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Autore: Arwen297    25/06/2011    1 recensioni
Raccolta di riflessioni e pensieri sui gemelli che nasceranno nella serie di mia creazione "Unite per l'Eternità". Non è necessario aver letto le altre storie della serie per capirci qualcosa. Spero vi piaccia.
Dal primo capitolo:
"Io sono spaventata da quello che potrà riservarci il futuro, in fondo siamo sempre guerriere Sailor, e come tali siamo sempre in pericolo. Ho paura che un giorno o l’altro incontreremo qualcuno di troppo forte da poterlo sconfiggere e al tempo stesso tenerci aggrappate alla vita, e allora cosa sarà di quegli esserini che pian piano stanno prendendo forma dentro di me? Saranno senza genitori fin da troppo piccoli. Saranno condannati a crescere senza le figure più importanti per la crescita, dovranno imparare a cavarsela da soli contro tutto e tutti. Mi chiedo solo se riusciranno a uscirne vincitori. Oppure se cadranno in quell’oblio che affligge molti giovani al giorno d’oggi: la droga, le cattive compagnie. "
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unite per l'Eternita''
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1^Capitolo: Heles

Un tempo avrei voluto essere come il vento, librarmi libera sul nostro pianeta. E per far questo mi ero letteralmente buttata a capofitto nell’Atletica e nelle gare di Motociclismo. Correre mi faceva sentire un tutt’uno con quello che sarebbe divenuto il mio elemento solo più tardi. Sono sempre stata tremendamente egoista con le persone che mi circondano, cercando solamente sfide. Sfide che per me erano sempre e solamente uno strumento per rivivere l’adrenalina della velocità, quasi fosse lei stessa una droga. Questo fino al giorno in cui Milena entrò a far parte della mia vita con la prepotenza di un maremoto, con la sua comparsa tutto lentamente cambiò, il nostro rapporto si trasformò inizialmente in una stretta e forte amicizia e in seguito nell’amore che ancora oggi ci unisce. Da quando la incontrai iniziai ad avere un qualcosa per cui valeva la pena di lottare. E proprio questo amore mi ha portata a vivere la più grande delle sfide: diventare papà.

Una sfida per la quale sinceramente non mi sento pronta, avere due creature indifese che dipendono da te per tutto è una grande sfida. Con Ottavia non ho provato questa paura di sbagliare, che mi porta a temere che forse non sarò un bravo papà. In fondo le donne sono mamme e sono portate a far questo, il loro fisico e il loro specchio emotivo è volto in tutto e per tutto ad assolvere nel migliore dei modi possibili questa grande missione.

Spesso mi chiedo se sia stato giusto accettare questa gravidanza così strana, così particolare. In fondo se sono costretta in corpo di donna mentre la mia trasformazione più forte è in realtà il Principe di Urano, Non la Principessa un motivo ci sarà no?  E la risposta è solamente una: il destino aveva fatto si che noi non potessimo avere bambini per preservare il futuro. Forse questa è la triste ed amara verità. Verità che non si potrà avverare.

 E io in tutto questo che ruolo maschile potrei avere? No non mi sento affatto pronta a immergermi nuovamente in pappe dalla bontà dubbia e pannolini puzzolenti. E poi del corso pre parto? Ne vogliamo parlare? Al solo pensare che dovrò frequentarne uno mi viene il latte alle ginocchia. Queste cose non sono affatto nate per la sottoscritta. Le odio!!! Devo ancora capire a cosa serva far imparare la respirazione corretta a una neo mamma per il parto, secondo loro quando Milena sarà in preda al travaglio potrà ricordarsi di come dev’essere fatta la respirazione? Ovviamente no! E chi glielo deve ricordare? Il papà, o meglio, la sottoscritta. Già la sottoscritta che molto probabilmente appena sentirà la sua amata dire “Amore mi sono rotte le acque” cadrà in terra, svenuta come un sasso.

No ragazzi non potrò mai farcela. Non a superare l’emozione di un parto, al solo pensarci vado in iperventilazione. Sembra strano come una ragazza dal carattere coraggioso come la sottoscritta abbia così paura di un miracolo voluto dalla natura: la nascita di un nuovo essere vivente. Paura di cosa poi? Non lo so neanche io. O forse si, solo non voglio ammetterlo perché voglio farmi vedere forte a causa del mio orgoglio maledetto che mi vieta di ammettere che sono in pensiero per queste assurde quanto inquietanti premonizioni che hanno avuto Sidia, Milena e Ottavia. Milena in fondo la capisco e non poco, anche io ho all’incirca le stesse paure, e un grande dubbio mi attanaglia: perché Chibiusa non ci ha detto che nel futuro ci sono anche i gemelli? Cosa vorrà dire? Sicuramente niente di buono, e tutto questo perché molto probabilmente come la mia dolce metà ha temuto fin dal primo istante di questa gravidanza, i nostri piccoli hanno ereditato qualche potere da noi genitori, il problema vero però è: “Quale potere, e soprattutto quanto potrà essere devastante?” tutti dubbi destinati a rimanere irrisolti fino a quando non verranno alla luce. Dubbi che mi cullano in una sola e unica certezza: che come padre il mio dovere è solamente uno. Proteggere la mia famiglia. E questo farò a costo della mia stessa vita, e che non fanno che aumentare la mia fragilità e quasi eterna impotenza per questa difficile situazione. Si lo devo ammettere per la prima volta nella mia vita ho paura di ciò che mi riserverà il destino.

   
 
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