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Autore: shadowsdimples_    19/06/2011    1 recensioni
Hilary, normalissima ventottenne con origini italiane, si ritrova catapultata nel mondo dello star system. Ma non sarà questo a cambiarle la vita, ma bensì un incontro. Un incontro a dir poco meraviglioso... P.S.:E' la mia prima FF, siate clementi!! T.T
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fiùùù!! E' stato un parto trigemellare, non trovavo il tempo per scrivere D: Però eccomi qui! ^^ Tanto questa storia fa letteralmente... SCHIFO. Ma è la prima, giusto per sondare il terreno.. Comunque, ecco il capitolo, buona lettura.


Ilaria.

Jennifer Lopez - I'm Into You || 30 Seconds To Mars - Oblivion


Los Angeles, 10.46 AM


Hilary*


Camminavamo vicini sulla riva della spiaggia di Santa Monica. Non ci tenevamo per mano. Io avevo le mani nelle tasche posteriori dei pantaloncini, mentre lui le aveva in tasca. Ci eravamo dichiarati, si, ma prima volevamo vedere se potevamo funzionare insieme. Mi girai e lo guardai. Mi stava guardando. Abbassai lo sguardo e mi cinse le spalle, baciandomi i capelli. Decidemmo di fermarci. Ci sedemmo sulla sabbia, appoggiati a un tronco dietro di noi, io sdraiata sul suo petto e lui che mi accarezzava i capelli guardando il mare. Tutto ciò, bellissimo e stupendo, venne interrotto dal BlackBerry di Jared che iniziò a squillare proprio sotto il mio orecchio. Saltai e imprecai involontariamente in italiano. Rise e rispose continuando ad accarezzarmi.
"Pronto? Oh, ciao Shan... No, dimmi... Si... Credo che anche per lei vada bene... Si, si, è qui con me... Aspetta", si rivolse a me "Per te va bene se stasera si va tutti a cena fuori?", chiese.
"Tutti chi?"
"Io, te, Shan, Tomo, Vicky, Ambra ed Ashley"
"Certo", sorrisi.
"Bene. Si, per lei va bene. Ok, a stasera", e riagganciò.
"Dove si va?"
"A cena in un ristorantino a Beverly Hills", disse guardandomi dall'alto. Mi alzai pulendomi il sedere.
"Andiamo"
"Dove?"
"A fare shopping. Forza, non ti permetto di venire a cena fuori con i jeans. Su, sbrigati, non abbiamo tanto tempo"
"Ma la cena è alle nove!", disse lamentandosi.
"Non mi contraddire." Gli tesi la mano. La afferrò buttandomi a terra, sopra di lui. Mi fermò da dietro la nuca e mi baciò.
"Ok, ora possiamo andare"
"Scemo..."
Prendemmo la macchina e andammo a North Rodeo Drive. Nonostante lo stessi facendo entrare ed uscire da camerini e negozi, non si lamentò. Camminavamo per strada, lui mi cingeva le spalle e io avevo la mano infilata nella tasca posteriore dei suoi jeans.
"Iiiiiih!! Andiamo da Armani?? Daaaaaiii...", lo pregai.
"Ti prego, è dalle undici che stiamo in giro per negozi, e sinceramente, inizio ad avere fame...", disse bloccandomi per il polso prima di entrare da Armani.
"Uff... Andiamo a pranzo. Però dopo entriamo, ho visto un tailleur...", dissi con lo sguardo furbo. Notai dietro l'angolo qualche paparazzo che scattava foto. Jared mi tirò per il braccio e finii spalmata sul suo petto, le labbra a un centimetro dalle sue, distanza che venne poi colmata, facendo impazzire i paparazzi.
"Sorridi", mi sussurrò poggiando le labbra sulle mie. Pranzammo velocemente in un ristorantino tranquillo li vicino, poi entrammo da Armani. Jared, capendo che la cosa sarebbe andata per le lunghe, si sedette sulle poltrone fuori dai camerini mentre io mi provavo il tailleur che mi aveva fatto impazzire. Era composto da giacca e pantalone, la giacca aveva una scollatura molto abbondante che potevo portare anche senza nulla sotto, come aveva spiegato la commessa che si stava sciogliendo alle occhiate di Jared. Quando se ne andò, tirai un calcio a Jared, che mi guardò male staccando gli occhi dal suo BB.
"Ehi! Che ho fatto?"
"Smettila di provarci con le commesse." Si alzò e mi abbracciò da dietro, dondolando.
"Seeei geloooosaaa...", canticchiò vicino al mio orecchio mentre guardavo la taglia dei pantaloni.
"Non sono gelosa. Non voglio che la prima troietta che passi si scopi con gli occhi il mio ragazzo", replicai. In parole povere, ero gelosa, si.
"Bene, sei gelosa."
"Hai vinto.", dissi infilandomi nel camerino. Mi infilai pantaloni e giacca e mi infilai anche le decollété in vernice con tacco altissimo di Louboutin che la commessa mi aveva portato. Uscii. Ovviamente il reggiseno bianco non ci stava bene sotto, avrei dvuto metterne un altro. Mi guardai al lungo specchio che c'era attaccato ai camerini. Mi feci vedere da Jared, che era impegnatissimo a squagliare il suo BB di messaggi.
"Allora?" Alzò gli occhi e mi guardò. Si alzò e mi venne vicino.
"Non va bene, qualcuno potrebbe provarci con te...", mi sussurrò all'orecchio.
"Si, certo..." Rientrai e mi cambiai. Mentre mi rinfilavo la maglietta, Jared ficcò la testa nel camerino.
"E comunque, ho ragione." Ma poteva infilarsi nel camerino mentre ero mezza nuda per dirmi che aveva ragione?
"Si, ok, come vuoi, ora esci."
Uscii e andai alla cassa. Stavo per tirare fuori la carta di credito, ma la carta di Jared era già nel POS.
"Ehi! E' mio e lo pago io!"
"Ma stai zitta...", disse porgendomi la busta. Continuammo a girare per un po', poi, verso le quattro, tornammo ognuno a casa nostra. Ambra ancora non era tornata...


