura delle fogne, i due servi del Barone si erano rintanati su una rampa desolata della Zona Industriale.
"La prego Maggiore Shrieker, mi consegni la chiave. Sono gli ordini". Ordinò il guerriero corvino al suo pari di grado mettendo il palmo della mano in avanti.
Il lottatore sonico, in genere laconico e imperturbabile, accennò dello stupore a questa richiesta.
"Maggiore Nerav, posso farti una domanda? Solo per curiosità... ma come mai hanno mandato anche te per questa missione? A me pare un poco peculiare... e per quale ragione poi hanno ordinato a te di occuparti della consegna?"
L'espressione semplicemente apatica dell'uomo si commutò in un freddo sguardo di monito.
"Maggiore Shrieker... gli ordini che mi hanno dato sono questi, null'altro. Il nostro compito è solo quello di eseguirli, e ogni nostra attività celebrale deve essere utilizzata unicamente per poter raggiungere questo fine nella maniera più efficiente ed efficace possibile. Porre domande è un'attività pericolosa, poiché stimola il pensiero al di fuori di quest'area. Niente pensieri ed emozioni: solo gli ordini".
L'altro soldato mosse il capo sconsolato osservando la Chiave: purtroppo non tutti quelli che subivano esperimenti dal dottor Monzaemon tornavano con la loro salute mentale integra.
Specie se quel qualcuno aveva già delle tendenze all'obbedienza cieca e fanatica come Nerav.
Non sapeva se essere grato di essere scampato a quella sorte, dato che nella sua mente spesso strisciava il pensiero che in fondo quei folli dei suoi compagni fossero in realtà molto più felici di lui.
Ohimè, che cosa brutta avere una coscienza quando ti è utile come la carta straccia. Rifletté amaramente il lottatore dagli occhi grigi. Un ninja alla fine è uno che è supposto a farne a meno, no?
"Guarda, non prenderla in maniera così terribile. La mia era una domanda innocente. Ma non ho voglia di discutere con te. Una sola cosa comunque devo chiederti: quali ordini ti hanno dato riguardanti eventuali prigionier..."
Un boato terrificante interruppe il soldato, seguito dal rumore di cemento e metallo che saltavano in aria.
"La missione non è terminata al 100%. Il nemico chiamato Sakura Haruno sembra essere ancora in grado di porre una seria minaccia. E' imperativo liberarcene, maggiore Shrieker".
Le interruzioni non erano ancora concluse: la prigione d'ombra che il guerriero corvino aveva posto sull'Uzumaki iniziò a sfaldarsi e a venire stracciata come una camicia troppo stretta.
Senza lasciar trapelare la benché minima emozione, sempre se ne provasse qualcuna, il maestro delle ombre la dissolse la sua proiezione in numerosissime schegge molto affilate, che subito circondarono Naruto.
"Tecnica del Turbine di Frammenti Oscuri*". Sentenziò, e i frammenti si avventarono sul ninja biondo.
Le schegge morsero la carne, ma non giunsero lontanamente in profondità come il maggiore si era aspettato.
Da canto suo il jinchuriki puntò i due suoi occhi da batrace in maniera estremamente minacciosa.
"Ora si fa' sul serio! Questa volta non mi farò mettere al tappeto!"
Sferrò quindi un gancio contro Nerav, ma quest'ultimo componendo il sigillo del cervo eresse un muro a sua difesa composto dalla sua Ombra.
"La tua astuzia è molto più elevata di quanto i rapporti avevano riferito". Affermò quest'ultimo sempre mantenendo la sua aura di impassibilità. "Ti sei fatto catturare senza opporre resistenza appositamente per recuperare le forze e sferrare un assalto a sorpresa? La definirei una strategia passabile almeno. Ma i tuoi attacchi fisici sono totalmente inefficaci contro il mio Scudo d'Ombra*".
Si concentrò e preparò un ulteriore assalto, ma, rapida come un fulmine, Sakura si interpose trai due con una piccola quantità di energia concentrata nel palmo destro.
"Vediamo se la tua invulnerabilità si estende anche a questo! Palmo del Vento di Smeraldo!*"
L'onda d'urto che generò era dello stipo di quella del Ciclone, solo di varie volte più debole.
