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Autore: DarknessIBecame    22/06/2011    10 recensioni
Eeee....deccomiqqua. Finalmente, dopo tanto aver ciarlato sulla mia nascosta passione, arrivo al dunque. Tre capitoli, già pronti, che andranno dalla puntata 2x19 "Rumors" fino al dopo Prom. Lo so che probabilmente dopo la puntata delle Nazionali avrete il Samcedes in testa, ma promettetemi di leggere questi capitoli, se ne avrete voglia, senza troppi pregiudizi. =P Inizio con un rating Giallo, ma non arriverò al rosso, tranquilli.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rachel Berry, Sam Evans
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IV capitolo

IV° capitolo

Ero realmente emozionata. Io e Mercedes ridevamo tranquille nella sua camera, mentre Sam si cambiava in quella dei signori Jones. Entrai nel vestito infilandolo dai piedi, chiedendo a lei di chiudermi la zip. Il frusciare della stoffa, un misto di tulle, taffetà ed il raso della sottoveste aveva il potere di tranquillizzarmi. Era un po’ come quando da piccina indossavo il tutù per i saggi di danza. Per quello mi ero immediatamente innamorata di quell’abito. Lasciai che la mia Diva mi acconciasse i capelli, e poi ci divertimmo a truccarci a vicenda, incrociando i pennelli e mettendo su strane smorfie da modelle mentre l’una si prendeva cura del viso dell’altra. Finita la preparazione, afferrai la borsetta e ne tirai fuori il profumo che mi aveva regalato Kurt. Come ogni adolescente che si rispetti, avevo imparato tanto dai film, quindi voltai l’elegante boccetta e ne versai un paio di gocce ai lati del collo, proprio sotto l’orecchio ed una nell’incavo tra i seni. Mercedes mi guardò storto, alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia sotto al petto prosperoso. Era una favola, avvolta da quel tessuto lucente, color melanzana; gli strass che disegnavano il seno ed il punto vita e lo scialle poco più chiaro davano un tocco delicato e grintoso al tempo stesso. Non capivo come facesse ad abbinare con tanta audacia e gusto i suoi abiti.
-Che c’è?- domandai, in risposta alla sua occhiataccia.
-Berry, c’è qualcosa che mi nascondi? Sei…radiosa.- neanche mi diede il tempo di aprir bocca, che già mi stava abbracciando, attenta a non rovinare il lavoro di un pomeriggio.
-Anche tu lo sei. Questa sera dobbiamo divertirci come non mai! Sarà uno sballo.- ok, non avevo mai usato la parola “sballo” in vita mia, ma ci stava bene. Lei la prese a ridere, e, catturando la mia mano nella sua mi portò fuori dalla stanza. Visto che il nostro accompagnatore era già in casa ed aveva anche visto i nostri vestiti, non ci preoccupammo di scendere scalze. Non c’era bisogno di essere troppo formali. Scendemmo le scale con attenzione, avevamo entrambe una gonna lunga, quindi non volevamo rischiare di inciampare o strappare il tessuto prima che entrassimo nel vivo della situazione. Vidi un lampo biondo avvicinarsi ed istintivamente arrossii, fissandomi le unghie dei piedi, laccate dello stesso pallido rosa che sfoggiavo su quelle delle mani. Sam ci offrì galantemente il braccio, tenendoci ben salde fino alla fine dei gradini.
-Questa sera sarò costretto a fare a botte per il vostro onore, lo so già. Siete semplicemente…wow.- la frase con cui esordì ci mise di buon umore, mentre io e la mia più cara amica ci guardavamo timidamente. Per quanto nessuno fosse avaro con noi, nei complimenti sulle nostre voci, non eravamo abituate, invece, a riceverne di così diretti, soprattutto sul nostro aspetto esteriore. Infondo, credo ci reputassimo le “brutte” del club, perché ci sentivamo così. Continuò così per qualche minuto, smise di parlare soltanto quando ci avvicinammo a lui per sistemargli quei capelli arruffati ed il cravattino in stile “Bruce Springsteen nella copertina dell’album Tunnel Of Love”. Era stato così carino, tutto eccitato, quando mi aveva dato questo piccolo particolare sul suo vestito, il giorno prima.
