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Autore: Silver_Hex    19/06/2011    3 recensioni
Charlie Weasley, dopo la morte di Fred, torna al suo lavoro. Ma si tratta di una vera e propria fuga.
Grazie all’amicizia con Hermione Granger riesce a ricomporre i pezzi della sua vita.
Questa insolita amicizia avvicinerà nel tempo i due ragazzi. Che cosa accadrà?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Like Brother and Sister?
{Come fratello e sorella?}





"Sono le qualità opposte quelle che rendono possibile un'unione più intima."
Johann Wolfgang Goethe.
“I dolori del giovane Werther”.



Capitolo 4.

Romania.


«Granger devi partire questa sera stessa, e dovrai concldere tutto in massimo tre settimane» spiegò Weston concitato, ad una settimana dalla prevista partenza.

«Perché questo cambio di programma?» domandò perplessa.

«In parte per problemi logistici al campo, e soprattutto perché il Consiglio ha anticipato i tempi, vedi di concludere prima delle tre settimane» spiegò piuttosto contrariato.

«Certo, posso uscire prima?»

«Sì, certo» disse quando era già sparito nel corridoio.

La prima cosa che fece fu di mandare un messaggio urgente a Ginny, non poteva lasciare il paese senza dire nulla a nessuno.

Corse a casa, dopo aver recuperato il materiale necessario e i permessi per il viaggio, cosa che le costò un’ora di tempo. Aveva solo tre ore per la prima passaporta utile, l’unica.

Fortunatamente Ginny, almeno così pensò, era già a casa sua da un bel po’; aveva preparato buona parte dei bagagli, ed ora stava preparando Grattastinchi per il soggiorno alla Tana.

«Ginny, grazie» disse salutando l’amica. «Se non ci fossi stata tu, sarei in un mare di guai, mi raccomando nessuno deve sapere dove sto andando».

«Non dirlo nemmeno per scherzo» si schernì lei. «Per te, questo e l’altro. La roba, come vedi è già nelle valige, non devi fare altro che rimpicciolirle per il viaggio» disse un po’ troppo entusiasta.

Hermione avrebbe dovuto cogliere quei segnali di pericolo, ma si limitò a ringraziare più volte l’amica.

Il viaggio era stato davvero stressante, arrivò al campo in Romania che era notte fonda. Ad attenderla c’erano due maghi.

Uno era alto e bruno, l’altro un poco più basso e i capelli rossi. Sorrise quando capì che era Charlie.

«Guarda un po’ chi si vede» mormorò Charlie divertito. «Reg, ti presento un impiegata del Ministero della Magia Inglese, Hermione Granger» disse lui facendo le presentazioni.

«Così tu sei quella Granger?» chiese lo strano amico di Charlie.

Ora che erano faccia a faccia poté notare i capelli cortissimi e scuri e una lunga cicatrice sul volto, che metteva una certa inquietudine. Fortunatamente il sorriso gentile e il calore degli occhi smorzavano l’aria da duro.

Hermione guardò Charlie cercando di dare un senso alle parole.

«Parla del drago[1] della Gringott» disse ridacchiando.

«Ah quello! Sì, sono io» rispose un po’ sollevata, a pensarci poi parve ovvio, a che cos’altro si sarebbe potuto riferire? Di certo Charlie non poteva aver parlato di lei.

Si sentì strana, e anche molto sciocca. Tutta colpa di Ginny e Nelly che non avevano fatto altro che far convogliare tutti i discorsi sul ragazzo.

«Emozionante, no?» disse con un sorriso enorme, mentre si avviano al villaggio.

«Oddio, direi pericoloso e da non rifare, a meno di non dover fuggire dai folletti arrabbiati» disse lei, ritornando alla realtà.

«Hai ragione. Che cosa ti porta qua?» disse guardandola in un modo che non piacque a Charlie.

«Magari te lo dice domani; ha fatto un viaggio bello lungo» rispose Charlie, in modo un po’ brusco ponendo fine a quello scambio di battute.