Ciononostante lo scudo d'ombra generato da Nerav questa volta sembrò insufficiente e l'ufficiale venne scagliato a numerosi metri in dietro, fino a schiantarsi sulla strada inferiore.
"Sakura, sei semplicemente straordinaria!". Si congratulò il ninja biondo con la compagna di team.
Per un attimo ebbe il desiderio di correre ad abbracciarla, ma un rumore gli fece capire che la battaglia era lungi da essere conclusa.
Dalle strada inferiore si levarono infatti numerose grida di gente che scappava e urlava da tutte le parti.
Il motivo di questa isteria non era solo l'impatto del nemico, bensì  qualcosa di ben più terrificante.
Nerav stava infatti in piedi sorretto da sottili legamenti provenienti dalla sua stessa ombra, come un burattino del teatro dei pupi. Con la differenza però il guerriero corvino era sia il marionetta che il marionettista.
"La battaglia non è ancora terminata... caugh... non ancora... grazie al Marionettismo dell'Ombra*" . Sussurrò quest'ultimo, per la prima volta mostrando una sensazione davanti a loro, ovvero del dolore.
"Non importa quanto forti possiate essere: un burattino si rialzerà sempre finché ha dei fili che lo manovrano".
"Allora noi li taglieremo". Ribatté Naruto, che scese per affrontare il nemico.
Intanto il guerriero bianco, che era rimasto in disparte per il resto della sfida, si avvicinò a Sakura e gli sferrò un gancio destro.
Quest'ultima lo schivò senza molti problemi e contrattaccò con una gomitata, anche questa evitata senza particolari difficoltà.
"Ora sono in grado di schivare i tuoi colpi con facilità. Non è come due anni fa. Mi allenata molto per questo". Sussurrò Sakura a bassa voce.
"E si vede molto. Ma in parte è anche merito mio". Rispose Shrieker anche lui molto flebilmente.
I due inspiegabilmente smisero di combattere e posero lo sguardo sullo scontro che si stava svolgendo in basso.
Nerav stava fuggendo da Naruto e contemporaneamente stava usando la sua ombra serpentina per sferrare sferzate contro il nemico.
Il jinchuriki da canto suo non avrebbe avuto molti problemi a raggiungerlo in condizioni normali, sebbene la velocità del nemico fosse aumentata notevolmente.
Ma Nerav stava astutamente usando come scudi temporanei tutti i passanti che trovava, rendendo l'inseguimento molto più difficile per l'Uzumaki.
Dall'alto della sua posizione, la kunoichi montò in collera ancora di più nel vedere la gente urlare e scappare e venire intrappolata.
Quel maledetto non ha scrupolo nemmeno di usare degli innocenti come carne da macello... ma io gli rovinerò la festa, fosse l'ultima cosa che faccio!
Con balzo agilissimo atterrò al lato del nemico e concentrò del chakra verde nel palmo della sua mano.
"Bisturi di Eco Verde*". Sentenziò laconica, e tagliò vari cavi che tenevano assieme il corpo del nemico.
Senza bisogno che la ninja medico gli dicesse una parola, Naruto approfittò di quest' attacco per sferrare un diretto al volto al guerriero corvino.
Quest'ultimo provò ad usare la sua ombra per difendersi, ma questa volta il ninja biondo si era dimostrato più veloce e, pur avendo schermato il colpo del nemico, non poté evitare di venire travolto dall'onda d'urto del Senjutsu.
"Bel colpo anche tu, Naruto!" Disse la ninja medico. "Questo criminale non ha alcuna speranza, adesso..."
I due quindi si prepararono ad uno scatto finale, ma Nerav dimostrò di avere un'ulteriore carta da giocare.
Usando i suoi tentacoli nerastri, il guerriero corvino afferrò il passante che scappava più vicino per la gola e lo mise davanti a se.
"Fate un altro passo e lo uccido seduta stante. Se poi l'entità dell'ostaggio non dovesse essere sufficiente a farvi desistere..."
Qui altri filamenti della sua ombra si allungarono fino a rompere varie finestre di un edificio.
"In questo momento ho raggiunto circa altre tre vittime. Usando poi le altre ombre presenti della sola, potrei uccidere ogni persona presente in quei piani nel tempo di un minuto. Siete dunque disposti a lasciar morire circa una trentina di persone pur di sconfiggermi?"
