Sulla torre di astronomia tirava vento, un vento gelido perfetto per quell’atmosfera. Non appena la
testolina rossa di Lily fece la sua comparsa, il cuore di Scorp iniziò a
battere più in fretta. Ma perché? Non doveva andare
così, lui la odiava, si la odiava.
Non poteva provare altri sentimenti al di fuori dell’odio.
E ora che era li non sapeva cosa
dirle. Fino a qualche minuto prima si era preparato un discorso, qualcosa da
dirle. E ora il vuoto.
“Allora?” chiese lei, fissando i suoi occhi color
ghiaccio. Dio, quella situazione la infastidiva. Non aveva ancora ammesso a se
stessa di provare qualcosa per quel biondo impertinente eppure era agitata, non
sapeva perché.
“ecco..” iniziò lui, con voce
debole. Insicurezza nella voce di un Malfoy? Non era mai successo prima d’ora.
Lils lo fissò, non interruppe mai il contatto visivo.
“perché hai sbattuto così la porta ieri?” chiese tutto ad un tratto.
Merda, Lily non si aspettava quella domanda, per nulla.
Non sapeva che rispondere e tutta la sua sicurezza stava andando a quel paese.
Si schiarì la voce, cercando di
non far vedere la sua debolezza, eppure era certa che lui l’avesse notata, oh
sicuramente “perché? Sei un porco e quella scena mi ha fatto schifo” rispose lei,
cercando di mantenere un tono di voce calmo e pacato.
Eppure non le riusciva, quel ragazzo le dava i nervi.
“Di solito non si reagisce così, a meno
che..” “Non pensarlo nemmeno Malfoy, non azzardarti a pensare
una cosa del genere” lo fermò lei prima che lui potesse continuare.
“E se anche fosse? Che male ci
sarebbe?” continuò lui imperterrito. Si era esposto troppo, aveva
rischiato. Come gli era potuto passare per la testa di
azzardare così tanto?
“Aspetta, che vuoi dire con questo?” chiese lei,
leggermente confusa da tutto quello. Era certa che lui lo odiasse, ne era
pienamente sicura, lui glielo dimostrava ogni santo
giorno. Vide che lui fece dei passi nella sua direzione, per avvicinarsi. Il
cuore di Lily iniziò a battere freneticamente, quasi come se fosse stato preso
da un’ansia momentanea. La vicinanza di Scorp le faceva quell’effetto ora, dove
era finita la solita repulsione che provava?
“Che..volevo fermarti ieri”
sussurrò lui poco dopo, non riusciva a trovare le parole, dove diamine erano
finite le parole? “Che cosa? Volevi
fermarmi?” chiese lei ingenuamente.
Lui annuì, ancora incredulo di tutto quello. Si sedette a
terra, prendendosi la testa tra le mani e la scosse. No, non era pronto ad
accettare tutto quello. Non era pronto ad affrontare la gente, se stesso, i
suoi genitori.
Non sarebbe andata a buon fine quella storia, non avrebbe
avuto il solito lieto fine. Lils lo fissò, incapace di
reagire, cosa poteva fare? Ma soprattutto cosa poteva
dire? Nulla, non sapeva che dire.
“Senti io..andrei” sussurrò lei
poco dopo, il silenzio su quella torre, rotto dal vento stava diventando
insopportabile. Si voltò e cercò di percorrere le scale in fretta, senza
voltarsi, certa che lui non l’avrebbe fermata. Ancora.
Poi successe qualcosa, sentì una mano afferrarle il
braccio “No” disse lui, con voce bassa ma decisa “non posso perdere un’altra
occasione” sussurrò.
Ripensò alle lettere di Victoire,
la sua migliore amica nonché cugina di Lily. Si erano
conosciuti prima che lei finisse la scuola ed ora era
la sua confidente. Gli aveva detto di parlarle. E se fosse andata male? Lui non era pronto a soffrire, non
era pronto a soffrire per una Potter, suo padre
l’avrebbe ucciso.
“Lily fermati..” disse non
lasciando la presa. Ancora quel coraggio, ma da dove lo prendeva? Non lo
sapeva, sentiva che non poteva lasciarsela scappare ancora. Senza averle detto
nulla poi, no, non poteva permetterselo.
“Dimmi solo una cosa, poi ti lascerò andare” disse poco
dopo lui, deciso “anche tu senti che qualcosa è
cambiato vero?”
Lei non seppe che rispondere, che dire. Come comportarsi?
Sembrava serio e non intenzionato a prenderla in giro ancora, eppure sentiva
ancora quella strana sensazione quando lo aveva vicino.
