3-
Snowpuppet
Tutto
si
svuotava attorno.
Se
si
tendeva l'orecchio, si sentiva persino il cadere della neve.
Le
vacanze
invernali erano iniziate. E Dicembre stava per finire.
***
Comprendeva
all'improvviso lo stato
psicologico di un pupazzo di neve davanti a un falò.
Quella
bestia dannata si era
addormentata sulla sua pancia e da quello che poteva pensare ci doveva
aver
tranquillamente passato tutta la notte.
"Sai,
mi sono messa a cogitare
meditabonda..." era comparsa sulla porta, tenendo in mano un grosso
spillone tintinnante "... e ho capito che le terapie d'urto sembrano
essere le migliori per certe fobie insensate. Quindi d'ora in avanti tu
e
Yukidama dormirete assieme. Io rischio di schiacciarlo
perchè mi agito troppo e
occupo tutto lo spazio..."
D'istinto
si tirò le coperte fino al
collo: "M-Ma a me non interssa superare le mie fobie di prima
mattina!!!"
"Adoro
venire ringraziata"
Avvampò,
ricordando quello che era
successo nella Hall poco tempo prima: per una volta i suoi occhiali non
avevano
dovuto essere sottoposti al consueto trattamento di scotch e colla. E
il
Comitato aveva gioito per un nuovo incarico alle Cucine.
"...Temo
che trascorrerò tutto
il tempo che mi rimane qui a pulire pentole. Anche se è un
gatto, Yukidama
soffre la solitudine"
Il
ragionamento era più che logico.
Solo che il suo cervello ancora scarso di zuccheri non aveva la
benchè minima
voglia di ascoltare le lamentele di una Strega attaccata come una
piattola alla
sua pulciosa palla di pelo.
"Ti
ho già ringraziato, ma ti
ho anche detto che tanto non cambia nulla, no?! Ci sono abituato, a
tutto:
neve, ghiaccio e teppisti" tentò di darsi un po' contegno
"Come
Gunblader sei di una
tristezza che supera quella di Yukidama quando finisce il latte.
Miagola che è
un concerto funebre" entrò senza farsi troppe premure,
raccogliendo quella
specie di grosso nido di corvo che aveva sulla testa attorno allo
spillone
"Ma lui è un bel micione che deve solo fare il gatto. Tu
invece sei uno
dei pochi scemi che sa come esattamente un Gunblade possa funzionare
anche come
arma da fuoco oltre che da taglio. C'è un sacco di gente che
se lo chiede, sai?
Io me lo sono completamente dimenticata, so solo che se premo il
grilletto
faccio un bello scoppio e ci metto meno tempo ad atterrare quello che
ho
davanti"
Prese
il sacco ripieno di interiora
che continuava a dormicchiare sul suo stomaco e si sedette con un tonfo
sul
letto, facendolo seriamente sudare freddo. Proprio come un pupazzo di
neve.
"Il
Gunblade è diventato
improvvisamente di moda, non trovi?"
Cercò
di non incrociare il suo
sguardo, afferrando a tentoni gli occhiali e mettendoseli sul naso:
erano pieni
di ditate.
"Fino
a poco tempo fa lo
usavano solo quelli dell'Esercito di Galbadia e qualche Seed con la
passione per
le cose proprio difficili. Adesso ogni moccioso che entra al Garden lo
fa solo
per tenerne uno in mano: che poi per la maggior parte ripieghino su
altro è
qualcosa che mi fa schiantare dalle risate!" annuì
soddisfatta
"Capisco che Leonhart e Almasy hanno sventolato i loro Gunblade per
tutto
il mondo, ma da un lato ci sono le fungherls, dall'altro c'è
il duro lavoro
della Seed..."
"Ognuno
ha i suoi idoli... E
poi quella persona è il Comandante
Leonhart" la corresse. Il
rispetto per le autorità, prima di tutto.
