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Autore: Gravidy    25/06/2011    5 recensioni
Hermione era davvero sicura di esser pronta per la cena di Natale con i parenti di Draco…
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Inlaws,Bylaws and just Desserts

Disclaimer: non possiedo nulla e non voglio nulla. Anche se ce l'avessi non saprei dove metterlo.

N.d.T.: Come la precedente Dad di Rizzle e la prossima che pubblicherò, avevo tradotto questa one-shot di Gravidy un po' di tempo fa, ma per un motivo o per un altro non l'avevo postata. Era stata scritta in origine per il dramione_advent del 2009 (quindi...sì...l'atmosfera è un po' natalizia), nel giorno 11 dicembre e per il sesto round dei dramione-awards era arrivata seconda nella categoria My Funny Valentine - Best Comedy ed era stata nominata per The Boys’ Night Out - Best Draco.

Il link alla versione originale si può trovare qui. Come al solito ogni commento e ogni critica sono ben graditi.

Buona lettura e alla prossima, LuxLucis

Inlaws, Bylaws and Just Desserts

 

Ecco.

Quasi finita.

La massima espressione delle sue capacità culinarie era lunga quasi sessanta centimetri, larga e alta trenta e grondante di dolce, bianca glassa. Aveva ricoperto il tetto con mattoncini di cioccolato, aveva disegnato porte e finestre con pezzetti di bastoncini di zucchero e aveva usato mentine, caramelle gommose e dure per dare colore, tutto ciò prima di ricoprire l’intera struttura con lo zucchero a velo.

Era meravigliosa.

“Che cosa stai facendo in nome di Merlino?”

Hermione si mise un’altra M&M in bocca e si diede mentalmente una pacca sulla schiena per non essere morta di paura. Senza voltarsi verso Draco, schiaffeggiò la mano pallida che si era automaticamente allungata di fianco a lei per arrivare alla pila di dolciumi sul ripiano della cucina.

“AHI!” E ricevette in cambio un violento strattone ai capelli, quando poi si voltò, pronta a rimproverarlo, si vide dare un vigoroso, umido bacio labbra su labbra prima che lui schizzasse via ad un’impressionante distanza di sicurezza.

Si scrutarono cautamente a vicenda, Hermione però concesse l’impasse e tornò alla sua opera.

“Sto preparando per i tuoi genitori un centrotavola-barra-dessert di pasticceria babbana” disse, rispondendo alla sua domanda.

“Oooo, ma è fantastico! Lo odieranno!” ridacchiò allegramente Draco e, pensando di essere fuori pericolo ad avvicinarsi, sgaiattolò furtivamente in avanti per dare di nuovo un’occhiata.

“Tuo padre pensa di avermi in pugno.” Spiegò praticamente Hermione, ignorandolo mentre le arrivava alle spalle e le posava le mani sui fianchi – standole molto letteralmente con il fiato sul collo. “Secondo le regole del galateo purosangue se porto del cibo alla sua tavola è un’offesa alla sua casa, come se pensassi che è troppo povero e mediocre per nutrire adeguatamente un ospite. Ma se non porto un qualche tipo di dolce come regalo è comunque un’offesa alla sua casa, perché sembrerebbe non solo che non ho nessun rispetto per lui e per la sua famiglia ma che pretendo pure che mi faccia da servo.” Disse sbuffando. Prese poi un quadratino verde di caramella dura – non era così sprovveduta da provare a dargliene un pezzo giallo o rosso – e lo infilò  in bocca a Draco che mugugnò allegramente. “Sul serio, se le tue beneamate consuetudini purosangue non sono come minimo ridicole, allora sono assolutamente contraddittorie”.

“Per me hanno perfettamente senso.” Draco scrollò le spalle, succhiando il suo pezzo di caramella.

“Sarà...” Borbottò Hermione minacciosamente.

“Così in qualsiasi situazione possiamo sempre scegliere se sentirci oltraggiati oppure no.” Le spiegò noncurante “Non puoi semplicemente far fuori una persona a cena mentre ti stanno passando i piselli solo perché hai voglia di farlo. Hai bisogno di una legittima finta ragione a cui dare la colpa delle tue tendenze omicide.”

