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Autore: aiwa    19/06/2011    2 recensioni
E' l'inizio del sesto anno e Draco Malfoy torna ad Hogwarts cambiato. Durante l'estate ha sviluppato un'insana passione per la lettura, talmente forte che non puo' fare a meno di avvicinare l'unica studentessa in grado di soddisfare la sua sete di libri: Hermione Granger.
Anche Harry e' cambiato molto nell'ultimo anno, e si accorge presto di essere un po' troppo geloso delle amicizie della sua migliore amica.
Hermione scopre emozioni nuove e allo stesso tempo un potere nuovo, qualcosa che potrebbe aiutarla a proteggere le persone che ama dalla minaccia che incombe su Hogwarts.
(Canon fino al quinto libro)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Disclaimer: Non possiedo nessun personaggio di Harry Potter

Note dell'autore: Commentate commentate che necessito di ispirazione!

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 21

 

 

 

 

Non trovarono alcuna traccia di De Roosieriel per tutto il resto della settimana.

 

In compenso le doti di Hermione continuavano a svilupparsi di giorno in giorno.

 

Si allenava febbrilmente ogni qualvolta riuscisse ad avere del tempo libero.

 

Passava le serate in una classe libera qualsiasi, anche da sola ormai, cercando di padroneggiare la telecinesi.

 

Iniziava ad essere capace di chiamare gli oggetti a se, ma ancora con poca potenza, a meno che non fosse di qualche strano umore.

 

Spesso e volentieri si ritrovavano in una classe vuota, i due ragazzi facendo ricerche su libroni enormi, e lei cercando di spostare qualche oggetto a caso.

 

"Mi sembra che si siano capovolti i ruoli." esclamò lei uno di quei giorni.

 

"In che senso?" domandò Harry alzando uno sguardo stanco dal libro Coprecius Finnigan.

 

"Una volta ero io quella che faceva ricerche, e voi due vi allenavate."

 

I due ragazzi sorrisero.

 

"Avete notato che ci succede sempre qualcosa di strano tutti gli anni mentre siamo ad Hogwarts?" commento' il rossiccio, da quando aveva conosciuto Harry ed Hermione, non c'era stato un attimo di pace.

 

"Parla per te, a me succede qualcosa anche quando sono dai Dursley." protesto' Harry, scuotendo la testa.

 

"Giusto."

 

"E poi va beh, è inevitabile… con il ritorno di Voldemort e il resto."

 

"Anche questo è vero."

 

"Ci pensate che non manca tanto alla fine della scuola?" domandò Ron distrattamente, mentre la ragazza stava rubando per l’ennesima volta la penna che Harry aveva in mano e la faceva fluttuare davanti a se, ridacchiando.

 

"Beh, manca ancora un anno… e i MAGO soprattutto." corresse Hermione. Strano come li sentisse un problema lontano al momento, la scuola aveva perso importanza ultimamente.

 

"Vero."

 

"Mi chiedo se saremo amici anche dopo."

 

Hermione si raddrizzò la schiena. "Certo, perché no?"

 

"Beh, la vita vera… dovrebbe essere diversa, no?"

 

"Io se Dio vuole me ne andrò dai Dursley."

 

"Anch’io vorrei andare ad abitare da sola. Impazzirei a stare dai miei adesso..."

 

"Idem."

 

Si guardarono un attimo.

 

"E se andassimo insieme?" propose Ron.

 

La ragazza sorrise.

 

Harry annuì leggermente, perso nell’idea di cosa gli sarebbe potuto succedere se fosse stato più vicino di quello che già era ad Hermione… vederla sempre… abitare insieme.

Dio, poteva impazzirne… se già non lo stava facendo.

 

"Potrebbe essere un idea." disse poi, notando solo ora che il sorriso di lei non era poi così felice.

 

"Mi chiedo se potremmo."

 

"Hey, perché no?" sbottò Ron.

 

"Beh… con tutto quello che succede già adesso… come facciamo a sapere che cosa sarà di noi tra un anno e mezzo… forse la guerra sarà già iniziata… e chissà come saranno le cose allora. Non e' una vita che riesco ad immaginare..."

 

Harry deglutì amaramente, strano che non fosse stato lui a pensarci. Era sempre lui il più negativo.

 

Ron scosse la testa. "Proviamo ad essere positivi… magari tutto si risolve… e noi non avremo nessuna idea di cosa fare, perché troppo preoccupati di ciò che poteva succedere di brutto."

 

Hermione ridacchiò, seguita dall’altro amico. "Vero anche quello."

