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Autore: pepero    25/06/2011    2 recensioni
Settimo anno, il trio è lontano e Romilda Vane ha manie di protagonismo... Cosa c'è di meglio di una bella caccia al tesoro per rompere il solito tran tran? R&R please
Genere: Commedia, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, I Malandrini, Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Da VII libro alternativo
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Settimo arcano

A/N: eeeehm, mi scuso per l'enorme ritardo... mi perdonate? ^^


Il tesoro dei Malandrini

Settimo arcano

********************

"Un ultimo sforzo, siam quasi arrivati
al grande tesoro di noi quattro pirati!
La prova finale del grande leone
è da cercarsi dietro il Babbione."


Se il buongiorno si vede dal mattino, questa sarà decisamente una giornata del cavolo. Non bastava la notte insonne, la quasi caduta nella doccia e il libro di Aritmanzia misteriosamente nascosto sotto il letto, no, ci voleva anche questa.
Arrivo in Sala Grande per la colazione, e scopro che i miei adorati compagni di Casa hanno fatto fuori tutto lasciando solo il... porridge?! Ma insomma, siamo in una scuola, non in un campo profughi!
Comunque, bisogna ammettere che la velocità con cui hanno ripulito tutto è a dir poco sbalorditiva: e dire che sono in ritardo di soli cinque minuti!
Mi siedo mestamente al mio posto, mescolando il mio misero pasto senza la minima voglia di assaggiarlo, quando si avvicina a me Susan.

- Hey, ciao! - la saluto io, allegra. - Come va? -
- Bene, tu? Tieni, ti ho portato questo dalla nostra tavola. - mi risponde, offrendomi un paio di toast. - Dovevano essere alquanto affamati, stamattina. - continua, osservando la tavola, che sembra un campo di battaglia.
- Grazie, sei un angelo. - la ringrazio. - Perché non ti siedi un po' con me a farmi compagnia? Manca ancora un po' all'inizio delle lezioni. -

Lei ci pensa per un po', guardandosi in giro, e alla fine si siede sulla panca di fianco a me. - Allora, come vanno le cose? -
- Al solito... Studio, quidditch, qualche occasionale vagabondaggio per il castello e ancora studio. Tu, piuttosto! Neville mi ha detto che sei la migliore del vostro anno. -
- Oh beh, - fa lei, arrossendo leggermente, - è solo perché Hermione Granger non c'è... E poi non è del tutto vero, anche lui è molto bravo. A proposito di Neville, io volevo chiederti una cosa... -
- Dimmi pure, sono tutta orecchie... Ahia! - faccio io, voltandomi dall'altro lato per vedere chi è l'animale che mi ha appena rifilato una spallata.

Sorpresa delle sorprese, chi mi ritrovo davanti se non Romilda Vane?
- Vane, vedi di fare attenzione la prossima volta. - sbotto, mentre lei come al solito mi guarda acida.
- Scusami. - replica lei, con un tono che dice piuttosto "La prossima volta vedo di farti più male".
Io la ignoro semplicemente e mi volto di nuovo verso Susan. - Allora, cosa volevi chiedermi? -
- Ehm... Ti dispiacerebbe se ne parlassimo fuori? - mi risponde, guardando Romilda. - Qui ci sono un po' troppe galline chiacchierone per i miei gusti. -
- Si, anche per i miei. - le dico alzando un po' la voce e prendendo la mia borsa da sotto il tavolo, per poi alzarmi e uscire con la Tassorosso dalla Sala Grande.

- Allora? - le dico, non appena siamo al riparo da orecchie indiscrete.
- Beh, io volevo chiederti se... Sai, girano delle voci a scuola, e io volevo chiederti, si, insomma... Volevo sapere se... -
- Tranquilla, né io né Luna stiamo con Neville. - la interrompo, sorridendo. - Ma non dirlo in giro, non farebbe bene alla sua reputazione. A proposito, posso anche assicurarti che gli piacciono le ragazze; ma credo che questo tu possa dirlo in giro senza pericolo. -
- Be... bene. - mi risponde lei, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo a sua volta. - Beh, si è fatto tardi, io scappo! Buona giornata, Ginny, e grazie per la chiacchierata. - continua, cominciando ad avviarsi verso le scale.
- Buona giornata anche a te, e grazie per i toast! - replico, cominciando ad avviarmi anche io verso le scale, affrettandomi non appena sento il suono della prima campanella.