"Giusto,
il Grande Eroe che ha
salvato l'Universo e il buon funzionamento degli orologi!" rimase un
attimo pensierosa "Quindi hai scelto pure tu il Gunblade
perchè sei uno
dei tanti membri del suo Fan Club?! Ma lo sai che sei proprio carino
quando fai
scoprire questi tuoi lati romantici?"
Sentì
un urlo disperato uscire dalla
sua bocca: "N-NO! Io sono entrato al Garden prima!"
"Allora
sei forte!"
"NO!
Proprio per
niente!!!" esclamò strozzato, per poi volersi rimangiare la
lingua davanti
all'occhiata sinistramente divertita che gli aveva lanciato. Rimase
senza
respirare mentre si alzava dal letto e si chinava su di lui.
Togliendosi lo
spillone dai capelli e puntandoglielo alla gola.
"Allora
ti farò diventare forte
io. Odio i Gunblader depressi, apaticamente vivi e
che non sopportano il
mio gatto"
La
punta di quel coso forse più
pericoloso di un qualsiasi Hyperion in circolazione lo fece
definitivamente
sciogliere: "...C-Che accidenti vuoi da me...?" sospirò. Ne
aveva
sopportati tanti di teppisti pazzi nella sua breve vita, ma qualcuno di
così
insistente, cocciuto e rompiscatole non lo aveva mai preso di mira.
Prima di
quel mattino gelato in cui si era ritrovato un gatto sulla pancia,
naturalmente.
"Mi
serve un compagno di
allenamenti e qui a Trabia nessuno sa usare il Gunblade, oltre a te"
"Non
sono bravo nella
pratica..."
"Si
impara"
"A
me servirebbe un corso da
zero"
Aveva
riso, puntellandolo con lo
spillone: "Nessun problema"
Ancora
quella battuta. Sembrava non
sapesse dire altro.
"Preparati,
mangia qualcosa e
portati dietro le tue cose"
Si
lasciò sfuggire un sospiro di
sollievo quando finalmente si allontanò verso la porta,
sistemandosi la palla
di pelo sulla spalla. Aveva brividi ovunque.
Sgattaiolò
fuori dal letto,
infilandosi addosso quanto di più pesantemente imbottito
potesse avere.
Allenamenti fuori programma e senza la guida di un insegnante non erano
certo
proibiti, ma lui aveva sempre cercato di evitarli. Riunioni improvvise,
riunioni straordinarie, riunioni di un'importanza fondamentale per la
buona
sopravvivenza del Pianeta. O meglio, la sua. Voleva
arrivare all'Esame
Seed abbastanza integro da non dover mettere mano allo scotch anche per
le sue
ossa.
In
un angolo del suo cervello stanco
si chiedeva perchè avesse mai accettato. Probabilmente era
stato l'istinto di
liberarsi di quella doppia presenza il più presto possibile.
Una questione di
sopravvivenza, come al solito.
"...Sai
che siamo davvero
fortunati?" era tornata a far capolino da uno spiraglio dello
scorrevole
"...usi anche tu un doppia mano. Ammettilo, ti sei preso una cotta per
Leonhart e non vuoi dirlo!"
Avvampò,
schiacchiandosi un dito
nella cerniera del giubbotto. Tentare di reagire in qualsiasi modo
l'avrebbe
divertita ancor di più, tanto valeva stare zitto e sperare
che quella mattinata
finisse al più presto.
Sopportò
che gli tappasse il naso
per fargli ingollare qualcosa di caldo e dal vago sapore di uovo e si
ritrovò a
trascinarsi dietro di lei con un grosso panino infilato in bocca.
Possibilità
di fuga non ne aveva: il famiglio li seguiva senza perderlo di vista,
esattamente cinque passi più in là.
Erano
un trio che più patetico di
così non riusciva a figurarsi.
Si
ritrovò a osservarla sottecchi,
mentre avanzava a larghe falcate sui rumorosi stivaletti che sfoggiava
per
l'occasione, dondolando la custodia per il Gunblade. A forma di bara,
decorata
nella sua immancabile fantasia a teschietti. Ora persino in metallo.
