Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: _Lady Arwen    19/06/2011    2 recensioni
A detta di tutti, l’Ombra era un essere spaventoso. Gareth lo definiva l’incubo della sua infanzia, Seira lo ricordava con terrore. Persino Arianna aveva perso la sua solita aria maliziosa vedendolo. Era un uomo, se così lo si poteva chiamare, malvagio. Anzi, con tutta probabilità malvagio non era altro che una definizione riduttiva.
O almeno, questo era ciò che Claire aveva intuito attraverso le testimonianze di Seira e di tutti coloro che l’avevano incontrato.
Per questo motivo non poteva fare a meno di stupirsi di essere più perplessa che terrorizzata.
La mia immaginazione deve aver lavorato troppo, a quanto sembra.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Capitolo X – Una decisione importante
 
 
 



Seira passeggiava nervosamente avanti e indietro sulla porta della casa di Claire; il vento le scompigliava i capelli chiari, facendola infastidire ancora di più. Cercava di vedere la sua amica da tre giorni, ma senza risultato: era riuscita soltanto a scoprire che aveva la febbre alta, ma non le era stato concesso di andarla a trovare. Per questo motivo aveva deciso di appostarsi davanti alla sua casa e di attendere.
Prima o poi dovranno cedere, pensava; non si sarebbe certo arresa per così poco.
La sua protesta, dopo un po’, parve funzionare: dopo qualche minuto di attesa sentì la porta che si apriva e vide spuntare dall’uscio il volto rubicondo di Sean Namasen, al quale lanciò uno sguardo carico di aspettative.
-Va bene, va bene, hai vinto- borbottò l’uomo scuotendo la testa – ora però Claire sta dormendo. Ripassa stasera.-
La ragazza annuì sorridendo: dopotutto non avrebbe dovuto aspettare ancora per molto. Ringraziò e si avviò verso il campo a cuor leggero.
Completamente presa dall’idea che avrebbe rivisto la sua migliore amica, Seira non si accorse dell’ombra che incombeva dietro di lei.
 



Gareth osservava Claire dormire un sonno agitato, dopo aver delirato per ore a causa della febbre. Non avrebbe dovuto trovarsi lì, se ne rendeva conto: il suo compito era andare alla ricerca del libro che suo padre desiderava così tanto. Tuttavia non poteva lasciare quella ragazzina nelle mani di Arianna, soprattutto ora che la strega era a conoscenza delle sue origini. Di certo avrebbe approfittato di lei per accrescere il suo potere: quell’essere era capace di ogni cosa.
Sul filo di questi pensieri, Gareth si lasciò scappare un sospiro disperato.
Ma come ci sono finito in questa situazione?
In quel momento Sean entrò nella stanza con fare circospetto. All’espressione confusa e preoccupata dell’uomo Gareth cercò di rispondere con un sorriso, ma quello che gli riuscì fu una smorfia tirata e artificiosa: non era molto bravo a rassicurare le persone.
-Come sta?- chiese Sean, avvicinandosi.
-Un po’ meglio. Appena si sveglia sarebbe opportuno farle mangiare qualcosa, non tocca cibo da tre giorni.-
-Va bene, ti ringrazio.-
Gareth vide l’uomo allontanarsi; quando la porta si chiuse, si permise un sospiro di sollievo. Temeva altre domande, ma da quanto aveva capito Sean Namasen non era molto loquace.
Fu allora che Claire si svegliò.
-Mmm…porca puttana, che sensazione schifosa…- mormorò tra i denti, massaggiandosi la testa. Poco dopo ebbe un conato di vomito.
Gareth le si avvicinò con cautela.
-Sei molto fine, vedo. Proprio una ragazzina educata, eh?-
-Fai meno lo spiritoso, tu. E’ davvero una sensazione schifosa quando ti ricordi dopo cinque anni di avere un fratello che è morto a causa tua.-
Gareth mosse un sopracciglio, ma non si fece impressionare da quelle parole amare.
-A quanto pare stai meglio. Però, se vuoi un consiglio, trattieni ancora per un po’ l’impulso di uccidermi. Devi riprenderti completamente.-
-Devo ridere?-
-Se vuoi.-
-Crepa.-
-Grazie.-
Il battibecco fu interrotto da Arianna, che fece capolino dalla porta della stanza.
-Oh, tesoro, ti sei svegliata. C’è qualcuno che ti cerca.-
La ragazza si sporse leggermente in avanti; rimase piuttosto sorpresa di vedere un ragazzetto dai capelli neri e arruffati, poco più alto di Arianna, il volto imbarazzato spruzzato di lentiggini.
-Mi manda Nina- esordì a voce bassa – è successo che… Seira…-
Quando sentì pronunciare il nome della sua amica, Claire sobbalzò.
-Che le è successo?-
Il ragazzino sembrava in difficoltà. Guardava in basso e il fatto che Claire avesse alzato la voce lo metteva a disagio.
-Beh. L’hanno aggredita- mormorò infine.
Claire si portò le mani alla bocca, ma si impose di non farsi prendere dal panico. Con l’animo carico di preoccupazione, chiese al ragazzino di raccontarle la storia nei minimi dettagli.
-Beh. Non ne sono sicuro, però ho sentito che un mago vestito di nero l’ha minacciata, e poi…-
La ragazza era già uscita, seguita da Gareth. Il ragazzino si affrettò a raggiungerli, Arianna scoppiò in una risata infantile e Sean si guardava intorno, perplesso.
 
