CAPITOLO 9

-Insomma Shade! In piedi! Non fare il bamboccio!- insisteva Bright.

-Uffa Bright! Ti ho detto che non mi sento bene!!!-

-Non hai né febbre, né mal di gola, né raffreddore... perciò adesso ti alzi, o non vorrai che la tua cara Fine venga coccolata e viziata da Colin senza il tuo permesso??- chiese provocatorio.

-Può fare ciò che le pare e piace! Evidentemente io non ero abbastanza per lei, quindi che si diverta pure con quello smidollato incapace!- aveva gridato.

-Come sarebbe a dire? Non... tu sei innamorato di lei SI o NO?!?!- chiese esasperato, insomma se veramente si tiene ad una persona, bisogna lottare con tutta la forza per proteggerla e averla vicina, ma a lui sembrava non importare proprio niente.

-SI! CAVOLO, SI! SONO DANNATAMENTE OSSESSIONATO DA QUELLA RAGAZZA! Non riesco a levarmela dalla testa e mi sento uno stupido senza speranza... Lo sai benissimo che non posso più farci niente.- si aspettava un rimprovero, una bella strigliata da parte dell'amico e invece lui era lì, con un sorisetto compiaciuto stampato in faccia.

-Bè, tentar non nuoce, ti pare? Ora ti alzi, ti vesti e mi segui.- disse tutto ciò con una calma stranmente... Rilassante, tanto che Shade eseguì i suoi ordini senza discutere.

-Bene. Sei pronto. Possiamo andare.

Nel frattempo...

-Basta Colin.. dobbiamo andare..- cercava di dire Fine tentando di liberarsi dal forte abbraccio del fidanzato.

-Ancora due minuti!- implorava.

-No! Ora io entro prima che ci becchi mia sorella.- disse autoritaria.

-Uffa...

però continuò a tenerla stretta e a baciarla, finchè una voce squillante li riportò alla realtà.

-FINE! COLIN! Ora capisco...- come volevasi dimostrare Rein era intervenuta.

-Rein non scocciare!- disse in tono scorbutico il ragazzo. La principessa cominciò a scaldarsi: conosceva quello screanzato da appena 24 ore e già osava rivolgersi a lei in quel modo?!

-Senti carino modera i termini e togli le tue luride manacce da mia sorella!- esclamò in preda alla furia. Ora Colin aveva cambiato carattere e si era staccato immediatamente da Fine, che guardava la scena senza proferire parola.

-Io rientro- disse svogliatamente dopo secondi di silenzio che sembravano interminabili.

Colin fissava con disprezzo l'azzurra, poi, quando ogni rumore era sparito dal corridoio aveva parlato.

-Vedi di non intrometterti nel mio rapporto con Fine, perchè se mi arrabbio, non sai cosa potrebbe succederti.- disse apparentemente calmo. Poi chiuse gli occhi, assunse un espressione arrabbiata e se ne andò nel dormitorio maschile. Rein lo fissò con odio, come diceva Bright, quel ragazzo era molto strano e non piaceva a nessuno dei due, dovevano mettere presto in atto il loro piano se volevano aiutare Fine. Intanto quest'ultima era in camera sua, seduta ai piedi del letto, pensando a quanto Colin potesse essere lunatico: doveva stare bene attenta, o ci sarebbero andate di mezzo le persone che amava. Perciò non poteva nemmeno lasciarlo e rilegare quel fidanzamento nel passato. Ora se ne rendeva conto: l'ira nei confronti di Shade, la confusione nel suo cuore e tanti altri fattori avevano fatto in modo che il tempo accelerasse e lei, come se niente fosse, si era messa insieme al peggior nemico del ragazzo che ora capiva di amare, Shade. Unicamente Shade, nel suo cuore, nella sua vita, nella sua mente, Shade era il padrone supremo, non riusciva a continuare sapendo che ora non erano più nemmeno amici, che non ci sarebbe mai stato un altro atto di complicità, anche una semplice partita a calcio, un guaio combinato insieme, una punizione in comune: non avrebbero più condiviso niente di niente. Però non poteva nemmeno andarsene in giro con una faccia da zombie ed evitare le persone che le avrebbero fatto numerose domande infastidendola.

-Ehy, Fine! Allora, ci vuoi dire cos'è successo?!- domandavano impazienti Hannah e Alena.

-Ragazze, vado a farmi una doccia. Ringrazite Rein da parte mia quando rientra.- rispose con tono secco e distaccato.

-Va bene..- dissero in coro, alquanto deluse.