«Oh certo, buonanotte» rispose quello facendo un passo indietro per sparire nel piccolo villaggio dove vivano i guardiani dei draghi.

«Notte!» dissero Hermione e Charlie.

«Mi dispiace non so cosa sia preso a tutti quanti» disse Charlie un po’ mortificato per tutte le domande e la curiosità dei colleghi.

«Nessun problema tanto ci sei tu!» disse dandogli un bacio sulla guancia.
Charlie sentì il cuore battere forte, le carezzò i capelli.

«Che ne dici di un bel bagno caldo, il viaggio non deve essere stato dei migliori» disse allontanandosi un poco da lei.

«Già, sono a pezzi» annuì grata.

«Di qua c'è il bagno, vado a preparare la camera degli ospiti» disse con un sorriso indicando il bagno.

Era bello sentirla così vicina, il profumo dei suoi capelli e quando lei gli aveva dato un lieve bacio sulla guancia... avrebbe voluto ricambiare il bacio in altro modo.

Ma lei forse non avrebbe gradito, per lei forse era un fratello come Ron o Bill. Sì, cos'altro poteva essere per lei? Per non parlare delle complicazioni, come la distanza. Meglio non pensarci.

Hermione invece era immersa nella vasca di acqua calda e si godeva quegli attimi di pace. Quando il capo ufficio l'aveva mandata in Romania, per consultare i guardiani dei draghi per parlare del modo in cui venivano accecati i draghi, era molto felice.

E non solo per il lavoro, ma anche perché poteva rivedere Charlie.

A quel pensiero arrossì, ricordò tutte le volte in cui si era trovata vicino a lui. Il ballo al matrimonio, il tramonto a Villa Conchiglia stretta a lui, le serate alla Tana passate a prendere in giro i futuri sposi.

Si trovò a pensare che con lui si era trovata bene fin da subito. La simpatia, il sorriso gentile e un po’ sfrontato. Poi aveva scoperto quanto fosse bello essere abbracciata da lui. Nonostante il fisico muscoloso, era dolce e leggero. Per non parlare del senso di pace che la avvolgeva quando erano vicini.

Se avesse insistito un po’ di più, sarebbe salita anche sulla scopa con lui. Solo le risatine di Harry e Ron l'avevano tenuta con i piedi ancorati per terra. Che non amasse volare era noto a tutti ormai.

Ecco gli spiriti di Ginny e Nelly si stavano impossessando nuovamente di lei, doveva proprio decidersi a darci un taglio, tutti quei pensieri non avrebbero portato a nulla di buono.

Sapeva perfettamente che Charlie non aveva intenzione di impegnarsi con una ragazza fissa. E soprattutto, che ché ne dicesse Ginny, lei ne era certa: per lui era come una sorella, una cara amica tutta al più.

Decise di uscire dal bagno, era dentro da molto tempo. Avvolta in un caldo accappatoio, andò verso la camera, dove avrebbe dormito in quei giorni.

«Oh hai finito. Bene è quasi pronto!» disse Charlie vedendola uscire dal bagno.

«Arrivo subito» rispose lei con un sorriso.

Aveva aperto la valigia e per poco non cacciò un urlo disperato. Ginny era morta, questa non l'avrebbe passata liscia.

Charlie che aveva sentito un tonfo, bussò alla porta, ricordandosi in extremis di non irrompere nella stanza.

«Hermione, tutto ok?» chiese bloccandosi sulla porta.

«Ti spiace perdere Ginny?» chiese con un tono di voce lievemente alterato.

«Perché?» domandò preoccupato.

«Ho fatto il grave errore di chiederle di prepararmi la valigia» disse mentre svuotava la valigia alla ricerca di chi sa che.

«Herm è sorella di George e Fred, che ti aspettavi?» domandò Charlie cercando di trattenere una risata.

«Ecco giustificala» mormorò lei con voce poco rassicurante.

