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Autore: ivi87    21/06/2011    12 recensioni
Una nave da crociera, un matrimonio e un omicidio... Kate alla ricerca della felicità. Riuscirà a lasciarsi andare?
Rating arancio.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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#3 L’indagine comincia

 

Beckett era con il comandante della Queen Elizabeth; parlavano in vivavoce con il capitano Montgomery, decidendo il da farsi.

Castle ed Esposito nel frattempo recuperarono dei guanti e con estrema delicatezza posarono a terra il corpo che pendeva dal lampadario.

Lanie era già pronta a scattare le foto. Fotocamera digitale alla mano.

Dovevano arrangiarsi come meglio potevano.

Esposito stava iniziando ad esaminare la stanza quando Beckett tornò da loro.

Jeans, scarpe da ginnastica e maglietta bianca a maniche corte.

Un abbigliamento decisamente più comodo.

Fuori cominciava ad albeggiare e nessuno di loro aveva chiuso occhio.

Tutto ad un tratto sembrava una normale giornata di lavoro a New York.

“Montgomery ci ha ordinato di restare qui tutto il tempo necessario per risolvere il caso. Il comandante e l’equipaggio sono a nostra completa disposizione”

Castle parve perplesso “E gli invitati? Partiranno in mattinata?”

“Assolutamente no, nessuno deve lasciare questa nave finchè non avremo fatto tutti i dovuti controlli” rispose.

“Non credi sia un suicidio?” domandò Esposito

“Questo ce lo dirà Lanie” guardando l’amica fare altre foto ai lividi sul collo della donna stesa sul pavimento.

“Lo spero proprio, perché senza le mie attrezzature non sarà un lavoro facile”

 

Mentre Beckett stava interrogando la coppia che, troppo ubriaca per accorgersene, aveva sbagliato camera e trovato così il corpo, Castle prendeva dei caffè doppi da portare alla squadra accompagnato da Ryan.

Lo sposo sembrava abbastanza agitato.

Era combattuto tra i suoi doveri da poliziotto e quelli da sposo in luna di miele.

“Non ti preoccupare ok? Ce ne occuperemo senza di te stavolta. Tu pensa a Jenny e godetevi il viaggio di nozze” gli disse Castle.

“Voglio dare una mano comunque”

“Facciamo così, ti teniamo aggiornato va bene?”

Esposito li raggiunse, reclamando il suo caffè.

“Yo, Ryan che ci fai qui, vai a fare colazione con tua moglie!”

Ryan li ringraziò entrambi, tornando da Jenny.

I due aspettarono in disparte che Beckett finisse il colloquio, sorseggiando i loro caffè.

Castle non potè non cogliere l’ironia della situazione.

“Sai a cosa stavo pensando?”

“A te e Beckett ieri sera soli in camera?” sparò Esposito sorridendo allusivo

“Sbaglio o questa notte, quando ci avete buttato giù dal letto era poco vestita?” proseguì divertito.

“Per forza, i suoi vestiti erano chiusi in camera con voi! Che dovevo fare, le ho prestato una maglietta” rispose come se niente fosse.

“E immagino che ti sia proprio dispiaciuto..” lo punzecchiò ancora

Castle respirò profondamente “Immensamente!”

I due risero, poi Rick si ricordò di quello che in realtà voleva dire.

“Comunque, stavo pensando alla Signora In Giallo”

Esposito aggrottò la fronte “Quella della tv?”

“Si, ovunque vada muore qualcuno! Non staremo mica diventando come lei vero?”

“Se non lo sai tu! Sei tu quello che scrive di morti ammazzati!”

“Stai insinuando che porto sfortuna?” domandò mezzo preoccupato, mezzo offeso.

“Chi porta sfortuna?” domandò Beckett, alle loro spalle.

Castle fu più veloce di Esposito a rispondere “Nessuno! Allora, scoperto qualcosa?”