Non disse nulla, mosse solo il
capo. Annuì. Non riusciva ad alzare lo sguardo, non riusciva
a fare nient’altro.
“Ora devo andare, davvero” disse poco dopo lei con un filo di voce, rossa in volto. Scese le scale
velocemente, nessuno la fermò quella volta.
Lei non voleva essere fermata. Si buttò sul letto del suo
dormitorio e iniziò a pensare. Se non se ne fosse andata? Cosa
sarebbe successo?
Il suo flusso di pensieri venne
interrotto dalla cugina Dominique, che entrò nella stanza. Non le disse nulla,
eppure sperava che lei si accorgesse che era successo qualcosa. Era una Veela
miseriaccia, qualcosa doveva intuire no?
“Bè?” chiese la biondina poco dopo, notando che Lils la fissava da tipo cinque
minuti buoni.
“Ecco..” sussurrò flebilmente la
rossa, evitando lo sguardo della cugina “sono-sono stata sulla torre..all’appuntamento
con Scorpius” concluse poco dopo. Chiamarlo appuntamento era una cosa
esagerata, un incontro ecco. Un incontro che le aveva cambiato il pomeriggio,
la vita, come preferite.
“tu cosa?!” chiese Dominique poco
dopo, spalancando gli occhioni azzurro ghiaccio.
“Mi aveva scritto Domi, non potevo non andare..sembrava, era importante” si corresse mentre parlava. Si, era importante. Quelle poche parole avevano cambiato tutto.
Ancora.
Lils incrociò le gambe e strinse un cuscino, iniziò a
raccontarle dello strano pomeriggio che aveva passato, senza tralasciare alcun
dettaglio. La cugina la ascoltava annuendo, cercando di non perdere nulla del
racconto della cugina.
“Wow..” sussurrò poco dopo, anche
lei stupita “si è esposto così tanto? Non lo facevo così coraggioso in fatto di
sentimenti”
“Eppure Domi, cosa devo fare? Non so come
comportarmi, io…” disse Lily lasciando la frase in sospeso. Lei cosa?
Non lo sapeva nemmeno lei, anzi lo sapeva, ma non
riusciva a spiegarsi.
“Ho capito Lily, non c’è bisogno che tu lo dica a voce
alta se non sei ancora pronta” sorrise lei. La capiva sempre al volo, sempre.
“Ma come fai?” chiese lei
scoppiando in una risata cristallina. Domi alzò le spalle, non lo sapeva,
eppure riusciva a capire la cugina in un secondo.
Forse era l’amore che era semplice da capire.
Nel frattempo Scorp era rimasto sulla torre, con la testa
tra le mani. Era passata un’ora da quando Lily era scesa, nessuno l’aveva
cercato. Non voleva essere trovato forse. Qualche minuto dopo quel pensiero una
voce familiare stava borbottando sulle scale “Albus!” urlò lui, alzando la
testa “che diamine ci fai qui?” chiese poco dopo.
“Mah ero venuto per studiare, cosa che sicuramente non stavi facendo tu” constatò Al, notando le condizioni dell’amico “che ci fai tu
qui piuttosto? Hai portato qualche bella ragazza?” chiese
prendendolo in giro e ridendo.
Ma le sue risate morirono poco dopo
nel notare l’espressione sulla faccia dell’amico.
“Scorp, che ti succede?” chiese serio qualche secondo
dopo, sedendosi accanto all’amico “Ho visto Lily, l’ho invitata io a salire qui
e lei è venuta” spiegò rapidamente il biondo, senza
guardare il fratello di Lils.
“Che cosa?!” chiese lui, stupito “l’hai
fatto davvero? E che vi siete detti? Non l’avrai baciata vero? Altrimenti ti stacco le labbra” lo minacciò, cercando di fare
ironia.
Scorp lo fissò senza dire nulla e anche lui prese a
raccontare il pomeriggio che aveva appena passato, tutto ciò che era successo.
Sia Lils che Scorp evitarono di
incontrarsi dopo la chiacchierata che avevano avuto, non litigavano nemmeno e l’intera
scuola l’aveva notato. Niente urla, niente bacchette, niente punizioni.
Qualcosa doveva essere successo. Eppure qualcosa doveva
succedere, non potevano continuare ad ignorarsi perennemente,
si sarebbero scontrati prima o poi e si sarebbero affrontati ancora.
E lo scontro avvenne, in privato e di nascosto. Si
ritrovarono nella serra della scuola, entrambi allo stesso orario. Quell’incontro
non era programmato e non appena Scorp si accorse della rossa nella sera si girò, pronto per andarsene.
