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Autore: Pantesilea    21/06/2011    2 recensioni
Temari dovrà scontrarsi contro una realtà più ostica di quanto non le piaccia ammettere.
Una piccola raccolta di flash su come gestisce i sentimenti una vera "dura".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo strano sapore delle frittate
 

 
Gaara era stato furbo. Le aveva fatto credere che nessuno avrebbe saputo rappresentare Sunagakure no Sato meglio di lei e lei, proprio come da piano, c’era cascata. A dire la verità, però, il kazekage non pensava che convincerla sarebbe stato così facile… c’era qualcosa che non aveva ben compreso sotto, ma poco gli importava. L’essenziale era che lei, anche quell’anno, si sarebbe diretta a Konoha per organizzare la selezione dei chunin.
 
Quando, dopo tre giorni di cammino, Temari giunse a destinazione, era sfinita e tutto ciò che le serviva era una bella doccia e un po’ di riposo. Era l’alba e l’ultima notte l’aveva trascorsa camminando.
“Ancora qui?”
La kunoichi non dovette attendere di girarsi per capire chi le stava parlando. La sagoma del ragazzo appoggiato alla grande porta rossa di Konoha era inconfondibile.
Temari non alzò neanche la testa. Non c’era stato tempo per il bagno, non c’era stato tempo per un vestito pulito e neanche per un po’ di riposo, ma avrebbe comunque affrontato quella sfida contro se stessa. Se si fosse impegnata, se avesse fatto tutto come era solita fare, lui non si sarebbe accorto di nulla.
Con quel tono di sfida che la faceva sentire tanto sicura di sé, quindi, rispose:
“Si da il caso che per i compiti importanti come l’organizzazione delle selezioni dei chunin scelgano sempre me, Crybaby…” affermò, per poi prendere la sua posizione d’attacco; mani sui fianchi, sguardo intimidatorio, sorriso sghembo; adesso poteva stoccare definitivamente, “e non capisco come mai qui continuino a scegliere te…”
Il ragazzo però non le rispose come la kunoichi di Suna aveva previsto. Non sbuffò,  non alzò gli occhi al cielo e nemmeno si premurò di sottolineare quanto fosse seccante lavorare con lei.
Lui, spiazzandola, semplicemente guardò a terra. “Veramente non lavoreremo insieme quest’anno”.
Temari allora fu combattuta, ma chiedere il motivo per cui non era stato scelto, forse, equivaleva a esporsi troppo, a mostrare il suo interesse nella questione.
“Capisco” rispose semplicemente, controllandosi. “E quindi come mai sei qui a quest’ora?” chiese, giusto per cambiare discorso, ma non avrebbe mai previsto di poter mettere in scacco quel ragazzo con una domanda tanto banale.
Lui s’irrigidì e deglutì a vuoto. Lo fece solo una volta e in maniera quasi impercettibile, ma lo fece. E i suoi occhi riflettevano una mente che stava ragionando. “Io, ehm… non è che si riesca a dormire fino a tardi con questa afa quindi ero uscito per fare due passi, cioè, ecco vedi, le nuvole hanno dei colori così belli all’alba!”.
Temari incrociò le braccia al petto sospettosa, ma non disse nulla. Poi una furia verde e dalle sopraciglia improbabili fu tra di loro. “Temari della Sabbia! Che bello rivederti! Sai la novità? Quest’anno lavoreremo insieme per le selezioni! Il nostro amico qui ha deciso che per lui era troppo imbarazzante non essere ancora un jonin e farsi superare così da una ragazza come te, quindi si è messo sotto con gli allenamenti!” disse Rock lì con il suo sorriso smagliante, mentre Shikamaru cercava di farlo tacere con strani gesti delle mani.
“Ehi, Shikamaru, che hai? Ho detto forse qualcosa di sbagliato?” si scusò Rock Lee, mentre un’idea gli balenava in mente. “Ah, scusate, io forse… ho interrotto qualcosa? Un incontro di lavoro?”
Temari lo guardò accigliata. “Cosa dovresti avere interrotto?”
“Beh, è lui che ieri sera ci ha salutato tutti prestissimo dicendo che questa mattina aveva un incontro importante, ma avevo immaginato qualcosa di diverso da un’ambasciatrice di Suna, capisci?” spiegò il ninja imitando il gesto delle virgolette mentre pronunciava la parola “diverso”.
Temari allora guardò di traverso entrambi i ragazzi, per poi posare gli occhi sul suo ananas.  “Capisco, capisco”, si limitò a dire un po’ malefica, mentre Shikamaru assumeva un’espressione indecifrabile. “Ma non ti preoccupare, Lee, Shikamaru aveva un appuntamento molto importante con le nuvole mattutine”.
 
Quella mattina, mentre veniva scortata da Rock Lee fino all’ufficio del quinto Hokage, Temari pensò che per il suo ananas Rock Lee aveva proprio combinato la classica “frittata”. Doveva ammettere, però, che si trattava di una “frittata” dal gusto irrimediabilmente dolce.
 

 

THE END
 

 
Ecco qui la fine. E se vi sembra che questo finale lasci un po’ troppo aperta la questione… non disperate. Ho in mente un seguito che tratterà il difficile modo di gestire un corteggiamento da parte del ninja più sfaticato di Konoha.
 
Per concludere, grazie a
Akemi_Kaires, IamCrazy, May Be, Ellacowgirl e Puffet per aver commentato,
 
Grazie anche a tutti quelli che hanno seguito la storia o che l’hanno aggiunta tra i preferiti e, per finire, un secondo grazie a May Be per avermi avvisato dello ShikaTema day… io sono quasi pronta!
  
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