Il tempo sembrò volare, ricordavo alcuni momenti con precisione, come l’espressione di Mercedes che cercava la mia approvazione quando quel ragazzone le aveva chiesto di ballare, oppure quello in cui, mettendo piede sul palco, ebbi la certezza che avrei dimostrato ancora una volta la perfezione delle mie esibizioni. Perché adesso sentivo davvero mia quella canzone. E dovevo tutto a quel bacio con Sam. Non so cosa lui avesse capito, ma le mie idee non potevano essere più chiare. Se anche solo per un attimo ero riuscita ad accaparrarmi un angolo sicuro tutto per me, tra le sue braccia, allora voleva dire che Finn non poteva più avermi. Avevo sprecato così tanto tempo dietro a lui ed ai suoi cambi di idee…senza capire quanto il mondo potesse offrirmi, lontana da lui. Che continuasse a raccogliere i cuori di altre ragazze. Stavo allontanando il mio, e volevo che fosse per sempre. Non doveva prendersi la briga di tornare indietro per me. E gliel’avrei detto di fronte ad una folla di ragazzi dagli ormoni impazziti. Meglio.
L’ultimo frangente che la mia mente riusciva a ricordare, fu la mano calda di Sam Evans che si univa alla mia, mentre ancora scendevo i gradini che mi separavano dalla pista, ed i suoi occhi ammaliati ed ammalianti fissi su di me.
Poi fu solo un inseguirsi di balli, giravolte, braccia che mi catturavano ed una calda bocca a pochi centimetri dal mio collo. Ero sicuramente diventata rossa come un peperone. Come il vestito di Santana, anzi. Cercavo di arrabattare su quel paio di parole che servivano a farmi sembrare disinvolta, ma il cuore nel petto batteva a mille ed il respiro era corto. Potevo farlo passare come l’effetto del ballo scatenato sulle note della voce di Blaine, ma ero quasi certa che non Sam non ci avrebbe creduto. Ogni tanto mi aveva guardato, durante la serata, con uno sguardo che aveva poco di equivocabile. Se fossimo stati abbastanza fortunati da passare indenni quella serata, magari avremmo anche potuto capire cosa ci stava succedendo. Ma nella mia vita, nessuno ne esce mai indenne, io per prima. Mi sono cucita addosso un ruolo da regina del dramma, ed ogni mio gesto, o gesto di altri, avrebbe sempre rispecchiato questo mio modo di essere. Inconsapevolmente spingevo anche gli altri a partecipare a quella farsa con me. Poco male. Certo, sentirlo strappare dalle mie braccia in quel modo fu una bella sorpresa. Lo guardai un secondo, aveva la bocca spalancata e gli occhi sbarrati. Mi voltai, già con i pugni chiusi sui fianchi, pronta a lottare ed a ribattere per le rime a quel gesto di Finn, quando anche io rimasi allibita.
-Sta lontana da lui, nasona! Come diamine ti viene in mente di approfittare della situazione di Sam per sfruttarlo in questo modo? Mi fai veramente schifo, Berry.- sputò Quinn Fabray, inviperita, di fronte a me. Ero così tanto scioccata che neanche mi accorsi dei tentativi di Finn di calmarla e farla ragionare. Persi completamente il senso del tempo, sentii soltanto Sam urlarle qualcosa addosso, cercando di farsi sentire sopra la musica alta. Gli misi una mano sul petto e feci un passo avanti, sempre con gli occhi fissi sulla ragazza.
-Quinn, per favore. Non litigare con lui. Sta tranquilla, io non avevo…non voglio approfittarmi di lui. Stavamo solo ballando.- scossi il capo, cercando una parvenza di senso nella sfuriata a cui avevo appena assistito.
-Non guardarmi così, Berry, non ci casco. Tu vuoi solo tenere tutti legati attorno al tuo dito, così che non vadano troppo lontano e tu possa rimanere sempre al centro dell’attenzione. Ti ho capita, ma Sam deve sapere chi sei in realtà.- ora potevo chiaramente vedere Finn guardarla perplesso, prima di gettarmi un’occhiata mortificata. Cercava di tirarla via, ma lei continuava a gesticolare, sproloquiando sul fatto che io fossi solo un’approfittatrice, che volevo il suo ragazzo e tutti gli altri del glee in pungo...delle dita grandi e calde si intrecciarono con le mie, e senza neanche vederlo, sapevo che cercava di farmi coraggio. Quella era una cosa tra me e lei.