Ed ecco che un altro glorioso giorno comincia ad Hogwarts. Beh, glorioso almeno per Neville.

**********


- Non mi sembra il caso di farla così tragica. -
- Tu non capisci, Neville. -

Sono ufficialmente nei guai. In guai molto grossi, anche se Neville pensa il contrario. Qualcuno, che di nome fa Romilda e di cognome Vane, stamattina ha messo le mani nella mia borsa e mi ha rubato la Mappa del Malandrino. Certo che Hogwarts non è mai stato il fatato regno della privacy, ma frugare a casaccio nella borsa del prossimo è davvero troppo: non vorrei proprio essere costretta ad andare in giro incatenata alla mia roba!

- Vedrai che l'avrai lasciata in dormitorio... -
- No, stamattina l'ho messa nella borsa, come al solito! - replico al mio amico sbuffando, mentre svuoto per l'ennesima volta la mia borsa sul tavolo della biblioteca, attirandomi un'occhiataccia da Madama Pince quando uno dei miei libri cade rumorosamente a terra. - Ecco! Niente! Ma se la acchiappo, giuro che questa me la paga. -

- E, di grazia, potrei sapere perché sei così convinta che sia stata proprio lei a prenderla? - mi fa Neville dall'altro lato del tavolo, con una smorfia.
- Semplice, era seduta di fianco a me! Quando mai hai visto tu Romilda Vane che viene a sedersi proprio vicino a me quando quasi tutta la tavola era vuota? Deve aver pensato che avessi qualcosa di Harry. -
- Si, ma... -
- E sai qual è il colmo?! - continuo, riscaldandomi. - Che non posso nemmeno andarla a denunciare alla McGranitt, perché quel maledetto pezzo di carta dovrebbe trovarsi in uno degli schedari degli oggetti confiscati di Gazza! Uffa. -
- E tu come fai a saperlo?! - mi chiede lui, sorpreso.
- Fred e George. L'hanno rubata loro, me l'hanno raccontato. - gli rispondo semplicemente, posando di nuovo tutta la mia roba. - Cambiando discorso, dov'è Luna? -
- In punizione. - mi risponde Nev, cambiando improvvisamente tono. - Si è trovata in mezzo alla solita battaglia di cibo dell'una meno un quarto, e quando la McGranitt ha chiesto spiegazioni i Corvonero che erano con lei le hanno addossato la colpa. Ma quando la finiranno?!-

- E Luna non ha fatto niente?! - replico, allibita.
- No. Lo sai com'è, ormai si è rassegnata. Fatto sta che adesso le tocca spolverare tutte le targhe nella sala dei Trofei per il resto della settimana. -

Ci mancava giusto questo. Ma che bella giornata del cavolo. Faccio per chiedere a Neville una piuma in prestito per finire i miei compiti, quando in biblioteca entra Romilda e la sua cricca e si ferma giusto vicino a noi.
Mi correggo. Adesso sì che è una bella giornata del cavolo.

Fortunatamente non ci fila neanche di striscio, ma quando io sto per ringraziare Merlino per la grazia accordatami, lei si siede con le sue amiche al tavolo di fronte al nostro, cominciando a fissarci con le braccia incrociate.

- Qualche problema? - le chiedo gentilmente, dopo che lei ha passato l'ultimo quarto d'ora a guardarmi in cagnesco. Romilda non mi risponde, continuando imperterrita a fissarmi. - Si può sapere che ti ho fatto, stavolta? - riprovo, ma lei si limita a continuare a fare la statua di sale.

