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Autore: Bakabeans    18/06/2011    1 recensioni
Manca poco agli esami di Marzo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1- When white fades

Il susseguirsi delle stagioni in quella landa dimenticata da Hyne in mezzo ai ghiacci del Nord era solo segnato dal calendario.

Dicembre era da poco iniziato, ma non che fosse particolarmente evidente.

Il paesaggio attorno non cambiava mai.

Ghiaccio e neve. Neve e ghiaccio

Insomma, tanto -tantissimo- bianco.

***

 

Quella persona era una Strega. Non poteva avere alcun dubbio.

Punto primo: era vestita di nero.

Punto secondo: era molto vestita solo di nero.

Punto terzo: era preoccupantemente vestita niente altro che di nero.

Punto quarto: il suo sguardo non era particolarmente amichevole. Ed era circondato da fin troppo nero.

Sfortunatamente non era riuscito a trattenersi da una delle uscite meno azzeccate di tutta la sua corta esistenza: "...Io sarei un maschio..." aveva balbettato senza troppa convinzione, stiracchiando il maglione "E... e..."

"...E quello che sono io credo di saperlo da quando sono nata. Ma grazie per avermelo ricordato"

Stupidamente si ritrovò ad annuire convinto, per poi sfracellarsi terrorizzato contro il muro mentre il Professore Responsabile le mostrava la stanza e si prodigava in scuse per la sistemazione: "...Mi rendo conto che sia un po' imbarazzante, ma provvederemo a sistemarti nell'altra Ala del Dormitorio non appena ci sarà qualche trasferimento, promozione o simili..."

"Starò bene anche qui" lo aveva zittito facendo rumorosamente cadere a terra quella specie di baule portatile di quel sempre più cupo nero che l'aveva fatta pendere di lato fin dal suo ingresso "Sarei fuori posto comunque. Nessun problema..."

Si sentiva davvero idiota a pensare che forse l'unico che aveva considerato la cosa esattamente 'un problema' era lui. Tuttavia l'idea di tentare una nuova protesta gli faceva preferire di gran lunga trascorrere le prossime nottate ad aiutare i pazzi del Comitato Festival appeso per gli alluci ad appendere festoni.

Quando il professore uscì, avrebbe voluto aggrapparsi a lui. Invece era rimasto incollato alla parete senza dire una parola, mentre lei si rinchiudeva nella sua parte di stanza, trascinandosi dietro quell'affare color funerale fatto di cinghie e pelle di chissà quale pessima plastica da quattro Gil.

La vita del Garden era davvero crudele. Non bastavano gli allenamenti massacranti, le lezioni al limite del coma permanente, l'andrenalina quotidianamente a livelli tachicardici, i teppisti che lo prendevano di mira... NO.

Si sistemò gli occhiali sul naso, attento che il suo mirabile lavoro di scotch e incastri non si riducesse in un ennesimo puzzle su cui impiegare tutta la nottata. Era questo che più mal sopportava: che certi teppisti di quarta categoria gli riducessero gli occhiali a un simile disastro. Almeno una volta a settimana.

La porta che venne improvvisamente sbattuta di lato gli fece correre seriamente il rischio di dover nuovamente dar fondo alle sue scorte di colla.

"QUI C'E' FREDDO!!!"

Si era ritrovato sotto il naso un'unghia fin troppo lunga, affilata e accusatoria. Nera a teschietti bianchi.

"C'è un freddo terribile, non è possibile vivere in un posto del genere!!!" lo aveva afferrato per il maglione, scrollandolo "Non ci risveglieremo VIVI domattina! Saremo DAVVERO MORTI!!!"

"...Benvenuta a Trabia..." soffocò, cercando di aggiustare gli occhiali che avevano iniziato a scricchiolare "...Io ci sono abituato... al freddo..."

Lo aveva squadrato con lo stesso sguardo con cui avrebbe analizzato un alieno PuPu. Poi aveva ridacchiato: "Infatti ti si sono congelati i capelli"

"Sono così e non ci posso fare proprio niente"

Bianchi. Da quando si ricordava il primo sguardo a uno specchio.

E uno dei Motivi Numero Uno-Due-Tre-ecceteraeccetera per cui lenti e stanghette erano tenute assieme dai suoi esperimenti di bricolage alla buona.

"Come i miei teschi..." si era staccata da lui, correndo nella camera, acciuffando qualcosa e schiacciandoglielo in faccia: "...E come i suoi dentini!"

Annaspò in mezzo alla massa pelosa cercando di scaraventarla il più lontano possibile. Senza offendere troppo la sua proprietaria, naturalmente.