«Per curiosità... Cosa ha combinato?» chiese avanzando nella stanza.

«Con il freddo che c'è qua, ti pare che possa mettere roba del genere?» disse indicando una serie di camicie da notte, molto corte, molto sexy.

Cercò di non pensarla con indosso una di quelle, e di sostituire poi quelle immagini con un cattivissimo Ungaro Spinato, infine sorrise gentile.

«Non avevo idea che usassi di queste cose» disse, infine, ostentando un ghigno compiaciuto.

«In parte son regali della tua adorata e angelica sorellina, o il risultato di compere con lei» replicò lei troppo furibonda per poter pensare di essere minimamente imbarazzata.

«Questo me lo potevi risparmiare. È pur sempre mia sorella» disse storcendo il naso.

«Così impari a ridere di me» replicò lei con il tono di una che aveva ottenuto la sua vendetta.

«Ok, ti presto una delle mie magliette, se non altro sarai coperta» disse con un ghigno.

«Ecco solo questa ci mancava...»

«Hai qualcosa di coprente per la cena?» domandò imperterrito.

«Uff, a costo di indossare il mantello arrivo tra poco» mormorò lei stanca.

«Dovrei nascondertelo...» disse ridacchiando.

«Charlie!» disse cercando di far l'offesa, ma la situazione era così divertente che alla fine rise anche lei.

Era ancora poggiato sullo stipite della porta quando Hermione iniziò a spogliarsi. Quando lei realizzò che lui era ancora là, gli lanciò contro una pantofola.

«Me ne vado, me ne vado» disse ridacchiando.

Si era completamente dimenticato di uscire dalla stanza e quando aveva visto l’accappatoio cedere, aveva totalmente perso le capacità cognitive, che recuperò grazie alla botta.

Hermione, dopo aver trovato i suoi adorati jeans e indossato una maglia a maniche lunghe, uscì dalla camera mentre con la bacchetta terminava di asciugare i capelli.

Charlie aveva preparato una zuppa di cipolle alla francese. Non era come quella di Kreacher, o di Molly, ma almeno era migliore di quella che avrebbe potuto preparare lei.

«Caspita sei bravo».

«Grazie» disse lui ridacchiando. «Come mai Ginny ti ha fatto la valigia?».

«Il capo ha anticipato la partenza, ed io non ho avuto un minuto libero. Così la tua angelica sorellina si è offerta di fare i bagagli».

«Mai fidarsi di un Weasley troppo gentile...» disse con un ghigno.

«Sì gli anni di Hogwarts, a stretto contatto con metà della tua famiglia, non sono serviti a molto» replicò lei con un sorriso.

«Il capo mi ha spiegato vagamente il motivo della tua visita. Ho capito che ha a che fare con le leggi magiche sui draghi» domandò dopo un poco.

«Sì e più precisamente sui draghi della Gringott»

«I draghi della Gringott» ripeté lui.

«Inoltre devo scrivere una relazione dettagliata sugli effetti dell’addestramento sui draghi» proseguì Hermione.

«La paladina delle creature magiche» replicò Charlie. «Ma qua non si tratta di elfi domestici» commentò con voce pensierosa.

«Lo so molto bene» rispose Hermione a disagio. «Sono intenzionata a far sapere a cosa devono essere sottoposti i draghi».

«Non credo che ci sarà bisogno di farti assistere alla preparazione, ti hanno mandato ora perché ci sono due draghi in partenza?» domandò preoccupato e arrabbiato.

«Questo non lo sapevo, a dire il vero» ammise Hermione. «Ma credo che non potrò fare a meno di assistere» aggiunse cercando di ostentare sicurezza.

«Oh è un’idea davvero pessima, farò il possibile per impedirtelo» disse Charlie sbattendo il bicchiere sul tavolo. «Ti dovrai accontentare di un resoconto verbale, e credimi è più che abbastanza» aggiunse cercando di controllare il suo disappunto.

