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Autore: Valeriaep    19/06/2011    1 recensioni
Fanfiction Huli, ormai si è capito che sono una fan di questa storia impossibile U.U Questo racconto sarà diverso, non ci sarà il lieto fine, cercherò di rimanere a passo con la realtà, non parlerò di baci e notti di sesso sfrenato, a meno che queste non avverranno sul serio :D, ma non mancherà la smielatezza Huli..
Ps: è scritta dal punto di vista di Lisa Edelstein..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capelli spettinati, trucco sciolto, ancora non tolto per la pigrizia, abbigliamento veramente inguardabile e forse spaventso,e lui, fuori la mia porta. Avrei voluto cambiarmi, ma non avevo idea di cosa indossare. Quindi gli ho aperto la porta nel mio stato pietoso.
Apro la porta di casa lentamente, e con leggera timidezza, nascondo l'intero corpo, facendo fuoriuscire solo la testa.
Lui è davanti a me, che sfoggiava uno di quei suoi sorrisi fantastici. Tra le mani una busta.
"Mi lasci entrare? Ho una cosa per te"
Sono senza parole, ancora incredula per averlo davanti a me
"Non spaventarti per il mio abbigliamento"
Gli apro, sento i suoi occhi percorrere ogni centimetro del mio corpo. Vedo il suo sorriso sul volto.
"Non ridere" gli dico, lasciandolo entrare.
"Diciamo che la sexy Lisa di qualche ora fa dorme, e sono stato accolto dalla Lisa"
"Dalla Lisa??"continuo io, stampando sul mio volto una smorfia di disappunto
"Ti ho portato una cosa"Cambia abilmente discorso, porgendomi una busta.
"Oh, ma sono ciambelle???"Io amo le ciambelle..
Probabilmente devo aver assunto uno sguardo da bambina emozionata, ma lui non smetteva di riderla.
"Hugh, sei venuto per ridere di me?"
"Sono venuto per mangiare le ciambelle con te! Stavo ritornando a casa, poi le ho viste.."
"E Jo?"
"perchè tenti sempre di mettermi in difficolta?"

