“le vere sorprese ci colgono nei momenti meno opportuni!”
Ero stanca, quella notte non ero riuscita a dormire a causa dell’imbarazzo che si era avventato su di me dopo quell’azzardo, ossia andare a trovare quel ragazzo,
di cui nome per me ora mai era solamente un sciocco desiderio.
Infatti avevo passato la nottata a pensare e ripensare a che idea si fosse fatto di me… i miei genitori non mi avevano di certo aiutato, una volta che avevano varcato la soglia della mia stanza mia madre aveva subito chiesto:” hai fatto conoscenza con il bel ragazzo della 7?
Io e tuo padre ci siamo imbattuti in lui, ti saluta!”. Era ovvio che se mi salutava voleva dire che l’avevo conosciuto o almeno, mi ero resa patetica davanti a lui!
Comunque sorrisi feci un cenno di capo, come per dire l’ho conosciuto,
nulla di che… poi aspettai con pazienza che l’orario delle visite fu finito e iniziai a mangiare, il cibo qui non era male! Forse perché questo specie di edificio era privato e quindi tutto ciò che veniva mangiato e digerito era pagato direttamente dai pazienti o dalle famiglie dei sottoscritti.
Non mi lamentavo, finché un torpore non mi fece addormentare.
Questa mattina era molto brutta, pur essendo una fresca giornata il sole non ne voleva sapere di svegliarsi e al suo posto alloggiavano nel cielo, grigiastre, delle nuvole paffute di forme abbastanza strane! Sembravano così soffici, e mi venne voglia di zucchero a velo!
Ero assorta nei miei soffici pensieri di zucchero quando qualcuno busso; scesi dal letto misi le pantofoline rosa e aprii la porta…
…
LUI!
.........
D’un tratto seppi per certo di essere diventata rossa,
hey io ero ancora in pigiamino!
Però non mi dispiaceva certo vederlo; quando lui constatò che ero ancora in abiti da notte mi chiese:” posso o disturbo?”,
il mio cuore si sciolse per la sua gentilezza e le sue buone maniere, mi scostai e lo feci entrare.
Mi porse 1 fiore sul comò spoglio, bianco, una orchidea rosa, bellissima!
Mi chiedevo dove l’avesse presa e perché… poi lui mi porse una mano e mi disse
:” spero che ti piaccia, comunque ieri non ho avuto modo di presentarmi il mio nome è Matteo”;
rimasi a fissare immobile il suo volto, finché non mi schiarii la gola e risposi dolcemente
:” piacere, io mi chiamo Serena”.
“ad un tratto un fascio di luce si posò sul fiore e lo illuminò
Capii che lui era speciale!”