Pairing: Anna/Antonio;
Seconda persona: Anna.
Libertà
Libertà.
Di
non dare
spiegazioni.
Di
decidere per te e
tua figlia senza dover rendere conto a nessuno.
Di
leggere fino a
tardi, di non leggere affatto; di andare presto a dormire o di passare
la notte
inseguendo i pensieri.
Libertà
di essere
arrabbiata per un vestito macchiato o felice di un sorriso di Emilia.
Libertà
di offendere
il proprio fratello per la sbandata presa per una serva.
Libertà
di uscire da
sola, di impartire ordini alla servitù senza sensi di colpa,
di sbagliare e non
aver paura del giudizio di qualcuno.
Di
sbagliare e non
aver qualcuno da abbracciare liberando i tuoi errori in un pianto
sommesso
sulla sua spalla.
Di
svegliarti e
avere il letto vuoto, di addormentarti con il martellare del cuore nel
petto
chiedendoti se fosse una libertà, quella di non avere anche
il suo respiro a
tenerti compagnia.
Libertà…
come quella
di non ascoltare le sue raccomandazioni, come quella di non sentire il
bisogno
di chiedere il suo aiuto e ricevere rassicurazioni ad ogni starnuto di
Emilia.
Libertà
di sentirti
sola, senza di lui.
Di
piangere ai suoi
ricordi, di immaginare la sua mano appoggiarsi sulla tua spalla per
farti
voltare e ridere di un suo sorriso.
Libertà
di odiarti,
di odiare lui, di odiare l’amore, la lontananza, gli stupidi
principi in cui
preferiva annegare. Di odiare l’orgoglio che vi separava, la
testardaggine di
una donna che voleva avere ragione anche quando era palese il
contrario, le
pazzie di un uomo che aveva tentato di cambiare le leggi della
gerarchia
sociale mostrandosi ora solo più debole dinnanzi a tuo
fratello, cui era stato
concesso di mantenere il titolo garantendolo anche alla sua sposa.
Non
aveva combattuto
abbastanza. E non era rassegnazione, questa?
Non
avevi combattuto abbastanza per
restare
al suo fianco; avevi lasciato che scegliesse un’altra donna.
E
non era
prevaricazione, ingiustizia, voglia di illudere, questa?
Ma
non era trascorso
troppo tempo da quando odiavi la sua insistenza nel presentarsi a casa
tua a
quando non potevi fare a meno di dissetarti dei suoi occhi.
Aveva
scelto te per
la seconda volta in una vita.
Aveva
scelto te come
seconda donna della sua vita.
E
non è inganno, non
è prendersi gioco della tua solitudine e voglia di
ricominciare dal principio?
E
poi ti chiedevi
perché non avresti dovuto sentirti soddisfatta, a prenderti
la libertà di
odiarlo.
Anche
solo per il
fatto che non avresti mai smesso di amarlo.