Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Aliceclipse    24/06/2011    5 recensioni
Tutti lo adoravano perché non sembrava avere mai alcun problema. Lui amava risolvere i problemi, possibilmente quelli degli altri, con un bel sorriso. Non gli piaceva affatto, invece, pensare di doverne essere la fonte. Disperarsi non era proprio nel suo stile. Così, anche in quel momento, provato e stanco come si era sentito veramente poche volte nella sua vita, si sforzò di sorridere.
Ma Chris lo conosceva fin troppo bene per non sapere quello che Darren provava, e, da bravo osservatore, gli bastò un’occhiata per capire che, si, aveva fatto benissimo a presentarsi a casa sua, quella mattina.
"Io e Mia ci siamo lasciati."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tutto stava per cambiare irrimediabilmente. Darren lo sentiva. Non che quella mattina fosse stata diversa dalle altre. Era tutto straordinariamente ordinario, si sorprese a pensare. Eppure, tutto era cambiato così in fretta.

Sospirando, mosse un paio di passi in direzione della cucina, trascinando le ciabatte consumate e troppo grandi per lui sul parquet scuro che rivestiva il pavimento di casa sua. Quel parquet che aveva scelto da solo, in modo accurato, portando avanti una strenua battaglia per convincere i suoi familiari e amici – ma in particolar modo sua madre- che quel particolare parquet sarebbe stato perfetto per la sua nuova casa.  Dalla porta color cremisi della cucina, socchiusa, proveniva un leggero spiraglio di luce, e un familiare aroma di caffè. Aggrottando le sopracciglia, affrettò il passo, senza però smettere di trascinare i piedi in un modo che, constatò sorridendo, avrebbe irritato più di una persona di sua conoscenza. E, anche se ne ignorava il motivo, era quasi sicuro che una di quelle persone, in quel momento, si trovasse nella sua cucina.

Quel profumo, lo aveva avvertito altre volte, ma mai a casa sua. Sospirò ancora, pensando che a Mia non era mai venuto in mente, nemmeno una volta, di preparare la colazione per lui. Eppure, lo sapeva, le sarebbero mancate, almeno un po’, le ore passate con lei. Infondo le voleva bene. A suo tempo, l’aveva amata. Ma le cose erano cambiate, e davvero non aveva tempo per soffrire la sua lontananza. L’abitudine a volte è l’unica cosa che ci costringe a mantenere le cose come stanno. E’ la paura di cambiare che ci frena.

Stringendo un po’ gli occhi a causa della troppa luce, spinse la porta della cucina verso l’interno della stanza, e, ancora prima della sua figura, la voce del ragazzo si diffuse in tutto il corpo di Darren, riscaldandolo.

Dando le spalle alla porta, avvolto dai suoi immancabili jeans stretti, fin troppo stretti, e una t-shirt che, si rese conto Darren, non apparteneva a lui, decisamente allegro e intento a cucinare chissà cosa, Chris Colfer cantava.

Darren non riuscì a trattenere un tenero sorriso, mentre tentava di avvicinarsi all’altro senza fare troppo rumore. L’avrebbe spaventato a morte, ne era sicuro.

-..but I set fire to the rain, watch it pour as I touched your face..  let it burn while I cry, ‘cause I heard it screaming at your name, your name..  Un altro passo, e sei morto, DC.-

Darren s’immobilizzò, sorpreso, a un paio di metri di distanza dall’altro. Poi sorrise.  Possibile che, con lui, nessuno scherzo andasse mai a buon fine? Sbuffò, fingendosi seccato.

-Come hai fatto?- Esclamò,  fissando la schiena dell’altro ragazzo, scuotendo la testa.

-Sai quanto mi da fastidio sentirti trascinare quelle assurde ciabatte.  Non riesco proprio a capire perché ti piacciano tanto.- Esclamò l’altro, ridacchiando, senza voltarsi. Darren sorrise amabilmente, avvicinandosi alle spalle dell’altro e stringendole piano.

- Me le hai regalate tu.- Sussurrò, scoppiando a ridere subito dopo, e allontanandosi piano, per andare a sedersi al tavolo lì di fronte.

Chris, alzando gli occhi al cielo, si voltò nella sua direzione, un sorriso compiaciuto stampato in volto, proprio mentre Darren si abbandonava su una delle quattro sedie che attorniavano il tavolino.

Chris era il suo migliore amico, non poteva non accorgersene: in quel periodo, Darren sembrava aver perso almeno la metà della sua solita energia, che, anche così, rimaneva comunque abbastanza per un comune mortale. Ma lui, come anche tutti gli altri colleghi del ventiquattrenne, si era accorto che qualcosa non andava, e, più degli altri, se n’era preoccupato. Sospirò, ripensando al messaggio che l’altro gli aveva inviato la sera prima. Messaggio che, ovviamente, aveva spiegato ogni cosa.

A Darren non piaceva dover rappresentare un peso per gli altri, in particolare se gli altri erano le persone che lo amavano e lo adoravano.  Per cui, cercava di essere sempre solare, in ogni occasione, e, per la maggior parte delle volte, funzionava. Tutti lo adoravano perché non sembrava avere mai alcun problema. Lui amava risolvere i problemi, possibilmente quelli degli altri, con un bel sorriso. Non gli piaceva affatto, invece, pensare di doverne essere la fonte. Disperarsi non era proprio nel suo stile. Così, anche in quel momento, provato e stanco come si era sentito veramente poche volte nella sua vita, si sforzò di sorridere.

Ma Chris lo conosceva fin troppo bene per non sapere quello che Darren provava, e, da bravo osservatore, gli bastò un’occhiata per capire che, si, aveva fatto benissimo a presentarsi a casa sua, quella mattina.

Io e Mia ci siamo lasciati.

Chris si avvicinò al suo migliore amico, passandogli una mano tra i riccioli scuri mentre lo superava, per poi abbassarsi, in cerca di qualcosa di imprecisato all’interno della cassettiera a cui Darren dava le spalle.

-Dove diamine hai messo le tazze? Le sto cercando da quando mi sono svegliato.- Esclamò, seccato, mentre un perplesso Darren lo fissava, chiedendosi cosa intendesse il ragazzo.

-Da quando ti sei svegliato?- Ripeté, cercando di dare un senso a quelle parole.

-Già. Hai idea di quanto sia passato? Almeno due ore, ricciolino del mio cuore. E dopo un sonno per niente tranquillo, aggiungerei.. mai pensato di far aggiustare le molle del divano? Non mi hanno praticamente fatto chiudere occhio.- Esclamò, sbuffando irritato, mentre l’altro si grattava la testa, con aria confusa. Anche se non riuscì a evitarsi di sorridere all’appellativo con cui l’aveva chiamato Chris. Non era riuscito a capire se si fosse trattato del suo solito sarcasmo, o se lo avesse detto senza rendersene conto, ma quell’affermazione lo rese felice, fin troppo, per uno che aveva rotto con la sua ragazza più o meno dodici ore prima.

- CC, le tazze sono nella lavastoviglie. Ma quando sei arrivato?-  Disse, mentre l’altro, battendosi una mano sulla fronte, si rialzava, diretto verso la lavastoviglie, aprendola con uno scatto.

-Ah-Ah! Vi ho trovate, alla fine, mascalzone! La lavastoviglie..  Proprio non so come ho fatto a non pensarci. Bah.. – Prese un paio di tazze, poi richiuse lo sportello, e ne tese una al ricciolo, che l’afferrò. Poi, mentre continuava a parlare, in modo talmente animato che Darren non volle interromperlo, posizionò di fronte all’amico tutto l’occorrente per fare colazione, e si sedette al suo fianco. - Quando mi è arrivato il tuo messaggio,  ieri sera, ho annullato l’incontro che avevo programmato. David Letterman potrà avermi un altro giorno.. Visto che non rispondevi, sono salito sulla macchina e sono venuto a trovarti, per vedere se andava tutto bene. Ma quando sono arrivato dormivi come un angioletto, e non ho voluto svegliarti. Ero stanco, era quasi l’una di notte e non mi andava di guidare fino a casa, tanto oggi sarei tornato comunque per parlarti, così mi sono preparato un letto improvvisato in salotto, ti ho fregato una maglietta, e per farmi perdonare ti ho preparato la colazione. E te l’avrei portata a letto, svegliandoti con l’aroma del caffè che ti piace tanto, se tu non ti fossi alzato.. o se avessi trovato prima quelle dannate tazze. Possibile che tu non riesca nemmeno a mettere in ordine un paio di piatti?!- Terminò, sbuffando.  Darren corrucciò la fronte, incredulo.  Davvero Chris aveva fatto tutto questo per lui? Sorrise, stringendo la sua tazza di caffè tra le mani.

-Vorresti dirmi che ti sei fatto due ore di macchina da solo e di notte solo perché non ti ho risposto al telefono?-  Boccheggiò, incapace di tenere la bocca chiusa a causa dello stupore, della preoccupazione e, soprattutto, della gioia.

-Tre e mezzo, per la precisione.  Ero già arrivato agli studi da un pezzo.  Probabilmente per colpa della mia registrazione mancata slitteranno la programmazione di una settimana. – Chris gli sorrise. Chissà come, quel ragazzo creava in Darren un miliardo di sensazioni contrastanti, eppure magnifiche. 

-Tu sei pazzo, Christopher. Avrebbe potuto succedere qualsiasi cosa, e ti avrei avuto sulla coscienza per tutta la vita.-  Chris sorrise. Sapeva bene che Darren usava il suo nome per intero solo quando era arrabbiato o preoccupato. Era così più o meno per  tutti, in realtà. Ma a lui piaceva da morire sentire quella calda voce scandire ognuna delle undici lettere che componevano il suo nome. Magari stava ammattendo del tutto, ma quando lo faceva, lui si sentiva molto, molto più vicino all’altro ragazzo, come se pronunciare l’intero nome fosse stato un modo per sfiorare più a fondo l’animo di Chris.

-Prima di tutto guido meglio di te.. e poi avevo bisogno di capire il tuo stato d’animo. Pensavo già al peggio, tipo che ti fossi impiccato in bagno o roba simile. E invece eccoti qui a fare il coglione come sempre.- Scosse la testa, contrariato, mentre avvicinava per l’ennesima volta la tazza fumante alle labbra.

Il ragazzo ricciolo si rabbuiò un po’. In effetti, si ritrovò a pensare, la sera prima non era stata molto allegra. Ma per motivi che Chris Colfer non avrebbe mai potuto immaginare.

Tuttavia, i suoi occhi azzurri percorsero furtivi il viso di Darren, in cerca dell’imminente crollo emotivo che avveniva, prima o poi, dopo la fine di ogni relazione. Si aspettava davvero qualcosa di catastrofico, dato che il ragazzo al suo fianco aveva dentro di se’ più o meno il triplo dell’energia di un normale uragano. Dopo ventun anni passati a consolare amiche e amici dopo ogni genere di rottura con ex di vario tipo, poteva dire di avere esperienza in quel campo. E l’esperienza gli aveva insegnato che una vitalità maggiore, in genere, corrisponde a un’ostentazione del dolore a dir poco disastrosa. E, oltre ad aiutare il suo amico, di cui era disgraziatamente e perdutamente innamorato da un pezzo,  avrebbe decisamente salvato i nervi di più o meno tutte le persone che Darren-La-Furia avrebbe incontrato nel suo cammino quel giorno.

Ma, mentre si chiedeva dove fosse quella furia che si era aspettato, si rese conto che nei suoi calcoli non aveva tenuto conto dell’indole giocosa, amorevole e comprensiva di Darren.  Non aveva tenuto conto del fatto che Darren non amava parlare di se stesso, ma si nascondeva dietro a quella maschera che tutti amavano tanto, e che proprio lui era riuscito a sradicare di tanto in tanto, innamorandosi della fantastica persona che c’era dietro. 
Chris si fece serio,  e prese la mano di Darren tra le sue. L’altro, sorpreso, cercò il suo sguardo. Quegli occhi azzurri erano capaci di ipnotizzarlo più di quanto fosse lecito, e se n’era accorto da parecchio. Così tanto che era impossibile farlo passare per una sciocchezza, così tanto, che ormai era diventata una routine.

Ogni volta che si perdeva in quegli occhi, specialmente negli ultimi tempi, tutto quello che era veniva messo in discussione.  Lui non era più il Darren che tutti conoscevano. Lui era solo un ragazzo profondamente innamorato  di un fantastico ventunenne di nome Christopher Colfer.

-DC, sei sicuro di star bene? Ti conosco. Sai che a me puoi dire ogni cosa.- Sussurrò Chris, stringendo piano la mano di Darren. Quel contatto era così caldo e piacevole, che il ricciolo si lasciò trasportare per alcuni secondi,  nella profondità di quel gesto. Poi sorrise, mordendosi un labbro, e stringendo a sua volta, mentre i suoi occhi scavavano nei profondi pozzi azzurri di Chris, in cerca di chissà che cosa.

Darren non voleva che l’altro si preoccupasse per lui. Ma non poteva dirgli la verità. Almeno, non tutta.

-Sto bene, credo. – Sospirò, mentre l’altro piegava leggermente la testa verso sinistra, con fare confuso.

-Non è vero. Puoi mentire a tutti, ma non a me. Stai male da mesi, Darren, me ne sono accorto. E non ti nascondo che mi ha fatto male vederti soffrire e non poter fare niente. Sfogati, ti prego. Con me puoi farlo.- Mormorò, avvicinandosi un po’ a Darren, che deglutì, colto di sorpresa. Erano dannatamente vicini. Si chiese se era l’unico da avvertire tutta quella tensione. Chiuse gli occhi per alcuni secondi, chiedendosi se non si stesse immaginando tutto. Ma, quando li riaprì, Chris era ancora a un paio di centimetri da lui. Cercò di concentrarsi sui suoi occhi, ma non poteva impedirsi di lanciare occhiate furtive alle sue labbra. Quanto le aveva bramate, in quei giorni!

-Io.. è vero. E devi perdonarmi Chris, perché mi sono sentito un bugiardo, nei tuoi confronti, e, soprattutto nei confronti di Mia.- Chris corrucciò la fronte. Perdonarlo?

-Non capisco.- Sussurrò, quando Darren si interruppe, e osservò l’altro mordersi il labbro, nervoso come non lo aveva mai visto. Posò una delle sue mani sul ginocchio dell’altro, per tentare di tranquillizzarlo.
Darren, a quel contatto, s’irrigidì. Non era sicuro di riuscire a nascondere ancora quello  che provava.

E, in quel momento, l’unica cosa a cui riusciva a pensare erano quelle dannatissime labbra.

Non gli importava più di creare un casino sul set, non gli interessava la sua carriera e il pensiero dei fan. Voleva solo stare bene, voleva essere sincero, voleva amare Chris.

Aveva avuto paura di rovinare la loro amicizia.

Ma, in quel momento, capì che era già compromessa da un pezzo.

-Io..  mi sono innamorato, Chris.- Esclamò, la voce rotta.  Non sapeva perché si sentiva così male. Forse, semplicemente, tutte le cose che aveva provato  e che lui aveva accuratamente nascosto, erano scoppiate al suo interno, e stavano finalmente uscendo.

Nello stesso istante, Chris avvertì qualcosa spezzarsi, all’altezza del cuore. Deglutendo, si allontanò di qualche millimetro. 

-E’ per questo, allora. E’ per questo che tu e Mia avete rotto? – Aveva un assurdo vuoto all’altezza dello stomaco. Possibile che facesse così male, saperlo innamorato? Non aveva mai sentito il bisogno di piangere a causa della sua relazione con Mia. Ma la aveva odiata, veramente tanto.

-Per  me è stato difficile capire. Ci ho messo molto, troppo . Ma dopo tutto questo tempo, sono sicuro di quello che provo. Lei lo sospettava da un paio di settimane. Ieri sera, a cena, è scoppiata una.. discussione, su questa persona. E io non ce l’ho più fatta. Le ho detto tutto.. e lei ha capito. E’ una ragazza straordinaria, infondo. Ma non si può scegliere chi amare..- Posò la mano libera su quella che Chris aveva poggiato sul suo ginocchio, inspirando.

-La conosco?- chiese Chris, cercando di trattenersi dallo scappare via. Era sempre così, con lui.

Darren ridacchiò.

-Io non ho mai detto che si tratta di una ragazza.-

OH, MIO DIO. Chris non era molto sicuro di aver capito bene. Darren era etero. O forse.. no?

-Mi stai prendendo in giro. Tu sei etero, e non dovrei essere io a ricordartelo.- Proprio non riusciva a tenere la bocca chiusa. Lo stupore gli giocava brutti scherzi.

- Sono serissimo.- Darren si avvicinò ancora un po’ a Chris. Le loro labbra quasi si sfioravano. Stavano per perdere il controllo. Era inevitabile.

Chris stava per svenire. O, almeno, così credeva. Non stava succedendo davvero. Non era possibile.

-Quella persona sono io.- Mormorò, e le loro labbra si sfiorarono appena mentre formulava quelle parole, mentre una delle lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento sfuggiva al suo controllo, percorrendo solitaria il suo viso. Non era una domanda. Lo sguardo di Darren  diceva tutto quello che aveva bisogno di sapere. Ma, prima che le loro labbra potessero sfiorarsi di nuovo, qualcosa li fece sobbalzare entrambi.

-E’.. è il mio telefono.- Sussurrò il ricciolo, chiudendo gli occhi, mentre inspirava profondamente. Il profumo di Chris lo inondò. Sofisticato ma intenso, un mix di fiori esotici e tabacco, che lo mandava in estasi ogni volta. Chris era ovunque, più che mai.

-Dovresti rispondere.- Bisbigliò l’altro, avvicinando le sue labbra al suo orecchio sinistro. Poi gli strinse la mano un po’ più forte, ed entrambi si alzarono.

Darren trascinò Chris in camera, senza riuscire a smettere di sorridere. Sentiva il suo stomaco fare i salti mortali, contorcersi, arrivando a fargli il solletico dall’interno. Ma era sopportabile. Era addirittura piacevole. Si sentiva un quattordicenne alle prese con la sua prima cotta, ma questo, al momento, non importava.

Proprio mentre varcavano la soglia della camera da letto,  il telefono smise di squillare.

-Ops.- Esclamò Chris, con tono malizioso. –Qualcosa mi dice che non siamo arrivati in tempo..- Poi, le sue labbra si incresparono in un sorriso, e, con un calcio, si chiuse la porta alle spalle.

-Mi sono innamorato di un maniaco sessuale?- Chiese Darren con un ghigno. Chris si morse il labbro.

-Può darsi.- Con uno scatto, Darren raggiunse l’altro,  bloccandolo sulla porta. I volti di nuovo, incredibilmente vicini. Ma, una volta arrivato alle labbra, indugiò ancora.

-E il maniaco sessuale è innamorato di me?- Sussurrò, con voce roca. Non aveva mai avuto così tanta voglia di qualcuno, ma doveva essere certo che per Chris non sarebbe stato solo divertimento.

-Dannatamente. Perdutamente innamorato di te.- Fiatò Chris, cercando gli occhi di Darren, e sorridendo.

Non riusciva a credere che tutto quello che aveva sognato per mesi stesse succedendo sul serio.

Darren si lasciò sfuggire una risata leggera, prima di perdere completamente ogni singola briciola di lucidità, e perdersi nel bacio più intenso della sua vita.

-E allora, stuprami, Christopher Colfer.-

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: Aliceclipse