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Autore: Shining Grint    09/03/2006    3 recensioni
Un anno nuovo li aspettava, desto, pronto a colpire di nuovo.
Malgrado gli avvenimenti dell'anno passato, erano lì, i soliti tre, pronti a vivere le avventure che li aspettavano.
Non erano i soliti imprevisti a cui avrebbero partecipato, qualcosa di più naturale.
La loro vita.

Il titolo è stato leggermente modificato...Please recensite!Ne ho stretto bisogno psicologico!XD!
Genere: Generale, Romantico, Drammatico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~ CAPITOLO due ~
Dubbi

Era lunedì mattina, erano le 6.30, Harry si alzò contro voglia e fece una doccia per lavare via le inquietudini e le angosce, s’infilò la divisa e scese per la colazione, anche se era decisamente presto.
Hermione si svegliò alle 7 si lavò e si vestì con calma, aspettò Ginny per scendere con lei. Ron, invece, si alzò alle 7.30 s’infilò la divisa lavandosi la faccia e si precipitò con la borsa giù per le scale: il primo giorno già in ritardo!

Fortunatamente avevano il Professor Ruf, perciò si poteva ancora permettere un’ora di sonno!Dopo la prima ora si avviarono da Madama Sprite, nella serra per la lezione di Erbologia, poi assistettero al corso della prof. McGranitt. Infine li attendevano due ore di pozioni, terrificante già il primo giorno di scuola.
Giunsero a pranzo esausti, così divorarono il pollo, le patate, i pasticcini…tutto!
Quando venne l’ora di un po’ di riposo Hermione non rimase con Ron ed Harry ma andò via con Ginny quasi in lacrime.
Ginevra Weasley era sempre stata brava a consolare tutti, ma quando Hermione piangeva risultava difficile anche a lei consolarla.
Ron e Harry si scambiarono occhiate dubbiose:
“Ehi, Harry io…ti giuro non ho aperto bocca, non le ho fatto niente!Se avessi voluto far qualcosa l’avrei fatto a Piton, con tutti quei compiti che ci ha dato…”
I due risero ed iniziarono a commentare le sue lezioni.
Ricaddero poi a bomba sull’argomento precedente:
“Dai Ron, stai tranquillo, non so che cosa non…devo ammettere però che è da un po’ di tempo che non sta mai con noi e appena scherziamo su chiunque lei scappa in lacrime!”
“Non so cosa dirti, le ragazze sono proprio strane!Non è che ..bho, si sia innamorata?Spero non di Vicky!” quest’ultima parola gli uscì un po’ calcata e accompagnata da una smorfia… Harry sbarrò gli occhi e prima di aprire bocca Ron aggiunse:
“Dai, non è così terribile innamorarsi!Di certo non mi riferisco a Krum…quello lì sì che è terribile…”
“No, scusa non intendevo dire che è terribile ma che…sì certo, innamorata, Ron ti ricordi, quando ti ho dato dello stupido?”
Ron era perplesso, rovistava nella sua memoria per cercare di trovare quale, fra le tante volte, gli aveva dato dello stupido.
“Emh, se devo essere sincero proprio no!”
“Come dai, quando sei entrato in camera sbattendo la porta e io ti ho, praticamente insultato?!”
“No, ti giuro, non mi viene in mente, forse tra un po’ mi ricorderò di quell’ennesimo trauma… Sai non c’è stata solo una volta in cui tu mi hai dato dello stupido, ogni giorno era sempre la solita storia!è difficile ricordarsi quali fra le tante….”.
Si sorrisero ed Harry capì che forse era meglio così, Ron non aveva questo gran tatto in fondo. Il moro prese la borsa e andò via dal cortile della scuola, si sedette nella Biblioteca di fronte al reparto ‘Streghe’ e iniziò a pensare.
-se Hermione, come ho sentito nella conversazione con Ginny è innamorata di qualcuno, devo parlarle, però non sono così sicuro di sapere chi sia il 'fortunato’ perché se piange è una faccenda complicata…- sbuffò, era giunto ad una conclusione veramente compromettente!
Tuttavia si fece strada tra le ragazze del primo, secondo anno che affollavano quel reparto e si diresse correndo verso l’uscita. Salutò Calì e Padma e, sempre correndo, si diresse verso la torre di Griffondoro, appena arrivato si diresse ai piedi del dormitorio femminile, chiamò Hermione un paio di volte, arrendendosi corse fuori.
Non sapeva neanche lui perché correva, ma ne sentiva il bisogno, si recò in ogni luogo che solitamente Hermione frequentava, ma non la trovò.
Nel tardo pomeriggio Harry e Ron si incontrarono per andare insieme agli allenamenti di Quidditch.
“Ehi, come mai questa faccia preoccupata?”
Harry non rispose, aveva la fronte aggrottata per lo sforzo; continuava a pensare dove e come poteva affrontare l’argomento con Hermione.
Durante gli allenamenti il ragazzo dai capelli corvini si era alzato un po’ troppo da terra, le nuvole erano basse così per lui fu facile nascondersi; era immerso nei suoi pensieri, quando qualcosa di luccicante passò velocemente davanti al suo naso.
Harry iniziò a seguire il boccino finché lo prese e scese a terra, informò il capitano, riliberò la piccola pallina e iniziò nuovamente il gioco.