-Se non riesci ad ammettere che sei soltanto gelosa di me, Quinn, allora lascia stare. Sarò sincera. Non mi interessa più cercare di rubarti Finn. Per quanto io gli abbia voluto bene, mi sembra evidente che lui ha scelto te, non me. Ma io lo so. So che sei infastidita, perché preferiresti vedere Sam da solo per sempre, invece che tra le braccia di un’altra. E se questa “altra” sono io, fa ancora più male. Cerca di accettare la sua decisione, se vorrà scegliere di passare un po’ di tempo con me. Se davvero anche tu gli hai voluto bene, ti chiedo di lasciare che si rifaccia una vita. Stagli vicina come amica, ma non mettere in mezzo l’astio che provi per me. Per favore. Non essere egoista, non con lui.- La canzone volgeva quasi al termine, e sentivo qualche sguardo addosso. Non tutti si erano accorti del nostro diverbio, ma abbastanza perché mi sembrasse di avere un vero e proprio pubblico. Cercavo di farle capire con lo sguardo quanto credessi in ogni parola. Certo, magari avevo tirato fuori un po’ di quell’acredine che si era venuta a creare in due anni di continui diverbi, quasi sempre vinti da lei, ma speravo capisse che non avrei mai fatto del male a Sam. Probabilmente non fu così, perché mi diede uno schiaffo a mano aperta, potente e veloce, tanto da farmi traballare per un attimo sui tacchi.
-Oddio…oddio, mi dispiace. Rach…- mentre ancora mi tenevo una mano sulla guancia, la vidi correre via, in lacrime. Finn rimase imbambolato a fissare l’ultimo punto in cui era stata la sua ragazza, ed io vidi Sam mettere una mano sul suo braccio e fargli un cenno con la testa. Gli indicava di seguirla. Non capivo se gli applausi fossero per la nostra scenetta o per l’esibizione dell’Usignolo. Sentii soltanto un braccio che mi trascinava verso l’esterno, mentre con l’altro mi cingeva la vita, quasi con la paura che potessi cadere da un momento all’altro.
-Ecco. Sta tranquilla, è tutto passato.- mi disse Sam, accarezzandomi la schiena e fissandomi, preoccupato ed ansioso. Dovevo dire qualcosa, altrimenti sarebbe uscito fuori di testa. Mi aveva portato sulle gradinate di ferro che attorniavano il campetto da football, e l’aria della sera, unita al freddo metallo su cui eravamo seduti mi fece rabbrividire. Invece di porgermi la giacca, mi avvicinò a sé e mi strinse forte, posando il mento sul mio capo, come la prima volta che mi aveva consolata. Quella sensazione aveva un che di familiare, quindi cominciai a riprendermi.
-Mi dispiace.- confessai, senza guardarlo. Ero immobile, le braccia ciondoloni lungo i fianchi, e non sapevo come scusarmi con lui.
-Ti…cosa?- mi scostò un poco, guardandomi incredulo. -E perché diamine dovrebbe dispiacerti, sentiamo!-
-Beh…questo doveva essere il miglior ballo a cui avessi partecipato, invece per colpa mia ti sei dovuto subire una sfuriata…e poi avresti potuto seguire Quinn, magari chiarire con lei…invece sei qui con me. Magari lei è ancora innamorata di te, e tu te ne stai fermo e buono, lasciandoti scappare quest’occasione. Attiro solo disgrazie, eh?- affermai, con aria mogia, mentre lui mi riavvicinava a sé. Mi mise un dito sotto al mento, così da potermi guardare in viso e sorrise. Non sembrava arrabbiato con me, anzi…era quasi felice. Vidi che avvicinava il suo volto al mio, quasi incredula, e chiusi gli occhi, godendo il contatto con le sue labbra. Era il nostro secondo bacio, ma sembrava che non facessimo altro da una vita. Quando ci staccammo, cercai di studiare le emozioni sul suo viso, ma riuscivo a scorgere soltanto quella bellissima, enorme bocca che ghignava soddisfatta.
-Hai finito con i discorsi inutili? Cosa vado a fare da Quinn, se posso avere te, qui ed ora?- forse non avrebbe mai espresso i suoi sentimenti meglio di così, ma quelle poche parole mi scaldarono il cuore. Ripresi semplicemente a baciarlo, accarezzandogli il collo, senza accorgermi delle risatine di Kurt e Mercedes alle mie spalle. A quelle avrei pensato dopo.

