Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Alessandra S    21/06/2011    2 recensioni
Lo ammiravo, non molti ragazzi avevano il fegato di scegliere ginecologia, si vergognavano.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Credo di amarti

Il vuoto

 

Ero sdraiata su un letto bianco, coperta da delle lenzuola bianche e circondata da pareti bianche.

La vecchietta sdraiata di fianco a me, dai capelli bianchi e la pelle bianca per via della sua malattia, russava.

La spagnola vicino alla finestra, dai capelli marroni e dalla pelle marrone, continuava a parlare di suo figlio e questo mi rendeva ancora più triste.

Ero sdraiata in un letto del triste ospedale in cui lavoravo, ricoverata in seguito all'operazione a cui mi ero sottoposta per rimuovere il cadavere di mio figlio dal mio utero.

Mi sentivo svuotata, letteralmente ma anche metaforicamente, mi sentivo svuotata in tutti i sensi.

Nicholas ogni tanto passava a salutarmi e a chiedermi come stavo ogni volta rispondevo con un silenzio che perforava le orecchie.

Mi sentivo svuotata.

Ogni tanto posavo la mano sul ventre sperando di imbattermi nel gonfiore di mio figlio ma trovavo solo una pancia piatta e ricoperta dalle smagliature, mi avevano detto di passarmi dell'olio di mandorla per farle passare ma non ne avevo voglia.

Non ne avevo voglia perchè mi sentivo svuotata.

Mi sentivo svuotata.

La porta si aprì, era Nick, la sua faccia era tirata nel più falso sorriso che avessi mai visto.

Si avvicinò a me e si sedette sull'orlo del mio letto.

I miei occhi vitrei erano fissi sul soffitto tristemente bianco.

«Eli, lo so che sei triste, sono triste anch'io, ma se non mangi qualcosa non ti dimetteranno mai più» disse indicando il vassoio intatto posato sul comodino bianco di fianco al letto bianco.

«Non ho fame» risposi con rabbia, lui non poteva capire cosa significava sentirsi svuotati.

Lo sentii sospirare, si passò una mano tra i ricci, come quando era nervoso, «Ti va di andare via ? Magari posso portarti al mare ... ti è sempre piaciuto il mare» mi disse dolcemente, si, mi andava di andare al mare.

«Si, si voglio andarmene» dissi, e sentii la mia voce che veniva rotta dai singhiozzi.

Lui mi offrì riparo dalla tempesta tra le sue braccia e io mi strinsi forte a lui e mi sentii un po' meno svuotata.

Le mie due compagne di stanza mi guardarono curiose e i loro occhi indagatori percorsero il mio corpo e poi quello di Nick.

Quei quattro occhi bollenti mi svuotarono ancora un po' e io mi abbandonai alle lacrime tra le braccia del mio angelo.

   
 
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