I due membri del Team 7 a questa minaccia digrignarono i denti dalla rabbia, ma rimasero entrambi immobili.
Diavolo Naruto...non puoi lasciarti fregare da uno stronzo così...pensa a come sbloccare questa situazione...
Contro ogni previsione ragionevole, la soluzione giunse loro da chi meno se lo aspettava.
L'altro maggiore del Barone aveva preso il suo pari di grado di sorpresa e l'aveva steso a terra con un' Onda Decapitante da dietro.
Già indebolito gravemente a causa dei colpi precedenti, il guerriero corvino si accasciò a terra sputando sangue e spirò con un rantolo.
Naruto rimase davvero esterrefatto da ciò che Shrieker aveva appena compiuto, tanto da esprimersi in un balbettio convulso.
"Ma... ma... ma... perchè?"
"Sorpreso Naruto Uzumaki?" Gli rivolse la parola l'uomo sollevando il suo compagno da terra e caricandoselo in spalla.
"Noi ninja per forza di cose siamo dei porci assassini, ma questo non significa che qualcuno di noi non abbia dei limiti. Io non sono un mostro, anche se sono circondato da mostri. Ma tu questo lo sai meglio di me, non è vero? Sei tornato in libertà dopo due anni... tuo padre non lo può dire , ma aveva fatto dentro di se i salti di gioia quando sei fuggito".
Nel sentire nominare suo padre, il ninja biondo sussultò.
"Tu... conosci mio padre?!? Dove si trova? Sta... bene?"
Per attimo fu persino tentato di avvicinarsi e implorare a Shrieker di raccontargli la sorte del genitore, ma si ricordò che era sempre con un nemico che stava parlando.
Il guerriero sonico non aveva motivo di rivelargli nulla.
Eppure lo fece comunque.
"Tuo padre... come vuoi che stia? Da merda. Ma davvero da merda. Non fa altro che piangere e disperarsi per ciò che è diventato e prega ogni giorno per te. Un atteggiamento poco consono ad uno dei più grandi e temuti ninja della storia, ma che altro può fare? Non può opporsi in alcun modo al controllo di Monzaemon. E' la sua marionetta preferita, quella con cui si accanisce con più crudeltà. Ma in fondo devo dire che si è cercato questo suo destino. Se non gli fosse venuta quella cazzo di idea di sigillarti il chakra dentro... non sarebbe successa molta della merda odierna. Dico davvero, se avessi avuto un padre così, sarei quasi contento di essere rimasto orfano".
La collera che aveva animato Naruto nello scontro con Nerav riaffiorò in tutta la sua potenza.
Con la velocità incredibile che le stava dando la Modalità Eremitica, si avventò di scatto contro il nemico e lo bloccò contro palazzo.
"TU..." Quasi ringhiò in faccia la maggiore. "...NON SAI NULLA DI MIO PADRE!!! Lui... l'ha fatto perché aveva creduto in me... perché aveva creduto in me..."
"Ti prego Naruto, calmati adesso".
La voce piuttosto severa di Sakura distolse l'attenzione del ninja biondo dal maggiore.
"Mi rendo conto del rapporto che tu hai avuto con Minato... ma non puoi reagire in questo modo. Il nemico con tutta probabilità sta usando questo sistema apposta per farti infuriare e farti perdere il controllo".
"Ma Sakura..." Balbettò l'Uzumaki rivolgendosi verso la ninja verde.
"Dai ascolto alla tua amica, ragazzo". Parlò l'omone senza il minimo accenno d'ansia, nonostante la minaccia del ninja biondo. "Come fai a sapere che io non ti abbia appena raccontato un mucchio di balle nel tentativo di ingannarti? E magari potresti anche obbiettare che sto usando adesso lo stesso trucco per farmi passare come un tuo amico. Ti dirò comunque una cosa che reputo sacrosantamente vera: tu sei un ragazzo buono come il pane, ma piuttosto scemo. Ma mi sto ripetendo".
Stranito da questo ragionamento tortuoso, il ninja biondo mollò la presa.
"Ad ogni modo". Continuò il guerriero bianco. "So di non avere alcuno scampo adesso. Eccovi quindi la Chiave di Rubino e facciamola finita".