“Ora che ci credo, davvero…ecco a te: la casa di pan di zenzero. E’ un dolce, di solito però si usa solo per decorazione e in più si può anche mangiare. Così se Lucius prova a sentirisi insultato dal fatto che ho portato del cibo alla sua tavola, allora gli dirò che è solo decorativa. Se invece osa offendersi perché non ho portato del cibo, allora è cibo. In più è fatta a mano, cosa oltraggiosa visto che non ho usato la magia – e si sa che i purosangue non possono fare assolutamente nulla senza – ma è anche un enorme complimento perché ho speso del tempo a farla da sola, senza nessun ausilio magico. In ogni caso tuo padre non può lagnarsi senza offendere seriamente la mia casa e le sue stesse adorate norme di galateo.”

Draco aprì la bocca ma lei lo tacitò subito con un marshmellow, che lui masticò allegramente; Hermione pensò stupidamente che forse non stava per dire nulla. Forse aveva solamente aperto la bocca come un uccellino appena nato e lei aveva risposto nell'unico modo appropriato.

“Ho già controllato per la faccenda babbana” Continuò a spiegare, “Nessun purosangue degno del suo nome porterebbe mai e poi MAI del cibo Babbano in una casa di suoi simili, quindi non c’è nessuna regola contro” Disse con orgoglio.

È un po’ piccola, non credi?” Fece notare pigramente Draco, appoggiandosi pesantemente alla sua schiena e arricciando la bocca con fare sprezzante “Più che una vera e propria casa è una catapecchia. Una catapecchia di pan di zenzero. Probabilmente piena di Weasley di pan di zenzero.”

Hermione fissò indispettita il suo superbo capolavoro, che aveva impiegato ore ed ore a completare, e cercò con tutte le sue forse di non imbestialirsi e/o di non malmenare Draco sul cranio. Era cresciuto in un palazzo dopotutto.

“In effetti sì” Ammise acida, brutalmente onesta con se stessa, “E' molto piccola. Minuscola in realtà. Minuscola come il rinsecchito, arido e nero cuore di tuo padre.”

“Ouch.” Boccheggiò Draco, soffocando una risata sorpresa.

Per la gioia di Hermione, Draco sembrava molto interessato al suo progetto e trascorsero il resto del pomeriggio prima facendo i ritocchi finali alla casa e poi decorando qualche omino di pan di zenzero. Lui, ovviamente, aveva sentito il bisogno di trasformare l’intera attività in una deriva perversa ed Hermione era stata costretta a far sparire parecchi biscotti in pose oscene prima che avessero finito.

Nel complesso si sentiva davvero realizzata.

 

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“AAAGH! Uurg! Ma come…cosa… GAH!” Hermione agitò i pugni serrati, arrancando furiosamente attraverso la leggera coltre di neve farinosa che copriva i terreni della proprietà dei Malfoy. Il suo viso arancione era contorto dalla rabbia e il lunghissimo e verrucoso naso ballonzolava su e giù mentre camminava pesantemente, seminando sanguisughe e rane lungo una scia luccicante. La luna era limpida, la sua luce scintillava sulla neve e illuminava la loro misera ritirata mentre incespicavano fuori dal maniero vergognosamente sconfitti.

O piuttosto lei stava incespicando. Draco considerò che con tutta probabilità non era facile incedere aggraziatamente con una gobba, dopotutto.

Con molta più nonchalance Draco passeggiava al suo fianco con le sue lunghe e svettanti orecchie da coniglio in allerta – in realtà, ad essere sinceri fino in fondo, avrebbero anche potuto essere quelle di un somaro, ma Draco era sicuro al 90% che fossero di un coniglio – mentre teneva d’occhio i pavoni albini. Dal canto loro gli orridi pennuti, a quanto pare insensibili al freddo, alzarono la testa per osservarli mentre passavano e Draco si spostò più vicino ad Hermione, pensando di aver visto qua e là dei luccichii blu. Non le aveva mai detto che quelle bestie avevano la rara capacità di sparare raggi di fuoco blu dagli occhi per incenerire gli intrusi.

Non aveva voluto spaventarla.

