#3
L’indagine
comincia
Beckett
era con il comandante della Queen Elizabeth; parlavano in vivavoce con
il
capitano Montgomery, decidendo il da farsi.
Castle
ed Esposito nel frattempo recuperarono dei guanti e con estrema
delicatezza
posarono a terra il corpo che pendeva dal lampadario.
Lanie
era già pronta a scattare le foto. Fotocamera digitale alla
mano.
Dovevano
arrangiarsi come meglio potevano.
Esposito
stava iniziando ad esaminare la stanza quando Beckett tornò
da loro.
Jeans,
scarpe da ginnastica e maglietta bianca a maniche corte.
Un
abbigliamento decisamente più comodo.
Fuori
cominciava ad albeggiare e nessuno di loro aveva chiuso occhio.
Tutto
ad un tratto sembrava una normale giornata di lavoro a New York.
“Montgomery
ci ha ordinato di restare qui tutto il tempo necessario per risolvere
il caso.
Il comandante e l’equipaggio sono a nostra completa
disposizione”
Castle
parve perplesso “E gli invitati? Partiranno in
mattinata?”
“Assolutamente
no, nessuno deve lasciare questa nave finchè non avremo
fatto tutti i dovuti
controlli” rispose.
“Non
credi sia un suicidio?” domandò Esposito
“Questo
ce lo dirà Lanie” guardando l’amica fare
altre foto ai lividi sul collo della
donna stesa sul pavimento.
“Lo
spero proprio, perché senza le mie attrezzature non
sarà un lavoro facile”
Lo
sposo sembrava abbastanza agitato.
Era
combattuto tra i suoi doveri da poliziotto e quelli da sposo in luna di
miele.
“Non
ti preoccupare ok? Ce ne occuperemo senza di te stavolta. Tu pensa a
Jenny e
godetevi il viaggio di nozze” gli disse Castle.
“Voglio
dare una mano comunque”
“Facciamo
così, ti teniamo aggiornato va bene?”
Esposito
li raggiunse, reclamando il suo caffè.
“Yo,
Ryan che ci fai qui, vai a fare colazione con tua moglie!”
Ryan
li ringraziò entrambi, tornando da Jenny.
I
due aspettarono in disparte che Beckett finisse il colloquio,
sorseggiando i
loro caffè.
Castle
non potè non cogliere l’ironia della situazione.
“Sai
a cosa stavo pensando?”
“A
te e Beckett ieri sera soli in camera?” sparò
Esposito sorridendo allusivo
“Sbaglio
o questa notte, quando ci avete buttato giù dal letto era
poco vestita?”
proseguì divertito.
“Per
forza, i suoi vestiti erano chiusi in camera con voi! Che dovevo fare,
le ho
prestato una maglietta” rispose come se niente fosse.
“E
immagino che ti sia proprio dispiaciuto..” lo
punzecchiò ancora
Castle
respirò profondamente “Immensamente!”
I
due risero, poi Rick si ricordò di quello che in
realtà voleva dire.
“Comunque,
stavo pensando alla Signora In Giallo”
Esposito
aggrottò la fronte “Quella della tv?”
“Si,
ovunque vada muore qualcuno! Non staremo mica diventando come lei
vero?”
“Se
non lo sai tu! Sei tu quello che scrive di morti ammazzati!”
“Stai
insinuando che porto sfortuna?” domandò mezzo
preoccupato, mezzo offeso.
“Chi
porta sfortuna?” domandò Beckett, alle loro spalle.
Castle
fu più veloce di Esposito a rispondere “Nessuno!
Allora, scoperto qualcosa?”
“Si
stavano divertendo al party degli sposi, si sono ubriacati, hanno
sbagliato
stanza e la donna ha urlato alla vista del corpo” lesse
meccanicamente dal suo
taccuino.
“Si,
l’ultima parte me la ricordo” confermò
lo scrittore.
“Ma
ha urlato così forte? Perché io e Lanie non
abbiamo sentito nulla..però eravamo
occupati a..” Esposito fu interrotto
dall’occhiataccia di entrambi.
Era
opportuno non lasciare il cadavere troppo in vista, senza contare il
fatto che
alla dottoressa Parish serviva un posto tranquillo in cui lavorare.
E
una cella frigorifera per mantenere in buono stato la povera donna,
morta
apparentemente per suicidio.
Stavano
provvedendo meglio che potevano.
Kate
sentiva che non era un suicidio e risolvere un omicidio in quelle
condizioni
non era certo il massimo.
Le
due donne si trovarono nella sala da pranzo della nave per un veloce
pasto.
“Ho
sistemato tutto con il capitano, possiamo continuare ad occupare le due
stanze
di stanotte fino a caso risolto” Kate informò
l’amica, che annuì.
“Tu
non credi al suicidio vero?” capì Lanie, dagli
atteggiamenti della detective.
“Innanzitutto
Esposito non ha trovato nessun biglietto d’addio nella
stanza” dichiarò
Beckett.
