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Autore: Nyappy    22/06/2011    4 recensioni
[Temporaneamente sospesa, tornerà a breve]
Una ragazza che sa di amare...
Sean era proprio un principe, il suo principino capelliperfetti e bacigentili -che non dava a lei- ma a Tina andava bene così, non era una principessa.
E no, non era nemmeno come Cenerentola [...]
Ma oltre a quei capelli biondi e i caldi occhi nocciola -l'unica cosa veramente espressiva di lui- Tina non vedeva nulla.
Nessun'emozione sembrava agitare quel volto, nessuna passione nemmeno mentre baciava con delicatezza Liz.
Sean sembrava vuoto [...]

...ed un ragazzo che non sembra sapere cos'è l'amore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il tuo sguardo è freddo come il miele sulla pelle

 Mitch

 
Sean la stava guardando e quello non era un sogno.
Erano a Matematica e da quando Mahoney si era messo alla lavagna per spiegare un teorema che Sean si sporgeva leggermente in avanti per poterla fissare, Tina non sapeva cosa pensare: la classe era in penombra e Sean proprio davanti alla finestra.
Invece di seguire si era messa a leggere Emma, il libro che il giorno prima non era riuscita a finire.
Mitch era seduto vicino a lei e sembrava disperato, era la terza volta che faceva tremare il banco per cancellare un grafico, ma Tina non poteva aiutarlo.
Prese il segnalibro da sotto il banco e lo infilò nel volume facendolo sporgere leggermente in alto, poi lo richiuse e lo ripose nella borsa mettendosi a fare degli scarabocchi sul quaderno aperto.
Ovviamente Sean non le stava sorridendo e se fosse stato come Blackburn davanti a lei –che la nascondeva completamente alla vista del prof- Tina avrebbe avuto paura, invece si sentiva solo inquieta.
Pensava al giorno prima, a quello che doveva passare Sean, al suo essere spaventato per un azione che non le aveva rivelato.
Non appena la campanella suonò Tina raccolse tutto il materiale sul banco e dopo un –Ciao Mitch.- ricambiato da un sorriso disperato si diresse velocemente in bagno.
Lisa era rimasta a casa e le aveva mandato un messaggio, ma dato che Mahoney sembrava avere un sesto senso riguardo all’uso del cellulare in classe aveva preferito aspettare.
“Febbre e male agli occhi. Mi spiace per questo pomeriggio, fai la brava e stai lontana da Davis.”
Quando Lisa stava davvero male diventava molto meno ciarliera del solito e Tina le inviò una lunga risposta raccomandandole di stare a letto e di non trascinarsi per casa cercando di dimostrare di essere forte –perché la febbre era più forte di lei.
L’ora successiva era quella di Arte, la sua materia preferita dopo Letteratura; mentre la professoressa spiegava loro le novità dell’arte Romantica Tina riuscì a concentrarsi davvero e non pensare a Sean ed il suo strano sguardo.
 
-Williams.-
Dopo l’orma comune di Matematica Tina non aveva più visto Sean ed era uscita nel parco per mangiare il pranzo, era una bella giornata di sole e non c’era un filo di vento.
Quando lo vide avvicinarsi posò subito la forchetta sul vassoio e richiuse il libro poggiandolo sulla panchina.
Il suo sguardo era tornato quello di sempre, neutro.
-Tieni.-, non appena la raggiunse tirò fuori dalla tasca dei jeans il suo ciondolo e Tina spalancò gli occhi, sbiancando.
Si toccò il collo per verificare l’assenza della catenina –era proprio la sua collana, non si era nemmeno accorta di averla persa.
Era molto sensibile ed era probabile che Sean avesse già visto la foto all’interno, chissà cosa poteva pensare… si voleva seppellire.
-Dovresti metterci una foto dentro, però.-, aggiunse lui poggiando la collana sul palmo aperto di Tina, e quando si aprì lei incontrò ancora il cartoncino azzurro e nient’altro.
Vuoto, era vuoto.
-Dove l’hai trovato?-, gli chiese preoccupata. Chi le aveva sottratto quella foto, perché l’aveva fatto?
…come faceva Sean a sapere che quel ciondolo le apparteneva?
-Me l’ha dato Young.-
Mitch, era stato lui?
Tina ripose il ciondolo nella borsa senza saper bene cosa dire.
Perché Mitch lo aveva dato a Sean? Era stato lui a togliere la foto?
-Comunque ti devo parlare.-, finalmente Sean sedé sulla panchina, a distanza da lei, e percependo quel tono serio anche il suo imbarazzo scemò.
Era lì per chiederle aiuto? Voleva farle capire quello che stava soffrendo?
Si morse il labbro, nervosa ma pronta ad ascoltarlo.
Sean Davis –l’irraggiungibile principe della Parkview High- in una manciata di giorni aveva subito così tante trasformazioni ai suoi occhi da essere davvero un’altra persona.
E le voleva parlare.
-Riguardo a ieri…-
Tina lo incoraggiò annuendo.
Sembrava che Sean stesse calando la maschera e lei non poteva fare a meno d’indugiare su quegli occhi caldi capaci di diventare taglienti, di rinforzare qualsiasi parola uscisse da quelle labbra sottili con la loro espressività
-Mi dispiace, non so cosa mi sia preso.-
Ed in quel momento non erano dispiaciuti.
Tina sapeva benissimo cosa gli stesse accadendo: era arrivato ad un punto in cui non poteva più soffocare tutto quello che provava o ne sarebbe rimasto soffocato a sua volta, ma lo lasciò proseguire.
-E anche se la tua amica Wong ha detto che non dimenticherete…-
Esatto, non l’avrebbero fatto, non poteva chiedere loro questo.
-Vi prego, ti prego.-
Parlava lentamente e la fissava negli occhi, ma Tina non aveva intenzione di cedere, anche se quella era una preghiera sincera.
-No.-, disse semplicemente.
-Williams, è meglio per tutti, non è davvero una cosa importante.-, insisté Sean quasi supplicante, con voce bassa.
-Sì invece.-
Tina poteva accontentarlo o agire, per una volta.
Non poteva rimanere a guardare.
-Sì che è successo qualcosa, Sean, sei crollato.-, chiamarlo per nome sembrava così facile, suonava molto meglio di Davis.
Lui allontanò il busto, infastidito.
-Vuol dire che non puoi continuare così.-, invece lei si avvicinò, chinandosi appena in avanti.
Non era mai stata tanto coraggiosa in vita sua.
-Williams, cosa stai dicendo?-, chiese Sean con durezza, perché non riusciva realizzare la verità?
-Devi essere te stesso, ecco quello che sto dicendo. Ti devi sfogare e smettere di indossare sempre quel sorriso finto!-, Tina avrebbe voluto dirgli anche che era disposta ad ascoltarlo, che voleva capirlo, perché si era dato dell’assassino? ma Sean si alzò di scatto e dopo averle lanciato un occhiata indecifrabile, quella del solito principe, la lasciò per andare verso il portone della scuola.
Tina avrebbe potuto fermarlo, era ancora in tempo, a pochi passi da lui –eppure non lo fece.
Aveva appena fatto scappare Sean Davis, si era appena resa conto che lui non riusciva a sostenere la verità.