Shade e Bright stavano per solcare furtivamente la porta del dormitorio femminile quando questa si spalancò senza preavviso, facendoli cadere a terra spaventati. Quando si resero conto che la persona che li aveva fatti cadere a terra era Colin si rilassarono, nessuno li avrebbe scoperti; o meglio: Bright era calmo, Shade stringeva furiosamente i pugni.

-Ciao Bright, spero di non averti spaventato.- salutò cordialmente, ignorando completamente l'altro.

-ciao, non ti preoccupare... Shade ci sei?!- rispose.

-Sì... Ci sono... Vado da Fine.- disse alzandosi in piedi e superando Colin, ma all'improvviso venne fermato da un braccio che gli afferrò la spalla.

-è in camicia da notte, non può presentarsi ora, quindi ti consiglio di girare al largo finchè non sarà pronta.- disse in modo non tanto amichevole.

-Non preoccuparti, ho visto Fine un milione di volte in camicia da notte, più frequentemente quando c'erano i temporali e cercava rifugio da me, in camera mia.- disse con un sorrisetto: ora si poteva prendere una piccola rivincita, ma non pensava che potesse reagire così, il caro principino.

-Prova a ripeterlo se hai il coraggio!- gridò Colin, sferrandogli un pugno in piena faccia.

Shade perse le staffe e rispose con uno schiaffo ancora più potente.

Colin non ci vide più: si gettò addosso all'avversario e scoppiò una furiosissima lite, mentre si prendevano a botte.

-Ti conviene togliere le tue sudice manacce da Fine o non mi limiterò a prenderti a botte!- gridava Shade.

-Chi sei tu per dirmelo?! Lei mi ama e tu non ti devi intromettere!-

insomma, si presero ad insulti per un sacco di tempo, finchè Bright non intervenne, anche se per farlo si beccò tre o quattro pugni da parte di Shade, che avrebbe volentieri disintegrato quello sbruffone più piccolo di lui.

-basta... basta! Basta!!!- gridava il biondo, con il labbro sanguinante.

-Non immischiarti, Bright! Se questo qui crede di poter avere Fine a suo piacimento si sbaglia!- Shade era veramente arrabbiato.

-E invece sei tu che non ti devi mettere di mezzo, altrimenti Fine non vorrà più parlarti e non ci potrai fare niente!- rispose Colin.

Quando finalmente furono stremati, malconci e anche stufi, si alzarono in piedi aggrappandosi a Bright.

-Finirete nei guai, tutti e due- disse il principe sbuffando.

-è stato lui a cominciare!- disse furioso Shade.

-Non comportarti da bambino! Se non lo avessi provocato, lui non avrebbe reagito!- controbattè.

All'improvviso, dalla porta uscirono Hannah e Alena, pronte per la scuola.

-Oddio! Cos'è successo?- domandò la bionda, avvicinandosi a Colin e asciugandogli il sangue che colava dal labbro con un fazzoletto.

-Niente... è solo che qui qualcuno si è svegliato con la luna storta.- disse ironico Shade alludendo all'avversario e passando la manica della divisa sulla bocca, sporcandola di sangue.

-Shade! Hai un occhio nero come la pace!- notò Alena.

-Sai, capita quando incontri uno sfigato che si offende per una battutina!- rispose alquanto scocciato per tutte quelle chiacchiere.

-Comunque ero venuto qui per un motivo ben preciso e non mi faccio fermare da un ragazzino più piccolo di me! Ora andrò da Fine, chiariremo tutto e lei capirà!- disse, finalmente deciso e convinto come non lo era mai stato; probabilmente i discorsi di Bright avevano fatto effetto.

-Vedo che impari in fretta, amico!- disse appunto il principe.

-TU NON TI MUOVI DI QUI!- gridò Colin.

-Cosa c'è? Hai paura che ti rubi la ragazza? Se sei così sicuro che lei ti ami, non dovresti dubitare della fiducia nei suoi confronti, d'altronde chi vorrebbe un principe egoista, arrogante, freddo e poco galante come me?- Colin non ebbe la frase giusta per ribattere, abbassò lo sguardo e aspettò la svolta dei fatti.

Era calato un silenzio di tomba, Alena continuava a guardarsi in giro sperando che non arrivasse nessuno, Bright osservava compiaciuto l'amico, Hannah continuava a disinfettare le ferite di Colin e quest'ultimo tentava di abbozzare un sorriso a ogni preoccupazione della ragazza.

Shade, non sapendo più cosa dire, perciò afferrò la maniglia della porta e la varcò senza parlare.

Mentre camminava per i corridoi continuava a pensare ad un discorso decente da fare a Fine.

Eccola: la porta della sua stanza, mancava poco, pochissimo, due passi e finalmente avrebbe chiarito tutto!

CONTINUA...