Mostrò quindi l'artefatto luccicante che teneva nel palmo della mano e lo lanciò alla ninja medico.
Quest'ultima lo raccolse prontamente ed ammirò la chiave per un poco, studiandone ogni particolare.
"La battaglia è finita dunque". Disse la kunoichi.
"Già". Concordò Naruto, che disattivò il suo Senjustu.
Tutta l'enorme stanchezza che l'Uzumaki aveva accumulato in questo periodo si rifece più prepotentemente viva.
Si accasciò sulle gambe e sentì un senso di sonnolenza invincibile, acuito poi da uno strano suono.
Era una melodia dolce e piena di calore, quasi una versione strumentale di una ninna nanna.
"Sakura... cosa mi sta accadendo..." Mugolò, quindi si gettò a corpo morto sulla persona che amava, ripiombando per la seconda volta nel mondo dei sogni.
 
***********
 
 
Il covo delle Teste di Metallo è considerato il posto più pericoloso del continente di Sandover, secondo forse solo ad Inferi.
Si trattava di una specie di deserto nel deserto, una sterminata distesa cinerea costellata di favi e sentieri rocciosi, dove i terribili nemici della civiltà si nutrivano, crescevano e si riproducevano.
All'interno della montagna più alta della ragione, ovvero il Cornohadras, il mostruoso capo delle Teste di Metallo aveva fatto la sua tana.
Ed ora, fatto quanto mai insolito, stava concedendo un'udienza a qualcuno, seppur della sua stessa stirpe.
"Allora figlio mio, come vanno gli allenamenti con la tua allieva?" Chiese l'essere terrificante dall'alto alla progenie.
Non era assiso in un trono, bensì era appeso e collegato all'organico soffitto della cavità dove si trovava per mezzo di strani appendici simili a dei cavi.
"Benissimo, mio padre e signore". Rispose umilmente l'altra Testa di Metallo Imperatore a tessa bassa. "L'addestramento procede più velocemente del previsto. La ragazza ha già imparato a riassumere il suo precedente aspetto umano. Quella giovane possiede una determinazione di ferro, nonostante non si veda a prima vista. Sarà un'ottima guerriera ed una degna prosecutrice della nostra stirpe".
La creatura più anziano congiunse i palmi delle mani in segno di apprezzamento.
"Perfetto, figliuolo. Abbiamo bisogno di tutti i lottatori possibili, specialmente adesso che l'ora dell'attacco finale è vicina. Il Barone sta esaurendo l'Eco, e quando lo terminerà le difese della città di Haven crolleranno come un castello di carte dinnanzi ad una tempesta. Ma la loro caduta non sarà mai rovinosa come quella della città stessa... sarà mostruosamente divertente... e finalmente anche la Pietra del Precursor finirà nelle mie mani!"
"Voleva dire nostre, padre, non è vero?" Puntualizzò Kriad senza nemmeno una punta di sarcasmo.
In realtà sapeva perfettamente che il suo genitore una volta avuto il potere interamente per se, difficilmente l'avrebbe condiviso con chiunque, persino con la sua stessa progenie.
"Certo, certo, nostre, figlio mio..." Si corresse il leader delle Teste di Metallo. "Il potere supremo finalmente sarà tutto nostro. Il potere più grande dell'intero universo..."
"Non crede comunque che avremmo bisogno di Naruto? Mar ha lasciato degli eredi legittimi per la Pietra del Precursor, e certo le difese che ha posto su di essa sono formidabili. A mio avviso, credo che Naruto sia la chiave di tutto..."
Il padre nell'udire ciò scrutò suo figlio con occhi indagatori.
"Mmmm... figlio mio, potresti aver ragione. Quella volpe di Mar non era uno che si certo che si faceva lasciare impreparato... pensi davvero che sia l'Uzumaki più giovane sia il candidato più idoneo? E di quello più anziano che dici? In fondo è lui quello che possiede la Visione..."
"Ho osservato il ragazzo a lungo e ho visto in lui le qualità necessarie per poter ricevere il Marchio, per questo ritengo che sia il candidato più idoneo". Sostenne sempre il figlio con umiltà, anche se non senza fermezza.
Senza alcun preavviso, la Testa di Metallo più anziana si mise a ridere scuotendo il suo enorme corpo da tetrapode blu scuro.