Dopo circa una settimana Harry si decise: anche se Hermione non era più scappata via in lacrime, né aveva fatto finta di ignorarli le doveva parlare. In realtà non voleva crederci, così un pomeriggio si avviò verso il lago, si avvicinò a Ginevra Weasley e le chiese:
“Ginny, ehm, sai dov’è Hermione?”
“No!”
“é una cosa importante…”
Ginny si girò verso le sue amiche, ignorandolo, e disse:
“Uffa, è in biblioteca…”
“No, non è in biblioteca!Ci sono appena stato. Ginevra per favore…”
“Eh, va bene, è nel bagno femminile del primo piano”
“Grazie. Mi posso fidare?”chiese preoccupato Harry.
“Fa come ti pare”
Una risposta che non si sarebbe aspettato, corse via comunque, per raggiungere quel bagno che, quattro anni prima, aveva frequentato così spesso…dove poi Ginny aveva rischiato di lasciarci la pelle…
Sospirò…”ehm, Ginny…Ginny…”
Era già arrivato!Aveva corso così veloce, aprì la porta e chiamò Hermione; improvvisamente la vide seduta sul davanzale con Ginny e Mirtilla Malcontenta. COSA STAVA SUCCEDENDO?
Hermione seduta sul davanzale?Con Mirtilla e Ginny?
Si stropicciò gli occhi e vide che non c’era nessuno.
Si agitò: aprì un rubinetto funzionante e si sciacquò la faccia.
Non c’era nessuno.
C’era solo il silenzio, nient’altro…
Era da molto tempo che Harry non provava angoscia e timore.
Sentila voce calda di una ragazza sussurrargli:
“Ehi, perché ti spaventi?Capita a tutti prima o poi di morire o no?Chi sei?”
Quello era stato il primo incontro, con Mirtilla Malcontenta, del sesto anno e sinceramente ne avrebbe fatto volentieri a meno!
Quando il ragazzo si girò per mostrare il suo viso alla ragazza, ella iniziò a brontolare:
“Uffa, ma potevi dirmelo che eri tu, non ti avrei spaventato”gracchiò.
Harry era già abbastanza lunatico nell’ultimo periodo perciò tagliò corto chiedendole dove fosse Hermione.
Lei rispose che: era uscita da poco e si era avviata verso il dormitorio.
Harry non disse nulla, con tutta calma si diresse nell’ala nord.
Cercava di concentrarsi, riprendere la pazienza e formulare mentalmente quando qualcuno disse:
“Ehi, Potterino non consoli l’amichetta del cuore?”
Harry soprappensiero rispose con molta tranquillità, senza badare chi aveva aperto bocca:
“No, problemi?risolviteli!”poi rifletté, alzò la testa e vide Draco Malfoy che lo squadrava da capo a fondo cercando di capire in quale altro punto del suo corpo ci sarebbe stata bene un’altra cicatrice.
Il biondo aveva proprio quell’espressione e Harry decise di riguadagnare punti dicendo: “La sto cercando!Ma da quando ti prendi cura degli altri Malfoy?Sopratutto parlando di Hermione Granger?!”
“Da sempre Potter…”
Gli angoli della bocca avevano preso una strana curvatura, il suo sogghigno era carico di…sfida. Sfida?Harry spalancò gli occhi e balbettando chiese:
“Da sempre che?”ma quella domanda vibrò libera nel corridoio, poiché Draco Malfoy era già andato via, accompagnato da una ragazza alta magra e con lunghi capelli neri e ovviamente seguito da Tiger e Goyle.
“Cielo, mi mancava solo questo!Io che ho le allucinazioni, Malfoy che mi risponde a quelle domande in uno strano modo, io che…Santo Merlino…parlo da solo!”
Iniziò a correre, quando entrò nella Sala Comune riconobbe una testa che sbucava da dietro la poltrona, di fronte al caminetto. Sospirò e si avvicinò:
“Hermione, hai già fatto i compiti?”
“Mh”
“Lo prendo come un sì, posso parlarti?Ho tante cose da chiarire”
“Mh”
“Anche questo un sì?Allora, inizio. Però guardami mi sembra di parlare con una persona a cui le parole entrano da un orecchio ed escono dall’altro!...Hermi?!”