"I
Garden si somigliano un po'
tutti, non trovi?" esclamò appena usciti all'esterno,
voltandosi di scatto
e facendolo quasi cadere a terra "Potrebbero anche distruggerli mille
volte e ogni volta li ricostruirebbero sempre uguali!"
Fece
le spallucce: il vecchio Garden
era stato abbandonato tra le nevi più a nord, quasi non si
ricordava nemmeno
come fosse stato. E per la maggior parte degli studenti di Trabia non
era un
bel ricordo da conservare.
Lui
inoltre non aveva mai
propriamente considerato i Garden come una casa. Perchè non
lo era. Era
l'Accademia Militare della Seed e in quelle parole niente era
così familiare e
caldo come una vera casa. Era solo un posto dove
vivere perchè in quel
mondo pareva non ce ne fossero altri.
Caricato
l'essere malefico sulla
spalla, percorsero il lungo viale innevato senza incrociare nessuno. Le
vacanze
invernali erano iniziate e chi poteva era tornato alla propria
famiglia... o
stava ancora beatamente dormendo nel suo letto.
Attorno,
la neve scricchiolava sotto
i loro piedi mentre il sole inondava il paesaggio silenzioso. Dietro i
suoi
occhiali, era costretto a strizzare gli occhi per non perdere qualche
altra
diotria.
"Questo
posto va bene. Largo,
spazioso e senza troppe persone"
Avrebbe
voluto ribattere che il
gatto era di troppo, ma preferì trattenersi.
Appoggiò
a terra la custioda per il
Gunblade e l'aprì facendo scattare i lucchetti: i suoi
guanti da allenamento
erano seminuovi, le cartucce ben allineate e la lama riluceva come uno
specchio. Anche se non gli piaceva usare quell'affare, non l'avrebbe
certo
lasciato arrugginire. Ordine e olio di gomito, queste erano le basi per
la
buona tenuta di un'arma.
Una
palla di neve lo colpì in pieno
a una tempia, facendo scricchiolare le stanghette. La Strega stava in
piedi a
pochi passi da lui, sogghignando: "Ginnastica del mattino. Altrimenti
domani non riuscirai nemmeno ad alzare un dito"
La
imitò nei suoi buffi movimenti di
riscaldamento, sotto lo sguardo attento della palla di pelo,
strategicamente
appollaiato su un grosso ramo.
Quando
finalmente si fu riscaldata
anche sotto i suoi svolazzi impossibili e fiocchetti assortiti, lui
ormai aveva
i capelli appiccicati alla fronte per il sudore. Non riusciva a capire
come
potesse resistere a quelle temperature gelide indossando gonnelline e
calzette
che nessuna ragazza di buon senso avrebbe mai osato in un posto del
genere.
"Dunque,
anche tu usi un due
mani. Due mani per attaccare, due per difendere e se proprio si
è sfortunati se
ne lascia penzolare una e si tiene il Gunblade con l'altra: ti becchi
una
slogatura di polso da non dormire la notte, ma l'importante
è uscirni vivi. Il
grilletto va premuto al momento giusto, anche se cosa esattamente stia
per
'momento giusto' non saprei..." aveva spiegato facendo ruotare l'arma
davanti al suo naso, dondolandosi e infilzando l'aria di colpi
"...Secondo
te una ragazza che usa il Gunblade, è strana?"
La
domanda improvvisa l'aveva
distratto dai movimenti della lama: "...Tu sei sempre
strana"
aveva risposto di rimando, senza pensarci troppo. Per poi volersi
rimangiare la
sua stessa lingua.
Era
rimasta a guardarlo, divertita,
portando l'arma dietro le spalle: "Uh, hai ragione. Però
è meglio essere
strani che matti" aveva ridacchiato, giocando il teschietto metallico
appeso alla catena.
Si
chiese che differenza ci potesse
essere tra le due cose, almeno nel suo caso.