Rimango perplessa da quella risposta, e intanto mi reco in cucina per sistemarle da qualche parte.
"Abbiamo litigato"
Il mio cuore probabilmente smette di battere per pochi secondi.
"Mi dispiace"gli dico, ma in verità anche se è brutto dirlo, ero terribilmente felice.
"Quindi sono uscito a fare un giro, ho visto le ciambelle, ho pensato a te.. ed eccomi."
Quel "ho pensato a te"mi fa sorridere, e lui se ne accorge
"Cos è quel sorriso?" Mi domanda avvicinandosi spaventosamente a me.
Eravamo occhi negli occhi, il suo naso sfiorava leggermente la mia fronte, il suo respiro riuscivo quasi a sentirlo.
"Le mangiamo?" Stavolta sono io a cambiare discorso, prendo una ciambella e vedo lui afferrarne una. Lui si siede su uno sgabbello, io invece mi appoggio al tavolo, c'è silenzio.
"Posso chiederti perchè avete litigato?" gli dico.
Lui smette di fissare il quadro in cucina, guarda me negli occhi, "è troppo gelosa", poi rifissa il quadro," lo hai fatto tu?" indicandolo.
In realtà si, ma non amo vantarmi, quindi in genere tendo a dire che è stato un regalo di un artista di strada. Arrossisco
"No, è stato un regalo"
Lui si alza, mi supera, si avvicina al quadro, "è bellissimo"
Poi ritorna vicino a me, è ancora una volta troppo vicino. "Complimenti Miss Edelstein, ha delle qualità nascoste"
Sorrido, mi aveva scoperta, con lui non posso mentire.
"Se lo dici a qualcuno, ti ammazzo!" Il mio indice  picchiettava sul suo petto. E lui era sempre troppo vicino.
Mi afferra i fianchi, sento le sue mani su di me. Mi sembra quasi di leggere un filo di desiderio in quella presa. E' ancora troppo vicino, e la mia voglia di baciarlo è troppo insistente. Il suo sguardo è terribilmente intenso, e non dice una parola. Abasso la testa, respiro profondamente, e quando la rialzo, vedo il suo volto avvicinarsi pericolosamente al mio. Voleva baciarmi, chiudo gli occhi, sento il calore delle sue labbra sulle mie, le sento toccarmi leggermente, quasi sfiorarmi, iniziamo la nostra danza di lingue. Altre volte ci eravamo baciati, ma sempre sotto mille riflettori, e con mille persone pronti a fissarci.
Adesso eravamo soli.
Sono ancora immobile e scioccata, con il cuore che batte a mille. Sento la sua presa più forte, le sue mani accarezzarmi la schiena, mentre le mie viaggiavano dal suo petto ai suoi capelli. Non ho il coraggio di fermarmi, di aprire gli occhi, per paura che sia tutto un sogno.
Il suo profumo delizioso mi inebria, e mi lascio baciare, e continuo a baciarlo. 
Probabilmente non ho mai desiderato un bacio così tanto in vita mia. Sento la presa delle sue mani allentarsi, si distacca dolcemente, mi guarda negli occhi, la sua mano raggiunge il mio volto, con le dita, ripercorre i miei lineamenti.
"Stiamo commettendo degli errori" gli dico, in un attimo di lucidità
"probabilmente è il miogliore errore della nostra vita" risponde lui
Gli sorrido, la sua bocca ritorna sulla mia, le nostre lingue ricominciano la loro danza.
Mi distacco, gli afferro la mano, e mi lascio seguire, lo porto in camera da letto, mi volto verso di lui. Leggo sul suo volto il desiderio. Quello che ci accomuna.
Si avvicina a me, entrambi all'unisono ci lasciamo andare sul letto. Le sue mani percorrono ogni centimetro della mia pelle, la sua bocca assaggia ogni angolo del mio corpo.
Le mie mani toccano ogni centimetro della sua pelle, la mia bocca assaggia ogni angolo del suo corpo.
Con delicatezza, con passione, con eleganza facciamo l'amore, muovendoci a ritmi di una musica che in quel momento sentivamo solo noi, i suoi sguardi mi fissano più volte con amore, i nostri corpi si intrecciano meravigliosamente tra di loro, anche le nostre anime danzavano allegramente intorno a noi.
Cambiamo posizione, adesso sono io a stare sopra di lui, vedo il suo sguardo posarsi sul mio seno, mi desidera, e questo mi fa impazzire, le sue mani sono intorno ai miei fianchi, mi accarezza, mi sta amando, ci stiamo amando.
Adesso sono tra le sue braccia, lui è dormiente, ed è terribilmente bello, ho paura di sfiorarlo, di rovinare tutto. 
Improvvisamente i suoi occhi si spalancano,  quegli occhi che raccontano emozioni..
Mi sorride, mi bacia, Ritorna a guardarmi, ritorna a sorridermi, ritorna a baciarmi.
Il suo telefono squilla, guarda l'orologio sul suo polso. Erano le sei di mattina.
Mi riguarda
"Dovrei andare." Gli faccio un cenno con la testa simile ad un si.
Mi accarezza il braccio, poi si avvicina pericolosamente al mio corpo nudo.
"Anche se ho voglia di rifare l'amore con te, anche se ho voglia di baciarti per ore, anche se ho voglia di sentire il tuo profumo ed inebriarmi con esso.."
Questa volta sono io a sorridere, lo bacio.
"Anche se voglio che tu rimanga qui, ancora, ancora e ancora. Devi andare!"
Si alza, mentre lui si prepara, mi alzo anche io, indosso la camicia da notte e vado in cucina. Lui mi raggiunge poco dopo, prende una ciambella.
Mi bacia con dolcezza, ricambio.
Lo accompagno sulla porta, poi lui si volta.
"Devi sapere che .." Poi il suo telefono risquilla, lui lo fissa. Mi bacia ancora e.."Ti chiamo dopo" E si allontana, rispondendo al telefono.
Cosa dovevo sapere? Cosa voleva dirmi? Lo guardai allontanarsi, e poi mi richiusi la porta dietro le spalle.
Rientrai in casa, e quella casa profumava di Hugh, io avevo il suo sapore addoso, le mie lenzuola profumavano di lui.
Mi rigettai sognante nel letto, appoggia la mano sul cuscino dove poche ore prima  si era appoggiato, mi avvicinai e mi riaddomentai,
tra quel profumo, tra quei sogni...


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Mi scuso per il ritardo, ricordo di aver precisato che non volevo inventarmi cose assurde, ma rispettare in qualche modo la realta. E mi accorgo di non esserci riuscita, ho ceduto alla tentazione e ho provato ad inventare qualcosa... Spero sia di vostro gradimento!!!!!!!!!!
  
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