"Forse parli così perché ti sei affezionato a lui, vero? Ma dai... è solo un patetico umano che verrà schiacciato inevitabilmente come tutti gli altri".
Anche se il padre non lo notò, l'altra Testa di Metallo Imperatore ebbe un moto di amarezza dentro di se.
Il discorso comunque continuò ancora senza alcun intoppo.
"Non importa comunque... in effetti sarebbe la scelta migliore... un tipo così sciocco non avrebbe il cervello necessario per abusare di un potere simile. Una scelta saggia... ma non abbastanza! Figlio mio, convoca subito Kaeden! Che inizi le sue ricerche sul sito della città morta. Stando ai dati raccolti, lì potrebbe trovarsi il primo tassello del puzzle che, risolto, ci porterà alla gloria suprema!"
"Lo farò immediatamente, mio signore e genitore". Disse il figlio con voce incolore.
Si alzò di fronte al padre e si girò, quindi si diresse verso l'uscita della sala.
"Sei molto in gamba, figlio mio". Parlò il padre un'ultima volta. "Sei sveglio, un attore eccellente... sei davvero mio figlio. L'unico appunto che io avrei da farti è che vorrei che tu mi portassi più umani. Le bestie native di questo luogo hanno una carne così stoppacciosa..."
Si leccò le ruvidissime labbra nel pronunciare ciò, il che provocò nel figlio un altro sentimento sempre cautamente dissimulato.
Era disgusto.
Senza dire una parola la creatura più giovane proseguì la sua uscita addentransi nei cunicoli del Cornohadras.
Quella più anziana invece ritornò nella sua consueta solitudine.
Esso rimase fermo a meditare per molte ore, ma non era una pausa di pigrizia, bensì un'attesa.
Un'attesa che desiderava con impazienza che terminasse il prima possibile.
Un'attesa che si concluse in un modo quanto mai brusco e improvviso: rapido come un fulmine era apparso aggrappato sul soffitto un uomo avvolto in un mantello mimetico.
Quest'ultimo serrava nel braccio sinistro una bruna completamente nuda e ferita in varie parti che tremava e si copriva gli occhi con le mani.
L'uomo saltò dal suo appoggio e atterrò davanti alla Testa di Metallo mollando la sua presa dalla donna.
Quest'ultima cercò di scappare a gattoni, ma subito venne sollevata da una forza invisibile e trasportata davanti al mostro.
Invano cercò di dibattersi e di sfuggire a quella presa innaturale: la morsa psichica di Kor vanificò ogni suo tentativo.
"Era ora che tu arrivassi, Kenpachi". Affermò il bestione severo. "Tu hai idea di quante energie mi siano servite per proteggerti dalle capacità sensoriali di mio figlio? Molte, davvero molte ".
"Beh, Kor, non è così facile come credi. Intrufolarsi nel secondo luogo più inespugnabile al mondo richiede anche questo un bel po' di tempo". Replicò il Tuono Purpureo. "Comunque, abbiamo mantenuto il patto: una fornitura ben abbondante di ben tre tipi di Eco diversi, nonché un numeroso e succulento equipaggio. Più un regalino che ti ho portato come ciliegina sulla torta".
Lo sguardo della creatura si rivolse quindi sulla vittima, innaturalmente sospesa davanti a lui.
Vedendola tremare come una foglia e piangere sommessamente provocò in lui un senso di piacere particolare, a tal punto che da leccarsi le labbra squamose.
"Un ottimo bocconcino... dico davvero, sei un intenditore. Solo, avrei preferito averlo integro e perfettamente sano. Invece noto che l'hai strapazzata un bel po' ".
"Cosa vuoi che ti dica... tutti hanno i loro hobby no? E io sono un modellista con i fiocchi..."
Entrambi risero satanicamente a questa battuta oscena, mentre la donna iniziò a strillare in maniera isterica.
"AGHHHHH!!!!! Aiut...aiut...aiut..."
Improvvisamente però la sua bocca venne serrata mentre urlava la sua disperata richiesta dalla stessa forza che la teneva sollevata in aria.
"Generalmente io adoro vedere gli umani che strillano come dei maiali davanti al coltello del macellaio, ma tutto questo urlare mi impedisce di ascoltarti al meglio". Continuò a parlare la grottesca Testa di Metallo.