Nel frattempo Hermione stava ancora sbraitando e blaterando incoerenti mezze frasi, “Come ha potuto…come ha fatto…e poi…e noi…AAGH!” si fermò un momento per saltare sul posto per la frustrazione, facendo cadere rane e sanguisughe nello stesso modo in cui una piñata fa cadere dolcetti.

Draco era troppo furbo per permettersi di ridere.

Ad un certo punto si voltò verso di lui, con il lungo naso assurdamente sottile che penzolava comicamente, “Non c’è stata nessuna ‘Celebrazione del Re Audenberry’ l’anno scorso! Quindi non vedo come abbiamo potuto ‘offendere la  sua memoria’ non portando un’offerta di incenso e due biglietti per la prossima partita delle Holyhead Harpies.”

“Oh! Mia madre adora le Holyhead Harpies!” esclamò Draco, per poi ritrarsi allo sguardo che ricevette.

Hermione continuò la sua tirata, “E per l’amor del cielo cos’è la ‘Cerimonia di Eidenbreck’? Chi diavolo è Grimlow Murdoon e cosa stava fumando quando è saltato fuori con quel…quell’assolutamente assurdo, quel completo idiota insieme di norme di galateo?”

Senza aspettare la risposta si girò improvvisamente e continuò ad arrancare verso i cancelli d’ingresso.

Draco aspettò pazientemente e abbastanza sicuro di quello che sarebbe successo: lei infatti non aveva fatto nemmeno una dozzina di passi quando all’improvviso si voltò di nuovo.

“Piegare il tuo tovagliolo sulle ginocchia NON è una minaccia di morte al padrone di casa. Nessun purosangue con cui ho avuto a che fare ha mai fatto un QUALSIASI cenno a quale angolo si dovrebbe tenere il cucchiaio in relazione all’allineamento dei pianeti. Lanciarmi degli incantesimi di infertilità da sotto il tavolo e sputare nel mio bicchiere NON è un complimento. E Astoria – Merlino, spaccherò la faccia a quella ragazza un giorno o l’altro – Astoria Herpes Von Gangrene Ass1 NON ha il permesso di palparti per ‘augurarti prosperità’ solo perché ha portato un regalo di accompagnamento. AGH! Ho studiato per TUTTO l’intero anno! Pensavo non avesse scampo!” tirò pugni in aria per un paio di volte come un pugile e Draco pensò distrattamente che era in perfetta forma. Questo non prometteva bene per il futuro della faccia di Astoria.

“Anche mio padre ha fatto le sue ricerche per questa faccenda tutto l’anno” Le fece notare Draco con tranquillità. “Sono certo che ha continuato a spulciare cavilli dopo che l’anno scorso sei quasi riuscita ad uscire dal maniero viva e senza ferite o danni gravi. E tieni presente che ha quindici secoli di storia a cui far ricorso”.

“Certo!” Sibilò Hermione, stringendo le dita pelose complete di artigli davanti al viso ed esibendo un’espressione particolarmente allarmante, “Almeno quest’anno mi è stato concesso il lusso di andar via coperta dalla vergogna dopo essere stata sbattuta fuori da lui invece di essere incappucciati e scaraventati dagli Elfi Domestici nel Pozzo-della-disperazione-dal-quale-nessuno-ritorna-a-meno-di-essere-un-Malfoy-e-sapere-dov’è-la-porta.”

“Già, non è stato carino da parte di mio padre?” Disse allegramente, “E credo davvero che tu stia cominciando a piacere a Zio Lucifero, dopotutto ha solo maledetto la nostra discendenza con mille anni di disgrazia. E’ quasi come aver benedetto la nostra unione. Quindi vedi, non è stato tutto così tragico. Non hai visto quanto mia madre ha odiato la tua casa di pan di zenzero? Non so tu, ma a me ha sicuramente riempito il cuore di un nuovo spirito natalizio.”

Hermione cominciò a appena a rasserenarsi, ma subito dopo fece una smorfia e con un colpetto tolse una rana che le si era abbarbicata al vestito “Tua madre doveva proprio vestirsi a lutto in pompa magna, fare finta che fossi morto, piangere e lamentarsi davanti a una tua fotografia per tutta la cena e alla fine, ubriaca fradicia, fare un tuo elogio funebre durante il dessert?”