Ambra*

Los Angeles, 6.47 PM


Ero partita con l'idea di fumarmi mezzo pacchetto di sigarette, ma alla terza venni interrotta dal suono insistente e stridulo del mio cellulare. Shannon... Risposi.
"Pronto?" La mia voce era peggio di quella di una fumatrice accanita.
"Ehi, Ambra! Come stai? Hai una voce..." Non gli sfuggiva nulla, eh...
"Ho un po' di mal di gola... Che succede? Come mai mi hai chiamata?"
"Volevo chiederti se stasera volevi venire a cena con me, Jared, Hil, Ash, Tomo e Vicky. Ci stai?" Merda... Se avessi rifiutato sarei passata da stronza, se avessi accettato avrei passato una bella seratina.
"Ehm... Ok..." Niente rimpianti, Ambra, niente rimpianti...
"Fantastico! Ci vediamo alle nove. Passo a prenderti io. Ehi, niente gonna!" E riagganciò. Come niente gonna? Mi buttai sul divano afflitta, facendomi da sola la psicanalisi.
Perchè non volevo andare a cena con Shannon?
Perchè sei attratta da lui.
Perchè, se sei attratta da lui, non vuoi andarci a cena?
Perchè so che non riuscirei a controllarmi.
Cosa vorresti fare?
Urlargli in faccia che sono più che attratta da lui.  
La psicanalisi venne interrotta dal mio BB che iniziò a squillare di nuovo. Stavolta era Hilary.
"Pronto?"
"Ehi, panterona! Come va?"
"Bene. A te?"
"Più che bene"
"Come mai?" Tanto valeva sembrare interessate a fare conversazione.
"Io e Jared ci siamo messi insieme" Sputai l'acqua che stavo bevendo come un lama.
"Cosa?!"
"Beh, veramente non stiamo veramente insieme, stiamo provando a far funzionare il nostro rapporto. Se andiamo bene come coppia, quelle cose la...", disse spiegandomi.
"Mmh... Sai che bei Leto che usciranno fuori! Tutti con gli occhi blu e le creste rosa melograno!", dissi sfottendola.
"Jared non ha gli occhi azzurri, ma color ghiaccio. E poi sai che figata!", rise alla mia battuta.
"No dai, scheletri a parte, sono felice per voi. Come procede fino ad ora?"
"Beh, considerando che va avanti da... sei ore, direi bene."
"Ah, è una cosa recente!"
"Eccerto!", disse come se fosse una cosa ovvia.
"E che ne so, potresti anche avercelo tenuto nascosto per una settimana! E comunque, io ho sempre sospettato di voi due. Stavate sempre insieme"
"Ma fatti i cazzi tuoi!", scoppiò a ridere "E con Shannon?"
"Con Shannon cosa?", il mio tono si era freddato di botto.
"Ammettilo, si vede lontano un chilometro che ti piacerebbe..."
"Mi piacerebbe cosa?"
"Non fare la bambina ingenua! Ti piacerebbe fartelo!"
"Ovvio! Io l'ho sempre detto!"
"E adesso che ne hai l'occasione? Non ne approfitti?"
"Cosa dovrei fare? Andare li e dirgli 'Ciao, scopiamo?' Non mi sembra un'idea sensata, Hil..."
"Senti, lui sicuramente ti ha detto che ti passerà a prendere stasera, no?"
"Tu sei una strega"
"Bene, quando ti riaccompagnerà, vedi un po' che vuoi fare..."
"Eh?! Dovrei invitarlo ad entrare e scoparci?"
"Ambra, cassiopea, non te le devo dire io queste cose! Sei tu l'oracolo del sesso!"
"Mh. Ok, si. Lo farò"
"Bene. Senti, io devo andare, ho una chiamata sotto, sicuramente è Shannon che mi vuole dire il nome del ristorante. Ci vediamo stasera e... Ambra?
"Si?"
"Sesso estremo."
"Tu pensa a farlo con Leto Jr."
"Ci farò un pensierino." Avrei scommesso tutto che stava facendo il sorrisino furbo che ci faceva cascare tutti. Riagganciai e spensi la sigaretta nel lavandino. Accesi la tv e feci un po' di zapping, fino a ritrovarmi su un canale di gossip. Stavano passando proprio in quel momento le foto di quella mattina, quando Jared mi era venuto pericolosamente vicino per parlarmi di Hilary. Il telefono di casa iniziò a squillare poco dopo la fine del servizio.