*

-Hai finito Emma?-
Tina aveva trovato Mitch sempre al bancone della biblioteca, nascosto dalle pile di libri nuovi che dovevano essere catalogati ed immerso nella lettura.
-No, ti devo solo parlare.-, solo lui e Lisa sapevano della foto, dopotutto, e le premeva sapere perché avesse dato la sua collana a Sean e dove l’avesse trovata.
-E’ per Sean, vero?-, lui armeggiò un attimo nell’astuccio aperto vicino al computer e tirò fuori la foto.
-Pensavo che così anche se si fosse aperto non saresti finita… insomma, in una situazione imbarazzante, l’ho trovato a terra vicino al tuo banco.-
Questo fece sentire Tina tanto stupida. Ancora una volta, come poteva dubitare di Mitch? Si sentiva piuttosto meschina.
-Grazie.-, ripose la piccola immagine in tasca, stando attenta a non piegarla, -La prossima volta però dimmelo, non farmi preoccupare.-, aggiunse sorridendo.
-Scusa, ma dopo non ti ho più vista. E’ andata tutto bene la chiacchierata?-
E quando Tina uscì dalla biblioteca pensò che la Parkview non aveva un solo principe.
Uno era perfetto, di facciata ed in rovina, l’altro si nascondeva e bisognava andare a cercarlo per conoscerlo.
 
-Se scappa non è un vero uomo. Te l’ho detto che è un robot.-, le casse del computer trasmisero la voce nasale di Lisa –che probabilmente aveva il portatile a letto, sulle gambe.
Dato che non erano potute andare al Happy’s Antique avevano deciso di fare una lunga chiamata via internet e spulciare i cataloghi vintage online.
-Oddio, questo è stupendo.-, Lisa le inviò l’immagine di un braccialetto enorme con diversi pendenti e lacci intrecciati.
-Non puoi metterlo a scuola.-, le ricordò Tina sorridendo. Era carino sì, un po’ troppo esagerato per i suoi gusti.
-Hai ragione… ma adesso cos’hai intenzione di fare con lui?-
-Non so.-, Tina si appoggiò allo schienale della sedia portando le ginocchia al petto, come sempre quando doveva affrontare una situazione critica.
-Non ha detto nulla riguardo a suo fratello, sembrava tranquillo. Vedrò domani immagino.-, allungò una mano per cambiare finestra con un click del mouse.
-Brava.-, Lisa si soffiò il naso rumorosamente lamentandosi per il neo-aquisito raffreddore prima di aggiungere –Ma lascia a casa quel portafoto, ha creato già i suoi problemi.-


Emma è un libro di Jane Austen che adoro. I nomi delle materie sono in maiuscolo comunque perché sono corsi –devo sempre controllare ogni volta xD
Finalmente si sono parlati in modo tranquillo e pacifico –e lei l’ha pure chiamato per nome. Sean non demorde comunque –lo farà, lo farà. Mitch sta venendo fuori davvero un tesoro.
Ringrazio dagusia123 e Alletta96 per aver commentato lo scorso capitolo, grazie ragazze! :)
Nyappy
   
 
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