 


Seira sorrideva, ma ogni movimento era per lei una fonte di dolore. Claire non sapeva se sentirsi sollevata per il fatto che la sua amica fosse viva, o se essere in pensiero per come era ridotta. In effetti Seira non aveva una bella cera: aveva lividi e ustioni lungo tutto il corpo, e un taglio slabbrato su una guancia. Quando vide Claire, però, dimenticò ogni dolore e corse ad abbracciarla.
-A quanto pare non posso lasciarti da sola un attimo, eh?-
-Potrei dire la stessa cosa.-
Claire si staccò dall’abbraccio e la scrutò a lungo.
-Su, raccontami bene cosa ti hanno fatto.-
Seira fu scossa da un brivido. Si morse le labbra, titubante, poi cominciò a parlare.
-Stavo tornando a casa, ero contenta perché Sean mi aveva dato il permesso di vederti. Temo che la mia felicità mi abbia fatto abbassare la guardia.- fece un sospiro – due secondi, e mi sono ritrovata a terra con un piede sulla faccia.-
Claire incrociò le braccia, accigliata.
-Chi è questo stronzo?- domandò.
-Non essere volgare!- la rimbeccò Gareth.
-Vaffanculo.-
-Come sei carina…-
-Ehm, posso continuare?- li interruppe Seira.
-Vuoi sapere chi era il mio aggressore?Beh, temo di non potertelo dire, aveva il volto coperto. Però… come dire?Era la cosa più spaventosa che io abbia mai visto. Riuscivo quasi a sentire l’odio dal quale era animato. E poi, aveva una voce così gelida…-
Gareth fece un passo indietro.
Possibile che sia …?
-Ma cosa voleva da te?- chiese Claire, sempre più preoccupata.
-Ti ricordi il libro che ho trovato?Ecco, credo che mirasse a quello, dato che continuava a chiedermi dove l’avevo nascosto.-
Gareth annuì.
Ecco, ti pareva!
-E’ l’Ombra. Almeno credo.-
Le due ragazze gli lanciarono un’occhiata interrogativa. Il giovane abbozzò un sorriso.
-E’ il mio incubo da quando sono nato. Ho ragione di credere che sia stato lui a uccidere Rudy.-
Claire strinse i pugni.
-Quindi tu lo conosci.-
-Fin troppo bene. E questa è roba sua.- rispose il ragazzo tirando fuori dalla tasca la piramide di cristallo.
Seira sorrise, soddisfatta.
-Non gli ho detto dov’era il libro neanche sotto tortura!Sono stata brava, vero?-
-Dallo a me.-
Dopo quelle parole calò un silenzio innaturale.
-Claire, mi sa che tu hai ancora la febbre – balbettò Seira, sconcertata. –Hai visto cosa è successo a me, no?-
Cercò di afferrarla per un braccio, ma lei la scansò. Fece un sorriso amaro.
-Redan è morto perché non sono stata capace di proteggerlo. Rudy è morto perché ha rubato un ciondolo per regalarmelo. Tu non devi morire, chiaro?Dammi il libro.-
Gareth, in un angolo, ascoltava a bocca aperta.
Vuole mettersi contro l’Ombra?Non è pazza… è folle!
Seira era ancora più sconvolta.
-Chi è Redan?E poi, non ci pensare neanche!Non voglio che tu ti faccia del male!-
-Seira, fai la brava. Non mi succederà nulla.-
A quel punto, a Gareth venne un’idea.
In effetti questa situazione potrebbe tornarmi utile.
Si avvicinò alle due e si schiarì la voce.
-Non le accadrà proprio nulla, ci sarò io a proteggerla!-
-Davvero?- chiese Claire, sbalordita.
-Ovvio!Te l’avevo detto, no?- rispose lui strizzandole l’occhio.
Seira sembrava poco convinta. Fissò il giovane in attesa di spiegazioni. Lui le fece un sorriso a trentadue denti.
-Il libro è di proprietà, uhm, di un mio caro amico. Voglio riportarglielo, così il tuo aggressore non potrà più rubarlo.-
-Ha ragione, me n’ero dimenticata!- aggiunse Claire, sorridendo a sua volta.
L’espediente funzionò: Seira, sebbene esitasse ancora molto, iniziò a frugare sotto il letto e tirò fuori il libro, porgendolo a Claire.
-Tieni!E non farmene pentire!-
 