"Pronto?"
"Che cazzo sono quelle foto?", ringhiò Hilary.
"Hil, lasciami spiegare."
"Lo sto facendo, anzi, ti dirò di più, se non ti sbrighi mi incazzo pure!"
"Stamattina, quando sono sparita, sono andata allo Starbucks di Beverly Dr. e ho incontrato Shannon e Jared. Quando sono uscita, Jared mi è venuto vicino per chiedermi se mi avevi detto qualcosa di quello che è successo ieri sera tra te e lui. Io gli ho risposto che doveva parlarne con te. Ecco qua. Poi non mi sembra niente di trascendentale se mi prende per il polso."
"Mh... Si ma hai sentito? Dicono che c'è un flirt tra te e lui"
"Dovessi stare sempre a dare retta ai giornalisti ci sarebbero i maialini volanti a pois"
"Mh... Si, ok... Scusami..."
"Niente, anche io mi sarei fatta rodere il mio bel culo a mandolino"
"Già... Senti, che ne dici se passo da te?"
"Adesso?"
"Si. Devi uscire?"
"No. Vieni pure."
"Arrivo" E poichi minuti dopo arrivò. Appena le aprii la porta, lei la spalancò e mi abbracciò fortissimo. Era il suo modo per scusarsi.
"Che cos'è quello?" Indicai la custodia nera che aveva sulle spalle.
"Il mio tailleur."
"Ah, meno male che ci sei! Shannon mi ha detto niente gonna, che cazzo mi metto?!"
"Mmh... Andiamo a vedere" Andammo in camera mia e aprii la cabina armadio. Hilary iniziò ad aprire l'anta dei pantaloni, mentre io spulciavo in quella delle magliette e delle camicie, con sotto i cassetti con i maglioncini e i maglioni. Tirò fuori un paio di leggings di pelle lucida nera. Mi venne vicino e aprì i cassetti. Tirò fuori una canotta con scollo a cappuccio paillettata nera e argentata. Io presi una giacchetta
conmaniche a tre quarti di raso damascata nera e degli stivaletti con tacco alto e sottile. Iniziammo a vestirci. Il tailleur di Hilary era spettacolare. Le faceva le gambe ancora più lunghe di quanto già le avesse, il rossetto rosso fuoco le stava benissimo, anche se io ero team lucidalabbra. Al posto della solita borsona, aveva una pochette nera. Niente orecchini, solo un innocente catenina con un piccolo brillantino. Notai che sotto la giacca aveva un reggiseno di pizzo nero.
"Lo farai sbavare"
"A chi?", chiese innocentemente mentre controllava se non si vedesse niente.
"Tomo."
"Vaff..."
"Chi è il tuo ragazzo? Jared, no!"
"Ah! Si, lo spero." Sorrise. Iniziai a vestirimi anche io. Ai capelli non feci tanto. Mi ero addormentata con la cipolla in testa e adesso li avevo ondulati. E poi non avevo tempo per farmi una piastra decente. Un po' di lucido, matita, rimmel ed ero pronta. Jared arrivò prima di Shannon. Hilary decise di andare da sola con lui, io sarei andata con Shannon. Arrivò poco dopo con la Ducati che aveva usato nel video di Hurricane. Bianca, blu e rossa.
"Ciao micia!"
"Ciao Shanimal", dissi baciandolo sulle guance.
"Sei una bomba stasera", disse porgendomi il casco.
"Solo stasera?", feci con un sorrisetto furbo. Salii sulla moto e abbracciai Shannon, appoggiando la teta sulla sua schiena.
"Reggiti. Io non vado piano". E così fece. Andò a tremila, si fermava per miracolo ai semafori e faceva delle accelerate da paura. Arrivammo al ristorante che ci guardavano tutti, Hilary e Jared compresi.
"Io in moto con te non ci vengo più.", dissi togliendomi il casco scuotendo i capelli.
"Andiamo, che ti sei divertita! Anche io mi sono divertito!"
"Ci trovi gusto a sentirmi urlare?", feci acida.
"Abbastanza. Però non di terrore", disse con uno sguardo che la diceva lunghissima. In quel momento i suoi occhi erano verdi, con qualche punta di giallo. Mi stava girando la testa. Gli diedi un pugno sul braccio e raggiungemmo Jared e Hilary.