- Ignorala semplicemente. - mi fa Neville, tranquillo.
- Non posso, mi deconcentra! - gli rispondo, mentre chiudo il mio libro un po' troppo rumorosamente. - Vane, stai per caso esercitandoti nella tecnica dello sguardo che uccide? No, perché se è così ti avverto che non ti sta venendo molto bene. -

- Vuoi proprio sapere cosa c'è, Weasley? - sbotta arrabbiata lei, prendendo la Mappa dalla sua borsa e sventolandomela davanti. - Sai questa cos'è? -
- Mi sembra semplicemente una delle mie pergamene, e anche abbastanza vecchia. - le rispondo, il più tranquillamente possibile. - Perché, cosa mai dovrebbe essere? -
- Non prendermi in giro! L'hai rubata ad Harry, vero? So per certo che questa era sua! -
- Ah si? E come fai a saperlo? Hai frugato tra la sua roba? -

La faccia di Romilda si fa più rossa dei miei capelli, il che è tutto dire. - Non... Non sono fatti tuoi, Weasley! - balbetta, sull'orlo di una crisi isterica. - E comunque, perché ce l'hai? Scommetto che con questa si può parlare con Harry! -

Solo io sono allibita dalla stupidità di questa gallina?

- Per rispondere alle tue domande, non credo siano affari tuoi; e comunque sei totalmente fuori strada. - replico, incrociando le braccia.
- Ah si? Lo vedremo! Specialis revelio! - fa lei, puntando la sua bacchetta verso la pergamena. - Eh? "Il signor Felpato si chiede perché mai questa signorina non si faccia una po' di cavoli suoi." Che vuol dire? - quasi mi urla, venendo verso di me e sbattendomi la pergamena in faccia.
- Oh, guarda... Continua! - dico, soffocando una risata. - " Ramoso è d'accordo, e ricorda alla signorina che il mondo non gira intorno a lei, altrimenti sarebbe molto più grassa." Aspetta, ce ne è un'altra... "Lunastorta inoltre vorrebbe consigliarle di farsi un bagno d'umiltà, che in caso non lo sapesse, non è un nuovo bagnoschiuma." - finisco di leggere, ridacchiando. Romilda gira di nuovo la pergamena verso di lei, e se possibile, diventa ancora più rossa.
- Avanti, leggi! Sono curiosa! - le dico, con tono angelico.
- "Co... Codaliscia fa notare che la signorina è talmente tanto piena di sé che teme che il suo cervello abbia dovuto soppalcare per trovare posto". Cos'è, un altro dei tuoi stupidi scherzi?! Digli di smettere! - strepita, sull'orlo delle lacrime.

Poverina... Quasi quasi mi fa anche un po' pena.

- Su, restituiscimela... Neanche io so come farli smettere. - le faccio dolcemente, sentendomi molto magnanima.
- No! - replica, tenendo la pergamena stretta a sé.

Ho cambiato idea. Romilda Vane si merita questo ed altro.

- Va bene, l'hai voluto tu. - le faccio, tirando fuori la mia bacchetta. - Accio pergamena. - esclamo pigramente rivolgendo la bacchetta verso la mappa, che ritorna tra le mie mani. - Ora, se non ti dispiace, dovrei studiare. Vai a fare la piccola detective da qualche altra parte. -

- Non finisce qui, Weasley! Faremo i conti quando Harry tornerà, vedrai! - replica lei acida, prima di alzare i tacchi e andarsene dalla biblioteca con le sue amiche al seguito.

- Quella lì è completamente pazza. - è l'ultimo commento di Neville, prima di metterci per una volta a studiare seriamente.

**********


E' da circa mezz'ora che fisso l'arazzo di Barnaba il Babbeo, cercando di capire come abbia fatto ad arrivare qui. Dopo cena ho salutato Neville e Luna e ho cominciato a vagabondare come mio solito in giro per la scuola, cercando di schiarirmi le idee e contemporaneamente trattenermi dal lanciare fatture all'impazzata contro Romilda Vane.
Tra l'altro, vorrei tanto sapere quando si è fatta l'idea di essere la ragazza di Harry Potter, dal momento che sembra crederci seriamente. Meno male che le credono solo le sue amiche, altrimenti a questo punto sarebbe già stata nelle mani di Voldie Moldie e dei suoi simpatici amichetti.

Sospirando, mi lascio scivolare sul muro di fronte all'arazzo, sedendomi a terra. La cosa più divertente- o patetica, a seconda dei punti di vista - è che non la odio nemmeno. Mi fa imbestialire, ma non riesco ad odiarla. Sono troppo buona per questo mondo, lo so.