Lanie
stava per ribattere ma fu fermata “Lo so che non è
probatorio ai fini
dell’indagine, ma nel 90% dei casi di suicidio a cui ho
lavorato c’era una
lettera d’addio, cominciamo da questo e poi
vediamo..”
Il
cameriere giunse a prendere le ordinazioni, interrompendole.
Lanie
teneva lo sguardo basso e si capiva che qualcosa la preoccupava.
“Va
tutto bene?” chiese Kate
“Si,
si. È solo che..ti devo chiedere un favore..e non mi
riferisco al caso”
Kate
si allarmò “E’ successo
qualcosa?”
“Riguarda
questa notte…”
“Ah,
si, a proposito, bello il nostro pigiama party Lanie! Proprio da
rifare”
commentò ironica
“E’
proprio quello che intendevo chiederti, in effetti..”
Kate
spalancò la bocca.
“Stai
scherzando spero???” alzando la voce di un tono.
Lanie
vide alcuni passeggeri voltarsi verso loro due e si affrettò
a placare l’amica.
“Aspetta
prima di estrarre la pistola, ok? Lascia che ti spieghi”
sussurrando le parole
sperando che Kate imitasse il suo stesso volume di voce.
“Cosa
c’è da spiegare Lanie?” Kate
abbassò la voce ma non era intenzionata a cedere.
“Ok,
senti, io e Javier..ci vogliamo molto bene sai, non me lo sarei mai
aspettata
ma sta diventando una storia davvero importante..”
Kate
la interruppe “Fantastico, ma perché ci dovrei
rimettere io?”
Lanie
proseguì il suo racconto arrivando al punto “da
qualche settimana noi abbiamo,
o meglio, avevamo dei.. ‘problemi’ a
letto..”
“Si,
afferrato, salta i particolari, grazie!”
“Ma
da quando abbiamo messo piede su questa nave..non lo so,
sarà l’atmosfera del
matrimonio, sarà la crociera, sarà stato il
vestito di ieri sera, ma fatto sta
che ieri sera è stato…” si
guardò intorno controllando che ognuno si stesse
facendo i fatti suoi
“Fe-no-me-na-le”
sussurrò sillabando bene la parola all’amica.
Kate
spalancò gli occhi memore della sera precedente
“Ti assicuro che si sentiva
Lanie, non mi servono spiegazioni..”
“Ti
prego non possiamo dormire separati proprio ora che abbiamo ritrovato
l’intesa
sessuale di prima” la implorò Lanie.
Quando
il cameriere arrivò con i piatti, Kate era leggermente
arrossita.
In
fondo lavorava con Esposito tutti i giorni. Era dell’avviso
che fosse meglio
cominciare a filtrare certi argomenti, ora che lui e Lanie stavano
assieme.
“Kate?”
domandò Lanie vedendo che la detective non diceva
più nulla.
“Lanie,
cosa vuoi che ti dica, mi sembra che tu abbia già deciso
tutto!” non era
arrabbiata con lei, ma si sentiva con le spalle al muro e non le
piaceva.
“Lo
sai che non è vero, se mi dici di no,
capirò!” le disse Lanie, ma poi si morse
il labbro inferiore e fece una smorfia.
Kate
aggrottò la fronte facendole capire di parlare.
“No,
invece, non capisco Kate. Noi siamo amiche vero?”
domandò seria.
“Certo
che lo siamo…” Kate rispose confusa. Lanie era la
sua unica amica. Come
dubitarne.
“Davvero?
Perché a volte non mi sembra. Kate mi racconti bugie da tre
anni”
Kate
era al limite della perplessità e della confusione.
Se
c’era una cosa a cui Kate Beckett teneva, era la
verità.
Non
riusciva a ribattere nulla dallo shock.
“Cosa
provi per Castle?” domandò a bruciapelo.
“Niente
Lanie, lo sai” rispose il più convincentemente
possibile.
“Visto,
questa è una bugia bella e buona. E la stai dicendo a me!
Capisco che al resto
del mondo tu non voglia far sapere della cotta mostruosa che hai per
lui, ma a
me? Perche menti a me?” Lanie era davvero amareggiata dal
comportamento
dell’amica.
“Lanie,
io…” non sapeva nemmeno lei come difendersi.
“Quello
che ti ho visto fare ieri sera, non era niente”
Kate
capì che si riferiva al fatto di aver ballato insieme tutta
la notte e al
flirtare.
“Lanie,
stavo solo giocando..non era niente…”
arrancò, parlando con poca convinzione.
“Ma
ti senti? Kate ho cercato di procurarti appuntamenti da che ci
conosciamo e non
hai mai accettato! Ti ho pregato di vestirti più sexy,
truccarti e fare la
carina con gli uomini ogni santo sabato sera della nostra amicizia, ma
niente!
Non sentivi ragioni!”
“E’
ancora così Lanie!” non capendo bene dove voleva
arrivare.
“Tu
dici? Da quando Castle è entrato nella tua vita, sei voluta
uscire con Mister
Luglio solo perché lui aveva un appuntamento con Miss single
numero 3; ti sei
fatta crescere i capelli quando hai sempre sostenuto che corti fossero
più
comodi e pratici per una poliziotta; hai cambiato look e rinnovato il
guardaroba,
tacco 10 incluso; hai lasciato Tom per Castle..”