“Si stavano divertendo al party degli sposi, si sono ubriacati, hanno sbagliato stanza e la donna ha urlato alla vista del corpo” lesse meccanicamente dal suo taccuino.

“Si, l’ultima parte me la ricordo” confermò lo scrittore.

“Ma ha urlato così forte? Perché io e Lanie non abbiamo sentito nulla..però eravamo occupati a..” Esposito fu interrotto dall’occhiataccia di entrambi.

 

Una volta ricevuto il benestare del comandante, quattro ufficiali, scortati da Esposito, trasportarono il cadavere su di una barella presa in prestito dall’infermeria, fino alla stiva della nave.

Era opportuno non lasciare il cadavere troppo in vista, senza contare il fatto che alla dottoressa Parish serviva un posto tranquillo in cui lavorare.

E una cella frigorifera per mantenere in buono stato la povera donna, morta apparentemente per suicidio.

Stavano provvedendo meglio che potevano.

Kate sentiva che non era un suicidio e risolvere un omicidio in quelle condizioni non era certo il massimo.

Le due donne si trovarono nella sala da pranzo della nave per un veloce pasto.

“Ho sistemato tutto con il capitano, possiamo continuare ad occupare le due stanze di stanotte fino a caso risolto” Kate informò l’amica, che annuì.

“Tu non credi al suicidio vero?” capì Lanie, dagli atteggiamenti della detective.

“Innanzitutto Esposito non ha trovato nessun biglietto d’addio nella stanza” dichiarò Beckett.

Lanie stava per ribattere ma fu fermata “Lo so che non è probatorio ai fini dell’indagine, ma nel 90% dei casi di suicidio a cui ho lavorato c’era una lettera d’addio, cominciamo da questo e poi vediamo..”

Il cameriere giunse a prendere le ordinazioni, interrompendole.

Lanie teneva lo sguardo basso e si capiva che qualcosa la preoccupava.

“Va tutto bene?” chiese Kate

“Si, si. È solo che..ti devo chiedere un favore..e non mi riferisco al caso”

Kate si allarmò “E’ successo qualcosa?”

“Riguarda questa notte…”

“Ah, si, a proposito, bello il nostro pigiama party Lanie! Proprio da rifare” commentò ironica

“E’ proprio quello che intendevo chiederti, in effetti..”

Kate spalancò la bocca.

“Stai scherzando spero???” alzando la voce di un tono.

Lanie vide alcuni passeggeri voltarsi verso loro due e si affrettò a placare l’amica.

“Aspetta prima di estrarre la pistola, ok? Lascia che ti spieghi” sussurrando le parole sperando che Kate imitasse il suo stesso volume di voce.

“Cosa c’è da spiegare Lanie?” Kate abbassò la voce ma non era intenzionata a cedere.

“Ok, senti, io e Javier..ci vogliamo molto bene sai, non me lo sarei mai aspettata ma sta diventando una storia davvero importante..”

Kate la interruppe “Fantastico, ma perché ci dovrei rimettere io?”

Lanie proseguì il suo racconto arrivando al punto “da qualche settimana noi abbiamo, o meglio, avevamo dei.. ‘problemi’ a letto..”

“Si, afferrato, salta i particolari, grazie!”

“Ma da quando abbiamo messo piede su questa nave..non lo so, sarà l’atmosfera del matrimonio, sarà la crociera, sarà stato il vestito di ieri sera, ma fatto sta che ieri sera è stato…” si guardò intorno controllando che ognuno si stesse facendo i fatti suoi

“Fe-no-me-na-le” sussurrò sillabando bene la parola all’amica.

Kate spalancò gli occhi memore della sera precedente “Ti assicuro che si sentiva Lanie, non mi servono spiegazioni..”

“Ti prego non possiamo dormire separati proprio ora che abbiamo ritrovato l’intesa sessuale di prima” la implorò Lanie.

Quando il cameriere arrivò con i piatti, Kate era leggermente arrossita.