- Sai Barnaba, ora che ci faccio caso sei proprio brutto. - esclamo, rivolta verso l'arazzo, mentre dalla mia borsa recupero bacchetta e Mappa. - Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. -

Mi sa proprio che ha ragione Neville, rifletto mentre fisso i piccoli nomi andare in giro per la versione cartacea di Hogwarts. Perché starei a fissare ore ed ore questa stupida mappa, allora?
La verità è che sono arrabbiata a morte con quei tre. Non dico che avrebbero potuto portarmi con loro, non sono così stupida; ma almeno potevano dimostrarmi di avere abbastanza fiducia in me da confidarmi quello che stavano architettando.
Oh, uffa. Di questo passo diventerò la fotocopia di Cho Innaffiatoio Chang.

Cerco nella borsa una gomma da masticare, e mi capita tra le mani la pergamena con l'indovinello. - Uhm... il babbione... - ripeto a me stessa, concentrandomi su questo piuttosto che continuare a pensare all'illogicità della mia vita al momento. Alzo gli occhi verso l'arazzo di fronte a me e lo fisso per un po', proprio mentre Barnaba tenta di fare un plié. - E se fosse... - continuo tra me e me, alzandomi da terra e avvicinandomi all'altra parete.

- Fatto il misfatto! - esclamo, puntando la bacchetta su Barnaba, che improvvisamente si illumina e fa una piroetta. La solita voce esce dal nulla e comincia a recitare:

Forza e coraggio, il tesoro è vicino
basta soltanto saltare un gradino!
Com'è consuetudine, da quand'è iniziata,
parlandoci in rima la risposta va data:

Mi rompo al minimo suono e se mi chiami più non ci sono!

- Fantastico, ci mancava giusto questa. - dico tra me e me. - Allora, vediamo... Con le rime non ci so molto fare, ma sono sicura che "silenzio" è la risposta da dare. - continuo rivolta all'arazzo.

- Si poteva fare di meglio, ma ci acconteremo. - replica la voce con tono di sufficienza, prima di scomparire come al solito. Barnaba, invece, si esibisce in una serie perfetta di piroette, alla fine della quale, tra l'applauso generale dei Troll, appare una pergamena a mezz'aria.
Io subito allungo la mano e la afferro, per poi dirigermi in tutta fretta alla Sala Comune.

**********


- Neville! Guarda un po' cosa ho trovato! - faccio felice al mio amico, quando poco dopo attraverso il ritratto della Signora Grassa e trovo il mio amico seduto su una poltrona davanti al fuoco, intento a leggere il Profeta della Sera.
Lui alza gli occhi dal giornale e guarda la pergamena. - Oh, fantastico! Dove era nascosto, stavolta? -
- Dietro l'arazzo di Barnaba il Babbeo, vicino alla Stanza delle Necessità. - replico, sedendomi nella poltrona vicina. - Si inventano cose sempre più assurde, tra l'altro. Ora ho dovuto dare la soluzione parlando in rima. -
- Potevi sempre chiamarmi, quando l'hai scoperto, però. - mi dice lui, fingendosi offeso.
- Ehi, sono corsa qui non appena ho preso la pergamena! Non ti basta questo? - gli rispondo, facendogli la linguaccia. - Oh, quasi dimenticavo... Non c'entra niente con la caccia al tesoro, ma stamattina Susan mi ha chiesto chiarimenti su certe voci che girano per la scuola, sai... - continuo, risvegliando subito la sua attenzione.

- Oh! E cosa aspettavi a dirmelo?! E soprattutto, tu cosa le hai risposto? - mi fa, rizzandosi a sedere e fissandomi, in attesa della risposta.
- Non preoccuparti, niente di compromettente. Mi sono semplicemente limitata a smentire le voci. Si, tutte le voci. - gli dico, quando lui inarca un sopracciglio. - Comunque sembrava che fosse alquanto sollevata dalla notizia. -
- Ed è un segnale positivo o negativo? -
- Più che positivo, direi. - gli faccio sorridendo. - Ora, che ne diresti di vedere qual'è l'ultimo indizio? -
- Prego, a te l'onore. - mi dice, mentre io apro il rotolo e leggo cosa c'è scritto.

"Siamo alla fine, questo va detto
speriamo che in ciò tu abbia tratto diletto.
Partendo da est ora guardati in su,
dove la Pluffa riposa va' tu.
3 - 1 - 6 - 4 - 2 - 5"

********************

   
 
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