“Ci sono ‘sta tranquillo”
Il ragazzo si era seduto di fianco a lei e stava guardando il fuoco che scoppiettava; la sua mente era troppo affollata, non riusciva a mettere in ordine i pensieri per poi spiegarglieli. Sembravano ore quelle che trascorsero la ragazza stava seduta silenziosa, ogni tanto cambiava posizione, le gambe accavallate e la testa appoggiata sulla mano oppure i gomiti sulle ginocchia e fra le mani il viso che attento scrutava il fuoco nel caminetto.
Harry non sapeva assolutamente da che parte iniziare, poi si schiarì la voce e incominciò:
“Ehm, Hermione allora, vedi è da circa un mese, dopo che siamo arrivati alla Tana che sei così…così strana-si interruppe e pensò se doveva accennarle o dirle il discorso che aveva sentito o no, poi cercò di fare del proprio meglio e disse:
“Cosa ti è successo?Ogni volta che stavi con noi, appena iniziavamo a scherzare scappavi via…non so…c’è qualcosa che non va?”
“Sì”, detto questo agitò la bacchetta e ogni libro entrò silenziosamente nella sua borsa.
“Buonanotte Harry, scusa ma ho sonno!”
“Ma Hermione aspetta, per favore un attimo”
“Cosa dovrei aspettare?-rispose seccata.
“Beh, ti devo parlare, o meglio finire di parlare, è da tanto che vorrei,ma…non trova mai il momento giusto!”
“Sì, fare i tuoi comodi li chiami ‘momenti giusti’?Ma quando mai hai cercato di parlarmi?Quando?”
“…”Harry si accorgeva sempre di più della fatica di Hermione che si era portata appresso in tutti quei mesi, e di quanto lui non avesse fatto niente; perciò non rispose e la sua espressione era triste, mentre lei rispondeva:
“Mai, è questa la risposta!Se sto così male forse ci sarà un perché non credi?”
“Scusa, infat…”
“Scusa un corno!” Hermione si era decisamente arrabbiata e si stava sfogando con lui, poi lei capì che forse aveva esagerato e le lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance e disse:
“Oh, scusa Harry è che…”la borsa le cadde a terra.
Harry si avvicinò le diede un fazzoletto e l’abbracciò; Hermione inizialmente s’irrigidì poi si lasciò andare, si sfogò e allora le sue sottili braccia circondarono il suo migliore amico, mentre i suoi occhi lasciavano cadere grosse lacrime.
Dopo parecchi minuti, lui chiese:
“Hermi cosa ti succede?”
“Niente, non ti preoccupare alla fine sì è importante però…”
Harry era stupito: nella stessa frase le aveva detto che non le era accaduto niente però che le era successo qualcosa alla quale non dava molta importanza!
Sorrise ed esclamò:
“Ti è successo qualcosa!Lo so che sono un po’ ottuso, però vorrei aiutarti, anche se Ron lo vorrebbe. Perciò se ti va puoi parlarne con noi due no?”
Hermione al sentire la proposta iniziò a piangere ancora di più.
Possibile che non capiva?
Beh, evidentemente sì.


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Buongiorno!! Ecco qua il secondo capitolo!
Per il ‘comico’ dovrete aspettare il prossimo capitolo!! Per il resto sono curiosa di sapere cosa ne pensiate, suggerimenti & consigli sono ben accetti!!
Povero Harry…direi che ultimamente sta diventando un po’ troppo sagace ^_^! Grazie a tutti i lettori! Grazie a:
Kristel Diggory’80:grazie mille, si spero di continuarla bene!Leggi il seguito mi raccomando!(quando ho letto che c’era una recensione mi sono illuminata!grazie tante davvero!)
Lisanna Baston:che dire?Beh, ti ringrazio molto ancora!continua a seguire e a recensire!I tuoi aiuti…sono MOLTO ben accetti!^__^
Al prossimo capitolo!
Shining
  
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