 

Si sentì un tuono fuori dalla finestra. Si voltarono di scatto. Aveva iniziato a piovere improvvisamente.

 

"Un momento." saltò su la ragazza.

 

"Cosa?"

 

"Adesso è il momento giusto per cercarlo."

 

"De Roosierel?"

 

"Con questo tempo?"

 

"Sì, perché è maltempo per noi, ma anche per lui. Soprattutto se si trova fuori."

 

Harry strinse gli occhi iniziando a capire.

 

"Probabilmente dovrà ripararsi in qualche modo… a meno che non abbia trovato una grotta… ma non ne abbiamo mai viste… dovremmo riuscire a trovarlo dall’alto se ha usato qualche magia."

 

"Potrebbe avere un mantello dell’invisibilità però.”

 

Ci pensò un po’ su. "Ma allora sarebbe stato più facile entrare ad Hogwarts per lui… anche se c’era il Groble."

 

"Mm."

 

"Beh, ci sono tanti se… ma potremmo provare."

 

"Potrebbe essere pericoloso volare con un temporale."

 

"Basta usare un Incanto Protego." saltò su Ron.

 

Gli altri due lo guardarono sorpresi.

 

"Hai ragione." dissero in coro, e poi ridacchiarono.

 

"Lo dite come se fosse raro." protesto' il rossiccio.

 

Loro risero ancora.

 

"Hai ragione."

 

Uscirono tutti e tre all'esterno. Era il giorno prima della fine dell'anno e l'aria di vacanza era ancora tangibile tra i corridoi, tutti chiacchieravano di tutto fuorchè di compiti. Pochi li degnarono di uno sguardo.

 

Prima di partire concordarono anche per un incantesimo Impervius che li proteggesse dalla pioggia.

 

"Da che parte iniziamo?" chiese Harry alzandosi in volo, seguito a ruota dagli altri.

 

"Direi dalla radura. Si trova a distanza di sicurezza dal castello e non è pericolosa come il resto del parco." propose Hermione.

 

"Ok, proviamo."

 

Sorvolarono il lago con tranquillità, sotto la pioggia torrenziale.

 

"Dividiamoci un po'." disse Ron iniziando ad andare verso la foresta proibita.

 

*

 

Dopo una mezzora di ricerca Harry ed Hermione si ritrovarono a mezz'aria. Le mani e il naso rossi e congelati, il freddo iniziava a diventare insopportabile.

 

"Niente." commentò lui.

 

"Forse non era poi una grande idea." ammise la ragazza abbattuta.

 

"Hey! Venite qui!" urlò Ron in lontananza, agitando le braccia per attirare la loro attenzione. I due si lanciarono uno sguardo d'accordo e lo raggiunsero, si trovava in un punto imprecisato del bosco, vicino ad una collina che si estendeva poi fino all'orizzonte.

 

"Hai visto qualcosa?" chiesero i due in coro.

 

"Guardate!" rispose lui indicando un punto, in basso, direttamente ai piedi di un pendio, dove una strana bolla trasparente, risplendeva sotto le gocce. Abbastanza ingegnoso dato che non sarebbe stata individuabile se non fosse stato per il maltempo.

 

I tre amici atterrarono li vicino, tirando fuori le bacchette si diressero verso la bolla con circospezione.

 

"De Roosieriel!" urlò Harry appena furono vicini: "Sappiamo che sei qui, esci fuori... dobbiamo parlarti."

 

Intanto ispezionavano il contorno della bolla attenti a qualsiasi mutamento. Ad un certo punto la superficie vitrea fece un singulto e i tre indietreggiarono vedendo una forma umana come stamparsi su quella sorta di pelle vetrosa.

 

Come se ne venisse sputato fuori, apparve De Roosieriel.

 

"Che succede?" domandò con la bacchetta in mano, poco stupito del fatto che fosse stato trovato.

 

"Posa la bacchetta e parleremo in pace." fece Ron.

 

"E per cosa? Per essere alla mercé vostra... non credo proprio."

 

"Va bene così." disse Harry con tranquillità.

 

"Vogliamo sapere un paio di cose." intervenne Hermione.

 

Harry prese dalla tasca il ciondolo e glielo lanciò.

 

"Vogliamo sapere che cosa è questo."

 

Il ragazzo davanti a loro lo guardo per un po'. "Devo dedurre che avete trovato la persona che cerco."

 

"Perchè?"

 

"Perchè questo ciondolo è destinato ad arrivare a lui e a fargli trovare..." si interruppe guardandoli intensamente uno ad uno.

