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Autore: HeartBreath    24/06/2011    1 recensioni
Blaine mi avrebbe portato via tutto. Forse l’aveva già fatto. Era probabile che Kurt fosse già bello che suo, irrimediabilmente innamorato di quell’ignobile ragazzo.
Chissà se Blaine Anderson sapeva di rovinarmi la vita con la sua sola esistenza, con la sua presenza in quel bar e nel cuore del mio Kurt.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza che gli avessi chiesto o mi fossi lamentata di nulla, Kurt aveva capito cosa mi era mancato per tanto tempo. Qualcosa che era mancato anche a lui: sapere tutto l’uno dell’altra.
Mi telefonò alle 9:00 il successivo sabato mattina – avrei odiato chiunque per avermi svegliata, a parte lui. “Volevo solo dirti che oggi vado a pescare con mio padre. Vuole usare questa giornata per conoscerci meglio e cose del genere… Non ne sono molto entusiasta, ma almeno potrò provare quel cappellino con gli ami che ho trovato al mercatino!”
“Aspetta… Non dovevamo incontrarci oggi, perché me lo dici?” mormorai assonnata, avvolta nelle coperte. Letto, calduccio e la voce di Kurt. L’unica cosa che avrebbe potuto rendere quella scena più piacevole sarebbe stata la notizia dell’eterosessualità di Blaine.
“Solo per fartelo sapere” rispose Kurt. “Fra un paio di minuti chiamo anche Blaine”
Aveva chiamato prima me.
Un sorriso a trentadue denti mi illuminò il viso.
L’ennesima prova che Kurt Hummel era un ragazzo incredibile. Da solo era arrivato alla soluzione di ciò che avrebbe reso le mie giornate più sopportabili: ricominciare a conoscere ogni dettaglio della sua vita. Oltre ogni apparente presunzione, sapeva perfettamente di essere la ragione della mia felicità. Infatti, non poteva che rendermi felice la notizia che informava prima me del suo ragazzo sui suoi spostamenti, e ovviamente sapeva anche questo.
Era in questi momenti che avrei dato qualunque cosa per far uscire dalla mia testa fino alla mia bocca quelle due parole che mai gli avevo detto apertamente, ma che sapeva io pensavo. In questi momenti, mi sarebbero uscite spontanee se non le avessi trattenute, perché spiccavano nella mia mente per i piccoli gesti di affetto che lui mi dimostrava.
Ti amo, avrei voluto dirgli.
“Ho capito”
“Stai sorridendo, vero?”
“Come l’hai capito?”
“Si sente dalla voce” mi rispose. “Ci sentiamo più tardi. Chissà se riuscirò a chiamare da una barchetta in mezzo ad un lago”
“Pescami qualcosa”
“So già che pescherò solo scarponi” rise. “Almeno spero siano firmati. Ciao!”
“A dopo Kurt”
Fissai il soffitto per qualche minuto, lì nel mio letto, con le dita a tamburellare sul cellulare.
Nonostante tutte le gesta guidate dall’impulsività che continuavano a caratterizzare la mia vita, stavolta consideravo impossibile agire senza pensare. Anzi, mi fermai per molto a riflettere. Passai quasi mezz’ora in quel letto – con le mie basse possibilità di riaddormentarmi una volta svegliata -, a pensare a quello che avrei potuto fare, come e perché avrei dovuto farlo.
Alla fine mi uscì un “Al diavolo!” e saltai giù dal letto.
Kurt non c’era. Kurt era andato a pesca col padre.
Si dice che le vecchie abitudini siano dure a morire.
Lui era un tipo abitudinario?
Kurt non c’è, ripetei a me stessa.
E allora…
Volli tentare.
Entrai nello Starbuks quasi di fretta, guardandomi intorno. Nessuna traccia di lui.
Mi scoraggiai subito. Mi ero quasi abituata a quell’idea non-impulsiva, ero quasi impaziente…
Poco superata la soglia, sentii la porta dell’ingresso aprirsi di nuovo alle mie spalle. Mi venne addosso qualcuno.
“Mi scusi…” disse subito la sua voce familiare, meno irritantemente se ci pensavo.
“Blaine”
Si girò a guardarmi. “Ciao Joey! Non ti avevo riconosciuta, scusa”
Sorrisi, con meno sforzo di cui mi aspettassi. “Stavo aspettando te”
Sul volto di Blaine vidi passare una strana paura – forse immaginava che lo aspettassi per compiere un omicidio. “Aspettavime?”
“Sì, Kurt mi ha detto di essere fuori oggi e visto che tu lo incontri qui ogni sabato mattina” una pausa di enfasi. “mi è venuta in mente la scorsa settimana, quando eri venuto allo Starbuks anche se Kurt stava male. Ho pensato che magari ti faceva piacere un po’ di compagnia”
E Blaine mostrò il sorriso candido, quasi abbagliante, che faceva sicuramente impazzire tante ragazze e che, con ancora più sicurezza, faceva impazzire Kurt. “Grazie!” sembrava sinceramente contento della mia iniziativa.
Ricambiai quel sorriso in modo più composto – il mio non abbagliava, purtroppo -, e lo invitai a sedersi con me ad un tavolo.
 
 
Kurt fu fiero di me. Gli dimostrai il segno d’affetto più grande: fui amichevole con Blaine. Scoprii molte cose di lui da apprezzare, forse sarebbe addirittura potuto diventare mio amico. Ora che mi sforzavo di vedere con più oggettività non solo lui, ma anche tutto il resto del mondo…
Accadde in biblioteca, a proposito.
Cercavo il dizionario di spagnolo, che avevo – come volevasi dimostrare – scordato a casa in occasione di un compito in classe.
Quando due occhi brillanti mi si posarono addosso, molto più felici di visualizzarmi di quanto avrei mai pensato da una faccia amica, era come se mi stessero cercando. E volessero solo me. Impossibile, ma vidi chiaramente tutto questo in un solo sguardo.
Avevo già guardato quegli occhi, spesso li avevo contemplati come quelli di molti dei miei amici durante varie conversazioni. Avevo persino notato la loro bellezza, ma mai quanto questa bellezza incantasse.
Possibile che degli occhi mi incantino davvero più di quelli di Kurt?, mi chiesi con un sorriso ironico, vedendo quello sguardo smeraldino avvicinarsi.
“Ciao Quinn”
Chissà. Forse aveva ragione il mio migliore amico.

Fine.








 

... Non odiatemi per questo finale XD Ho voluto solo rendere omaggio a quella donna stimabile che è Dianna Agron ;) Ah, mi scuso per questo finale abbastanza breve, ma non sapevo cos'altro scrivere.
Grazie mille davvero per aver letto, spero siate ancora vivi e che non vi sia esplosa la testa.
V.

  
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