Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: deromanus    22/06/2011    8 recensioni
Piccola e doverosa premessa: “scorrazzo” su questa platform da molto, ma questa è solo la prima fanfic che scrivo, a proposito di una delle mie coppie preferite – Oscar e Andrè.
Non pretendo che Vi piaccia, spero semplicemente che qualcuno la legga e Vi ringrazio fin d’ora, per qualunque commento vogliate lasciarmi, anche e soprattutto critico.
La fanfic prende avvio dai pensieri che tormentano Oscar ed Andrè dopo l'episodio "della rosa e del lillà", dopo che Andrè tenta in modo brusco di dimostrare ad Oscar che è pur sempre una donna e le confessa il suo Amore.
Entrambi sono presi da molti dubbi e da sensi di colpa, ma stanno cominciando a capire di più loro stessi e l'altro.
Non so quanti capitoli scriverò, attendo, come voi, di essere guidata dalla storia medesima.
Questa fanfic non ha scopo di lucro, tutti i personaggi ivi citati sono di proprietà di Ryoko Ikeda.
Deromanus.
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chiedo venia per il ritardo della pubblicazione del nuovo capitolo.
Scusatemi tra lavoro ed esiti dell’esame di stato ( è andato bene! :->), ho avuto poco tempo e scarsa concentrazione .
Questo capitolo è transitorio, una sorta di premessa al prossimo, spero Vi piaccia!
 
La risata di Oscar ricadde nella camera silenziosa senza che il suo interlocutore si risvegliasse dallo stato  catatonico in cui si trovava e proferisse parola.
Andrè era semplicemente lì, muto spettatore della provocazione inflittagli dal suo comandante.
Nessuna reazione apparente.
Nessuna emozione traspariva dal viso  di Andrè, impassibile e dignitoso come sempre.
Dopo un tempo infinitamente lungo: “Se il comandante ha delle istruzioni per me, sarò ben felice di ascoltarle e di servirlo, come sempre. Tuttavia ora  chiedo il permesso di congedarmi”dichiarò un Andrè freddo e distaccato.
Oscar lentamente abbandonò il letto, ove Marie seguitava a dormire, Le accomodò la testolina ricca di boccoli sui cuscini e la coperta sulla schiena, dopodichè abbandonò una busta sotto il cuscino che si trovava vicino al bel viso della giovane addormentata.
Dando la schiena al ragazzo ed indossando la giubba, Oscar rispose“No questa sera ho bisogno di Te, voglio tornare a casa ed ho bisogno di una scorta, è molto tardi”.
A quella frase, le mani di Andrè cominciarono a tremare per la rabbia,  che si ripercuoteva sulle braccia, su su, sino all’omero.
I suoi occhi faticavano a non tradire l’ira che provava in quel momento verso Oscar.
Oscar lo stava umiliando, gratuitamente, crudelmente e lui non riusciva a trovare un motivo valido a questa sua condotta.
Riacquistando con difficoltà il controllo della sua voce, Andrè velenosamente Le si rivolse “Non hai avuto bisogno di scorta, per venire sin qui, Oscar. Non hai avuto bisogno di accompagnatore, per entrare in questa taverna e comprarti una ragazza per la notte.”
La frase quasi finì in un sussurro, mentre il ragazzo si mosse lentamente verso di lei, ancora di schiena.
Oscar nuovamente prendendosi gioco di Lui, ed allacciandosi gli ultimi bottoni, affermò “Non ho nulla da temere dalle ragazze di taverna, anzi, alcuni signorine là fuori mi sembravano davvero interessate al rampollo De Jarjais” rafforzò il concetto ridendo sommessamente.
Andrè oramai era alle sue spalle.
Aspirò il profumo dei suoi capelli, sovrastandola con la sua altezza e prese con decisone il polso di Oscar.
Non tradendo la minima reazione, il comandante lo lasciò fare e rimase di schiena mentre il giovane attendente si avvicinava al suo orecchio con un sussurro.
Andrè stringeva l’esile polso della ragazza in maniera così salda, lo premeva così tanto da farLe male.
“ Non è dalle madamigelle di taverna che ti devi guardare Oscar. TU, devi temere gli uomini accecati dalla tua bellezza…… devi temere Me, che non ho più sonno né ragionevolezza, ma sono mosso solo dalla disperazione.”
Andrè proseguì…”Non hai avuto bisogno di una scorta per danzare con Maria Antonietta ai balli di corte, né per innamorarti di Fersen, né tantomeno per farti stringere da lui in un ballo.
Non hai avuto bisogno di scorta, quando hai reso giustizia alla tua figura vestendoti per l’unica volta nella tua vita da dama, per gli occhi di Fersen naturalmente; non hai avuto bisogno di scorta quando mi hai rifiutato. Perché la chiedi ora…..”