"Mi trovi davvero d'accordo. Ma non sono venuto qui solo per una visita di cortesia. Ho alcune notizie da darti e alcune richieste da farti. La prima è che il pezzo che si trova nelle fogne è stato consegnato al diretto interessato, esattamente come avevamo pianificato".
Un lampo di trionfo si accese negli occhi giallognoli della belva.
"Perfetto. Chissà che faccia farà il Barone Praxis quando scoprirà che mi avete consegnato la sua capitale su un piatto d'argento... che in realtà Monzaemon sta facendo il doppio gioco".
"Quello che conta è avere la Pietra del Precursor. Se gli abitanti di Haven sono così deboli da non riuscire a sopravvivere ad un'invasione di massa, cazzi loro. A proposito, hai qualche idea su chi dei due Uzumaki sia il candidato più papabile per diventare l'erede designato di Mar?"
"A giudicare da quanto ho sentito, Kenpachi, credo che sia il piccolo biondino".
"Bene..." Sogghignò sadicamente il Tuono Purpureo sotto i baffi.
"Questa potrebbe essere una buona occasione per un incontro. Sembra essere ieri che lo vedevo giocare e fare la rissa con Sasuke... che ricordi struggenti... anche se un po' del cazzo, devo dirlo... ma non divaghiamo. Ritornando al favore che mi devi, hai presente l'alleato di Faccia di Bimbo, Sasuke Uchiha?"
il bestione annuì.
"Bene, il ragazzo conosce una tecnica di teletrasporto particolare. Il nostro capo gli aveva dato la possibilità di impararla per sfuggire ad alcuni shinobi molto potenti, ma credo che adesso che si trovi qui non ne abbia più bisogno. Devi... fargliela dimenticare. Ma senza ucciderlo. Il piacere deve essere mio".
"Mmmmm... potrei sempre chiamare mio figlio e dirgli di fare all'Uchiha un lavaggio del cervello in piena regola".
"Non mi sembra una buona idea. Certi lavori per farli bene bisogna farli personalmente".
Il volto della lucertola, che era sempre rimasto crudelmente gioviale per tutta la durata del colloquio, si incupì di colpo.
"Dunque...tu stai dicendo a me di sporcarmi le mani con un pidocchio della quella discendenza bastarda? A me che sono il possente signore della più grande forza animale e militare al mondo? A me che sono circondato da orde di Teste di Metallo che ad un solo pensiero giungerebbero qui per aprirti in due e divorarti il midollo mentre sei ancora in vita?!? Io non tollero che qualcuno mi parli così, specie uno che tecnicamente è solo un lacchè!"
Meno di un secondo dopo che il leader delle Teste di Metallo finì di parlare, Kenpachi scomparve dalla sua vista e riapparve aggrappato al suo volto gargantuesco con la mano sinistra che puntava il corrispettivo occhio.
"Ascoltami bene, grosso, lurido, decrepito ammasso di cicca, squame e nervi". Minacciò sfavillante della sua temuta aura violacea. "Vedi... anche noi abbiamo le nostre forze e i nostri mezzi, cosa credi? Davvero pensi che solo perché sei riuscito ad imprigionare un paio dei guerrieri di Monzaemon noi dobbiamo essere trattati come cagnolini che mendicano la tua pietà? In realtà il nostro capo ha lasciato per se stesso i ninja migliori. E per ninja migliori intendo dire juggernaut in grado di ridurre te e il tuo covo in cenere senza nemmeno scomporsi un capello".
I barbagli dell'orgogliosa creatura si gonfiarono dallo sdegno.
"Io comunque non vedo alcun ninja che possa giungere a salvarti il culo in tempo utile..."
Kenpachi rispose con un riso e stracciò parte del mantello attorno all'addome, mostrando un sigillo inciso sulla carne violacea.
Nel vedere quello la creatura impallidì.
"Quello... quello... è il sigillo del Quarto Hokage!"