"E' UN GATTO?!" gridò strozzato, sentendosi nei tre secondi successivi sempre più idiota e patetico del solito. Cosa che gli venne confermata dal miagolio stizzoso qualche metro più in là. E la faccia sotto schock della persona davanti a lui: "...Tu sei sempre abituato a precisare tutto quello che ti capita sotto il naso?" si chinò a riprendere l'essere che continuava a rivolgergli sbuffi più cupi del suo stesso pelo "Dunque, io sono una ragazza e lui è un gatto. Segnatelo, per favore"

Si sentì avvampare: "S-sono allergico ai gatti!!!"

"Non ti sei coperto di bolle. E quasi lo stavi mangiando... Forse sei un Gattivoro, allora questo sarebbe un problema"

"Sono allergic-" cercò di protestare, ma di nuovo si ritrovò con quella bestia a pochi millimetri dal suo naso. E smise definitivamente di respirare. Sopra la palla di pelo gli si presentò il ghigno più divertito che nemmeno il peggiore dei teppisti di tutto il Garden gli avesse mai rivolto dopo averlo lasciato a gambe all'aria nella fontana della Hall.

"...Tu hai paura, ehem, dei gatti..." stava trattenendo le risate "...Oh, questo per te sarà un gran problema, ma vedrai che lo risolverai. O ti ci abituerai entro una settimana"

Rimase immobilizzato contro il muro, mandando giù a fatica: "...Tu e il gatto siete il p-problema..." singhiozzò "Il Regolamento all'articolo 57, comma 12 vieta gli animali in giro per il Garden e all'articolo 63 comma 45 pure i Dormitori misti..."

Si interruppe non appena si accorse di quello che gli era appena uscito di bocca. Mentre lei era rimasta con il gatto sollevato e ondeggiante a mezz'aria, spalancando gli occhi dalla sorpresa: "Sei della Disciplina?! Ero convinta che solo a Balamb o Galbadia avessero quel Comitato e invece esiste pure qui?!"

La maggior parte degli studenti considerava infatti il Garden di Trabia come una specie di enorme parco giochi. Era piuttosto sminuente dichiarare di essersi diplomati lì: tutto per colpa di quella pazza scleromane della Tilmitt che aveva trascorso i suoi anni passati in mezzo ai ghiacci a organizzare Festival quasi ogni giorno, seguita a ruota da un nutrito gruppo di imbecilli scansafatiche... Eppure, nonostante tutto anche quello era un Garden come gli altri e in quanto tale non poteva non esserci uno dei Comitati basilari perchè la vita al suo interno potesse svolgersi in maniera 'abbastanza' vivibile e degna di essere definita militare. Comitati Festival Pazzoidi a parte.

Annuì, cercando di assumere un certo contegno e sistemandosi gli occhiali: il Comitato di Disciplina era quel poco che riusciva a salvare la sua misera esistenza ridotta allo scatafascio da geni con tendenze artistiche e teppisti sadici. Rispetto al famoso CdD di Balamb e di tutte le leggende che giravano sul suo conto non era così noto, ma era pur sempre della categoria. E di questo, lui ne era schifosamente orgoglioso.

Addetto Semi-Qualificato per la Catalogazione Devianze Studentesche nel Quotidiano.

Il suo ruolo nel Comitato poteva essere semplicemente riassunto solo da un simile affastellamento di parolone. Secondo altri, lui era solo il Prendiappunti.

Block notes, lista degli orari della scuola e corse a perdifiato per i corridoi. Per evitare di venire picchiato da tutti quelli il cui nome compariva sulle pagine quadrettate: notti insonni, weekend mancati. Ecco cosa significava per un qualsiasi studente venire segnato sul suo block notes.

"...Nessun problema"

Era sussultato, mentre veniva risbattuto nella cruda realtà dal sacco di pelo nuovamente all'altezza del suo naso. Quella strana ragazza (che nella sua testa era davvero degna di essere confinata a vita nelle cucine a pulire pentole fino a far diventare persino bianco l'ultimo dei suoi calzini) era tornata a fissarlo col suo strano ghigno: "Yukidama"

Restò per un attimo basito, per poi accorgersi del gatto: "...Yu-?"

"Yukidama. Palla di neve" lo agitò davanti a lui "Potreste diventare amici. Anche a lui piace il freddo"

"Il Regolamento dice che..." tentò di ribattere, venendo nuovamente zittito da quelli che sembravano sibili seccati. Insomma, il gatto stava vicendo contro l'essere umano. Niente di più patetico.

"...E dato che abbiamo iniziato le presentazioni..." si interruppe con una smorfia "...Beh, di solito nei vostri CdD c'è sempre un Cavaliere o qualcosa del genere. Non mi pare che tu appartenga alla categoria..."