In fondo lavorava con Esposito tutti i giorni. Era dell’avviso che fosse meglio cominciare a filtrare certi argomenti, ora che lui e Lanie stavano assieme.

“Kate?” domandò Lanie vedendo che la detective non diceva più nulla.

“Lanie, cosa vuoi che ti dica, mi sembra che tu abbia già deciso tutto!” non era arrabbiata con lei, ma si sentiva con le spalle al muro e non le piaceva.

“Lo sai che non è vero, se mi dici di no, capirò!” le disse Lanie, ma poi si morse il labbro inferiore e fece una smorfia.

Kate aggrottò la fronte facendole capire di parlare.

“No, invece, non capisco Kate. Noi siamo amiche vero?” domandò seria.

“Certo che lo siamo…” Kate rispose confusa. Lanie era la sua unica amica. Come dubitarne.

“Davvero? Perché a volte non mi sembra. Kate mi racconti bugie da tre anni”

Kate era al limite della perplessità e della confusione.

Se c’era una cosa a cui Kate Beckett teneva, era la verità.

Non riusciva a ribattere nulla dallo shock.

“Cosa provi per Castle?” domandò a bruciapelo.

“Niente Lanie, lo sai” rispose il più convincentemente possibile.

“Visto, questa è una bugia bella e buona. E la stai dicendo a me! Capisco che al resto del mondo tu non voglia far sapere della cotta mostruosa che hai per lui, ma a me? Perche menti a me?” Lanie era davvero amareggiata dal comportamento dell’amica.

“Lanie, io…” non sapeva nemmeno lei come difendersi.

“Quello che ti ho visto fare ieri sera, non era niente”

Kate capì che si riferiva al fatto di aver ballato insieme tutta la notte e al flirtare.

“Lanie, stavo solo giocando..non era niente…” arrancò, parlando con poca convinzione.

“Ma ti senti? Kate ho cercato di procurarti appuntamenti da che ci conosciamo e non hai mai accettato! Ti ho pregato di vestirti più sexy, truccarti e fare la carina con gli uomini ogni santo sabato sera della nostra amicizia, ma niente! Non sentivi ragioni!”

“E’ ancora così Lanie!” non capendo bene dove voleva arrivare.

“Tu dici? Da quando Castle è entrato nella tua vita, sei voluta uscire con Mister Luglio solo perché lui aveva un appuntamento con Miss single numero 3; ti sei fatta crescere i capelli quando hai sempre sostenuto che corti fossero più comodi e pratici per una poliziotta; hai cambiato look e rinnovato il guardaroba, tacco 10 incluso; hai lasciato Tom per Castle..”

Nel sentire quest’ultima affermazione Kate scattò e tentò di interrompere l’amica che però sembrava incapace di fermarsi.

“Ti sei messa con Josh per rabbia e gelosia nei confronti di Gina e ora hai mollato anche lui..”

“Ok, va bene Lanie, ho capito!” sbottò infine Kate.

“Capito cosa Kate, che mentire è inutile?”

“Ho capito che sei molto più attenta e perspicace di quanto credessi!”  

Per svariati minuti mangiarono in silenzio.

Poi Kate decise di chiarire.

“Se non ti ho detto niente è solo perché non so cosa dire. Non so come spiegare e spiegarmi cosa sento.”

“Quindi qualcosa lo senti?”

“Si” ammise “tutto quello che hai detto..l’ho notato anche io, ok? Me ne rendo conto ma non riesco a dargli una spiegazione logica..”

“Non c’è niente di logico nell’amore, lo sai vero?” le disse l’amica sorridendo

“Wow, vogliamo chiamarlo così? Non stai un pochino esagerando?” le rispose Kate avvampando mentre si affrettò a bere un lungo sorso d’acqua.

“In conclusione costringendoti a dormire con Castle, non ti sto facendo altro che un gigantesco favore!” esclamò con un sorriso allusivo.

