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Autore: Betty    11/02/2004    4 recensioni
La carriera di Benji è finita bruscamente e la sua vita sta andando a rotoli. Ma dal passato ritorna una vecchia amica che avrà bisogno del suo aiuto. Sarà lei a donargli una nuova speranza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9

CAPITOLO 9

Osservava la pioggia che cadeva senza sosta, un'altra notte insonne. Questa volta però aveva visto di più, aveva sentito, rabbrividì ricordando i particolari dell'incubo e quelle mani che la accarezzavano e toccavano, lei che urlava. Si era svegliata poco prima di vedere il volto di quell'uomo.

"Eileen, vieni a letto qui fa un freddo cane" disse Benji mettendole una coperta sulle spalle.

La ragazza non rispose ancora assorta nei suoi pensieri. "Per poco non vedevo la faccia di quell'uomo. Mi aggrediva e mi toccava, cosa diavolo mi ha fatto?" chiese sottovoce la ragazza mentre calde lacrime iniziarono a scendere lungo le guance.

"Amore" disse Benji abbracciandola "Dobbiamo risolvere la situazione, non puoi continuare così"

"Devo andare da uno strizza-cervelli?"

"Uno psicologo, non uno psichiatra! Cercheremo il più bravo sia qui ad Amburgo e se è necessario anche altrove"

"Benji, non è solo un incubo, è qualcosa che mi è successo. Non so quando ma mi sembra di rivivere quella paura. Quelle mani sul mio corpo" Disse Eileen mentre si asciugava le lacrime.

"Supereremo anche questo, insieme possiamo fare tutto"

 

Un uomo si aggirava furtivamente vicino a casa Price, cercò di osservare l'interno ma la siepe gli impediva di vedere.

Ti aspetto, appena esci sarò qui a braccia aperte pensò l'uomo poi tornò in macchina in attesa del mattino.

 

La mattina seguente Benji e Eileen stavano uscendo con la macchina dal cancello della villa, quando un uomo gli si parò davanti.

"Ma guarda questo imbecille, sarà il solito giornalista!" disse Benji mentre scendeva dall'auto.

Eileen osservò l'uomo, alto con i capelli neri e corti, avrà avuto poco più di cinquant'anni, all'improvviso ebbe un flashback di quel volto, molto più giovane ma era lui.

La ragazza scese dalla macchina "Chi sei?" chiese interrompendo la litania di improperi che Benji stava dicendo all'uomo.

"Bambina mia, non mi riconosci? Sono tuo padre" disse l'uomo cercando di avvicinarsi.

Eileen indietreggiò istintivamente e l'uomo si fermò.

"Lo so sono passati tanti anni, ma non puoi esserti dimenticata di me"

"Perché adesso, perché mi cerchi adesso?"

"Ti ho visto in tv e non potevo credere ai miei occhi, ti ho cercata tanto dopo che tua nonna ti ha portata via."

"Cosa stai dicendo?" chiese Eileen era impallidita visibilmente.

"Non mi riteneva in grado di crescere mia figlia, così un giorno ti ha portato via da me" John Castle tentò nuovamente di avvicinarsi alla figlia ma Eileen indietreggiò ancora.

"Hai paura di me? Io ti voglio bene, non ti ho abbandonato" John si avvicinò ancora e accarezzò la guancia di Eileen.

La ragazza ebbe un altro flashback, si rivide bambina mentre lo stesso uomo dell'incubo le si avvicinava.

"Adesso la mia bambina deve fare felice il suo papà, fai vedere quanto sei carina senza tutti quei vestiti!"

"Oh mio Dio! Lasciami, non toccarmi!" iniziò ad urlare Eileen.

"Cosa?" disse John.

Benji allora intervenne mettendosi tra Eileen e l'uomo "Mi sembra che Eileen non voglia vederla"

"Fatti in là ragazzo, sono suo padre!" disse John cercando di spostarlo.

"E io sono il suo compagno." Rispose Benji mentre cercava di capire perché di quella reazione da parte di Eileen.

La ragazza piangendo iniziò a ricordare "Bastardo, cosa mi hai fatto? Adesso ricordo, ricordo tutto, tu mi hai… oh dio mi hai violentata!" urlò la ragazza poi non riuscì a trattenere un conato di vomito e si girò, gli sembrava di stare vomitando anche l'anima, aveva perso contatto con la realtà.

Sentì Benji urlare qualcosa poi più niente.

 

Quando aprì gli occhi si trovava nella camera da letto della villa, sentì lo sguardo di Benji su di sé e si voltò, incontrò i suoi occhi preoccupati.

"Scusa" disse Eileen mentre nuove lacrime uscirono dai suoi occhi già arrossati.

Benji le accarezzò dolcemente la guancia "Scusa per cosa?"

"Per tutto, io ho ricordato…l'incubo" cercò di mettersi a sedere anche se si sentiva debole, Benji la aiutò.

"Non devi per forza parlarne adesso." Le disse Benji.

"Voglio parlarne, devo parlarne"

Benji annuì e prese le mani di Eileen tra le sue, erano gelide, lo sguardo della ragazza era perso nel vuoto quando iniziò a parlare.

"Quegli incubi mi dicevano di qualcosa che avevo vissuto, ne ero sicura, come sai non vedevo la faccia dell'uomo che cercava di prendermi. - Eileen fece una pausa per trovare il coraggio di andare avanti - quando ho visto quell'uomo, ho avuto un flashback del suo volto, molto più giovane e mi ha invaso un senso di paura. Poi quando mi ha accarezzato mi sono rivista bambina…. Ero così indifesa e lui approfittava di me, diceva che era una cosa giusta. Io sapevo che non era così ma avevo paura per parlare. Però quando Eleonor capì che c'era qualcosa che non andava, le dissi che il papà mi faceva tante carezze e…" Eileen scoppiò di nuovo in lacrime, Benji la abbracciò cercando di calmarla.