 
 


Quella sera, a tavola, si respirava un’aria pesante. Sean continuava a lanciare a Gareth delle occhiate di sbieco, Arianna lo osservava con il suo solito sguardo canzonatorio, mentre il giovane e Claire si scambiavano sguardi leggermente perplessi e imbarazzati. Continuarono così per un po’, finché la ragazza non si alzò in piedi e prese la parola.
-Sean, domani mattina io me ne vado.-
All’uomo andò la zuppa di traverso.
-Come sarebbe a dire, io me ne vado?-
Gareth sghignazzò, e Sean se ne accorse. Il suo volto divenne, se possibile, ancora più rosso.
-Lo sapevo, lo sapevo che era colpa tua!L’hai messa incinta, vero?-
Claire esplose in un verso di ribrezzo.
-Ma che schifo!Non andrei con lui neanche morta!Ti dispiacerebbe ascoltarmi?-
Non fu semplice raccontare del suo passato, del libro, del probabile assassino di Rudy e dell’aggressione di Seira, ma alla fine Claire riuscì a confessare ogni cosa al suo padre adottivo.
-Quindi, se rimanessi qui con il libro saremmo tutti in pericolo. Meglio che me ne vada, voglio riportarlo al legittimo proprietario e poi… vorrei vedere la mia città.-
Sean scosse la testa.
-Niente in contrario, ma non mi fido a lasciarti andare da sola con lui.-
Il suo sguardo si posò su Arianna, che disegnava con aria assorta qualcosa di indefinito sulla tovaglia.
-Ehi, tu!Ti andrebbe di accompagnarli?-
Il volto infantile della strega si illuminò.
-Certo, papà!Mi piacerebbe tantissimo partire con loro!- civettò, alzandosi in piedi sulla sedia.
Gareth si batté una mano sulla fronte, mentre Claire in un primo tempo avrebbe voluto strangolare Sean, poi però realizzò che le aveva permesso di partire e il suo volto si allargò in un sorriso sincero, per la prima volta in quei giorni per lei così angoscianti.
-E’ deciso allora. Andiamo a dormire, domani sarà una giornata dura.-
 
 
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _Lady Arwen