Shannon*

Los Angeles (Beverly Hills) 9.06 PM

Accidenti se urlava, Ambra! Mi aveva trapanato tutte e due le orecchie. Dal primo momento che avevo girato l'acceleratore fino a quando non avevo spento la moto. Fuori dal locale c'era un po' di gente che parlava, ma nessun paparazzo era in vista. Almeno non ancora. Mi avvicinai ad Hilary e la salutai. Diedi una pacca sulla spalla a Jared ed entrammo nel locale poco dopo. Avevo gentilmente chiesto il tavolo sulla terrazza, almeno non saremmo morti di caldo nel locale. La cena fu squisita. Io che mangiavo una bistecca al sangue sotto lo sguardo schifato di mio fratello e divertito di Ash, Ambra, Tomo, Vicky e Hilary. Le ragazze stavano conversando conoscendo la morosa di Tomo. Poco dopo lasciammo quasi tutti il tavolo per fumarci una sigaretta. Poi, verso l'una, decidemmo di tornare ognuno a casa nostra. O quasi. Ashley se ne andò a casa dal fidanzatino, io accompagnai Ambra e Jared pensò ad Hilary, mentre Tomo e Vicky andarono per i fatti loro. Prima non ci avevo fatto caso: casa di Ambra era qualcosa di incredibile. Era enorme, una villa a due piani, la porta era illuminata da due lampade a terra e dietro le vetrare si poteva vedere il salone moderno e spazioso. Scesi dalla moto - stavolta ero andato più piano - e l'accompagnai alla porta. Era incerta se farmi entrare o no.
"Vuoi entrare?", chiese poi guardandomi negli occhi.
"Ok.", sorrisi. Aprì la porta e, dopo aver schiacciato una serie di interruttori e pulsanti, la casa si illuminò, anche la piscina in giardino. Buttò le chiavi in uno svuotatasche e non resistetti. La girai per le spalle e la sbattei al muro.


Ambra*

Era del tutto inaspettato! Si, sapevo che era un animale, e questo lo dimostrava, ma almeno un po' di preavviso? Cioè, almeno farmi girare? No, meglio far prendere un colpo ad Ambra. Mi sbattè letteralmente al muro, impossessandosi delle mie labbra. Era un bacio animalesco, rude, ma aveva un qualcosa di dolce, ed erano le sue labbra. Le sue mani vagavano sul mio corpo senza sosta mentre le mie erano tra i suoi capelli e sulle sue spalle larghe e forti. Gli misi una gamba intorno alla vita mentre una sua mano gli scivolava sotto sostenendola e facendomi rabbrividire. Senza pensarci due volte, iniziai a togliergli la sua giacchetta di pelle e la buttai sul divano, però poi cadde a terra. Lui mi tolse la mia, buttandola in tutt'altra direzione del divano. Cercò di sfilarmi gli stivaletti, ma non ci riuscì, imprecando contro le mie labbra facendomi ridere. Mi tolsi quei dannati stivaletti e persi un po' di centimetri. Gli sfilai la sua amata canotta nera e la buttai a terra. Non perse tempo nemmeno lui: mi tolse la canottiera, che cadde a terra tintinnando. Poi arrivò il momento dei leggings: erano aderenti come un cerotto e Shannon stava per bestemmiare, così mi staccai da lui e mi tolsi quei maledetti cosi, rimamendo in reggiseno e mutande. Mi prese in braccio e mi buttò sul divano. No, li era scomodo.
"Andiamo su...", avevo il fiatone. Scese a baciarmi il collo.
"Shan... Ti prego, aspetta, andiamo su...", si staccò scocciato e lo guidai per andare in camera mia. Le sue labbra tornarono sulle mie per poi scendere sul collo. Mi sbattè nuovamente addosso al muro, ma stavolta mi girò e rimasi di spalle. Lo sentii trattenere il respiro, il che mi fece girare e guardare la sua faccia, che guardava sconvolto la mia schiena. Forse era per Mithra, che se ne stava al centro della mia schiena, bella e grande, che si muoveva ad ogni movimento che facevo. Si riscosse e tornò a dedicarsi a me. La sua lingua mi sfiorò dalla vita, percorrendo la linea della mia colonna, soffermandosi su Mithra per poi arrivare al reggiseno, che mi tolse abilmente. Via anche i suoi pantaloni, e mi buttò sul letto. Via anche le mutande e i suoi boxer e rimanemmo nudi. Il piacere era indescrivibile, avevo sempre sostenuto che se Shannon avesse scopato come suonava, avrei goduto come una pazza. Finimmo in un oblio dal quale non volevo uscire, gridando entrambi.