“Aspetta Scorp” lo chiamò lei, stavolta era stata lei a
fermarlo. Non potevano evitarsi per sempre “non possiamo
andare avanti così e lo sai. Affrontiamo la cosa e decidiamo cosa fare.
Ormai è appurato che io provo qualcosa per te..” deglutì,
senza incontrare i suoi occhi “e non so nemmeno cosa passa per la tua testa
sinceramente. Non so cosa devo fare, come devo
comportarmi. Io ti odio per la miseria, so che è così. Tu..tu
mi confondi ecco” disse lei, concludendo tutti i suoi pensieri.
Alzò lo sguardo e lo vide pericolosamente vicino a lei, la
distanza tra loro due era minima, poteva succedere di tutto.
“Potter, potter, potter..cosa devo fare con te eh? Prima
ti odio e ora, non so nemmeno io che cosa mi stai facendo” sussurrò guardandola
negli occhi verdi “forse mi hai stregato, sarebbe una
vendetta degna di te sai?” constatò lui.
Lei si allontanò “ perché dovrei
stregarti? Sai
che ti odio, non vorrei provare nient’altro. E invece ora sono qui, con il
cuore a mille per colpa tua. Ti odio” sussurrò lei, poco convinta
delle ultime due parole.
“Vorrei..fare una cosa” disse lui
poco dopo. “Ma devi promettermi che non farai nulla, non
urlerai, non ti dimenerai, non farai nulla. Devo solo
capire, chiaro?”.
Lils annuì, non era pronta a qualsiasi contatto con il
giovane Malfoy, avrebbe reagito comunque, sia in positivo che
in negativo.
Ma sapeva anche lei come avrebbe
reagito, sapeva che quel momento era il momento che aspettava qualche giorno,
da quando qualcosa in lei era cambiato.
Scorp fece un altro passo nella sua direzione e le cinse
la vita con un braccio, l’altra mano invece le spostò una ciocca di capelli
rossi dietro all’orecchio. Gli occhi di lui si
rispecchiavano in quelli di lei.
“Non fare nulla..mi raccomando”
sussurrò lui, a fior di labbra. Lils sentì il suo respiro sul volto, provò una
sensazione strana, bella.
Non si mosse, se non per avvicinarsi a lui. Aspettò,
socchiuse gli occhi interrompendo il “contatto visivo” che si era creato tra i
due.
Successe tutto in fretta, eppure a lei sembrò che quel
momento durò ore. Sentì un tocco umido e freddo posarsi sulle sue labbra. Un
tocco che le fece impazzire il battito cardiaco.
Un bacio, il primo bacio di Lily,
forse il centesimo di Scorpius.
Un bacio di quelli veri, non di quelli di nonna Molly. Un
bacio di quelli attesi, un bacio serio.
Gli aveva promesso che non si sarebbe mossa, ma non
resistette. Passò le braccia attorno al collo di lui e
si mise in punta di piedi. Lui le strinse la vita, avvcinandola di più a sé.
Quel bacio durò tanto, parecchio. Le lingue dei due
giocavano a ricorrersi, si prendevano e si allontanavano.
Lui la fece sedere sopra il tavolo da lavoro, non era uno
che si conteneva in quelle situazioni, anzi, se fosse stato per lui sarebbe arrivato direttamente in terza base.
La voglia di staccarsi da quel bacio era assente,
inesistente.
Un vaso cadde a terra e quello costrinse i due a
staccarsi. Non ci furono parole, solamente sorrisi imbarazzati.
Le labbra di Lils reclamavano ancora quelle di Scorp, ora
che era successo tanto valeva ripetere no?
“Credo che questo basti..come
conferma” disse lui, con il respiro leggermente affannato. La aiutò a scendere
dal tavolo e la baciò ancora, non era certamente da lui comportarsi così,
eppure sentiva di non averne mai abbastanza di quelle labbra così rosse.
“Direi che..questo resterà tra
noi, promesso?” chiese lui poco dopo. Lei annuì “ora..che
faremo? Andremo avanti con questa storia?” chiese lei,
prima di andarsene.
Lui annuì “Si, andremo avanti, in
segreto. Se dovessero scoprirci sarebbe la fine. Davanti
a tutti fingeremo di odiarci, come sempre. Ci sentiremo tramite biglietti
magici, gufi che non sono i nostri, ci vedremo. Non sparirò
Lils, non credo di poterlo fare ora” disse lui, per poi ritornare al suo
dormitorio.