 

"La maschera? Serve a trovare la maschera?" incalzò la ragazza.

 

Lui si girò per incontrare i suoi occhi.

 

"Sì." disse scrutandola ancora. Come cercando qualcosa.

 

"E' quello l'oggetto di cui tu hai bisogno?" chiese Ron.

 

"Sì."

 

"Beh, vorrai spiegarci qualcosa se vuoi che ti aiutiamo." sbottò subito dopo.

 

"Voglio solo trovare quella persona. Non ho bisogno del vostro aiuto."

 

"Si da il caso che tu ce l'abbia chiesto... o pensi di trovare tutto da solo stando accampato qui."

 

Guardò Harry, che aveva parlato, con rabbia.

 

"Se ci dici qualcosa in più su di te, potremmo fidarci." spiegò Hermione.

 

"Posso farmelo dire con la forza, cosa credete?"

 

"Siamo in tre contro uno, se riesci a notarlo."

 

Rimase un attimo in silenzio.

 

Poi si girò verso Hermione. La osservò con cura. "Sei tu la persona che cerco, vero?" fece con disinvoltura.

 

La ragazza sorrise con tranquillità.

 

"Lo sento." continuò lui avvicinandosi minaccioso.

 

"Stai lontano da lei!" urlò Harry avvicinandosi alla ragazza.

 

"So che è lei... e voglio parlare con lei.”

 

"Sei qui, parla pure." disse Ron.

 

"Da soli."

 

"Beh, loro lo saprebbero comunque poi... glielo racconterei."

 

Ci pensò un attimo su.

 

"Potrebbero essere cose un po'... personali... dovresti poter decidere senza l'influenza altrui."

 

"Beh, sono forte. Ce la farò comunque."

 

"E va bene."

 

Il ragazzo sembrava un po' più tranquillo.

 

"Entrate allora?" domandò invitandoli con il braccio teso verso la bolla.

 

"Cosa? Entrare lì dentro?" sbottò Ron scuotendo la testa.

 

Harry si avvicinò sospettoso, seguito a ruota da Hermione.

 

"Ci possiamo fidare?" chiese la ragazza toccando leggermente la superficie della bolla. Sembrava acqua.

 

"Fate come volete." disse lui ed entrò.

 

"Dobbiamo proprio entrare?" fece il rossiccio.

 

La ragazza alzò le spalle ed oltrepassò la barriera.

 

L'altro scosse la testa. "Beh, ormai per forza."

 

Ed entrarono anche loro due uno dietro l'altro. Nonostante si sentissero piuttosto sospettosi, non li aspettò nessuno scherzo da parte di De Roosieriel.

 

L’interno della bolla era piuttosto accogliente, simile all’attrezzatura da campeggio che avevano usato alla coppa del mondo.

 

Si sedettero attorno ad un tavolo quadrato. Non c’era nessun altro.

 

"Sei solo qui?" domandò Hermione guardandosi intorno.

 

"Certo." rispose lui con orgoglio: "Non c’era bisogno di nessun altro."

 

Harry lo guardò con sospetto. Aveva la sensazione che piu' che non aver bisogno di nessun altro, non ci fosse nessun altro disponibile ad unirsi ad una missione basata su una leggenda. Una parte di lui sapeva che tutto quello che il ragazzo aveva detto era vero, ma non voleva fidarsi troppo. Non ci sarebbe cascato di nuovo. Non se riguardava Hermione Granger.

 

"Inizia a spiegare… non possiamo stare qui troppo, o verranno a cercarci." lo esortò.

 

"Iniziamo con delle presentazioni serie allora. Io vengo dalla famiglia De Roosieriel come avete ben capito."

 

"Sì, abbiamo anche fatto qualche ricerca… ma sembra che vi abbiano voluto cancellare."

 

"Beh, non è proprio per quello."

 

"E allora perché?"

 

"In realtà siamo stati cacciati dal mondo dei maghi talmente tanto tempo fa, che sarà rimasto davvero poco di noi."

 

"Mm… abbiamo visto un tuo antenato nominato per delle ricerche scientifiche."

 

"Nella mia famiglia siamo medici da generazioni."

 

"Ah."

 

"E perché siete stati cacciati?" incalzò Ron.

 

"Per un conflitto di interessi con il re."

 

"Una cosa così semplice?"

 

"Non volevamo servire la famiglia che aveva usurpato il trono alla stirpe che seguivamo in precedenza."

 

"Una questione di onore?" domandò Hermione con una smorfia.

 

"Sì, una sorta… ma neanche i discendenti ne parlano molto."