Sapeva che Hermione non aveva colpa, ma non poteva permetterle di assistere ad un simile spettacolo. Certe sere i ruggiti dei draghi giungevano fino al loro piccolo agglomerato di case che stava a miglia di distanza dal campo addestramento.

«Credo sia ora di far capire a cosa sono sottoposti i draghi, e non intendo limitarmi a sentire una storiella» disse Hermione interrompendo il silenzio. «Ti posso assicurare che le leggi, i regolamenti e tutte le direttive degli ultimi due secoli, sono tutte molto esplicite».

«Ecco vedi che ho ragione, non devi assistere».

«Non sono qua per questo, devo vedere il campo, i draghi e i dettagli dell’addestramento» ribatté imperterrita.

«Inizia a chiamarle con il loro nome, sono torture, Hermione, torture» disse Charlie duro. «Addestramento, quante cavolate» disse mentre ritirava i piatti dalla tavola.

Hermione si avvicinò a lui, si sedette sul mobile accanto al lavandino, dove si agitavano gli stracci che pulivano i piatti, e carezzò i capelli del ragazzo.

«So che sei arrabbiato con me» disse lei. «No, non negare, ma in questo caso si tratta del mio lavoro»

«Sono preoccupato, e deciso ad evitare tutto ciò che non è necessario» rispose lui lasciandosi carezzare dalla ragazza.

«Come un vero fratello» mormorò Hermione dolcemente.

«Sarei preoccupato per chiunque, e non ha nulla a che vedere con i miei sentimenti per te» rispose lui piuttosto confuso per le carezze che stava ricevendo.

«Forse dovremmo parlarne… tutta questa situazione sta diventando troppo» aggiunse con un sospiro Hermione.

«Beh inizia a dirmi cosa ti ha detto Ron, ad esempio» propose Charlie osservando la ragazza.

Hermione abbassò il capo imbarazzata, ripensare a ciò che era stato detto da Ron le faceva male.

Stranamente si era sentita in colpa, e se Lavanda avesse avuto ragione? Stava cercando di sostituire Ron con uno dei fratelli? E proprio con Charlie? Ginny non era stata di aiuto, con le sue insinuazioni e le battutine, sembrava quasi auspicare un evento simile.

Sollevò il viso quando sentì la mano di Charlie posarsi sulla sua guancia, e si ritrovò ad osservare quei profondi occhi azzurri. Si sentiva scrutata fin in fondo.

Nessuno osava parlare, ed entrambi avevano le loro ragioni. Se Hermione non sapeva da che parte incominciare a raccontare la storia, Charlie era determinato nel voler sapere che cosa aveva detto Ron di così tanto grave da rendere la sua amica così omertosa.

Più scrutava quegli occhi castani, più vedeva amarezza e delusione. E faceva dannatamente male. Posò la fronte sulla sua, come a cercar sollievo o conforto.

Entrambi chiusero gli occhi.

Hermione si mosse lievemente verso destra, e posandogli un lieve bacio a fiori di labbra, mormorò «Scusa, ma non ci riesco». E poi sparì molto velocemente nella sua camera.


[1] Immagino che l’avventura alla Gringott non sia passata inosservata nel mondo magico. Sicuramente una come Rita Skeeter non si sarà fatta sfuggire l’occasione di raccontare le gesta che hanno portato alla disfatta di Voldy! E visto che nell’avventura sono compresi i draghi, ho pensato che la notizia potesse in qualche modo essere giunta anche da loro.

✎ Info & Co.

Salve Efp! Come va?

Ops, è scappato una sorta di strano bacio… e ora? Per ora fuga, o meglio ritirata… scegliete voi!

Ringrazio ancora tanto chi ha commentato e chi ha semplicemente letto i capitoli precedenti.

Per ora è tutto.

Avoi la parola, se vi va
Jalilah♔ .

ps: Se volete mi potete trovare su Facebook, a questa pagina: Jalilah Efp.

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

   
 
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