"Adesso
guarda come si fa,
rimani fermo e teoricamente non dovrebbe accaderti nulla"
Si
era congelato, fissandola mentre
si metteva in posizione.
Gunblade
sbilanciato a destra,
braccia a piombo sul terreno. Prendere la rincorsa, puntare
l'obbiettivo.
"APRI
GLI OCCHI!!! Altrimenti
non imparerai niente!!!" la sentì gridare, abbassandosi
giusto in tempo
per evitare che la sua testa venisse teoricamente tranciata
se non si
fosse raggomitolato con il naso immerso nella neve.
Quella
non era solo una Strega
strana. Era anche matta.
Tentò
di non svenire quando lo
afferrò per la sciarpa, sbattacchiandolo come avrebbe fatto
con il suo
famiglio: "...Tu non vuoi proprio imparare?!" lo aveva scrollato
disperata "Io sono davvero bravissima, basta che prendi esempio da me!
Guarda
quello che faccio e non avrai nessun problema!"
"...Non
mi interessa venire
ammazzato nel bel mezzo di un allenamento"
"Era
una terapia d'urto!"
Si
trattenne dal sottolineare che
era perfetta solo per farlo andare per direttissima all'Altro Mondo:
"...Di solito si usa il metodo dell'imitazione..."
Lo
aveva guardato nuovamente con la
sua espressione degna di analisi di un PuPu.
"...Tu
fai qualcosa e io provo
a imitarti..."
Finalmente
lo aveva lasciato andare,
superandolo e squadrando torva il Gunblade ancora nella custodia:
seduta sui
talloni, era rimasta per un po' immobile in quella posizione.
"Hai
detto che farai tutto
quello che farò io?" si era voltata, sorridendo e
rialzandosi in piedi
"Fantastico. Nemmeno Yukidama lo fa"
Prese
il Gunblade che gli porgeva, crollando
di peso di lato: non ricordava fosse così pesante.
Cercò di rimettersi in
equilibrio, ignorando i ghigni che gli venivano rivolti senza troppa
pietà.
Anche il gatto stava di certo osservandolo, appollaiato su quel ramo
alle sue
spalle.
Le
mani sembravano essere troppo
piccole per quell'impugnatura, la lama lo faceva piegare in avanti e
l'idea di
premere il grilletto gli portava alla mente il ricordo di qualcosa di
piuttosto
bruciacchiato.
"...Ne
avremo per un bel
po'" aveva ridacchiato lei, afferrandogli le braccia e tendendole
davanti
a lui per poi fargliele improvvisamente abbassare "Dritte. Non da
spezzarti tutte le cosine che hai dentro, ma non piegarle ancora"
Si
staccò, allontanandosi di qualche
passo: "Hai la stessa grazia di un pupazzo di neve... Sciolto"
Dietro
di lui giurò di aver sentito
una risata.
*Asterisco
dell'autrice:
come ci si allena per diventare
Gunblader? ._.
A
questi dubbi non ci sono risposte,
solo tantitantitanti video da guardare fino a farsi male agli occhi. E
un po'
di inventiva. Mai prendersi troppo sul serio nel fanwriteraggio
assassino.
Ow,
siamo a metà (...e non è ancora
caduto un asteroide?!). E con questa prima metà vi lascio
per un poco.
Nel
frattempo, posso mettere le mie
canzoncine, giusto? (so che non gliene importa a nessuno -e le
musichette che
scelgo sono tutte in giapponese e sconosciute/prese da anime- giusto
per
divertirmi. Poi, se avete voglia di cercarvele su internet... Enjoy! :D)
_Opening: Yume no Shima Shinen Kouen (Paranoia Agent)
#Ending:
Konayuki-Powder Snow (Asian Kung-Fu Generation)
.Yukidama: Bokura wa Family!! (Kyou
kara Ore wa...)
[Mi Nezu: Treat or Goblin (Abenobashi-Mahou Shoutengai)
]Kisoku Houritsu: Ano Machi no Gunjou
(Tekkokinkreet)