"Bingo!" Gongolò Kenpachi. "Come vedi sono in grado di richiamare il nostro amato Yodaime come e quando voglio, e mica solo lui, ma anche Monzaemon. Potresti riuscire a sconfiggere me (e di questo ne dubito molto) ma cosa faresti contro tre ninja immortali? O quattro? Oppure dieci? Vedi caro il mio cazzone... per quanto entrambi adoriamo una carneficina in pieno stile, combatterci l'un l'altro sarebbe controproducente alquanto, e ad ogni modo non avresti scampo. Diciamo che possiamo trucidare molta più gente da alleati che da nemici".
"Veramente stiamo già combattendo". Replicò il mostro più rilassato. "Il vostro patetico baroncino ha mandato ben quattro divisioni per cercare di arginare i miei attacchi esterni. Non rinuncerà al piedistallo così facilmente".
Kenpachi ancora una volta scoppiò in una ghignata abominevole.
"Chi? Quel piccolo fetente ipocrita di Praxis? Si adatterà al cambiamento... oppure lo aprirò come una vongola assieme alla figlia. Basta che entrambi ci atteniamo al piano e tutto filerà liscio come l'olio".
Detto ciò con un balzò indietro e atterrò alcuni metri davanti all'orripilante bestia.
"Presto ogni nostro nemico sarà schiacciato, e tutti i nostri sogni di vendetta si REALIZZERANNO!!! E IL SANGUE CHE VERSEREMO SARA' TALMENTE COPIOSO DA ALLAGARE L'INTERO DESERTO!!!".
La vetusta creatura contemplò la follia che quel messo emetteva da ogni poro, quasi come se fosse rappresentata da quei lampi scintillanti.
Quell'essere pazzo e depravato fino all'inverosimile divertiva la Testa di Metallo Imperatore non poco.
"Caro il mio Tuono Purpureo... sei degno del tuo crudele epiteto. Quasi quasi vorrei che fossi tu mio figlio... in un certo senso tu sei molto più mostro di quanto lui possa mai diventare..."
"Beh, se lo accoppo magari potresti anche adottarmi... la sua testa sarebbe un trofeo perfetto per me, papino".
All'unisono quindi i due mostri iniziarono a sghignazzare con ancora più forza a sadismo.
Da canto suo la donnetta bruna, che era rimasta ammutolita per tutta la durata del discorso, a quel punto iniziò a pigolare.
Quei due esseri erano già spaventosi per poteri e abilità, ma il loro scellerato dialogo era terrificante oltre ogni dire.
Il suo pianto sommesso per suo sfortuna però non venne ignorato: la Testa di Metallo e il servo di Monzaemon si girarono verso di lei all'unisono ed iniziarono a rivolgerle le loro letali attenzioni.
Dalle loro espressioni facciali capì che ciò che le stava per accadere sarebbe stata l'esperienza più orrida della sua vita, e con tutta probabilità anche l'ultima.
"Abbiamo parlato abbastanza, Kenpachi... non ti dispiace se faccio pausa pranzo, vero?" Parlò per primo il signore della montagna.
"Assolutamente no, anzi: posso avere anche io un assaggino? L'antropofagia è un'esperienza che vorrei provare. Mi piacerebbe però il primo morso. Non avrebbe senso divorare la mia vittima se questa non soffrisse intensamente..." Propose inumanamente il Tuono Purpureo.
"Accomodati. Ma solo un pezzettino, d'accordo?" Gli diede il permesso l'antica bestia.
Vedendo attentamente la mano del guerriero elettrico brillare di una lama oscura, la donna provò ad urlare con tutte le sue forze.
"No... no... no... NOOOOOOOOO!!!!!"
Ma tutto fu inutile.
Nulla di ciò che fece gli evitò di diventare la portata principale di quest'orrendo pasto.
 
 
**************
 
 
Angolo dell'autore:
Madara: in questo momento il nostro è in crisi da astinenza da recensioni. 
E' un povero drogato, compatitelo. Anzi no.
Dunque..dunque...il dialogo tra il capo delle Teste di Metallo e Kenpachi è malvagità allo stato puro.
Sembra quasi che l'abbia scritto io (infatti è vero).
Il capitolo mi sembra pure venuto piuttosto corto.
Ricordatevi comunque di recensire...oppure vi Sharing...
Chuck: (lo stende con un calcio volante) non si usa lo coercizione sui fan!
 Grazie a tutti coloro che leggono la mia storia e recensiscono.
Ciao!
*: tecniche di mia invenzione.
  
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