Hilary*

Chissà come procedeva la serata di Ambra e Shannon. Beh, io speravo per il meglio. Non riuscivo a concentrarmi per pensare come sarebbe andata la nostra di serata. Inevitabilmente, saremmo finiti a letto insieme. Jared fermò la macchina e scese ad aprirmi la portiera, da bravo gentiluomo.
"Grazie Ambrogio"
"Prego, mia signora"
Arrivai alla porta. Mi ci appoggiai e lo guardai.
"Vuoi entrare?"
"Certo." Sorrideva. Aprii la porta e accesi le luci. Lo sentii fischiare. Mi girai allargando le braccia, come per presentare la casa.
"Però, ti tratti bene"
"Sono i miei che mi trattano bene, o meglio, mia madre..." Preferivo non toccare quel tasto dolente. "Allora? Vuoi qualcosa da bere? Tequila, mojito, Bacardi annacquati con i quali Ash riesce ad ubriacarsi...?"
"Mh, bella scelta. Tequila"
"Ottima scelta" Tirai la tequila dal mini bar e la versai in due bicchieri. Mi sedetti da una parte del bancone mentre lui era dall'altra. Facemmo 'cin cin' e poi ci guardammo intensamente negli occhi. Mi sembrò di poterci nuotare, fluttuare, nei suoi. Non so cosa lui ci vide nei miei occhi, ma non mi mollava, e io non mollavo lui. Poi non resistetti. Mi alzai di botto dallo sgabello facendolo cadere a terra e lo baciai. Non si sorprese più di tanto, anche lui stava macchinando quell'idea, infatti anche il suo, di sgabello, era per terra. Feci il giro del bancone e tornai alle sue labbra. Erano morbide, sottili, le nostre lingue si rincorrevano e giocavano. Ero euforica. Colpa dell'alcol. Le mie mani erano nei suoi capelli rosa - solo quelli che riuscivo a prendere, quelli dietro la nuca -, mentre le sue mani erano sui miei fianchi e mi stringevano con forza. Ci staccammo e ci guardammo. Avevamo entrambi il fiatone.
"Euforica?"
"Colpa dell'alcol, non ci pensare." Rise e tornò a me. Mi sbottonò i tre bottoni della giacca e la fece cadere a terra. Mi tolsi le scarpe, tornando al piano terra. Gli tolsi la giacca di pelle che aveva e la feci cadere a terra. Tolse il suo BB dalle tasche e lo poggiò sul comodino. Risi. Tolsi la sua canotta mentre si sfilava le scarpe. Mi sfilò i pantaloni e li lasciai li a terra. Il rossetto, fortunatamente, era sparito qualche ora prima. Le mie mani sfiorarono il suo torace, i suoi addominali sodi e slacciai i pantaloni, facendogli fare la stessa fine dei miei. Finimmo in camera mia. Le sue labbra scesero sul mio collo mentre io gli saltavo in braccio. Mi buttò sul letto rimanendo sopra di me tenendosi in equilibrio sui gomiti, per non pesarmi. Non volevo che quella magia finisse, non volevo che quell'immenso piacere che stavo provando sparisse, non volevo smettere di avere Jared. Rimanemmo così, abbracciati, cadendo in un sonno piacevole e senza sogni.


Ooook, dopo questa botta di vita da doppia scena di sesso censurata, io vi lascio. (Spero di non aver fatto schifo :S)

Ila.




   
 
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