"Basta così, ho capito, non c'è bisogno che continui."

"Ele è riuscita a portarmi via, e io ho dimenticato tutto, ho rimosso quei ricordi. Perché è tornato?"

"Non lo so, ma ti giuro che se solo ti si avvicina io lo ammazzo" disse Benji.

"Dov'è andato?"

"Quando sei stata male sono riuscito a mandarlo via, diciamo che ha avuto un incontrò ravvicinato con la mia mano."

"Grazie, non so cosa farei senza di te."

"Chiamo subito in aeroporto e prenoto i primi due posti liberi, torniamo a casa. Fino a quando non partiamo, non usciremo di casa, ho già chiamato degli uomini che ti proteggeranno fino alla nostra partenza." Disse Benji serio.

"Perché tutte queste precauzioni, pensi che voglia farmi ancora del male?"

"Non lo so, ma non voglio rischiare. Adesso riposa, ne hai bisogno." Disse Benji.

"Stai qui con me, fino a quando non mi addormento?" chiese Eileen.

"Starò con te anche dopo"

 

I due giorni che seguirono, furono lunghi e senza fine per Eileen, vedeva gli uomini nel giardino e fuori dal cancello, si sentiva più sicura ma inquieta. Benji non la lasciò un attimo, cercava di distrarla in tutti i modi ma vedeva negli occhi di Eileen la sua preoccupazione.

I Body guards li accompagnarono anche all'aeroporto e se ne andarono solo quando videro l'aereo partire.

"Come stai?" chiese Benji alla ragazza.

"Meglio, adesso forse riuscirò a dormire un po’"

"Forse è il caso, visto che hai passato gli ultimi due giorni senza chiudere occhio."

"Appena siamo a casa, voglio andare a trovare Ele"

"Va bene, faremo tutto quello che vuoi tu."

Benji osservò Eileen sprofondare nel sonno e ripensò a tutto quello che era successo negli ultimi giorni, sentì ancora la rabbia montargli dentro, quando aveva scoperto cosa le aveva fatto quell'uomo. Poche ore prima di partire, aveva chiamato suo padre, odiava chiedere il suo aiuto ma doveva farlo per Eileen.

"Ciao Papà, sono Benji"

"Che sorpresa, non avevi detto che non mi avresti mai più parlato? Ho visto la conferenza stampa. Avresti almeno potuto avvisare me e tua madre."

"E' acqua passata. Ti chiamo perché ho un problema."

"Cos'hai combinato?" chiese Severo l'uomo.

"Niente, però ho bisogno delle informazioni su un uomo."

"Perché?"

"Quest'uomo sta importunando Eileen Bristol. Vorrei sapere qualche cosa su di lui." disse Benji.

"E' suo padre?"

"Sì, ma come fai a saperlo?" chiese Benji stupito.

"Quando Eleonor prese in casa la piccola, io volli sapere il motivo e lei mi disse cosa aveva scoperto. Orribile, i bambini non si toccano!" disse Price arrabbiato.

"Quindi posso contare su di te?" chiese Benji titubante.

"Certo, appena tornate passate qui da noi, né parliamo. Benji sono contento che hai chiamato."

"Grazie Papà!"

Incredibile, suo padre era contento di sentirlo, pensò Benji con un sorriso, forse anche lui aveva un cuore in fondo, ma molto in fondo.

Quando l'aereo atterrò i due ragazzi furono accolti dall'autista di casa Price.

"Benji c'è qualcosa che non mi hai detto?" chiese Eileen mentre si dirigevano verso la limousine.

"Ho chiamato mio padre, per chiedere informazioni sul Castle. Non pensavo che avrebbe mandato il suo autista.

"Perché?" chiese la ragazza.

"Ho bisogno di sapere cosa diavolo ha fatto in questi anni, devo capire chi è veramente, per riuscire a proteggerti meglio. Mio padre era la persona più indicata per chiedere aiuto."

"Così resta tutto in famiglia" disse Eileen stizzita.

Benji la fermò e le disse: "Ascoltami, tu non avresti fatto lo stesso? Non avresti messo da parte l'orgoglio e tutte le tue idee per me? Io l'ho fatto ed ho chiesto aiuto a mio padre, è l'unico che può proteggerti."

"Scusa, sono un po’ nervosa. Anch'io avrei fatto lo stesso." Disse Eileen poi lo abbracciò.

"Mia madre, sarà contenta di vederti."

"Quindi è una riunione di famiglia, non so quanto posso centrare."

"Tu sei della famiglia, sempre se tu lo vuoi."

"Ne sono onorata" disse Eileen dando al ragazzo un leggero bacio sul naso.

Amburgo

"E' tornata in Giappone, con quel damerino. Credono di stare tranquilli ma non sarà così, adesso ho un conto in sospeso anche con quel bamboccio" disse John guardandosi allo specchio e toccandosi l'occhio nero.

L'aereo era già stato prenotato, era bravo a non farsi notare, aveva così seguito i due ragazzi in aeroporto ed aveva visto che volo avevano preso. Si era subito precipitato a prenotare anche lui, era sicuro che avrebbero chiesto protezione al vecchio Price, avrebbe trovato una soluzione anche a quello. Chiuse la valigia e uscì dall'appartamento, in strada lo attendeva il taxi, presto l'avrebbe vista di nuovo, doveva riavere la sua bambina, a tutti i costi.

  
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