Non che avesse molta voglia di far sapere il suo nome a qualcuno che probabilmente nell'intrecciare paglia e lanciare maledizioni era molto più esperta di qualsiasi altra fatucchiera conquistamondo in circolazione, ma non aveva mai avuto molte possibilità nella sua vita. E quel momento, stretto tra un muro gelido e una specie di famiglio ingrassato, decisamente non aveva altra alternativa.

"...Kisoku. Houritsu Kisoku..." mugugnò, fissandola quanto più minacciosamente riusciva a figurarsi di poter fare "...E se ti metti a ridere..."

"In Esthariano ho sempre avuto un 18 stiracchiato e molto aiutato..." ritirò il gatto, appoggiandoselo sulla spalla e facendosi improvvisamente seria "Uhm, Ki-... Ki-kisoku... Beh, si può scrivere in un sacco di modi..."

Si era messa a tracciare in aria una serie complicata di segni, aggrottando la fronte e usando la coda della bestia come pennello... fino a che i suoi occhi non si illuminarono, afferrando quel dannato gioco di parole che gli faceva da biglietto da visita e gli stava rovinando la vita. Di sicuro sarebbe scoppiata a ridere, come facevano tutti. E di riflesso automatico, nella sua mente diede avvio al conteggio di quanti calci avrebbe dato a quel gatto non appena ne se ne fosse presentata l'occasione.

Tuttavia non rise. Rimase un attimo in silenzio, per poi ricominciare a strattonare la coda nei suoi arabeschi aerei: "Tu ci sei entrato apposta al Comitato di Disciplina..." fece una pausa ad effetto, quasi a rimangiarsi la risata "...signor Regola&Legge?!"

Sbuffò. Odiava la traduzione simultanea del suo tesserino scolastico. Anche da parte di chi aveva un 18 tirato in Esthariano.

"...E ti fai tanti problemi solo per questo? Almeno i bambini ti risparmieranno..." sollevò il gatto, facendolo volare sopra la sua testa "...Mentre Yukidama un giorno mi mangerà, lo sai?"

La palla di pelo le mostrò orgogliosamente i denti. Esattamente del colore dei suoi capelli... e di quei deprimenti teschietti.

"Nezu. Mi" diede un'occhiata preoccupata alla cosa che teneva in mano, abbassando all'improvviso la voce "Però non chiamarmi mai dal cognome. Solo 'Mi'. Altrimenti Yukidama si ricorda di darmi la caccia"

Fu in quel momento che decise.

Quella persona era davvero un Strega.

 

*Asterisco dell'autrice: ci ero ricascata qualche annetto fa. Una storia a puntate. Hyne, che avevo fatto di male? 

Comunque, inizio subito a divertirmi con quello che dopo cinque anni dovrei aver imparato di giapponese o meglio, teoricamente imparato e che poi sfrutto per fini del tutto fandomeschi. Ma che ci posso fare se mi ci diverto tanto, come quelli della Square con Cloud-in-the-sky (<- questo me l'ha insegnato Youffie :D).

Solo che spiegare in maniera comprensibile quello che ormai spesso mi sembra ovvio (è spaventoso ammetterlo, ma è così!) è davvero complicato. E probabilmente per la maggioranza di coloro che hanno avuto pietà e hanno letto fin qui è senza senso. Un po' come Bleach in italiano tutte le volte che nei primi volumi quell'anima in pena di Fragolo tentava di fare lo spelling del suo nome.

Io ci provo. Amore per i kanji (i segnetti cinesi, per chi ignorasse la cosa), il mio WaKan e la voglia di sfidare l'impossibile. Il primo che compare è il nome, l'altro ("ovviamente"-NdTutti) il cognome.

Kisoku Houritsu: 'regola/regolamento' + 'legge'. Penso che siano i due composti che più mal sopporto. Perchè dimentico sempre come si scrivano.

Mi Nezu: 'incanto' + 'topo'. Aggiungo che ci sono un bel po' di kanji che significano 'mi' e il gioco sta proprio in questo ;) Per quanto riguarda quello che ho scelto (), il motivo è che il suo radicale è lo stesso di 'demone'... Giusto per giocare con questa storia delle Streghe di FF8. Dopo aver distrutto Cavalieri e co. a loro tempo.

Se lo si legge dal cognome al nome si ottiene 'nezumi' ovvero (e nuovamente) 'topo'. Scusate, ma non sono riuscita a resistere XD

Yukidama: 'palla di neve'. Se non fosse che è un gatto nero. In omaggio ai Simpson.

 

...Posso inventarmi un teorico 'Esthariano' per spiegare tutto questo, vero?

(In fondo non è colpa mia. E' tempo e Ps2/Ps3/PsP che mi mancano. In attesa di quella figata preannunciata da musichetta 'O-Fortuna' di FF13-Versus, naturalmente :D)

   
 
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