Nessuna risposta dal comandante, gli occhi cerulei apparivano freddi ed impassibili.
“Perché sei venuta sin qui a comprati Marie, Oscar? Cosa mi vuoi dimostrare che forse una rosa è un lillà e non una rosa, che io sono innamorato di una creatura che non esiste , una chimera? , che sei un mio rivale? Un vero uomo…. “
La stretta di Andrè divenne quasi insopportabile,  ma Lei  la sopportò, se la meritava, Le piaceva il modo in cui sentiva la stretta di Andrè, sentiva il suo sangue pulsare attraverso le sue mani e ciò la manteneva lucida  e decisa.
Si girò di scatto ed intimò al ragazzo “ Vieni con me, è un ordine,,  ORA ho bisogno di una scorta”.
Lo sguardo di Oscar non ammetteva né replica né contestazione.
 Andrè La seguì silenziosamente fuori dalla taverna, nello stupore e nel silenzio delle donne di vita, Oscar, gettò le monete d’oro dinanzi ad una Madame Nadine soddisfatta.
Prima di uscire sguainò la spada e l’avvicinò al viso rugoso e crudele della vecchia,  “la ragazza deve essere lasciata in pace, qui ci sono monete per ALMENO tre notti, siamo intesi? Se verrò a sapere che ha mancato alla sua parola, verrò qui e porrò fine alla sua lucrosa attività di Maitresse”.
L’anziana donna annuì beffarda più che terrorizzata, e maledisse il bel giovane che aveva davanti, ripreso fiato “Come la mia bella signora desidera”, aggiunse con tono canzonatorio e sguardo di scherno  dall’alto in basso, verso Oscar.
Oscar le diede la schiena e rivolgendosi alla platea di Signorine schierate” Come mai permettete a questa triste vecchia di comandarvi a  bacchetta e di prendere quasi tutti i vostri guadagni? Eppure Lei è donna come Voi, ed è anziana e sola. Voi siete giovani e siete molte…. Perché non decidete Voi chi intrattenere e quando? Senza contare che ciascun cliente pagherebbe VOI! Se volete accettare la schiavitù impostaVi dagli uomini  e dalla miseria, potete almeno  liberarvi dalla presenza di costei.”.
Oscar gettò ancora uno sguardo pungente alla vecchia, e si diresse alla porta.
Le giovani si stavano avvicinando a colei che aveva rovinato le loro vite, spesso obbligandole, spesso ricattandole, spesso facendo leva sulla loro estrema  povertà e Le facevano cerchio intorno.
 Andrè rimase scioccato dall’agire di Oscar, da quando aveva a cuore la sorte di altre donne …e donne di tal fattura?
Poi ammutolì al pervenire della chiarezza….
La libertà ha un prezzo, l’essere diverse dalle altre donne e non vivere all’ombra di un marito ha un costo elevato.
Oscar questo lo sapeva bene.
Le ragazze di Nadine assecondavano i desideri degli Uomini, Oscar aveva assecondato i desideri del padre, del nome del suo casato,  della corte e della divisa.
Lei godeva della stessa libertà di quelle creature, una libertà fatta di dovere, lacrime e solitudine.
E nonostante questo il suo capo era sempre alto ed il suo sguardo fiero.
Quanto era stato stupido Andrè, quanto era stato cieco.
Oscar  quella sera era venuta meno ai suoi doveri, ai suoi principi, al suo carattere forte, per Lui per cercarlo in quella taverna, per affrontare Marie.
Tutto questo….per…………. gelosia? Amore forse?
Mentre il Comandante lo conduceva in direzione di Cèsar, silenziosamente, la bocca di Andrè non potè fare a  meno di aprirsi in un sorriso.
Un sorriso sincero.
Un sorriso finalmente sereno.
Andrè Grandier conobbe una pace che mai, aveva conosciuto in vent’anni, quella sera Oscar gli aveva dimostrato quanto tenesse a Lui.
Quell’unico gesto, lo faceva sentire amato ed importante.
Bloccò la ragazza, prendendola per il polso, questa volta delicatamente e l’attirò a sé prima che potesse proferire parola.
Quell’abbraccio era liberatorio, per entrambi.
 La strinse come si fa con chi si ritrova dopo lungo tempo, la strinse con un affetto infinito, come se non volesse più lasciarla andare.
Oscar non si ribellò a quel caldo e abbraccio pieno d’amore, nascose la testa tra le braccia di Andrè, godendosi il martellio folle del suo cuore.
Stringeva debolmente la divisa del suo attendente, quasi non credesse a quello che stava accadendo quella notte.  
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: deromanus