Nel
sentire quest’ultima affermazione Kate scattò e
tentò di interrompere l’amica
che però sembrava incapace di fermarsi.
“Ti
sei messa con Josh per rabbia e gelosia nei confronti di Gina e ora hai
mollato
anche lui..”
“Ok,
va bene Lanie, ho capito!” sbottò infine Kate.
“Capito
cosa Kate, che mentire è inutile?”
“Ho
capito che sei molto più attenta e perspicace di quanto
credessi!”
Per
svariati minuti mangiarono in silenzio.
Poi
Kate decise di chiarire.
“Se
non ti ho detto niente è solo perché non so cosa
dire. Non so come spiegare e
spiegarmi cosa sento.”
“Quindi
qualcosa lo senti?”
“Si”
ammise “tutto quello che hai detto..l’ho notato
anche io, ok? Me ne rendo conto
ma non riesco a dargli una spiegazione logica..”
“Non
c’è niente di logico nell’amore, lo sai
vero?” le disse l’amica sorridendo
“Wow,
vogliamo chiamarlo così? Non stai un pochino
esagerando?” le rispose Kate
avvampando mentre si affrettò a bere un lungo sorso
d’acqua.
“In
conclusione costringendoti a
dormire
con Castle, non ti sto facendo altro che un gigantesco
favore!” esclamò con un
sorriso allusivo.
“Certo
che sei un mostro nel rigirare la frittata come ti
pare…”
“Trovato
niente?” chiese Beckett rivolta a Castle e Esposito.
“Nessun
documento” rispose il primo.
“Nessun
segno di effrazione o scasso” aggiunse il secondo.
“Conosceva
il suo assassino” constatò Beckett.
“Aspetta
a definirlo omicidio, abbiamo trovato queste in bagno, che farebbero
pensare al
suicidio” disse Esposito consegnandole una busta di plastica
con all’interno
due flaconi vuoti di pillole.
Kate
era perplessa.
“Perché
impiccarsi se già aveva prese tutte queste
pillole?”
Castle
provò a rispondere “Forse per combattere
l’istinto di sopravvivenza. Aveva
paura di divincolarsi e di non riuscire a togliersi la vita,
perciò prima si è
stordita con quelle pillole”
Nessuno
commentò.
“Troppo
fantasioso?” chiese infine.
“Non
lo so, ma non sono convinta” rispose Kate.
Lasciò
la busta con le pillole a Lanie “Pensaci tu, io vado a farmi
dare la lista dei
passeggeri per sapere il nome della donna che
alloggiava in questa camera. Voi due finite qui e poi
sigillate la
stanza. Nessuno deve contaminare questo posto”
Poi
prima di uscire, si voltò con un leggero sorrisino
“Esposito, fai vedere a
Castle come ci si comporta su una scena del crimine” e se ne
andò.
Castle
rise forzatamente “la seguo solo da tre anni..che ne posso
sapere..”
“E’
questo il punto amico, tu segui lei, non resti a fare il lavoro sporco
con me e
Ryan!”
“Beh,
c’è sempre una prima volta. Avanti, dimmi che devo
fare” esclamò ben disposto
ad imparare.
“Vai
a cercare del nastro adesivo da mettere sulla porta”
ordinò il detective
“Nastro
adesivo, vado!”
“Aspetta
Castle” lo fermò Lanie
Lo
scrittore si voltò, frenando la falcata sul nascere.
“Ti
dovrei riferire quello che ho detto poco fa anche a Kate..”
Esposito
la guardò complice, poiché conosceva
perfettamente l’argomento.
“Si
amico, ci serve un favore da voi due” spiegò
l’uomo.
“Sicuro,
qual è il problema?” domandò
tranquillamente.
“Ci
piacerebbe mantenere la disposizione delle camere della scorsa
notte” proseguì
piano per valutare l’espressione del suo volto.
“Oh..”
la tranquillità di poco fa se ne andò
direttamente a quel paese.
“Mi
volete proprio morto…” aggiunse poi con finta
ironia.
Già
si immaginava Beckett con un diavolo per capello.
“Kate
ha accettato” si affrettò a
dire Lanie.
“Davvero?
Perché mi suona un po’
strano…”
“Sicuro!”
poi ci pensò un attimo…ma sì
perché no.. “non ha nemmeno fatto
storie..”
“Davvero?”
ripeté Castle sgranando gli occhi.
“Davvero?”
domandò Esposito contemporaneamente a Castle, forse ancora
più stupito dello
scrittore stesso.
La
gomitata di Lanie arrivò veloce e precisa nel fianco del
compagno.
“Bene,
ora che ci siamo chiariti, puoi andare a cercare il nastro
adesivo” disse la
donna per cambiare argomento e riportare la discussione alle sole
indagini.
Castle
era ancora mezzo sconvolto dalla notizia appresa ma si riscosse in
pochi
attimi.
“Ah
si, il nastro..vado!” e scomparì dalla loro vista.
Angolo
dell’autrice: