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Autore: Silvar tales    24/06/2011    3 recensioni
Una raccolta di 7 flash-fic 500 parole/disomogenee dedicate all'Artista.
♠ ~ L'Irreale
♠ ~ Il Contagocce
♠ ~ Le Stelle
♠ ~ La Scorciatoia
♠ ~ La Civetta
♠ ~ L'Armadio
♠ ~ La Pellicola
[Questa raccolta di flashfic si è classificata quarta al "Seven Weeks Contest" indetto da Shark Attack]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Deidara, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Più contesti
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La Pellicola

Con questa flashfic ho ottenuto [4] punti per un totale di [31] punti nella sfida
-
Quarta classificata al Contest "Seven Weeks - Tutti contro Tutti" indetto da Shark Attack sul forum di efp -

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turno: 7
personaggio base: Deidara
personaggio aggiunto: Madara
prompt: Dolore

Nick autrice: Silvar tales (Deidaradanna93)
Titolo: La Pellicola

Introduzione: Ora sì che soffriva, quel regista da quattro soldi di Deidara, con quel suo naso perennemente puntato all'insù.
Ora sì che era doloroso, il fallimento.

Deidara, ti sembra per caso di aver fatto flop?”
Taci. Tu e quella cazzo di matita”.

Genere: generale.
Personaggi: Deidara; Madara.
Contesto: Nessun contesto
Rating: giallo
Avvertimenti: flashfic; AU


*


“Questa pellicola farà impallidire qualunque capolavoro sia mai venuto fuori dalla testa di un regista”.
Deidara, infervorato e con gli occhi luccicanti, dalla comodità della sua sedia pieghevole osservava con soddisfazione gli attori sudare e muoversi al suo comando.
E intanto cominciava a quantificare gli incassi che quel colossal di sua invenzione avrebbe ottenuto.
Già lo vedeva, il suo nome annoverato tra quelli dei più grandi direttori cinematografici mai esistiti.
“Hm”, mugolò in conferma l'uomo alla sua destra, l'ipotetico addetto al ritocco virtuale.
Gli occhi, muniti di due stanche fosse, erano semi-nascosti dalla folta chioma disordinata che gli campeggiava in testa, simile a un ammasso informe di paglia.
Non sembrava avere l'aria di un tipo attivo, anzi, pareva piuttosto pacato. L'esatto contrario del ragazzo biondo.
Com'era diventato regista alla sua tenera età, Deidara, se lo chiedevano ancora in molti.
“Madara, mi stai ascoltando?”
“Certo campione”, replicò stanco l'altro, punzecchiandogli il braccio con la punta di una matita.
Faceva pressione sulla pelle con la graffite ben temperata, lasciandogli segni grigi che successivamente si arrossavano. Poi decise di passare ad una decorazione a punti: spinse la mina sulla spalla lasciata scoperta dalla canottiera, e imprimette diversi minuscoli bottoni sulla cute ruvida del ragazzo. Decisamente la noia lo stava divorando.
“E quelle scenografie... non sono abbastanza dettagliate. Cazzo, si vede anche la plastica blu del retroscena! Ma vi sembra una sistemazione adeguata?”, urlò adirato Deidara ai co-scenografi, “questa non è una recita di quinta elementare!”.
Madara sbuffò, alzando gli occhi pigri verso la scena.
Quel ragazzo era troppo agitato. Il suo muoversi per l'arrabbiatura gli aveva fatto perdere il filo del disegno che stava formando. Appena l'irruente biondo tornò in pace con se stesso, Madara riprese a tatuargli il braccio con la polvere grigia della matita. Incideva forte, lasciando quasi che uscissero perle di sangue dai capillari sottocutanei.
Un fiore, poi una stella, poi l'inizio di una parolaccia che però decise di cancellare.
Con la lingua, gli pulì la pelle dove erano impresse le prime lettere, ma queste rimanevano ostinatamente stampate. Allora raschiò forte con i denti, facendo leva sul polso del ragazzo, stringendolo forte fino a fermargli la circolazione.
Aveva funzionato, un po'.
Sbuffò, sbuffò ancora mangiandosi annoiato un'unghia.
Poi decise di tornare al suo passatempo.
Temperò la matita in modo da avere un risultato migliore.
“Più espressiva cara, non sei interrogata dalla maestra”.
La voce fastidiosa e arrogante di Deidara lo stava distraendo dal suo minuzioso lavoro.
Madara, preso da uno scatto di rabbia improvviso, gli diede un pugno un po' troppo violento sulla spalla.
Deidara sospirò, girandosi verso il collega.
“Ahia”.
Soddisfatto adesso?

*

Squallido, già visto, banale, volgare, demenziale, scontato, noioso, pacchiano.
Era tutto quello che usciva dalla critica.
Ora sì che soffriva, quel regista da quattro soldi di Deidara, con quel suo naso perennemente puntato all'insù.
Ora sì che era doloroso, il fallimento.
“Deidara, ti sembra per caso di aver fatto flop?”
“Taci. Tu e quella cazzo di matita”.


~ ♠

Deidaradanna93 con “La Pellicola”
☑ Originalità
☑ Grammatica
☑ IC Personaggio Base
☐ IC Personaggio Aggiunto
☑ Plausibilità flashfic
☐ Uso del Prompt
☐ Bonus/Malus
(neutro)
Totale: 4 punti

   
 
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