 

-Mr. Schue?- entrai in classe decisa, portandomi dietro il microfono portafortuna. Erano passati quattro giorni dal ballo, io e Sam avevamo deciso di far tranquillizzare un po’ le acque, prima di rendere pubblica la nostra relazione. Ma non ce la facevo più ad aspettare, avevo visto una Cheerios quella mattina mangiarselo con gli occhi e strusciarsi sul suo armadietto mentre faceva la gatta morta con lui. Ne avevo abbastanza.
-Si, Rachel?-
-Vorrei cantare un pezzo…forse è un po’ vecchiotto, ma ne ho cantati di più vetusti.- risi, vedendolo annuire. Quell’uomo doveva essersi messo l’anima in pace, con me. Nessuno rifiuta un’esibizione a Rachel Berry dopotutto, no? Dopo un cenno d’assenso rivolto alla band, cominciai a cantare.

I can't believe it took me quite so long
To take the forbidden step
Is this something that I might regret

Nothing ventured nothing gained

A lonely heart that can't be tamed
I'm hoping that you feel the same
This is something that I can't forget

I thought that we would just be friends

Things will never be the same again
It's just the beginning it's not the end
Things will never be the same again
It's not a secret anymore
Now we've opened up the door
Starting tonight and from now on
never, never be the same again
Never be the same again

Now I know that we were close before

I'm glad I realized I need you so much more
And I don't care what every one will say
It's about you and me
And we'll never be the same again

Ecco. Praticamente era una dichiarazione, e speravo che non gli desse troppo fastidio. Mi guardava incantato, e quando mi sedetti di fianco a lui, attirò la mia sedia più vicina alla sua, prendendomi le mani nelle sue. Beh, forse non era troppo dispiaciuto.

“Because the girls Sam’s dated make fun of the things he likes, and Rachel has a hard time believing anyone’s passions deserves ridiculing.”

Ecco. Sono arrivata alla fine. Quasi quasi non ci credo neanche! XD Però sono troppo contenta. Ho decisamente sfogato la mia fissa Samchel (non del tutto, ma un pochino…) e sono riuscita a far vedere questa coppia sotto un altro punto di vista anche ad altri gleeks. Cosa può esserci di meglio? Ah, si, scrivete di Samchel anche voi, se mi volete bene! O di Puckleberry…o di St. Berry. Basta poco per farmi felice. Vi ringrazio dal profondo del cuore per aver recensito o soltanto letto questa storia…è stato importante per me!!

BascioCascio
Vevve la BerryPazza

   
 
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