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Autore: remvsg    24/06/2011    5 recensioni
Lasciava un teschio, metà dell'affitto e una testa chiusa nel frigorifero.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE!

Se non conosci il canone -non ti vuoi spoilerare niente su quello che potrebbe succedere nella seconda serie, non leggere-


Si ringrazia -mmm...forse era meglio dire venera- la cara Jillien per il lavoro di betaggio e consulenza. 






Il mondo morde forte con coloro che hanno la presunzione di averlo in pugno.

Talvolta gioca sporco. Ti da tutto, togliendotelo poi poco a poco, lacerando anche l'anima più fredda.


Fissava quel messaggio in attesa di essere inviato con la consapevolezza di un condannato a morte. Ciò che era. Non rimpiangeva la sua scelta, poteva riconoscere solo quello come epilogo della sua carriera, della sua vita, che in fondo erano la stessa cosa.

Eppure rimaneva salda la consapevolezza che a lui, a lui doveva una spiegazione. A lui, doveva un ultimo saluto.


Forse avrebbe dovuto capirlo. Il matrimonio era la prima stella nera in una costellazione che non conosceva. Ah, già. Il matrimonio. Probabilmente doveva inserire anche i suoi saluti alla signora Watson. Pip, bip pip.

Il solo ricordo della coppia fece comparire un ghigno sul suo bel viso.

Pensava che non lo avrebbe mai perso. Che sarebbe stato in eterno proprietà di Sherlock Holmes.

Mancava poco, e allora anche quel segno di appartenenza che aveva lasciato sul dottore, malgrado la fede al dito, se ne sarebbe andato.

Lasciava un teschio, metà dell'affitto e una testa chiusa nel frigorifero.


Avesse potuto esprimere un ultimo desiderio, avrebbe scelto la sua poltrona in eco-pelle stanca, proprio di fronte a quella rossa, lacerata sui braccioli, dove si sedeva abitualmente John, troppo esausto per arrivare al divano, appena due metri più là. Adesso sapeva che qualcosa gli sarebbe mancato; in modo inconscio, ovviamente, lui non vedeva che la morte come la cessazione delle funzioni biologiche -nessun paradiso.

Probabilmente era questa la trappola subdola che la vita gli aveva teso. Andarsene senza qualcuno da lasciare indietro, senza la nostalgia di qualcosa; non sarebbe stato divertente. Non sarebbe valsa la pena morire.


Devo sistemare quest'ultima faccenda a modo mio. Sapevo che era una trappola, ma è giusto così. Porta l'hard disk azzurro alla polizia, e salutami la signora Watson. Tuo SH



pip. INVIA.



Sherlock, non abbiamo tutto il giorno”


Fottuto bastardo. Gli avrebbe fatto pagare, in un modo o nell'altro, tutta la sofferenza che stava per causare a John, dopo averlo quasi ucciso già una volta.

Ma in fondo aveva finito. Poteva andare. Non doveva aggiungere altro. Il superfluo non faceva parte della sua natura. E lui, lui in fondo sapeva già tutto.



Trovarono segni di lotta, ma non i corpi.

Un calderone di acque turbinose e spuma sibilante.

Un calderone di acque turbinose e spuma sibilante.


S H

consultive detective

1979 – 2011





Visto che Roxe ci ha attaccato a tutte la mania delle note, ecco le mie -che in confronto sono telegrafiche-


1] Adoro questa serie anche per l'utilizzo così sveglio delle nuove tecnologie. Di certo una lettera, come da canone, sarebbe stata più romantica, ma di certa meno consona a questo Sherlock. Vado contro il mio animo ottocentesco, ma non me ne pento. E' proprio a causa di questo mezzo che non mi sono persa nella prolissità originale, e ho strizzato il tutto in tre righe scarse.

2] Il riferimento alle poltrone è in realtà un chiaro saltot emporale, fino a L'avventura della casa vuota, dove, in uno dei miei brani preferiti, Holmes ammette che l'unica cosa che gli è mancata al suo ritorno è stato sedersi accanto al suo vecchio amico, proprio in Baker Streeet. Il mio voleva essere un omaggio.

3] Tanto per chiarire, l'unica voce è quella di Jim.

4] La frase finale è presa pari pari dal testo, mentre l'iscrizione è quella presente sulla tomba di Sherlock. Volevo scrivere un epitaffio, poi ho capito che la schietta verità era la più giusta. La data di nascita è quella dell'attore.


 

   
 
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