“Certo che sei un mostro nel rigirare la frittata come ti pare…”

 

 Dopo pranzo si ritrovarono di nuovo tutti e quattro nella camera della vittima.

“Trovato niente?” chiese Beckett rivolta a Castle e Esposito.

“Nessun documento” rispose il primo.

“Nessun segno di effrazione o scasso” aggiunse il secondo.

“Conosceva il suo assassino” constatò Beckett.

“Aspetta a definirlo omicidio, abbiamo trovato queste in bagno, che farebbero pensare al suicidio” disse Esposito consegnandole una busta di plastica con all’interno due flaconi vuoti di pillole.

Kate era perplessa.

“Perché impiccarsi se già aveva prese tutte queste pillole?”

Castle provò a rispondere “Forse per combattere l’istinto di sopravvivenza. Aveva paura di divincolarsi e di non riuscire a togliersi la vita, perciò prima si è stordita con quelle pillole”

Nessuno commentò.

“Troppo fantasioso?” chiese infine.

“Non lo so, ma non sono convinta” rispose Kate.

Lasciò la busta con le pillole a Lanie “Pensaci tu, io vado a farmi dare la lista dei passeggeri per sapere il nome della donna che  alloggiava in questa camera. Voi due finite qui e poi sigillate la stanza. Nessuno deve contaminare questo posto”

Poi prima di uscire, si voltò con un leggero sorrisino “Esposito, fai vedere a Castle come ci si comporta su una scena del crimine” e se ne andò.

Castle rise forzatamente “la seguo solo da tre anni..che ne posso sapere..”

“E’ questo il punto amico, tu segui lei, non resti a fare il lavoro sporco con me e Ryan!”

“Beh, c’è sempre una prima volta. Avanti, dimmi che devo fare” esclamò ben disposto ad imparare.

“Vai a cercare del nastro adesivo da mettere sulla porta” ordinò il detective

“Nastro adesivo, vado!”

“Aspetta Castle” lo fermò Lanie

Lo scrittore si voltò, frenando la falcata sul nascere.

“Ti dovrei riferire quello che ho detto poco fa anche a Kate..”

Esposito la guardò complice, poiché conosceva perfettamente l’argomento.

“Si amico, ci serve un favore da voi due” spiegò l’uomo.

“Sicuro, qual è il problema?” domandò tranquillamente.

“Ci piacerebbe mantenere la disposizione delle camere della scorsa notte” proseguì piano per valutare l’espressione del suo volto.

“Oh..” la tranquillità di poco fa se ne andò direttamente a quel paese.

“Mi volete proprio morto…” aggiunse poi con finta ironia.

Già si immaginava Beckett con un diavolo per capello.

“Kate ha accettato” si affrettò a dire Lanie.

“Davvero? Perché mi suona un po’ strano…”

“Sicuro!” poi ci pensò un attimo…ma sì perché no.. “non ha nemmeno fatto storie..”

“Davvero?” ripeté Castle sgranando gli occhi.

“Davvero?” domandò Esposito contemporaneamente a Castle, forse ancora più stupito dello scrittore stesso.

La gomitata di Lanie arrivò veloce e precisa nel fianco del compagno.

“Bene, ora che ci siamo chiariti, puoi andare a cercare il nastro adesivo” disse la donna per cambiare argomento e riportare la discussione alle sole indagini.

Castle era ancora mezzo sconvolto dalla notizia appresa ma si riscosse in pochi attimi.

“Ah si, il nastro..vado!” e scomparì dalla loro vista.

 

 

Angolo dell’autrice:

Siete pronte ad entrare nel pieno delle indagini??? Spero di rendere bene la parte investigativa...'na fatica, credetemi!!! XD

Le cose si faranno interessanti già dalla prima notte...restate sintonizzate...e capirete il perchè del rating arancio!!! A martedì prossimo!!! XD

Mille grazie come sempre alla mia beta KateRina24!! Lovviu!!

Un abbraccio a tutte,

Ivi87 

   
 
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