Draco fece un sorriso appena percettibile.

Hermione lo picchiò sul braccio con la borsa, spedendo ovunque rane e sanguisughe, “Mi ha chiamata ‘quella lurida sgualdrina’ per tutto il tempo e tu non hai detto niente per fermarla.”

Draco scrollò le spalle, “Ero ‘morto’, non avrebbe potuto sentirmi.”

“Non ci sono scuse! Mi sono sentita sola là dentro! Mi hai completamente abbandonata!” Strinse gli occhi, guardandolo con improvviso sospetto, e incrociò le braccia, “Lo sai, questo non è da te. Per niente. L’anno scorso hai appiccato fuoco a Blaise Zabini solo perché aveva detto che il blu polvere non era il tuo colore, ma stasera te ne sei stato solo zitto e seduto ed è stato uno stramaledetto incubo. Tuo padre ha completamente umiliato te e ME in ogni modo concepibile davanti a metà dei purosangue della nazione. Persino ora è là dentro a farsi quattro risate alle nostre spalle e tu sei così…così tranquillo. Hai tracannato un po’ di Bevanda della Pace o qualcosa del genere? Non che ti biasimi, ma almeno avresti anche potuto metterla in comune.”

Lui sorrise gentilmente, “Hermione, io sono un vero purosangue ed è al di sotto della mia dignità abbassarmi al loro livello. Mio padre ha scavato ossessivamente in tomi decrepiti e ammuffiti per mesi per fare quello che ha fatto stasera, se non ha addirittura inventato delle regole apposta per ‘sorprenderti’ a infrangerle. Non ti sembra completamente patetico? Noi siamo migliori di loro e questo lui lo sa.”

Hermione lo fissò a bocca aperta, “Oh Merlino, sei sotto stupefacenti.”

All’improvviso si sentì un basso e sordo WHUMF proveniente dal maniero e un’onda d’urto si propagò attraverso l’aria, facendo barcollare leggermente Hermione per la sorpresa, mentre le fangose alghe marine che aveva al posto dei capelli svolazzarono furiosamente per un secondo o due.

Il sorriso sereno di Draco si trasformò in un ghigno maniacale, “Eeeeeee ho sabotato la tua casa di pan di zenzero per farla esplodere. Dovremmo veramente andarcene ora.”

“Uh? C-cosa?” disse stupidamente.

Dall’interno del maniero si sentivano strilli inumani e grida furiose.

“Corri!”

Si precipitarono come dei forsennati verso i cancelli d’ingresso della proprietà, facendo svolazzare lontano dalla loro via di fuga i pavoni starnazzanti e, per la confusione di Hermione, dando il via ad una raffica di strane luci blu di cui non riusciva ad individuare l’origine. Urla inferocite fecero voltare la ragazza, che guardò il maniero da sopra la sua spalla e rimase a bocca aperta; Draco nel frattempo rideva di fianco a lei come uno psicopatico.

Malfoy Manor era in quel momento uno stupendo, abbagliante capolavoro di pan di zenzero ricoperto di caramelle, che riempiva il piccolo cuore di Hermione di invidia pan-di-zenzeresca. Un gigantesco omino-biscotto con lunghi capelli di glassa bianca era sulla soglia della villa, con sopracciglia di liquerizia piegate sopra gli occhi di caramella gommosa blu-ghiaccio, mentre sbraitava furiosamente e agitava verso di loro le grosse braccia marroncine.

Fecero appena in tempo a sgusciare attraverso i cancelli di ferro battuto prima che si chiudessero le inferriate e Draco usò lo slancio per farla cadere tra le sue braccia, “E comunque, per quanto riguarda la questione della ‘lurida sgualdrina’, ho sempre apprezzato particolarmente questo tuo lato” e si smaterializzano insieme fino al Natale successivo.

N.d.T. parte seconda: 1) non ho avuto il coraggio di tradurlo. Ho pensato e ripensato ma non mi è venuto in mente assolutamente nulla che rendesse l'idea...

   
 
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