 

"E non avete rancore verso la stirpe dei maghi?"

 

"Non mi sembra una cosa seria. E come prendersela con gli Inglesi per aver conquistato l'America..."

 

Rimasero tutti in silenzio per un attimo.

 

"E tu sei tornato per trovare la maschera." ricomincio' Hermione, voleva risposte.

 

"Sì. Ci è necessaria."

 

"Per cosa?"

 

"Per…” Ci penso su. “...sono cose un po’ complicate."

 

"Siamo tutto orecchi."

 

"Si tratta di incantesimi che la mia famiglia si porta dietro dai tempi antichi, ancora più antichi di quando fummo scacciati."

 

"E a che cosa servirebbero?" sbottò pratica la ragazza.

 

"A guidare gli elementi."

 

"Cosa?" esclamarono i tre scattando in piedi. Avevano sentito parlare di magie simili solo in leggende.

 

"Un potere simile? In mano ad una sola famiglia di maghi?" protestò Ron.

 

De Roosieriel annuì.

 

"Non è possibile. Come potremmo fidarci a darti la maschera."

 

"La maschera è solo un mezzo… il legno di cui è fatto l’interno è molto raro ed e' stato lavorato con la magia nei piu' finissimi e magici particolari. Può assorbire la pozione che abbiamo preparato negli ultimi tre anni. E renderà ad un mago il potere degli elementi."

 

"Tre anni?" fece Hermione incredula.

 

"Come facevate a sapere che Voldemort sarebbe tornato?"

 

"Centauri."

 

"Cosa? I centauri non aiutano gli uomini."

 

"Noi abbiamo appreso le loro conoscenze."

 

"In che modo?"

 

"Torturandoli."

 

"COSA?" fecero i tre.

 

"Non era illegale prima che fossimo espulsi. Erano considerati esseri inferiori e pericolosi...” disse scuotendo le spalle. “La mia famiglia si è macchiata di molti crimini nei secoli, per seguire le ricerche a cui si dedicavano… non posso dire che sia una stirpe buona e giusta rispetto alla vostra… tutt’altro. Tuttavia adesso anche gli uomini corrotti dal potere hanno paura di Voldemort e sono uniti nel volerlo combattere… e la paura crea forza in questo caso."

 

"Tu sei pazzo se pensi che andremo a cercare la maschera per te, potrebbe rendervi più potenti di qualsiasi mago vivente." disse Harry, guardandolo dritto negli occhi.

 

"Non capite. Voldemort è già al pieno delle sue forze, sta radunando i Dissennatori e i giganti, non c’è tempo da perdere." protesto' De Roosieriel accaldato.

 

"Come facciamo a sapere che sei dalla parte giusta?" chiese Ron astioso.

 

"Perché gli elementi non possono essere guidati contro qualcosa che segue il ciclo della natura."

 

"Cosa?"

 

"Voldemort vuole la distruzione senza limiti… provoca morte e distruzione senza un senso... e questo è innaturale nell'ordine delle cose dove tutto si crea… come la creazione fine a se stessa non può essere… il modo di vivere umano, per quanto corrotto, ha sia la morte che la vita. È naturale. E Voldemort vuole spezzare un ciclo che è più forte di lui, vuole decimare gli esseri umani che sono la vita di questo pianeta come lo siamo noi maghi... Per questo può essere punito dagli elementi. Il mondo non può accettare qualcosa che è solo e soltanto piena di male… dentro gli esseri umani il bene e il male hanno una continua lotta, ma se è solo il male ad esistere, allora si è innaturali. Voldemort e' resuscitato contro tutte le regole della vita e la morte, è diventato in questi anni una sorta di demone… non può continuare a vivere in questa terra, è un essere innaturale."

 

"Proprio voi che siete una famiglia di scienziati parlate così della natura."

 

"Non è detto che la ricerca scientifica non sia naturale. La nostra scienza deriva dall'Alchemia... ed ha tutto a che fare con i processi naturali..."

 

I tre lo guardarono perplessi.

 

"La storia dell’uomo ha uno sviluppo naturale a nostro parere, compreso delle tecnologie e della magia. Le nostre ricerche sono un risultato dell’istinto di scoperta e del tentare di dare risposte che e' intrinseco dell'essere umano."

 

Rimasero in silenzio. Cosi' tante informazioni, cosi' tante cose a cui pensare.

 

"E come si farebbe a prendere la maschera?" intervenne Ron.

 

"Tenere la pietra addosso… la pietra guida alla maschera." Neanche lui sapeva i particolari, ma non l'avrebbe ammesso a meno che necessario.

 

"L’ultima volta ho sanguinato finché non mi hanno tolto il ciondolo." protesto' Hermione.

 

La guardò confuso. "Strano davvero…” commento'. “Si tratta di un incantesimo molto potente, ma non certo fatto per mettere in pericolo il destinato...” Poi aggrotto' le sopracciglia. “Tu non hai trovato la maschera pero'... quindi e' successo qualcosa... l’incantesimo e' stato bloccato, vero?"

 

"In effetti l’ho svegliata io dalla trance." ammise Harry, sentendosi molto stupido.

 

"Questo spiega tutto. L’incantesimo che lega la pietra al destinato e' talmente potente che a spezzarlo ne risente il fisico della persona che porta la pietra… la pietra vuole tornare alla maschera appena entra in contatto con la persona destinata, non riesce a concepire altro e combatte per raggiungere quello scopo."

 

"Quindi sarei al sicuro… se non venissi svegliata?" chiese Hermione.

 

I due ragazzi la guardarono di sbieco. Harry non voleva che corresse quel pericolo.

 

"Ovviamente… e poi dubito che potrebbe succederti qualcosa di così grave… sei pur sempre la destinata. La pietra vorra' proteggerti, visto che esiste solo ed esclusivamente per te." spiego' lui, non sapeva che pensare di questa ragazza. Sembrava sveglia si', ma poteva essere davvero la destinata?

 

"Non hai idea di dove si trova la maschera?"

 

"No."

 

"Ci sarà qualcosa che la difende?"

 

"Sicuramente, ma il ciondolo ti farà entrare."

 

Hermione sospirò. Poi si girò verso i compagni. "Io lo farei."

 

"Sei pazza?" urlò prevedibilmente Harry.

 

"Non possiamo fidarci." confermò Ron.

 

De Roosieriel strinse i pugni visibilmente contrariato.

 

"Dovremmo parlarne con Silente." propose la ragazza. Gli altri due la guardarono perplessi. "Sono sicura che lui saprà che fare."

 

"Non posso mostrarmi ad altri." disse De Roosieriel con rabbia.

 

"Con Silente avreste già dovuto mettervi in contatto… è l’unico che può contrastare Voldemort… è lui che sta organizzando la difesa." spiegò lei.

 

L’altro rimase zitto. Non aveva idea di chi fosse questo Silente e sinceramente era confuso anche lui sul da farsi, aveva iniziato a pensare che la sua ricerca fosse una strada chiusa quando finalmente tutto sembrava andare nel verso giusto.

Aveva avuto ragione a voler contattare Harry Potter.

Nonostante tutti gli avessero riso dietro.

Anche se non era lui il destinato, l'aveva guidato a lei.

 

Ma adesso cosa doveva fare?

 

"Come facciamo a spiegarglielo?"

 

"Come abbiamo fatto per… Sirius." fece lei lanciando uno sguardo furtivo a Harry. Lui scosse la testa.

 

"Potremmo metterlo in pericolo… e magari non è necessario."

 

"Ma non possiamo fare qualcosa del genere senza che lui lo sappia… questa cosa e' piu' grande di noi..." ammise Hermione, anche se non le piaceva per niente.

 

"Parlerò con Silente, se è davvero così importante." si propose De Roosieriel.

 

Lei si girò verso di lui e sorrise.

 

"Gli parleremo prima noi… e poi ti faremo sapere."

 

Lui annuì.

 

"Non so se c’è da fidarci." borbottò Ron.

 

"Andiamocene. È ora di cena. Potremmo destare sospetti se ritardassimo." disse freddamente Harry.

 

E i tre, dopo qualche saluto imbarazzato lasciarono la bolla, recuperarono le scope che avevano appoggiato lì vicino e ritornarono al castello, in silenzio, finché raggiunsero il portone.

 

"Vi sembra il caso di parlarne davvero a Silente?" chiese Ron poco convinto.

 

Hermione annuì.

 

Harry scosse le spalle. Almeno Silente sarebbe stato d'accordo sul proteggere Hermione ad ogni costo, non la metterebbe mai in pericolo.

 

"Secondo me De Roosieriel sparisce nel giro di una notte. Non sta ad aspettare di venire beccato." insistette.

 

"Al massimo avremo cacciato via un intruso." fece Harry.

 

"E senza danni a nessuno… avremmo fatto la cosa giusta in ogni caso. In fondo se tutto quello che ci ha detto è inventato, scappando ce ne da solo la prova." concluse Hermione, mentre entravano nella Sala Grande per la cena.

 

  
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